Come esercitare l’attività di venditore ambulante

 L’attività di venditore ambulante può essere esercitata dalle ditte individuali e dalle società di persone (SAS e SNC). Di contro, le società di capitale non possono esercitare attività su aree pubbliche. C’è inoltre da aggiungere che persone che hanno dichiarato bancarotta o che hanno carichi pendenti non possono esercitare attività commerciale, a meno che non siano trascorsi almeno 5 anni.Infine, una volta ottenuta la licenza è necessario avere la Partita Iva, l’iscrizione alla Camera di Commercio e all’Inps

Come ottenere la partita Iva

Ai fini del rilascio della partita iva sarà necessario recarsi all’Ufficio delle Entrate e compilare il modulo AA9/7, consegnare la fotocopia della carta d’identità ed entro 7 giorni sarà recapitata la licenza. Per quanto riguarda, invece, l’iscrizione alla camera di commercio bisogna andare all’Ufficio del Registro. Qui si dovrà compilare il modulo R e pagare il diritto annuale di E 90,00 ed entro 30 giorni si ottiene.Poi bisogna andare all’Inps con i due documenti (precedentemente fatti) ed entro 7 giorni avviene anche l’iscrizione all’Inps.

Comunica

Chi volesse semplificare tale prassi, potrà farlo attraverso ‘Comunica’. Essa è una nuova procedura telematica che permette di compilare con un unico modulo on-line la richiesta che verrà inoltrata contemporaneamente a tutti e tre gli uffici(Agenzia Entrate, Ufficio del Registro ed Inps). Questa procedura però deve essere effettuata o dalla caf o da un commercialista. Dopo aver espletato tutta la documentazione si può finalmente esercitare l’attività di venditore ambulante.

Guida al Decreto Occupazione: le politiche sociali

 Solo qualche giorno fa il Governo Letta ha varato, attraverso il cosiddetto Decreto Occupazione, una serie di misure volte a ridurre l’ alto tasso di disoccupazione presente nel nostro Paese e a migliorare il funzionamento del mercato del lavoro.

L’exploit di Lapo a Piazza Affari

 Lapo Elkann ha deciso di lanciarsi in borsa con la sua azienda che si occupa della produzione di occhiali made in Italy ed ha deciso di farlo proprio alla fine del secondo trimestre del 2013. Non è certo il tempo ad aver modificato la sensazione degli investitori, fatto sta che il debutto dell’imprenditore della famiglia Agnelli, è stato un successo.

Italia Independent, nel primo giorno di contrattazioni ha fatto registrare un incremento del 10 per cento del valore delle sue azioni. Poi, durante la giornata ha registrato anche picchi al 15 per cento. Alla fine del primo giorno di scambi, le azioni Italia Independent erano date a 30,20 euro l’una, che è esattamente il 16,15% in più del valore iniziale.

La FIAT fa bene ad RCS

Lapo Elkann, come tutte le piccole e medie imprese, ha dovuto gestire il debutto nella quota di mercato riservata alle imprese delle stesse dimensioni, quindi ha debuttato nell’Aim Italia. Durante la prima fase di collocamento delle azioni ha intascato ben 13,6 milioni di euro ma la capitalizzazione, complessivamente è stata di 57,46 milioni.

Il debutto di Italia Independent

Lapo Elkann non ha certo perso l’occasione per spiegare le ragioni del suo spirito imprenditoriale, dicendo che presto partirà anche alla conquista di nuovi mercati. Gli Stati Uniti dove già la FIAT ha messo radici, secondo Lapo sono un’opportunità, ma si può lavorare molto bene anche in Spagna e in Francia.

 

Come si ottiene la licenza di venditore ambulante?

 Coloro che desiderano aprire un’attività commerciale devono tener conto che andranno affrontati diversi costi fissi come l’acqua, la luce, l’affitto e oneri fiscali. Per tale motivo, si prende la decisione di svolgere l’attività di venditore ambulante ma tuttavia sono necessarie alcune autorizzazioni che richiedono comunque dei costi e del tempo.

L’attività di venditore ambulante, sia essa svolta nei mercati oppure nelle fiere, è disciplinata dal decreto N.114 del 1998(riforma Bersani). Tale decreto stabilisce che per svolgere questo tipo di lavoro si ha bisogno di una licenza che può essere di tipo A o B. La licenza di tipo A concerne l’acquisizione del diritto ad avere un posto fisso in un mercato per 10 anni e per ottenerlo si ha necessità di fare una domanda con marca da bollo di E 14,62 al Sindaco del Comune di appartenenza che assegnerà il posto in un mercato (se c’è disponibilità). In caso contrario sarà necessario attendere la data del bando di concorso. Con tale licenza sarà possibile effettuare i mercati nell’ambito della Regione e le fiere anche nel territorio Nazionale.

La licenza di tipo B è la licenza di tipo itinerante nei mercati e nelle fiere e si ottiene tramite  invio di una lettera raccomandata con marca da bollo di E 14,62 al Sindaco del Comune che rilascerà tale permesso entro 30 giorni. Nel caso in cui la persona scelga di vendere prodotti non alimentari, è sufficiente questa licenza. Nel caso in cui egli voglia vendere prodotti alimentari sarà necessario essere in possesso di uno dei seguenti documenti:

– iscrizione CCIAA con data e numero;

– dichiarazione di aver frequentato un corso per il settore alimentare con il numero delle ore ed il nome dell’istituto;

– diploma di scuola alberghiera.

 

Si vende casa ma con lo sconto

 Nel leggere gli ultimi rapporti messi a disposizione dalla Banca d’Italia sembra essersi lasciati alle spalle lo spettro della crisi immobiliare. Tutto quello che riguarda crisi delle vendite e non solo, infatti, è stato messo in cantina per prendere coscienza del fatto che 6 aziende su 10 riescono comunque a piazzare un immobile sul mercato.

Non tutti gli agenti immobiliari, stando al report indicato,  hanno appeso la cravatta al chiodo. C’è infatti il 60 per cento degli operatori del settore che anche nel primo trimestre dell’anno, ha continuato a lavorare concludendo degli affari. Affari per chi compra, beninteso, visto che le case in vendita sono state acquistate con un buono sconto medio del 15,6 per cento.

Si acquista casa anche senza mutuo

Nei primi mesi del 2013, ecco i dati ufficiali, il 64,5 per cento delle agenzie immobiliari ha venduto almeno una casa. Una volta su due questa casa è stata acquistata in contanti, quindi senza dover accendere un mutuo presso un istituto di credito. Questo vuol dire che il crollo dei mutui non è direttamente proporzionale al crollo delle vendite.

Per vendere basta abbassare i prezzi

Di fatto, ogni qual volta l’operazione di vendita è andata a buon fine, la trattativa si è conclusa con uno sconto che è stato mediamente del 15,6 per cento. Se i dati fossero confermati, nel primo trimestre del 2013 ci sarebbe un leggero miglioramento rispetto all’ultima parte del 2012.

Nokia fa affari con Siemens

 Il mondo della tecnologia è in fermento grazie alle ultime novità che arrivano dal comparto telefonico. Oggi i mercati prendono il via con qualche novità legata alla Nokia che ha deciso di mettersi in affari con Siemens. Un connubio che potrebbe portare ottime notizie anche società finlandese che da un po’ non naviga in buone acque.

Perché Huawei vuole la Nokia

Nokia ha deciso di acquistare il 100 per cento della società di infrastrutture per la telecomunicazione. E’ questo un settore in forte crescita che, una volta entrato nel “giro” di Nokia dovrebbe portare lustro e soldi alla società in questione. In questo momento, infatti, la domanda di banda larga in tutto il mondo sta crescendo in modo esponenziale.

L’hitech fa crescere l’Asia

L’unica domanda che si pongono gli investitori è se questa scelta non rischi di aggravare la già precaria situazione economica dell’azienda di telefonia. Nokia, però, non si fa sorprendere dallo sgomento degli investitori e spiega che l’acquisto di Nokia Siemens Networks è stato approvato sia dalla società tedesca Siemens, sia dal consiglio di amministrazione finlandese.

Adesso si attende soltanto il via libera delle autorità competenti. L’impegno economico richiesto oscilla in un range che va da 1,7 a 2,2 miliardi dollari. La forma del pagamento è già stata delineata: saranno offerti 1,2 miliardi di dollari in contanti e il resto tramite un prestito in cui la garanzia sarà la Siemens.

Modello Eas per costituire un’associazione

 Parlare di costituzione o gestione di un’associazione (ad esempio di natura culturale) non vuol dire piombare nell’errore di essere generici o di riferirsi a quanto statuito dal codice civile.

Entrando nel dettaglio, ci sono alcuni adempimenti da fare. E quello più recente è il modello EAS che deve essere inoltrato anche mediante un Caf all’atto di una costituzione di un’associazione o quando nella sua organizzazione sono contemplate delle rilevanti innovazioni. Per costituire o gestire un’associazione ci si può servire del Modello Eas.

Il modello EAS è stato introdotto un paio di anni fa ed è un modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali di un’associazione e non è quindi una dichiarazione annuale dei redditi. Essa, semmai, va fatta quando ci sono utili derivanti da attività commerciali accessorie per le quali in molti i casi vanno perfezionati anche tutti gli adempimenti iva.
Nel modello EAS, peraltro, vanno segnalati tutti i dati relativi all’associazione, dei suoi rappresentanti.

Relativamente a talune agevolazioni fiscali previste dal Testo Unico nel citato modello andranno poi segnalati i riferimenti dell’atto costitutivo ed eventuali cambiamenti. Infatti tali agevolazioni sono possibili solo quando tali documenti sono stati prodotti con atto notarile, ovvero con atto con firme autenticate o più semplicemente se gli stessi sono stati depositati presso l’Ufficio del Registro. Per queste ragioni, se non sono state perfezionate tali formalità anche le associazioni con i migliori ideali sono fiscalmente soggette ad imposizione fiscale.

La FIAT fa bene ad RCS

 A Tokyo il Nikkei riprende fiato ma soprattutto torna la fiducia negli investitori che in Giappone stanno portando capitali e speranze di ripresa. Nel Vecchio Continente, intanto, si cerca di capire come si evolverà la situazione di alcuni titoli di Piazza Affari dopo le novità introdotte la settimana scorsa. 

L’ultimo stralcio di giugno che ha chiuso anche il secondo trimestre dell’anno, è stato contrassegnato dal debutto di Lapo Elkann in borsa con la sua Italian Independent, l’azienda di occhiali made in Italy costituita nel 2007. In più, sempre legata al mondo Agnelli, c’è la grande novità FIAT che si lega invece ad RCS.

Cosa sta cambiando in RCS

L’azienda automobilistica torinese, infatti, ha deciso di recente di aumentare la sua partecipazione nell’industria editoriale che controlla il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. In pratica ha acquistato il diritto sulle azioni che saranno emanate a luglio per l’aumento di capitale. In questo modo raggiungerà il 20,1 per cento della partecipazione in RCS.

La notizia piace parecchio alla borsa che ad un’ora dalla pre-apertura di Piazza Affari vede schizzare il titolo RCS che guadagna in pochissimo tempo il 25,91%. Una singola azione è arrivata a costare circa 1,73 euro. Poi si è scatenata la volatilità.

FIAT come principale azionista di RCS piace a chi nel mercato italiano ha deciso d’investire qualche soldo.

A Tokyo il Nikkei riprende fiato

 Il recupero dell’economia giapponese è atteso da diversi investitori e dalle aziende che con il rallentamento della Cina sperano di non doversi spostare più di tanto. Gli ultimi indizi a riguardo parlano di un recupero del Giappone legato all’ottimismo delle aziende.

Si tratta del primo segnale positivo rilevato da settembre 2011 ad oggi. I mercati, in realtà, hanno più di un indicatore del quale gioire. A parte la stagnazione cinese e l’indice PMI correlato che è arrivato ai livelli minimi registrati negli ultimi 4 mesi, si registra un incremento dell’indice PMI manifatturiero  europeo. Per quanto riguarda l’Italia si nota una leggera ma importante contrazione dello spread tra BTP e Bund.

Le borse crescono grazie a Draghi

L’avvio della settimana finanziaria, la prima del terzo trimestre, è contraddistinta da segnali di diverso tipo. Da un lato troviamo la preoccupazione degli investitori per quel che sta succedendo in Cina e dall’altra ci sono le preoccupazioni per la situazione della Germania che in futuro potrebbe subire gli strascichi della crisi.

BCE critica sull’atteggiamento tedesco

Intanto la borsa di Tokyo guadagna terreno e il Nikkei risale dell’1,2 per cento. Gli indici sono in rialzo come la fiducia degli imprenditori che intervengono con i capitali in Asia e in questo momento iniziano a pensare che forse, nonostante le critiche, quanto fatto da Shinzo Abe, avvantaggia l’economia giapponese.