La spesa sanitaria raddoppierà entro il 2060

 Nel corso di questa settimana il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni discuterà dei tagli che dovranno essere apportati alla spesa sanitaria italiana, in una operazione di spending review che dovrà però evitare anche l’ aumento degli stessi ticket sanitari previsti per l’ inizio del prossimo anno. 

La disoccupazione cresce anche in Europa a maggio 2013

 Nel corso del mese di maggio 2013 l’ Istat ha rilevato, per il nostro Paese, l’ ennesimo aumento del tasso di disoccupazione, il quale ha raggiunto il livello del 12,1%, con un incremento addirittura del 18,1% rispetto all’ anno precedente. 

Il Governo verso la fase delle riforme strutturali

 Dopo i successi conseguiti nell’ ambito del Consiglio d’ Europa dei giorni scorsi, il Governo Letta sembra pronto per aprire una seconda fase del suo operato, che sarà contraddistinta da una particolare attenzione alla messa in opera di riforme strutturali

Record disoccupazione a maggio 2013

 Il tasso di disoccupazione della popolazione italiana ha fatto registrare nel mese di maggio 2013 un nuovo, inquietante record. Lo ha rilevato infatti l’ Istat – l’ Istituto nazionale di Statistica  -, ancora una volta costretto a segnare e segnalare nel corso del 2013 un massimo storico

L’inflazione è cresciuta a giugno

 Al termine di una fase di stallo che si era registrata nel mese di maggio, l’ inflazione nel mese di giugno 2013 è tornata a salire nel mercato dei prezzi dei beni italiani. L’ Istat, infatti, ha recentemente rilasciato gli ultimi dati relativi all’ andamento mensile e annuale dei prezzi dei beni di maggior consumo, facendo rilevare come nell’ ultimo mese ci sia stato un incremento dello 0,3% rispetto al mese precedente.

Ma non è tutto. Anche su base annuale l’ indice nazionale dei prezzi al consumo ha fatto registrare un aumento verso l’ alto, che gli analisti stimano in una percentuale dell’ 1,2, con valore calcolato sulla base delle precedenti stime di giugno 2012.

Questo andamenteo dei prezzi, secondo gli esperti dell’ Istituto nazionale di Statistica può voler dire almeno due cose, tradotto in termini di economia reale e di “carrello della spesa”: che gli italiani, a partire da questo mese di giugno spenderanno sicuramente qualche cosa in più in particolare sugli alimentari freschi – i prodotti stagionali, in primo luogo – e per quasi tutti i tipi di carburanti – anche qui, tra i primi della lista troviamo benzina e gasolio – che hanno subito i rincari più importanti.

Per questo motivo l’ Istat attribuisce l’ origine di tale andamento dei prezzi a fattori anche stagionali.

L’esercito dei freelance

 Secondo il “The Economist” sono i lavoratori della “nuvola”. Un vero e proprio esercito di freelance dell’economia globale mette a disposizioen del lavoro all’interno di un luogo di mercato digitale diffuso da siti quali oDesk , Elance e Mbo Partners .

Chi li ha fondati, come Gary Swart, ceo di oDesk, sostiene che l’impiego tradizionale non tornerà mai ai livelli pre-crisi e che, comunque vada, i datori di lavoro non potranno più concedersi il ‘lusso’ di assumere dipendenti.

Fabio Rosati, presidente e ceo di Elance, rammenta che fornire lo spazio fisico a un lavoratore può costare fino 10mila dollari a persona all’anno, un importo che si trasforma in grande risparmio quando il talento si può ingaggiare al momento del bisogno. Anche le grandi corporation come Ibm e Yahoo! ricorrono a collaboratori che possono assumere e licenziare al bisogno.

Daniel Pink, autore del saggio “Free agent nation, the future of working for yourself” l’aveva prefigurato già nel 2002 e adesso evidenzia il modo in cui le cause di questo fenomeno si siano moltiplicate negli ultimi tempi.

La tecnologia, infatti, ha diffuso maggiormente le piattaforme e le infrastrutture per collaborare. La tendenza è frutto anche di un cambio di mentalità più ampio. “Siti come Aibnb.com, – fa notare Sara Lacy, fondatore di PandoDaily.com , che fornisce news della Silicon Valley – hanno dimostrato che si possono trasformare degli asset in fonti di reddito». Amazon.com ci ha messo del suo, aggiunge ancora Rosati: “Ha insegnato che acquistare online sia una migliore esperienza di un negozio fisico e questa nuova mentalità abbraccia anche il talento, soggetto a una relazione on-demand”.

Come richiedere la pensione di vecchiaia

Senza ombra di dubbio quello della pensione è oggi un tema abbastanza caldo che concerne tantissime persone. Infatti non si sa bene cosa bisogna fare per presentare la domanda o quali siano i requisiti adatti.

Quali requisiti possedere per la pensione di vecchiaia

Per richiedere la pensione di vecchiaia bisogna avere almeno trentacinque anni di contributi versati; cinquantotto anni di età nel caso sia versata la contribuzione al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti; oppure bisogna avere almeno cinquantanove anni di età se la contribuzione è stata versata al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e in una delle Gestioni Speciali dei lavoratori autonomi. La pensione è emessa soltanto se la somma dell’età anagrafica (minimo cinquantotto anni) e trentacinque anni di contributi.

Approfondendo l’argomento, dunque, per quanto concerne i lavoratori dipendenti, costoro riceveranno la pensione se hanno cinquantanove anni di età e arrivano a una quota contributiva di novantacinque per un periodo ben definito (2009/2010); se hanno sessantanni e arrivano a una quota di novantasei nel periodo 2011/2012; se hanno sessantuno anni e arrivano a quota novantasette a partire dal primo gennaio del 2013.

Inoltre per quanto concerne i lavoratori autonomi, la pensione è emessa: se si hanno sessantanni e si raggiunge una quota di novantasei (2009/2010); se si hanno sessantuno anni e una quota di novantasette ( 2011/2012) e infine se si hanno sessantadue anni e una quota pari novantotto a partire sempre dal primo gennaio 2013. E’ opportuno ricordare che all’internodi queste quote non sono stati contemplati i contributi figurativi per disoccupazione ordinaria né per malattia. Se invece si ha un’anzianità contributiva pari a quarantanni, si può andare in pensione senza aver raggiunto l’età.

Cosa sta cambiando in RCS

 RCS è l’azienda che controlla il Corriere della Sera, tanto per intenderci sulla realtà editoriale italiana. Da diversi mesi è entrata in crisi ed ora si cerca una strategia finanziaria e azionaria per venire fuori da questo vicolo cieco. Nell’ultima settimana di giugno qualcosa è cambiato per RCS, con un maggior coinvolgimento della FIAT e con la morte di Giuseppe Rotelli.

In attesa delle elezioni cosa succede a Piazza Affari

L’azienda automobilistica torinese ha deciso di aumentare la sua quota di partecipazione nella società RCS facendo crescere le azioni fino al 20,1 per cento. Sembra che ci sia già stato l’acquisto di 10,7 milioni di euro di diritti di opzioni sulle azioni RCS. Vuol dire che FIAT si è messa in tasca il diritto di comprare le azioni della società del Corriere della Sera quando le azioni saranno messe in vendita per aumentare il capitale.

10 miliardi per il duo Fiat-Chrysler

Tutto dovrebbe concludersi il 5 luglio, giorno in cui FIAT sarà ufficialmente il primo azionista RCS con il possesso del 20,1 per cento delle azioni. Il costo di questa operazione sarà all’incirca di 90 milioni di euro. Ma l’azienda che controlla il quotidiano milanese e diversi settimana editi dalla Rizzoli, ha ribadito che il movimento “in entrata” della FIAT non è stato l’unico cambiamento in seno alla società.

Nell’ultima settimana di giugno, infatti, è morto Giuseppe Rotelli, il maggiore azionista RCS, imprenditore sanitario che soltanto un anno fa si era imbarcano nell’avventura del San Raffaele.

Il colpo proibito all’ottimismo tricolore

 L’ottimismo di una popolazione è alla base delle scelte di consumo visto che spendere è comunque una forma d’investimento. Chi spende in Italia ha fiducia nel miglioramento della situazione del paese. In questo momento, però, le statistiche parlano di un nuovo calo dell’ottimismo degli italiani che nel 33 per cento dei casi hanno deciso di ridurre gli investimenti nel nostro paese.

A Tokyo il Nikkei riprende fiato

Secondo la statistica ufficiale il 28 per cento degli italiani è più ottimista dell’anno scorso riguardo l’andamento della borsa e quello dei mercati finanziari. Non siamo il popolo “messo peggio” in Europa, visto che nel Vecchio Continente i più pessimisti in assoluto sono i portoghesi. Non siamo però nemmeno al livello degli svedesi che possiamo definitivamente considerare fiduciosi.

Quello che in Italia fa la differenza è la situazione politica e in parte anche la pressione fiscale. Nonostante si sia stabilizzata la guida del governo con il duo Letta-Alfano, non è ancora chiaro se le manovre stabilite dal governo saranno risolutive dello scenario di crisi che attanaglia il nostro paese.

Le borse crescono grazie a Draghi

In più dobbiamo considerare il nuovo peso delle imposte. Per la sospensione dell’IMU e il rinvio dell’aumento dell’IVA di un punto percentuale, infatti, il governo è stato costretto ad inserire delle  mini tasse, soprattutto sulle sigarette elettroniche, ed è stato costretto a prevedere ben 24 appuntamenti con il fisco tra novembre e dicembre.

Trovato l’accordo sul bilancio UE

 L’ultimo vertice europeo è stato davvero faticoso ma alla fine è stato raggiunto l’accordo sul bilancio europeo dei prossimi sette anni. Il periodo che va dal 2014 al 2020 vedrà protagonista lo sforzo dell’UE per il risanamento della questione “occupazione”, con un rilievo particolare per i giovani. Enrico Letta presente a Bruxelles ha commentato soddisfatto l’accordo dicendo di aver ottenuto più di quanto effettivamente l’Italia abbia chiesto.

Come saranno usati i soldi per i giovani europei

L’accordo europeo arriva alla fine di due mesi di discussioni e se si volesse sintetizzare l’accaduto diremmo che si è deciso di conservare i tassi definiti inizialmente ma adottando un piano più flessibile e concentrandosi sull’occupazione giovanile. Molte delle correzioni sono state indotte dal premier inglese che di recente, tramite uno studio dell’Istat britannico, ha ricordato che il suo paese non è mai stato in recessione.

Sale lo yen e crolla la borsa di Tokyo

I tagli, annunciati anche da Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, sono i primi della storia europea. Per quanto riguarda i fondi che saranno messi a disposizione, si stima un “tesoro” di circa 960 miliardi di euro. Il tutto necessita però di una maggiore flessibilità da parte dei leader europei e di una mediazione riguardo le esigente dei diversi paesi.

Sicuramente è da considerare importante il placet accordato alla manovra europea dai leader tedeschi.