Quanto pesano le tasse sulle bollette

 L’Italia è uscita dalla procedura di deficit eccessivo prescritta dalle istituzioni europee e, a detta del nostro premier, ha ottenuto anche più di quanto abbiamo effettivamente chiesto all’Europa. Fatto sta che della luce fuori dal tunnel della crisi, in questo momento, non si vede nemmeno l’ombra. E la situazione pesa sulle aziende ma pesa anche sui cittadini.

Per le tasse crolla la domanda di energia

Ad aggravare la preoccupazione dei consumatori italiani ci ha pensato nell’ultima settimana la relazione del presidente dell’Aeeg alla Camera. Nel rapporto, infatti, Guido Bortoni ha sottolineato l’aumento degli oneri e delle tasse che si aggiungono alle tasse da pagare per i servizi energetici. Un aumento che complessivamente è stato del 10 per cento ed oggi fa sì che un terzo della bolletta pagata dagli italiani sia fatta soltanto di tasse.

Come si usa lo stipendio degli italiani

Rispetto agli altri paesi europei, intanto è sceso lo spread energetico ma, almeno per quanto riguarda l’Italia, è necessario un nuovo investimenti, soprattutto nell’acqua. L’aumento del 10 per cento del prezzo dei servizi energetici si è verificato in un tempo ridotto, appena quattro anni che hanno inciso profondamente sugli stili di vita degli italiani.

Oggi, addirittura, la domanda di energia da parte dei privati, è addirittura scesa. In confronto a quanto accadeva nel 1998, c’è stato un crollo vero e proprio e la ripresa non s’intravede nemmeno in lontananza.

Chi controllerà il fisco

 Come sappiamo dalle ultime notizie che arrivano dall’Erario, in base all’appartenenza e all’inserimento negli studi di settore, si è potuta posticipare la scadenza del pagamento delle tasse, senza pagare gli interessi di mora. Adesso però ci saranno sicuramente delle categorie di consumatori più a rischio di altre. Cerchiamo di capire chi sarà sottoposto alla lente d’ingrandimento dell’Erario.

Il conto base per le operazioni “limitate”

Ci sono delle operazioni, infatti, che il Fisco ritiene “sospette” e che quindi controlla con maggiore incisività. Delle operazioni finanziarie, per farla breve, che comportano un approfondimento dei movimenti legati al conto corrente. Molto in questo nuovo corso dell’Agenzia delle Entrate, si deve a Serpico che punta il dito proprio sui movimenti del conto corrente.

Molti italiani, soprattutto coloro che hanno lavori in nero o che non dichiarano al Fisco tutto il guadagno che hanno, sono sicuramente in pensiero. Il lungo occhio di Serpico, infatti, arriva ovunque. In realtà i contribuenti che sono a posto con la coscienza non hanno nulla da temere.

Per Squinzi andiamo peggio del previsto

Certo è che l’attività dell’Agenzia delle Entrate è stata potenziata notevolmente con l’obbligo per gli istituti di credito di comunicare le informazioni sulle operazioni finanziarie compiute da tutti i clienti e che non rispondono al profilo contribuente tracciato dall’Erario per un certo cittadino.

Per questo, lato contribuente, sarà necessario tenere sempre da parte ogni documentazione utile ai fini fiscali.

L’analisi di FT Alphaville sull’oro

 Il prezzo dell’oro continua a scendere e in questo momento in trend a ribasso della materia prima in questione sembra quanto meno delineato. FT Alphaville che è un blog specializzato del Financial Times, ha proposta una sua analisi interpretativa della situazione. Il report è stato curato da Izabella Kaminska.

Valute e materie prime legate verso il ribasso

L’oro da sempre è considerato un bene di rifugio e si pensava che potesse assolvere a questa funzione ancora per moltissimo tempo. Invece, già nel primo trimestre del 2013, è stato fin troppo evidente che qualcosa stava cambiando e che le previsioni che consideravano l’oro in viaggio verso i 1900 dollari l’oncia, erano addirittura falsate.

L’oro ancora al ribasso va verso i livelli minimi

In effetti l’oro ha raggiunto in queste settimane il livello minimo mai registrato negli ultimi tre anni ed è andato anche al di sotto della soglia di resistenza dei 1200 dollari l’oncia. La fase ribassista, però, non sembra questione di giorni, quindi ci si chiede fino a che punto si potrà arrivare nelle prossime settimane di scambi.

Giovedì, il prezzo dell’oro è sceso sotto i 1200 dollari per oncia. La reazione degli investitori è stata molto interessante perché sono rimasti in attesa di una potenziale risalita e hanno studiato i valori minimi futuri del metallo giallo. Nelle previsioni si parla anche di 800 o 900 dollari per oncia.

Spese sanitarie in aumento

Attualmente, le spese sanitarie si caratterizzano per il loro forte aumento. Aumento che è provocato dalle numerose patologie che intercorrono nella nostra vita. A cagione di ciò, spesso, ognuno di noi ha un urgente bisogno del medico specialista.

La bella giornata di Impregilo

 Il colosso delle costruzioni nostrano, che è stato di recente acquistato dopo la post integrazione presentata da Salini, ha vissuto una giornata molto interessante a livello azionario. Tanta di questa fortuna azionaria sembra sia dovuta alle acquisizioni europee per le quali è stato dato il via libera.

Alcuni investitori importanti hanno quindi deciso di approfittare dell’occasione ma c’è qualcosa che in questa storia non quadra del tutto. Dopo la presentazione del piano di post integrazione, ad ogni modo, l’andamento del titolo è stato molto positivo. Si prevede infatti che nel 2016, quindi di qui a tre anni, l’azienda torni ad avere un fatturato di 7,4 miliardi di euro, oltre che un miliardo di Ebitda.

Impregilo resta alto e si punta alla rinascita

Il rialzo per il titolo è stato sostanzioso, visto che è cresciuto di cinque punti percentuali portando il costo delle azioni a 3,3 euro. L’amministratore delegato in persona, Pietro Salini, ha presentato agli investitori e al mercato il risultato della fusione tra Impregilo e la Salini.

La ripresa di piazza Affari

Adesso ci si aspetta che la borsa cresca ad un ritmo incessante e raggiunga il prima possibile il rialzo del 25 per cento. Salini ha dichiarato di essere disponibile anche a ridurre la sua quota se si trovassero degli investitori importanti e si studiasse un buon piano di dismissioni.

Le banche centrali continuano a sostenere i mercati

 I mercati sono molto sensibili alle scelte della politica in materia monetaria e finanziaria. Di recente le maggiori piazze su scala globale sono state scosse dai dati relativi alle economie cinese ed americana, nonché dalla perseveranza del Giappone negli stimoli monetari al paese.

In pratica a tenere a galla i maggiori listini, ci hanno pensato le banche centrali. Basta pensare alle reazioni borsistiche a quanto dichiarato dai funzionari della Banca centrale america e della Banca centrale cinese. Dagli USA alla Cina si è deciso di continuare con gli stimoli monetari e con l’iniezione di liquidità nel paese.

Draghi pronto a partire

L’Europa, intanto, più che chiedere aiuto alla BCE che nei giorni scorsi si è detta pronta ad intervenire, ha preferito concentrarsi sul tema lavoro. In questo modo le borse asiatiche hanno tirato il fiato e le notizie in arrivo da Bruxelles sono riuscite a risollevare gli indici del Vecchio Continente. Gli indici nostrani non hanno brillato, anzi, la borsa di Milano è rimasta debole per tutta la giornata nonostante lo spread non abbia mai superato la soglia dei 300 punti aggirandosi intorno ai 280.

Secondo il BRI bisogna tagliare la spesa

Le rassicurazioni che sono arrivate da ogni parte del globo hanno fatto sì che l’indice Nikkei di Tokyo guadagnasse a fine giornata il 3,51% e che salissero leggermente tutte le borse europee.

 

Come saranno usati i soldi per i giovani europei

 Il mercato del lavoro sta attraversando una fase di contrazione molto importante che potrebbe mettere in seria difficoltà molti paesi dell’Unione. Per questo motivo è importante che a livello politico si prendano delle decisioni forti riguardo l’occupazione dei ragazzi, soprattutto nei paesi che hanno un tasso di disoccupazione giovanile che va oltre il 25 per cento.

Nel vertice UE dedicato anche a tale argomento, le risposte che cercava l’Italia sono arrivate, anzi, è andato tutto meglio del previsto. La prima cosa di cui si prende atto, infatti, è che L’Italia esce dalla procedura di deficit dopo diversi mesi di sacrifici che hanno impegnato anche la popolazione.

Il nostro premier si è detto molto soddisfatto ma il riferimento era soprattutto all’accordo sui 9 miliardi da destinare nei prossimi anni, a partire da gennaio 2014, all’occupazione giovanile. C’era lo scoglio Cameron da superare. L’Inghilterra, infatti, non aveva intenzione di dare il via libera a cuor leggero all’approvazione del bilancio 2014-2020.

Draghi pronto a partire

In questo “gioco” europeo, l’Italia avrà più soldi del previsto. Un risultato importante per il nostro paese anche se spuntarla è stato difficile visto che il rimborso britannico si è configurato come una vera “gatta da pelare”. Van Rompuy, presidente del Consiglio UE, ha comunque specificato che per i primi due anni, per il 2014 e per il 2015 saranno disponibili soltanto 6 miliardi di euro che andranno a coprire le spese di Spagna, Grecia, Italia e Francia. Poi gli altri soldi e gli altri stati membri.

Il debutto di Italia Independent

 Il più giovane della famiglia Agnelli, il tanto chiacchierato Lapo Elkann ha finalmente raggiunto il suo traguardo finanziario: quotare l’azienda costituita nel 2007 alla borsa di Milano. Il titolo è stato valutato al pari di una start up tanto che il valore della quotazione ha superato quello del fatturato.

Il debutto “lussuoso” di Moleskine

Chi sa rischiare, in fondo, viene premiato. Se si volesse riassumere in qualche modo la benedizione di John Elkann al fratello, potremmo sintetizzarla così. La valutazione del titolo Italian Indipendent è stata di 19,2 volte il guadagno dell’azienda esclusi i costi sostenuti.

Ci si è dati addirittura un obiettivo che è quello di raccogliere fino alla fine dell’anno circa 13,6 milioni di euro al fine di reinvestire tutto nella crescita della nuova realtà industriale. In realtà, i soldi messi da parte con il lancio in borsa dovranno essere usati anche per mettersi al riparo dal rischio liquidità.

Moleskine pronta al ballo finanziario delle debuttanti

Un atteggiamento lungimirante che parte dalla considerazione delle potenzialità di Italian Indipendent, un’azienda che produce occhiali made in Italy e che più che vendere gli accessori in questione, punta a creare uno stile di vista, ad appassionare il popolo tricolore e non solo.

In fondo, l’intuizione di Lapo Elkann non è del tutto campata in aria visto che in un periodo di crisi le uniche aziende a sopravvivere sono state quelle del lusso.