Nuove regole per i vertici delle società statali

 Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze ha emanato, di comune accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, una nuova direttiva che regola l’ assegnazione delle nomine ai vertici delle società statali, le ambite partecipate o controllate del Tesoro. 

I poveri saranno i più colpiti dall’ aumento dell’ Iva

 Stime sulle conseguenze imposte dall’ imminente aumento dell’ Iva, che, a partire dal prossimo primo di luglio, salvo interventi da parte del Governo realizzati all’ ultimo momento, passerà dall’ aliquota del 21% a quella del 22%.

Equitalia deve ancora incassare 545 miliardi

 Forse a partire dal prossimo autunno cambierà tutto, ma per il momento non si può negare che per Equitalia S. p. a., la società di recupero crediti che collabora con l’ Agenzia delle Entrate, sussistono ancora enormi quantità di crediti che aspettano di essere riscossi. 

Il fallimento ordinato delle banche non trova accordo

 Le banche, in questo momento, sono sotto il tiro della finanza, dell’economia e della politica perché è stato visto che nonostante gli interventi degli istituti centrali e dei vari stati a favore delle banche, continuano ad esistere dei problemi strutturali.

Anche Intrade colpito dallo scandalo

I ministri delle Finanze dei paesi dell’Unione Europea si sono dunque riuniti per discutere dell’opportunità di un fallimento ordinato degli istituti di credito ma i negoziati, durati ben 18 ore, non hanno portato ad alcuna conclusione.

Le posizioni dei vari rappresentati sono rimaste antitetiche e quindi è stato rinviato tutto a mercoledì. Secondo Moscovici, l’incontro non è da ritenere vano poiché è stata percorso comunque il 90 per cento della strada che dovrà condurre ad una conclusione unitaria.

Il ministro delle finanze tedesco contro Cipro

Il meccanismo del fallimento ordinato delle banche è difficile da definire e perfino i ministri preposti al controllo delle finanze pubbliche, non sono riusciti ad avere una visione unica sul regolamento da attuare. Il vertice del Lussermburgo di mercoledì dovrebbe essere definito.

Si cerca in pratica di trovare una strategia univoca per liquidare le banche che in un periodo di crisi possono trovarsi in difficoltà, al fine di non gravare sui contribuenti. Secondo Pierre Moscovici, mancano ancora pochissimi questioni da risolvere.

 

Secondo il BRI bisogna tagliare la spesa

 La Banca dei Regolamenti Internazionali ha stilato la sua relazione annuale da cui sono venuti fuori dei suggerimenti per l’Italia, per far sì che i nostri conti siano sempre in ordine.  In più, sempre nel documento citato, si può leggere un velato rimprovero alla politica monetaria europea che non ha saputo sfruttare gli interventi delle banche centrali.

I conti del nostro paese, dopo l’era Mario Monti, si può dire che siano stati messi in ordine, infatti, in Europa si apprezza tantissimo l’operato del Professore. Gli investitori e i consumatori hanno ritrovato la fiducia nel nostro paese ma è chiaro che adesso serve qualcosa in più.

Lo sguardo sul debito proposto da Bankitalia

Secondo il BRI, la Banca dei Regolamenti Internazionali, è bene continuare sulla strada della riduzione del disavanzo dello stato, visto che il debito pubblico, continua ad aumentare ed ormai ha raggiunto dei livelli che potremmo definire da record.

La BCE punta il dito sull’Italia

Peccato soltanto che l’Italia possa fare ben poco in questa direzione visto che non è possibile, in questo momento specifico, continuare ad aumentare le tasse. L’unica alternativa, quindi, sembra essere riposta nella riduzione della spesa, strumento essenziale per la minimizzazione di costi di breve termine legati al risanamento delle finanze.

In più è importante intervenire in modo puntuale ed efficace sul mercato del lavoro. Cose già dette?

Prorogato il pagamento di alcuni UNICO

 Appuntamento alla cassa rimandato per i lavoratori che compilano il modello di dichiarazione UNICO 2013 ma sono anche inseriti negli studi di settore. Il rinvio del pagamento non ha costi aggiuntivi. La maggiorazione interviene soltanto per chi supera il limite massimo dell’8 luglio prossimo.

Insomma, fino all’8 luglio, tutti i lavoratori che si sono sottoposti agli studi di settore, hanno la possibilità di pagare le tasse, ma se per qualsiasi motivo ritardano, i pagamenti espletati tra il 9 luglio e il 20 agosto, subiranno una maggiorazione dello 0,40 per cento.

Abitazione principale e decreto fare

L’agenda fiscale per i contribuenti è stata quindi aggiornata e la novità annunciata riguarda soprattutto i contribuenti, le persone fisiche e non che esercitano un’attività economica per l quale è stato elaborato uno studio di settore.

In questo caso non esistono cause di esclusione o di inapplicabilità, né è stato definito un limite di reddito ultimo.

Software online per gli studi di settore

Il Dpcm che comunica lo slittamento della scadenza fiscale è stato annunciato in un comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze già il 13 giugno. Il rinvio riguarda il pagamento delle tasse che risultano dalle dichiarazioni dei redditi, dell’Irap e dalla dichiarazione annuale unificata.

Sono compresi nei versamenti posticipati tutti quelli che derivano dall’UNICO quindi anche l’imposta sostitutiva sui canoni abitativi, l’IVIE e l’IVAFE.

L’Ifo tedesco non pompa le borse

 All’inizio della settimana di contrattazioni, le maggiori borse europee si sono dimostrate in calo e a niente è servito pubblicare i dati sull’Ifo tedesco che hanno dato respiro e fiducia agli investitori.

Sicuramente a capitalizzare l’attenzione c’è stata la borsa di Tokyo dove l’indice Nikkei e lo yen sono risultati in calo dopo la presa di coscienza di un’altra vittoria del partito conservatore del premier Abe. In effetti, per il futuro prossimo, il Giappone affronterà la crisi con le stesse tecniche adottate fino a questo momento. In realtà a livello di prodotto interno lordo ci sono stati degli interessanti miglioramenti.

Vince Abe e cala lo yen

Ma passiamo un attimo a considerare quello che è accaduto di riflesso in Europa dove il differenziale tra Bund e BTp, il celeberrimo Spread, ha ripreso a crescere tanto che i nostri titoli di stato, nell’ultima asta di giovedì scorso, hanno offerto un rendimento del 4,8 per cento. Ad influire sul sentiment degli investitori del Vecchio Continente è intervenuta anche la Federal Reserve.

Di nuovo in salita la fiducia dei consumatori

La settimana di contrattazioni, infatti, si è aperta con la presa di coscienza che la Fed abbandonerà presto il programma di stimoli all’economia a stelle e strisce. A piazza Affari, nello specifico, perdono terreno soprattutto i titoli energetici, ma sembra ormai evidente che il titolo maggiormente sotto stress sia stato quello Mediaset, per via delle evoluzioni del processo Ruby.

 

Di nuovo in salita la fiducia dei consumatori

 Se un paese è in crisi, per la paura di ritrovarsi senza soldi in un domani in cui la crisi si potrebbe aggravare, i cittadini evitano di fare spese ed eliminano quelle superflue. Soltanto se cambiano le condizioni e c’è maggiore speranza, allora la fiducia risale la china e si può quasi dire che il peggio sia passato.

Noi, l’Italia, siamo proprio in questa seconda fase, forse anche per via della risoluzione della questione politica che finalmente ha portato alla definizione di un governo. In realtà, chi ha calcolato l’indicatore della fiducia dei consumatori, l’Istat, spiega che qualcosa è intervenuto anche nei criteri di calcolo.

Aumenti della benzina minano il portafoglio delle famiglie

Il risultato non cambia: la fiducia dei consumatori è in aumento è ha raggiunto i livelli massimi da marzo 2012 ad oggi. L’Istat spiega “per correttezza” che sono state introdotte delle modifiche nel campione di riferimento e nelle tecniche stesse di rilevazione. Entriamo un po’ nei dettagli.

Il vecchio potere d’acquisto solo nel 2036

Il clima di fiducia dei consumatori è cresciuto a giugno, rispetto al mese precedente, passando dall’86,4 al 95,7. In pratica si è giunti ad un livello molto positivo, il più positivo da marzo 2012. Le modifiche introdotte hanno in parte modificato le rilevazioni del mese di giugno ma rischiano anche di creare una discontinuità profonda rispetto al passato.

Ma non è tutta questione di statistica, infatti, molto è dovuto anche alla sospensione del pagamento dell’IMU sulla prima casa che ha ridato vigore alle spese dei cittadini.

BPM ti strizza il mutuo

 Strizza il Mutuo è una proposta del gruppo BIPIEMME cui gli aspiranti mutuatari possono accedere ancora per pochissimi giorni. L’offerta che stiamo per descrivere, infatti, vale fino al 28 giugno.

Strizza il Mutuo è un prodotto a tasso variabile che il Gruppo Banca Popolare di Milano promuove per qualche giorno ancora a favore di chi debba acquistare la prima o la seconda casa, oppure a favore di chi ha in mente di ristrutturare l’abitazione principale. Se la finalità del prestito richiesto è tra le tre indicate, allora Strizza il Mutuo è sicuramente un prodotto da tenere in considerazione.

Il Tasso variabile di BPM in offerta

I destinatari del finanziamento sono i giovani tra 18 e 75 anni che possono rimborsare il credito richiesto con un piano d’ammortamento che va da minimo 10 anni a massimo 30 e che è equivalente all’80 per cento del valore dell’immobile da acquistare o da ristrutturare. Il tasso e lo spread cambiano in base alla durata del rimborso.

I tempi dettati da Bipiemme

Il riferimento è sempre l’indice Euribor cui si aggiunge lo spread del 2,90 per cento per i mutui rimborsabili fino a 25 anni, oppure si aggiunge lo spread del 3 per cento per i mutui rimborsabili da 26 a 30 anni. L’aggiornamento del tasso avviene ogni mese, facendo riferimento all’Euribor arrotondato in eccesso allo 0,05 per cento.

Non mancano le spese di istruttoria, circa 400 euro, le spese d’incasso rata e le spese di perizia, anche queste variabili, ma calcolate in base all’importo richiesto.