Potere d’acquisto e crisi immobiliare

 Il crollo del mercato immobiliare è oggi da considerare un dato di fatto visto che tutte le statistiche annunciano la riduzione del 50 per cento delle compravendite. Adesso, a livello speculativo, si cerca di capire le origini di questa situazione. L’ultima proposta interpretativa è quella di Federconsumatori e dell’Adusbef.

Queste due associazioni che si occupano della tutela dei consumatori hanno annunciato che il crollo del mercato immobiliare dipende dall’azione combinata dell’aumento dei prezzi delle case e della perdita del potere d’acquisto delle famiglie.

► Anche l’Istat conferma il calo immobiliare

Il rapporto cui le due associazioni fanno riferimento è quello dell’Associazione nazionale costruttori edili, l’Ance che ha parlato del dimezzamento delle compravendite nel nostro paese. Un dato che risulta quanto mai catastrofico. Non si deve pensare però che la stretta sui mutui abbia inciso in modo determinante,  né che a fare la differenza siano le tasse sulle abitazioni.

► La Cina e l’immobiliare tricolore

La radice principale della situazione contingente del mercato immobiliare è nella perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Questo è diminuito del 14,1 per cento in cinque anni, dal 2008 ad oggi. Se poi si considera che i prezzi delle case non sono mai diminuiti, il gioco è fatto.

Con riferimento ai prezzi delle case bisogna specificare che la diminuzione dei costi degli immobili è stata lieve e limitata alle zone marginali e periferiche, così lieve da non poter influire sulla ripresa delle compravendite.

Come richiedere un permesso elettorale

 Dopo aver visto, dal punto di vista della normativa italiana del lavoro, che cosa si intende per permesso elettorale, come funziona e in quali circostanze può essere richiesto, in questo post vedremo quali categorie di lavoratori possono farne richiesta e quali sono, di volta in volta, le condizioni

Che cos’ è un permesso elettorale

 Abbiamo dedicato una serie di post pubblicati in precedenza ai cosiddetti permessi retribuiti, ovvero a quella tipologia di astensioni dal lavoro che prevedono comunque una retribuzione delle ore di durata dell’ astensione dal lavoro.

Che cos’è un permesso retribuito per donatori di sangue

 Uno dei permessi retribuiti dal lavoro più diffusi e richiesti è sicuramente quello di cui possono beneficiare tutti i lavoratori italiani che siano anche donatori di sangue, regolarmente iscritti ad una associazione che si occupa di tale servizio. 

Chi può richiedere un permesso retribuito

 In una serie di post pubblicati in precedenza ci siamo occupati di un aspetto del mondo e della normativa lavorativi: il cosiddetto permesso retribuito.

In un primo post abbiamo infatti spiegato che cosa si intende e quando, cioè per quali particolari esigenze e circostanze è possibile richiedere un permesso retribuito al proprio datore di lavoro o al proprio responsabile del personale.

Come si negozia il mutuo: tasso fisso o tasso variabile?

 In fase di negoziazione del mutuo, una delle scelte fondamentali riguarda il tasso: fisso o variabile? Gli economisti propendono per il tasso variabile. In questo periodo sembra essere quello più vantaggioso: la rata deriva solitamente dalla somma tra lo spread e l’euribor calcolato ad 1 o a 3 mesi. Sull’euribor dato – 1 o 3 mesi – i pareri sono discordanti, ma visto l’altalenarsi ciclico dei mercati pare che in realtà se si desidera negoziare un mutuo di lunga durata gli effetti sembrino minimali.

Si fanno man mano più importanti invece in caso di negoziazione di mutui alquanto brevi. Se i tassi sono in decrescita l’euribor è più conveniente a 1 mese, se sono in salita lo è a 3 o 6 mesi.

Chi propende per un mutuo fisso dovrà fare riferimento al tasso finito che dipende anch’esso dallo spread del momento di stipula al quale vengono però sommati altri vari valori. In entrambe le tipologie il dato finale lo sancisce il TAEG che, come nei finanziamenti, conferma qual è realmente il tasso che si paga, comprensivo di ogni altro onere.

Per sapere se è più conveniente negoziare un tasso fisso o variabile bisognerebbe essere dei veggenti. Oppure, più semplicemente, sarà opportuno farsi (fare) due conti sul tasso attuale. Al momento per i tassi del variabile (quindi spread + euribor) non paiono previsti aumenti che potranno giungere tra qualche anno.

Nel frattempo sarà tuttavia restituito parte del capitale e considerato che gli interessi si versano sul capitale residuo, la rata tenderà a diminuire anche se il tasso diventerà più alto.

Solo ad esempio a giugno 2013 la media delle proposte a tasso fisso ha TAEG che si attesta sul 5.60%, mentre le proposte a tasso variabile hanno TAEG sul 3.50%. Ciò vuol dire che per rimborsare un mutuo di 100.000 euro in 20 anni a tasso fisso sono previsti quasi 61.000 euro di interessi mentre con tasso variabile sono previsti quasi 33.000 euro di interessi ma solo se i tassi non aumenteranno almeno nei primi anni.

Quali sono le altre spese negoziabili? Le spese iniziali, generalmente di apertura pratica e perizia: alcune banche le offrono gratuitamente, ma altre arrivano oltre i 2.000 euro. Seguono le spese ricorrenti annuali, generalmente riguardanti incasso della rata, assicurazione, comunicazioni e varie ed eventuali.

Come si negozia il mutuo

 Quella del mutuo è un’operazione da analizzare passo dopo passo. Occorre tenere presenti le fasi di stipulazione, negoziazione o rinegoziazione.

Non è assolutamente facile poter contare su un mutuo che copra una buona percentuale dell’investimento, ma anche su un mutuo che abbia interessi affrontabili sul lungo periodo.

In questo contesto sarà necessario rivolgersi a più banche prima di negoziare o rinegoziare un mutuo in maniera tale da trovare la soluzione migliore, prassi che sarebbe auspicabile anche in periodi migliori.

La nota positiva del periodo è la maggiore disponibilità di immobili sul mercato che affianco alla massima attenzione da parte del contraente del mutuo dovrebbe consentire di fare il migliore investimento.

Stando agli esperti, gli italiani non porrebbero infatti molta attenzione alle norme dei contratti limitandosi a fare riferimento ai tassi di interesse.

Quando si negozia un mutuo è necessario tenere presenti alcune norme fondamentali. In primo luogo è necessario informarsi su interessi e strategie del momento per dimostrare che si è preparati e non ci si accontenta del primo foglio si visiona. Per farlo bisogna conoscere anche sommariamente come spread ed euribor incideranno sulla propria scelta.

Sarebbe anche utile sapere che lo spread è la differenza di valore del rendimento a 10 anni dei Bund tedeschi rispetto ai Btp (Buoni pluriennali del tesoro) italiani mentre l’Euribor è il tasso interbancario europeo sul quale i grandi istituti europei attuano i loro scambi e viene utilizzato come parametro per stabilire il ‘costo del denaro’. Quando i due valori aumentano si alzano anche i tassi di interesse del mutuo.

Successivamente, è importante fare un giro tra diverse banche. Teniamo in conto che la differenza di soli 50 euro di rata al mese equivale a versare 600 euro in un anno ovvero 12.000 euro per un mutuo ventennale.

Urgono, dunque, preventivi e piani di ammortamento previsti con chiara indicazione di durata ed interessi. Solo preventivi di questo tipo saranno facilmente comparabili per trovare la soluzione migliore.

Ci si può far fare sia un preventivo della versione a tasso fisso che un preventivo della versione a tasso variabile.

Come richiedere un permesso retribuito

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo descritto che cosa si intendete per permesso retribuito e abbiamo spiegato in quali particolari circostanze è possibile richiederlo.