Dove stanno i super ricchi

 Due grandi gruppi multinazionali come la Capgemini e Rbc Wealth Management hanno di recente pubblicato il World Wealth Report 2013 – Wwr, ovvero il rapporto che descrive, sotto diversi aspetti, lo stato della ricchezza mondiale.

Nessun accordo tra Svizzera e USA

 E’ sfumato proprio in questi giorni l’ accordo, a lungo cercato, tra la Svizzera e gli Stati Uniti d’ America, in merito alla possibilità che una decina di banche elvetiche, accusate dalle autorità fiscali americane di aver aiutato alcuni cittadini Usa a frodare il Fisco, si sottomettessero al pagamento di una multa da 20 miliardi di euro per risolvere la questione.

I profili lavorativi più ricercati dalle agenzie per il lavoro

 La disoccupazione in Italia non aveva mai raggiunto dei livelli così alti. Quasi la metà dei giovani si trova senza un’occupazione a causa della crisi e della stagnazione dell’economia.

► Lavoro estivo: le professioni più ricercate

Va detto, però, che la mancanza di lavoro per i giovani non è sempre colpa della crisi, a volte, infatti, a rendere difficile la ricerca è anche la mancanza di informazione dei giovani su quali siano le professioni effettivamente ricercate e, quindi, la mancanza di una formazione adeguata per rendersi appetibili al mercato del lavoro.

A dirlo sono due delle agenzie per il lavoro più importanti in Italia, ManPower e Adecco.

Secondo Manpower, i profili professionali più richiesti al momento sono quelli specializzati nell’ internazionalizzazione aziendale e nel commercio, che, accanto ad una formazione tradizionale – ad esempio come gli addetti amministrativi e al backoffice o i funzioni segretariali – abbiano anche delle esperienze che possano aiutare le aziende a rendersi competitive sul mercato che è divenuto quasi esclusivamente digitale e internazionale.

► I 4 motivi della disoccupazione giovanile secondo l’Economist

Ma, stando invece a quanto dichiarato da Adecco, per trovare lavoro non è necessario avere un’alta formazione: ci sono alcune professioni molto specializzate e altamente redditizie che, però, non richiedono anni di studio, ma piuttosto la formazione sul campo: sono i tecnici specializzati (manutentoreoperatore su macchine utensili, saldatore etc) sempre più richiesti ma, purtroppo, poco presenti nel mercato del lavoro italiano.

Come funzionano i Buoni Fruttiferi Postali: costi, rischi e rendimenti

 I Buoni Fruttiferi Postali (BFP) sono uno dei prodotti di risparmio preferiti dalle famiglie italiane e rappresentano circa il 7% della ricchezza delle famiglie per circa 200 miliardi di euro.

I motivi per i quali le famiglie preferiscono questo tipo di strumento possono essere diversi, ma sicuramente tra i principali ci sono il fatto che i BFP hanno un basso prelievo fiscale sui loro rendimenti (solo il 12,5%, ossia quasi l’8% in meno di altri strumenti di investimento come le zioni o le obbligazioni) e sono poco rischiosi.

Buoni Fruttiferi Postali e titoli di Stato a confronto

I Buoni Fruttiferi Postali sono molto simili ai titoli di Stato: come questi ultimi sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e, quindi, sono sotto la garanzia dello Stato e hanno lo stesso profilo di rischio.

Tra le principali differenze tra i titoli di Stato e i Buoni Fruttiferi Postali è che questi sono emessi esclusivamente dagli sportelli di Poste Italiane e, a differenza dei titoli di Stato, i BFP non subiscono alcuna modifica del loro prezzo.

I titoli di Stato, infatti, vengono scambiati quotidianamente sul mercato e, nel caso il risparmiatore voglia venderli prima della loro scadenza, può trovarsi a perdere una parte sostanziosa del capitale investito (soprattutto in questo periodo che il debito pubblico italiano non gode di alta considerazione).

Questo non accade per i Buoni Fruttiferi Postali che hanno un prezzo fisso e anche nel caso in cui il risparmiatore voglia provvedere al loro rimborso prima della scadenza, non subisce alcuna perdita, in quanto riceverà indietro il valore nominale al quale li ha acquistati più gli eventuali rendimenti accumulati fino al momento della vendita.

I costi dei Buoni Fruttiferi Postali

Il costo dei BFP è pari al loro valore nominale in quanto il loro acquisto non è sottoposto a nessuna commissione, né per le negoziazioni né per la gestione.

A parte il prelievo fiscale del 12,5% sui rendimenti, l’unico altro costo al quale sono sottoposti i BFP è l’imposta di bollo, che grava dello 0,1% del capitale investito, per un importo minimo annuo di 34,2 euro.

Le tipologie di Buoni Fruttiferi Postali

Attualmente gli sportelli di Poste Italiane hanno in vendita 9 diverse tipologie di Buoni Fruttiferi Postali.

I migliori e i più facili da gestire sono i Bfp a 18 mesi, che garantiscono un rendimento minimo piuttosto basso: circa l’1% ogni anno, che, al netto delle tasse, è pari allo 0,875%.

Rendimenti più alti, invece, sono garantiti dai Buoni Fruttiferi Postali che hanno scadenze a lungo termine come i buoni postali ordinari, i buoni postali dedicati ai minorenni e, infine i buoni postali indicizzati all’inflazione. Per queste tre categorie di BFP il rendimento annuo varia dallo 0,5 al 2% lordo, in più queste tipologie sono sottoposte ad una rivalutazione pari all’aumento dei prezzi al consumo (esclusi i tabacchi).

Altra tipologia di Buoni Fruttiferi Postali indicati per chi vuole ottenere rendimenti alti sono i Bfp 3×4 fedeltà, per i quali il rendimento garantito è fino al 7% lordo annuo (che diviene il 6% al netto delle tasse).

Un’altra tipologia di BFP dagli alti rendimenti sono i Bfp7 insieme, ma sono degli strumenti poco indicati ai risparmiatori che non hanno famigliarità con calcoli ed investimenti. 

Per tutte le tipolgie di Buoni Fruttiferi Postali, inoltre, va ricordato che per ottenere degli interessi soddisfacenti è necessario che i titoli siano mantenuti all’interno del portafogli per un periodo di tempo sufficientemente lungo per la loro maturazione che, a seconda della tipologia prescelta, può variare dai 10 ai 12 anni.

Per chi decide di richiedere il rimborso prima del non anno, il rendimento può scendere anche fino ad una percentuale compresa tra il 2,5 e il 4% lordo (tra il 2 e il 3,5% netto).

 

Come difendersi da Equitalia: annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

 Annullamento dei debiti precedenti il 1999

A partire dal 1° luglio 2013 saranno annullati automaticamente tutti i debiti che i contribuenti hanno contratto con Equitalia prima del 1999 inferiori ai 2.000 euro, sia che riguardino imposte, sanzioni o interessi.

Nello specifico l’annullamento riguarderà  tutte le somme iscritte a ruolo per debiti di natura tributaria o di altra natura, per contributi Inps, multe, contravvenzioni stradali e sanzioni di vario genere.

Per sapere se il proprio debito con Equitalia è automaticamente annullato, è necessario controllato che la data riportata nella cartella di notifica sia precedente al 31 dicembre 1999.

Annullare le cartelle di Equitalia ricorrendo ai giudici

L’annullamento delle cartelle di Equitalia può essere fatto anche ricorrendo ai giudici tributari. Per farlo è necessario che la cartella presenti dei ‘vizi’ che ne inficiano la validità, come vizio di notifica, mancato rispetto dei termini di decadenza, vizio di motivazione, omessa indicazione del responsabile del procedimento, mancato rispetto della normativa in tema di riscossione frazionata e l’avvenuto annullamento dell’avviso di accertamento.

Per poter ricorrere ai giudici tributari, però, ci sono delle scadenze da rispettare che variano in base al tipo di cartella. Ad esempio, cartelle riferite a imposte sui redditi, tasse automobilistiche o canone Rai devono essere contestate entro 60 giorni.

Per le multe, invece, il termine per il presentare il ricorso è di 30 giorni.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

Come difendersi da Equitalia: compensazione e cartelle infondate

 Compensazione dei debiti con altri crediti

Se il contribuente deve ad Equitalia un importo inferiore ai 1,500 euro può chiedere di compensare questo suo debito con crediti accumulati per Irpef, Ires e Iva.

Per poter accedere alla compensazione dei debiti erariali con altri crediti è necessario utilizzare il modello F24 Accise, nel quale dovrà essere indicato il codice tributo RUOL. Il modello F24 adeguatamente compilato deve poi essere presentato ad Equitalia, o tramite raccomandata o presentandolo direttamente allo sportello competente per il territorio.

Cartelle infondate

Nel caso in cui ad un contribuente venga notificata una cartella di pagamento da parte di Equitalia per un debito non esigibile, perché già pagato o perché si è in possesso della sentenza di accoglimento del ricorso, il contribuente deve presentare domanda di non esigibilità, il cui modulo è disponibile sul sito internet della società, entro 90 giorni dal ricevimento della notifica.

Alla domanda devono essere allegati il documento di identità del richiedente e la documentazione che attesta la non esigibilità del pagamento del debito. A quel punto Equitalia sospende la riscossione ma si riserva di verificare della documentazione inviata. Se, entro 220 giorni il contribuente non riceve alcuna notifica da Equitalia, la richiesta di non esigibilità è da considerarsi accolta.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

Come difendersi da Equitalia: rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

 Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro

Per le somme iscritte a ruolo da Equitalia inferiori o pari ai 50 mila euro, la rateizzazione è automatica. Per quelle superiori, invece, la possibilità di dilazionare il pagamento di quanto dovuto è subordinata alla verifica da parte della società di riscossione della situazione di difficoltà economica del contribuente.

Il documento necessario per dimostrare di avere delle difficoltà economiche e di non essere in grado, quindi, di pagare il debito in una unica soluzione è l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo famigliare, sia nel caso di persona fisica che di titolare di ditta individuale.

Proroga della rateizzazione per peggioramento della situazione economica

Anche nel caso in cui il contribuente abbia già richiesto e ottenuto la rateizzazione delle somme iscritte a ruolo da Equitalia, ma la situazione economica sia peggiorata e quindi sia impossibile continuare a pagare le rate mensili stabilite, il contribuente può richiedere una ulteriore proroga della rateizzazione per un massimo di altri sei anni.

Quando si ottiene questo tipo di proroga le rate da pagare non sono fisse, ma tendono a crescere nel tempo. In questo caso, però, si perde il diritto alla ulteriore rateizzazione nel caso del mancato pagamento di due rate consecutive.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

 

Come difendersi da Equitalia: come funziona la rateizzazione

 Equitalia riscuote per conto delle pubbliche amministrazione. A breve la società di riscossione sarà sostituita da altre società in alcuni comuni, altri, invece, la manterranno e i cittadini dovranno ancora interagire con questo ente.

Una delle possibilità che hanno i cittadini per pagare i loro debiti, soprattutto quando l’ammontare richiesto è molto alto, è quello della dilazione in rate. Il decreto del fare prevede che la soglia per la richiesta della dilazione del pagamento sia di 50 mila euro, e, fino a questa cifra, il pagamento in rate mensili scatterà automaticamente.

L’importo minimo della rata mensile è di 100 euro, ma, con le novità introdotte, il contribuente in debito con Equitalia, può richiedere anche un piano personalizzato di rateizzazione con rate variabili.

Per ottenere la rateizzazione il contribuente dovrà inviare presentare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnare a mano presso lo sportello di Equitalia competente per il territorio la documentazione necessaria compresa copia del documento di riconoscimento.

Alla richiesta della rateizzazione il contribuente non sarà più considerato inadempiente e, quindi, potrà partecipare agli appalti pubblici. La rateizzazione delle somme dovute ad Equitalia prevede  il pagamento dell’intero debito – ossia la somma di tutti gli importi delle cartelle iscritte a ruolo – per le quali sono passati i 60 giorni dalla notifica.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

Come difendersi da Equitalia

 Il Governo ha appena varato il decreto del fare che ha posto dei limiti alle azioni di Equitalia nella riscossione dei debiti dei contribuenti verso le pubbliche amministrazioni.

Nelle nuove regole previste per Equitalia, nel decreto del fare il Governo ha previsto che la società di riscossione dei tributi non potrà provvedere all’esproprio degli immobili se il contribuente ne possiede solo uno che utilizza come prima casa e vi risiede anagraficamente.

Un altro passo che ha fatto il governo è stato quello di posticipare la soglia superata la quale Equitalia può provvedere al recupero coattivo, portandola dai 20.000 euro ai 50.000.

Novità anche per la rateizzazione: la revoca della possibilità di pagare a rate l’eventuale debito accumulato dal contribuente non scatterà più al mancato pagamento della seconda rata ma solo dopo il quinto.

Il Governo, poi, ha provveduto ad ammorbidire i metodi di recupero anche per gli imprenditori: il pignoramento dei loro beni, come capannoni e macchinari, sarà possibile solo fino ad un quinto del loro valore.

Oltre alle novità contenute nel decreto del fare appena varate del Governo, i contribuenti hanno anche delle altre possibilità per difendersi da Equitalia.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici