Le novità dell’Isee: uno strumento più equo

 Tempo di cambiamenti in Italia. Soprattutto per quanto riguarda il Fisco che si sta dotando di nuovi strumenti per combattere l’evasione fiscale e tutti gli stratagemmi che non permettono una equa distribuzione della tassazione, delle ricchezze e delle agevolazioni.

Per questo 2013, dopo l’entrata in vigore del Redditometro, che controllerà che le spese sostenute siano effettivamente compatibili con i redditi dichiarati, è previsto anche l’arrivo del nuovo Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) ossia il documento che deve essere presentato per la richiesta di agevolazioni per assistenza domiciliare, trasporti pubblici e per alunni, rette per le scuole comunali, mense scolastiche, tasse di iscrizione all’università, borse di studio, integrazioni per le rette nelle case di riposo e anche sconti per le tasse comunali.

L’Isee, che spesso viene definito anche Riccometro, che si utilizza adesso è un modello che risale a circa 15 anni fa e che, quindi, non è più in grado di stabilire con esattezza la reale situazione economica delle famiglie, tanto che spesso i risultati per l’accesso alle agevolazioni risultano molto distorti.

Nel nuovo Isee non sono previsti cambiamenti nella metodologia del calcolo della Situazione Economica Equivalente – che risulta dalla combinazione di Indicatore della situazione reddituale, Indicatore della situazione patrimoniale e Indicatore della situazione Economica, ma cambieranno le entrate che concorreranno alla sua formazione: la situazione economica equivalente sarà sempre il valore assoluto dato dalla somma dei redditi e dal 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare.

Le novità dell’Isee

Uno strumento più equo

Modifica in tempo reale e effetto Imu

Nucleo famigliare e risparmi

Per il blocco dell’ Iva servono 8 miliardi

 L’ aumento dell’ aliquota Iva dal 21 al 22% previsto per il prossimo primo luglio fin dai tempi del Governo Monti si fa oggi sempre più vicino. E nelle ultime interrogazioni avvenute in questi giorni in Aula in Senato anche il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni non ha potuto fornire previsioni ottimistiche in merito al suo eventuale blocco.

>L’ aumento Iva ci sarà

Il blocco dell’ aumento dell’ aliquota di un solo punto percentuale costerebbe al Governo ben 4 miliardi di euro, che, sommati ai 4 miliardi che si stanno ora impegnando sul fronte del rinvio Imu già operativo per decreto, darebbero come somma un totale di 8 miliardi di euro. Uno sforzo economico che le limitate risorse dello Stato italiano non permettono al momento di sostenere.

>Per Confindustria la priorità è il costo del lavoro

L’ Italia, ha precisato il Ministro, ha dei margini di manovra molto limitati. Senza contare poi il fatto che il governo è attualmente impegnato per la riduzione della pressione fiscale, per la riforma della tassazione immobiliare e che ulteriori tagli di spesa non sarebbero rinvenibili.

Ci sono però allo studio anche un paio di ipotesi opposte, come un rinvio a 3 mesi per poter meglio monitorare la situazione economica globale.

 

Equitalia: guida per il pagamento a rate

 Anche Equitalia, la S.p.a. che si occupa di recupero crediti e che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate, può concedere a volte, su diretta richiesta dell’ interessato, la possibilità di dilazionare il pagamento delle somme iscritte a ruolo, qualora quest’ ultimo si rovi nella condizione di non poter saldare subito il debito maturato. 

Come sarà il nuovo “riccometro”?

 Nel corso della giornata di ieri il nuovo Isee, la nuova versione dell’ Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ha ottenuto finalmente, dopo mesi di attesa, il sì da parte della Conferenza Unificata Stato – Regioni. A breve, quindi, il provvedimento passerà come Dpcm al vaglio delle Commissioni parlamentari e infine al Consiglio dei Ministri a cui spetta l’ ok definitivo.

>Via libera al nuovo Isee

Via libera al nuovo Isee

 Dopo alcuni giorni di attesa, così come era stato annunciato, la Conferenza Unificata ha finalmente dato il proprio assenso al nuovo Isee, il nuovo Indicatore della condizione Economica Equivalente che almeno il 30% delle famiglie italiane utilizzerà per avere diritto ad agevolazioni e benefici di varia natura concessi dallo stato nel settore Welfare e non solo.

La morfologia metropolitana spiega la crisi

 Il nostro paese è ancora in una fase critica, ormai lo sanno tutti ed è sempre più evidente anche a livello morfologico analizzando quello che sta succedendo alle città tricolore. I commercianti, per esempio, somigliano sempre di più ad una categoria in via d’estinzione, tanto che l’ultimo grido d’allarme della Confesercenti, non può restare inascoltato.

Il vecchio potere d’acquisto solo nel 2036

L’associazione di categoria, già qualche tempo fa, aveva spiegato che senza un miglioramento delle condizioni economiche del paese, i commercianti potrebbero “estinguersi” nel giro di 10 anni. Adesso, proprio mentre prende il via la bella stagione, si cercano nuove prove della crisi imperante.

In Italia continuano a chiudere bar, ristoranti ed altri tipi di negozi e si stima che entro la fine dell’anno, gli esercizi attivi saranno il 5 per cento in meno di quelli registrati nel 2012, anno nero della crisi economica. Il fatto che chiudano i negozi incide non solo sull’economia del paese, ma anche sulla morfologia delle città, anche se le chiusure più consistenti saranno quelle dei negozi di moda.

La BCE punta il dito sull’Italia

In pratica la crisi sta portando alla desertificazione metropolitana e sentire i cittadini che si lamentano nella calura di non trovare un negozio o un bar aperti, saranno sempre più numerosi. L’analisi condotta deve servire a prendere coscienza della gravità della situazione per avere un’idea più rispondente alla realtà, del tempo necessario per recuperare terreno sui mercati.

In quali regioni si ottiene facilmente un mutuo

 Ci sono dei mestieri che oliano i meccanismi del credito, delle previsioni che consentono di accedere con maggiore facilità ai mutui messi a disposizione dalle banche. C’è però da valutare anche una variabile geografica: ci sono infatti delle regioni dove è più facile ottenere un mutuo.

BCC in promozione con il variabile con CAP

L’analisi che stiamo per riportare è stata condotta dal CRIF che ha analizzato i prestiti e i mutui in circolazioni individuando le regioni in cui è più semplice entrare in contatto con la banca. I dati usati nelle elaborazioni riguardano il 2012 e il confronto per stabilire la classifica è stato fatto considerando i dati dell’anno prima, quindi del 2011.

La conclusione è che i mutui più semplici da ottenere sono quelli erogati in tre regioni d’Italia: la Valle D’Aosta, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. In queste regioni, tra l’altro, nel 2012 la battuta d’arresto nella concessione dei mutui è stata attenuata con rapporto al resto dello Stivale e infatti i mutui erogati sono diminuiti del 30 per cento.

Poste Italiane ha mutui convenienti a giugno

Ci sono poi delle regioni in cui l’erogazione dei mutui è stata minore ma la flessione è stata inferiore alla soglia del 40 per cento. Si tratta di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. In coda ci sono invece le regioni la cui situazione può essere considerata preoccupante: Calabria, Campania, Puglia e Marche. Quest’ultima regione, dal punto di vista creditizio, è considerata la maglia nera d’Italia.