Per i giovani industriali l’ Italia senza futuro è a rischio rivolta

 In occasione del suo intervento di apertura del tradizionale convegno annuale, che si è tenuto a Santa Margherita Ligure, il presidente dei giovani industriali italiani, Jacopo Morelli, ha lanciato l’ allarme sulla crisi di prospettive e, ovviamente, crisi occupazionale che il nostro Paese sta attualmente attraversando. 

Arriva l’ accordo tra Alitalia e i sindacati

 E’ stato finalmente raggiunto l’ accordo tra Alitalia e i sindacati in merito al futuro destino degli operatori di terra, le cui trattative si sono susseguite a ritmo incalzante nei giorni passati. 

Il signor Ikea lascia tutto al figlio

 L’azienda Ikea è stata fondata nel lontano 1943 e da allora non ha fatto che crescere fino a diventare un modello per le industrie che si occupano di arredamento e un simbolo per la nostra cultura occidentale. Adesso, però, l’azienda sta cambiando i vertici e qualcuno si preoccupa del suo avvenire. Che non succeda quello che è accaduto alla Apple dopo il compianto Jobs?

Arredare bene prima di vendere e affittare

Che il signor Ikea avesse deciso di mettersi da parte, era noto da tempo ma il grande passo non era ancora stato fatto. Ingvar Kamprad, infatti, non si era ancora dimesso dalla carica di amministratore delegato dell’Inter Ikea Group, l’azienda che amministra ufficialmente dal 1986. Dopo quasi trent’anni si cambia volto.

La fortuna di Ikea non ha eredi

La presidenza di Ikea passa nelle mani del figlio Mathias che da sempre è considerato il rampollo di casa Kamprad  nonostante in passato sia entrato spesso in conflitto con il padre. Adesso, calmati gli animi, si completa la successione nonostante permangano degli attriti tra il CdA dell’azienda e il suo fondatore.

Spazio ai giovani, quindi, mentre gli investitori, notando anche il nuovo ruolo attribuito a Per Ludvigsson, si chiedono se tanto giovanilismo non finisca per rendere meno forte il titolo azionario del mobilificio low cost più conosciuto nel mondo.

 

Il Codacons chiede il taglio delle tasse sulle famiglie

 Uno dei grandi nodi da sciogliere dell’ attuale congiuntura economica italiana è sicuramente quello di far ripartire i consumi. Solo alcuni giorni fa, infatti, la Confcommercio ha diffuso i dati relativi all’ andamento dei consumi italiani nel mese di aprile 2013, rivelando come, con una ulteriore flessione del 3,9%, si è potuto assistere al 17 esimo calo di questi ultimi in 20 mesi consecutivi. 

5 miliardi di rimborsi Iva alle imprese

 Il direttore dell’ Agenzia delle Entrate Attilio Befera, nel corso di una audizione alla Commissione finanze della Camera, ha fatto il punto sul piano di lavoro dell’ agenzia che ha toccato direttamente le imprese italiane nel corso dei primi mesi del 2013. Formulando anche qualche ipotesi per il futuro.

I migliori mutui del mese di giugno

 Puntualmente, all’inizio del mese, Mutuionline propone l’indagine sui tassi medi applicati dalle banche nel mese in corso, illustrando quindi che ci sono offerte più vantaggiose di altre nei meandri delle banche tricolore. Ecco i riferimenti utili per chi deve accendere un mutuo in queste settimane.

I vantaggi per i giovani lombardi

In questo mese si rileva un leggero rialzo dei tassi fissi che vanno a far incrementare il livello dei prodotti bancari. Molto cambia sulla base della durata del piano d’ammortamento. Per esempio, per i mutui da rimborsare in vent’anni, il tasso migliore è quello del 5,04 per cento che è dello 0,08 per cento superiore allo stesso prodotto medio del mese scorso.

Il mutuo a tasso fisso trentennale ottiene un incremento analogo e si posiziona sul 5,24 per cento. Non ci sono invece variazioni, né evidenti, né limitate per quanto riguarda le offerte a 25 anni, visto che il tasso fisso medio, in questo caso, si posiziona sul 4,75 per cento.

I vantaggi di una rata più bassa

All’inizio del mese in corso, si rilevano dei cambiamenti anche tra le migliori offerta di mutuo a tasso variabile. Per quanto riguarda le proposte di mutuo da rimborsare in 20, 25 e 35 anni, non ci sono delle oscillazioni degne di nota e il tasso resta al 3,05 per cento.

Per i mutui a tasso variabile da rimborsare in 40 anni, invece, si può contare su una riduzione del tasso dello 0,01 per cento.

Cosa cambia nei bonus casa

 I cittadini che pensavano di aver perso l’occasione di riparare casa, di innalzarne il livello energetico, e di farlo con qualche sconto, possono tornare a sorridere visto che il bonus energia è stato prolungano e le norme per accedervi sono cambiate leggermente.

Prolungati i bonus ristrutturazioni

I bonus casa che ci sono adesso garantiscono uno sconto fino al 65 per cento e non si dovrà aspettare di arrivare al primo luglio – giorno in cui scadranno i valori compresi nel precedente decreto legge – ma sono validi da subito. Insomma si comincia con un mesetto d’anticipo a risparmiare qualcosa.

In pratica tutti i bonifici bancari oppure postali che sono stati usati per pagare le spese di ristrutturazione finalizzate al risparmio energetico, godranno di uno sconto del 65 per cento. Il fatto che siano usati per pagare i lavori fatti nei giorni scorsi o quelli ancora da fare, non importa.

Pronta la proroga per i bonus energia

Lo sconto, ad ogni modo, sarà valido fino alla fine dell’anno, fino al 31 dicembre 2013 e riguarderà sia le abitazioni singole abitazioni sia i condomini, ma per queste ultime unità abitative, per usufruire della riduzione dei costi di ristrutturazione, ci sarà tempo fino al 30 giugno 2014.

Anche il bonus al 50% per i lavori di ristrutturazione è stato prolungato fino al 31 dicembre 2013 e il tetto massimo di spese è confermato a 96 mila euro.

La Grecia reagisce al mea culpa del FMI

 La Grecia, ascoltando il mea culpa del Fondo Monetario Internazionale, non poteva restare impassibile e infatti, a distanza di poche ore dall’ammissione di colpa del FMI ha ribadito che Atene ha sempre saputo che la proposta che arrivata da FMI, UE e BCE era sbagliata ma adesso è troppo tardi per scusarsi.

Come sono andate le cose? Il FMI ripensa al salvataggio greco in un documento interno che viene reso pubblico dal Wall Street Journal. Le reazioni dei vertici europei, della Banca Centrale e di Bruxelles non si fanno attendere. Mario Draghi spiega che la colpa di quel che ha accaduto non può essere del Vecchio Continente e quindi da parte della BCE non ci sarà nessuna ammissione di colpa. Un discorso analogo è stato fatto anche dall’UE. 

A Bruxelles non piace l’analisi del FMI

La Grecia, per bocca di molti cittadini e di molti esponenti della politica locale, ha detto di non poter perdonare l’austerity. Moltissime persone, privati cittadini che si sono ritrovati senza soldi e senza lavoro, hanno deciso di suicidarsi e benché economicamente non abbiamo un peso, sulle potenzialità espresse da un paese contano molto.

Il primo ministro Antonis Samaras ha detto alla stampa che lui, fin dall’inizio, aveva criticato il FMI e per tutti questi anni il suo paese ha provato a correggere gli errori fatti dal Fondo Monetario, ma ha perso moltissimo terreno per quel che riguarda il reddito.

A Bruxelles non piace l’analisi del FMI

 Il Fondo Monetario Internazionale, in un documento interno reso pubblico dal Wall Street Journal, spiega che l’operazione di salvataggio della Grecia è stata sbagliata. L’organismo internazionale ha fatto un mea culpa che ha rimesso in discussione tutta l’austerity applicata ad Atene.

La Grecia reagisce al mea culpa del FMI

Il FMI ha anche chiamato in causa la BCE e l’UE spiegando che le misure previste per evitare la bancarotta greca sono da considerarsi comuni. Bruxelles non ha reagito benissimo alla notizia ed ha spiegato di essere in disaccordo con quanto detto dal Fondo Monetario Internazionale.

Il FMI ripensa al salvataggio greco

L’Unione Europea, al contrario, respinge le accuse che arrivano dal FMI sugli errori compiuti in Grecia e va al contrattacco. Secondo l’UE, il piano previsto di 110 miliardi di euro che è stato introdotto nel 2010 in primavera, non è riuscito a riportare Atene ai livelli di crescita pre-crisi e in più non le ha garantito di accedere al mercato come un tempo.

In effetti, il FMI ha peccato di eccessivo ottimismo in relazione alla crescita greca ma questo non comporta che tutte le colpe ricadano sul Fondo Monetario. Anche l’accusa di mancata tempestività rivolta agli organismi europei è stata respinta e Draghi, nel parlare a nome della BCE ha spiegato che non ci sarà alcun mea culpa da parte dell’Eurotower.