Guida al redditometro: le ricevute da conservare

 Partendo dal presupposto che per difendersi dal nuovo Redditometro non è necessario conservare le ricevute di tutte le spese effettuate giornalmente che saranno calcolate in base alle medie Istat, rimane la questione delle spese straordinarie.

Le ricevute da conservare per difendersi dal Redditometro

Quindi, al fine di difendersi da eventuali controlli scaturito da incongruenze tra redditi dischiarati e spese effettuate, è necessario conservare tutte le ricevute , gli scontrini e le fatture che indichino l’avvenuto pagamento di una spesa straordinaria.

Tutti gli acquisti superiori a 3.600 euro saranno comunque già rilevati dal fisco grazie allo spesometro, ma è comunque necessario conservare le ricevute. Una lista delle possibili spese delle quali mantenere traccia conservando le ricevute sono:

– ricevute di viaggi e di pernottamento in hotel;

– scontrini di mobili, arredi ed elettrodomestici;

– biglietti di viaggi in treno, in aereo oppure in nave, sia se si tratti di viaggi di piacere che di altro tipo di spostamenti;

bonifici bancari eseguiti per pagamento del mutuo se fatti da altri al posto del reale usufruttuario dell’immobile;

– ricevute di rette scolastiche, asili nido, mense etc;

– scontrini o ricevute di regali particolarmente molto costosi fatto in circostanze eccezionali.

Alla lista si possono aggiungere tutte le spese che non rientrano in quelle quotidiane e, per questo, è anche abbastanza semplice tenerne nota.

Guida al redditometro

Retroattività e gestione del contenzioso

Consigli utili per evitare o affrontare le verifiche del fisco

Le ricevute da conservare

Famiglie e spese

Gli ultimi chiarimenti su contenzioso e medie Istat 

Guida al redditometro: consigli utili per evitare o affrontare le verifiche del fisco

 L’Agenzia delle Entrate ha tenuto più volte a ribadire che il nuovo Redditometro ha lo scopo di stanare i grandi evasori e che, seppure i controlli sulla congruenza tra redditi dichiarati e il tenore di vita, chi è in regola con il fisco non ha nulla da temere.

Eppure gli italiani temono e, dato come spesso sono gestite tali situazioni, non hanno tutti i torti. Come fare, quindi, per potersi sentire davvero al sicuro da controlli ed ispezioni fiscali?

In primo luogo è necessario essere sempre pronti a dare delle spiegazioni. Il Redditometro prevede tre diversi gradi di contenzioso durante i quali al contribuente verrà chiesto di dare spiegazioni sulle incongruenze segnalate.  Nel primo grado dell’accertamento al contribuente non sarà chiesta alcuna documentazione, ma è comunque necessario conservare ricevute e scontrini delle spese effettuate per poter dimostrare di non aver evaso il fisco.

Lo ha confermato la stessa Agenzia delle Entrate con una circolare nella quale spiega che non è necessario tenere le ricevute delle spese giornaliere che saranno stimate attraverso le medie Istat, anche queste ammorbidite rispetto alla prima versione del Redditometro, che daranno, appunto, una media ponderata della spesa per le diverse tipologie di famiglia.

Naturalmente vanno conservate solo ricevute di spese straordinarie, a differenza di quanto paventato in precedenza di possibili controlli anche su spese ordinarie, soprattutto per alimenti e vestiario.

Sarà necessario fare particolare attenzione ai redditi aggiuntivi che non sono soggetti al fisco, come le rendite tassate alla fonte o le rendite esenti da tassazione. In questo caso è consigliabile tenerne nota con la eventuale documentazione.

Terzo ed ultimo consiglio riguarda investimenti e disinvestimenti. Il Redditometro terrà conto di quelli effettuati negli ultimi quattro anni e, anche in questo caso, è bene tenere tutta la documentazione in ordine al fine di poter dimostrare che un acquisto considerevole non in linea con i redditi dichiarati, è stato effettuato con risparmi già detenuti.

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Retroattività e gestione del contenzioso

Consigli utili per evitare o affrontare le verifiche del fisco

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Gli ultimi chiarimenti su contenzioso e medie Istat 

Guida al redditometro: retroattività e gestione del contenzioso

 Dopo tutte le polemiche che si sono levate nei giorni in cui l’Agenzia delle Entrate ha presentato la prima versione del Redditometro, lo strumento è stato rivisto in molte delle sue parti e delle sue metodologie tenendo conto delle varie critiche levatesi da più fronti.

I nodi cruciali da sciogliere erano, oltre al chiarimento del fatto che il Redditometro è stato creato al fine di combattere la grande evasione e non sarà uno strumento per accanirsi sui piccoli risparmiatori, la questione della retroattività e la gestione del contenzioso.

La retroattività del Redditometro

Per quanto riguarda la retroattività, la nuova versione del Redditometro entrata in vigore a giugno, prevede che i contenziosi aperti con il vecchio redditometro dovranno essere risolti sulla base delle regole che li hanno generati, anche se da più parti era arrivata la richiesta di poter giudicare i contribuenti evasori con le nuove regole, soprattutto se queste sono più favorevoli nei confronti del contribuente stesso.

La gestione del contenzioso

Per quanto riguarda poi la gestione del contenzioso, la filosofia alla base del nuovo Redditometro è quella del dialogo. Prima che, infatti, si arrivi alla decisione finale sul contribuente che il Redditometro ha notificato come evasore, ci saranno tre passaggi preliminari nei quali il contribuente potrà dimostrare la sua ‘innocenza’.

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Retroattività e gestione del contenzioso

Consigli utili per evitare o affrontare le verifiche del fisco

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Famiglie e spese

Gli ultimi chiarimenti su contenzioso e medie Istat 

Guida al redditometro

 Sarebbe dovuto entrare in vigore già da qualche tempo, ma il redditometro, lo strumento del quale si è dotata l’Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione, nella sua prima versione è stata molto contestato, tanto da indurre i suoi creatori a rivederne il funzionamento e renderlo più leggero.

Dopo le modifiche apportate il Redditometro è entrato in vigore e ora l’Agenzia delle Entrate sarà in grado di stimare i redditi degli italiani e di confrontarli con le relative spese, al fine di capire chi dichiara al fisco il giusto reddito e chi, invece, dichiara di meno pur percependo redditi alti.

Lo strumento è stato approntato in modo da tener conto, nel raffronto tra redditi dichiarati e spese sostenute, delle classi di reddito e delle differenze territoriali tra Nord e Sud e tra città metropolitane e piccoli paesi.

Inoltre il Redditometro sarà aggiornato ogni due anni sulla base della rivalutazione dei prezzi al consumo, con i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica.

Secondo gli intenti dell’Agenzia delle Entrate il Redditometro non deve essere considerato una sorta di strumento punitivo, ma un deterrente che dovrebbe spingere le famiglie a dichiarare spontaneamente il loro reddito e il loro tenore di vita. Infatti i controlli del Fisco scatteranno solo se lo scostamento tra reddito dichiarato e tenore di vita supera la soglia del 20% e per due anni consecutivi.

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Consigli utili per evitare o affrontare le verifiche del fisco

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Debutta la versione soft del Redditometro

 Quella del Redditometro che debutterà proprio nei prossimi giorni è stata già ribattezzata da molti “versione soft”, cioè una variante decisamente addolcita di quella che era stata inizialmente prospettata mesi addietro. 

I motivi della riforma del catasto

 Gli effetti riguardanti il peso che le rendite catastali possono avere sulla vita di ogni giorno sono ormai noti a tutti.

Tutto è cominciato da quando gli esborsi per la nuova tassa sugli immobili, l’Imu , sono arrivati a livelli fino ad allora sconosciuti con la vecchia Ici. Cosa è accaduto? E’ successo, come tutti ormai sanno, che il governo precedente guidato dal presidente Monti, contestualmente all’introduzione della nuova imposta sulle abitazioni, stabilì che il coefficiente di rivalutazione da applicare alla rendita lievitasse fino al 60%.

Una decisione che naturalmente ha incrementato notevolmente il valore degli immobili facendo proporzionalmente aumentare di molto l’Imu stessa. Ora però, una fonte molto autorevole dice che in effetti questo meccanismo che fa capo appunto al catasto non funziona correttamente, o meglio, crea delle enormi iniquità.

La fonte in questione è Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle entrate, la persona più indicata a intervenire su questioni di questo tipo. Una precisazione quella di Befera che da una parte è servita innanzitutto a chiarire, per parte sua, che la colpa degli elevati esborsi dell’Imu non è da imputare certo all’Agenzia delle entrate, quanto ad una normativa sul catasto che andrebbe profondamente rivista.

Via libera definitivo al decreto sui debiti delle PA

 E’ stato finalmente approvato, in via definitiva, dalla Camera il decreto legge sui debiti della Pubblica Amministrazione, che ha ricevuto, nella giornata di ieri, il terzo ok da parte dei deputati. Il Decreto legge è stato infatti approvato all’ unanimità con un totale di 508 voti a favore.

Il Governo Letta e le difficoltà dei centri per l’impiego

 Una diminuzione del prodotto interno lordo dell’1,8% nel 2013 e un aumento della disoccupazione al 12,5% nel prossimo anno. Ecco i dati sull’economia italiana rilasciati questa mattina dall’Ocse che, dunque, ha peggiorato per l’ennesima volta le previsioni sul nostro paese. E’ in questo panorama, non certo positivo, che il premier Enrico Letta cercherà di mettere in pratica al più presto i progetti del suo governo per fronteggiare la disoccupazione giovanile, che si concentrano sulle Youth Guarantee europee (le Garanzie Giovani), cioè i programmi di formazione e inserimento professionale per i minori di 25 anni, che saranno finanziati con le risorse dell’Ue ed entreranno in cantiere il prossimo anno (anche se Letta chiederà di anticiparle di qualche mese).

Auspichiamo che i piani dell’esecutivo possano iniziare con il piede giusto, dal momento all’orizzonte si intravedono nubi nere. Secondo il governo, infatti, i programmi di formazione per i giovani (finalizzati in prevalenza ai diplomati e ai laureati) dovrebbero avere il loro nucleo principale nei Centri per l’Impiego pubblici, cioè gli ex-uffici di collocamento sparsi su tutto il territorio nazionale. Peccato, però, che i centri per l’impiego facciano acqua da tutte le parti, al Nord e al Sud, come sostengono da anni diversi analisti. L’ultima indagine , molto approfondita, è stata effettuata alla fine del 2011 dall’Isfol, istituto di ricerca che fa capo al Ministero del Lavoro e che ha tracciato un quadro impietoso dei vecchi uffici di collocamento.

 

 

Sorgenia offre lavoro e stage

 Sorgenia, pur essendo una realtà piuttosto giovane – è stata fondata nel 1999 – può già vantare in Italia circa 500 mila clienti che si sono affidati ai suoi servizi per le forniture di energia e gas. Uno dei punti di forza dell’azienda è l’attenzione alle possibilità offerte dalle fonti di energia verde e l’educazione dei consumatori ad un corretto uso dell’energia.

Al momento l’azienda è alla ricerca di nuovo personale che sarà assunto sia con contratti di lavoro che con contratti di stage. Di seguito l’elenco delle posizioni attualmente aperte in Sorgenia.

Addetto Contabilità Generale

Richiesta laurea in materie economiche, ottima padronanza di MS OFFICE (Excel, Power Point, Word) e conoscenza della lingua inglese.

Market Analyst

Ai candidati è richiesta laurea specialistica in Ingegneria Gestionale o Economia, conoscenza di MS OFFICE (in particolare Excel) e degli strumenti di programmazione (VBA, MATLAB).

Offerte Di Stage, Milano

Necessaria laurea specialistica in discipline scientifiche ed economiche,  dimestichezza con gli applicativi gestionali e conoscenza dell’inglese.

Commerciali

Per tutte le informazioni sui requisiti specifici richiesti per ogni profilo e per l’invio della propria candidatura consultare il sito della Sorgenia alla pagina Lavora con Noi.

Lavoro e stage da Henkel

 La nota azienda chimica tedesca Henkel – è l’azienda che produce DixanBio PrestoVer Nel, TestaneraSuper Attak e Pattex – è una delle più gradi realtà del settore a livello mondiale.

Nata nel 1876 a Düsseldorf al momento opera in oltre 75 paesi con una forza lavoro formata da 47.000 dipendenti. Al momento la Henkel è alla ricerca di nuovo personale per la sua sede italiana che si trova a Milano. La ricerca è aperta per diversi profili professionali e i candidati selezionati saranno assunti con contratti di lavoro o come tirocinanti.

Di seguito l’elenco delle posizioni aperte.

Stage Assistant Trade Marketing Specialist

Junior Brand Manager Hair Care

Junior Brand Manager Ariasana

Planning And Logistic Manager

Stage Sales Assistant

Stage Assistant National Account Manager

Stage Junior Supply Chain Customer Service Planner

Stage Purchasing Assistant

A tutti i candidati è richiesta la conoscenza della lingua inglese e del pacchetto Office. Per tutte le ulteriori informazioni sui requisiti richiesti per ogni posizione e per l’invio della propria candidatura consultare il sito della Henkel alla pagina dedicata alle Carriere.