Ecco perché la riqualificazione edilizia è un buon business per lo stato

 Il saldo è in rosso. C’è un ammanco di 3,5 miliardi a causa di un incasso di 49,5 miliardi e di incassi inferiori per un totale 53 miliardi. Restringendo il cerchio e concentrandosi sulla parte più pubblica, si muoverebbe intorno a queste cifre il bilancio degli incentivi sul recupero e sul risparmio energetico.

Tuttavia, intanto, il bonus fiscale ha assicurato e continua ad assicurare il recupero di una quota consistente di un patrimonio edilizio fatiscente, inoltrando peraltro sempre nuova benzina nel motore inceppato dell’edilizia.

Non finisce qui, se si considera che in rimborsi a cittadini e imprese avvenuti in dieci anni “il saldo economico deflazionato diventerebbe positivo: un guadagno di 2,2 miliardi”.

Ipotesi e proiezioni sono a cura del Cresme che, in uno studio realizzato per la Cna, sottolinea il modo in cui la riqualificazione edilizia si configuri come un business pure per l’estate. Ammesso che lo Stato non smetta bruscamente di agevolarne l’attività interrompendo i bonus del 55% per il risparmio energetico e del 50% per le ristrutturazioni semplici.

In altri termini, tutti sperano nel business della riqualificazione abitativa che concerne gli edifici con oltre quarant’anni di vita: oggi sono il 55,4% del totale, fra dieci anni saranno il 68,6% del totale.

 

Ferrero cerca venditori in tutta Italia

 Se siete alla ricerca di un lavoro per questa estate non lasciatevi scappare le offerte di Ferrero, una grande azienda italiane con più di 60 anni di storia alle spalle, anni nei quali ha continuato costantemente ad incrementare il suo business divenendo, oggi, una delle più grandi multinazionali del settore alimentare al mondo.

Nata come una piccola impresa famigliare, la Ferrero adesso può contare su ben 39 aziende presenti in 110 Paesi, 18 stabilimenti, 22.000 dipendenti e tanti diversi prodotti e marchi: Nutella, Kinder, Rocher, Estathé, Tic Tac etc.

Al momento la Ferrero è alla ricerca di ben 100 venditori che possano aiutarla a far crescere ancora di più l’azienda.

Per potersi candidare all’offerta di lavoro Ferrero è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

– Esperienza di vendita o possesso della laurea;

– propensione alla vendita e al cliente;

– problem solving;

– disponibilità a trasferte in tutta Italia;

– patente B.

Ai candidati selezionati la Ferrero offre un contratto di somministrazione della durata di 2 mesi, dal 24 giugno al 28 agosto 2013.

Per avere maggiori informazioni sulle attività che i candidati saranno chiamati a svolgere e per l’invio della propria candidatura, consultare le seguenti pagine dell’agenzia per il lavoro Adecco:

Firenze

Trento

Brescia

Napoli

Vicenza

Genova

Verona

Venezia

Bologna

Roma

Udine

Pescara

Milano

Torino

Bari

L’Antitrust indaga su Ferrovie dello Stato dopo la denuncia di Ntv

Nuovi sviluppi sulla vicenda di presunto dumping da parte di Trenitalia ai danni di Italo.  In mattinata alcuni rappresentanti dell‘Antitrust si sono presentati presso la sede di Ferrovie dello Stato Italiane al fine di condurre un’ispezione relativamente ad una denuncia presentata dalla società Ntv. Lo hanno riferito le stesse Ferrovie. Qualche ora fa, poi, l’Antitrust ha annunciato l’avvio di un’istruttoria “per abuso di posizione dominante”.

La nota diramata contiene il seguente comunicato: “L’Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato ha deliberato l’avvio di un’istruttoria al fine di controllare se il gruppo Ferrovie dello Stato abbia abusato della propria posizione dominante nei mercati dell’accesso all’infrastruttura ferroviaria nazionale, della gestione degli spazi pubblicitari all’interno delle principali stazioni italiane e nel mercato dei servizi di trasporto ferroviario passeggeri ad alta velocità. La decisione e’ stata adottata alla luce delle segnalazioni inviate dal concorrente NTV tra il 2012 e il maggio 2013″.

La segnalazione più recente è stata fatta durante la scorsa settimana, periodo in cui la società guidata da Giuseppe Sciarrone ha accusato Trenitalia di praticare prezzi da dumping per i servizi di alta velocità.

Stando all’Antitrust, i comportamenti che FS avrebbe attuato, attraverso le controllate RFI, Trenitalia, Grandistazioni, Centostazioni ed FS Sistemi Urbani, qualora venissero confermati, potrebbero rallentare l’ingresso nel mercato dei servizi ferroviari ad alta velocità dell’operatore «nuovo entrante» NTV a beneficio di Trenitalia, con pregiudizio anche per il consumatore finale.

14 Stati Ue contro la Cina per i dazi sui pannelli solari

 A guidare la ‘battaglia’ è la Germania. Ma i Paesi membri dell’Unione europea che si ribellano alla proposta della Commissione di imporre dazi sui pannelli solari importati dalla Cina sono quattordici.

C’è chi sostiene siano addirittura diciassette.

Lo ha riferito il Financial Times, al termine del meeting tenutosi ieri al Parlamento europeo tra Karel de Gucht, Commissario per il Commercio, e Zhong Shan, viceministro per il Commercio cinese.

Il portavoce del Commissario ha riferito che “De Gucht ha comunicato con chiarezza al viceministro di essere consapevole delle pressioni esercitate dalla Cina su diversi Stati membri. Il portavoce ha poi aggiunto che il Commissario prenderà in cosiderazione quelle che sono le posizioni a riguardo di tutti i Paesi membri.

D’altro canto, con ogni probabilità, i dazi potrebbero anche apparire come necessari. A tal proposito, il portavoce ha rammentato che attualmente i posti di lavoro a rischio in questo contesto lungo tutta l’Unione europea sono circa venticinquemila.

Per tale ragione, la Commissione è vincolata alla valutazione dello scenario più ampio al fine di prendere le proprie decisioni soltanto in base ai fatti”.

Tuttavia, il Commissario è anche disponibile a un eventuale accordo con Pechino, come ha riferito il portavoce: “Il Commissario De Gucht ha anche espresso la suia intenzione di valutare la possibilità di un accordo negoziato in partnership con gli Stati Uniti, se questo dovesse essere necessario”.

I Paesi membri dovranno pronunciarsi entro il prossimo 5 giugno in relazione proposta della Commissione di imporre una tassa del 47% sui pannelli solari importati dalla Cina.

Il Ministro Saccomanni non crede possibile il congelamento dell’aumento Iva

 Nonostante sia possibile che l’Unione europea decida di chiudere la procedura di infrazione aperta contro l’Italia per eccesso di deficit – non è ancora ufficiale, la decisione definitiva arriverà domani – e, grazie a questo, sarà possibile scongelare diversi milioni di euro, non si avranno benefici immediati.

► Servono tre miliardi per evitare l’aumento dell’Iva

I primi risultati di questa chiusura si avranno solo a partire dal prossimo anno e, quindi, non sarà possibile, come da molti auspicato, usarne una parte per reperire le risorse necessarie al congelamento dell’aumento delle aliquote Iva previste per luglio 2013.

Lo ha detto il neo ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni durante la presentazione del rapporto della Corte dei Conti di questa mattina. Il tesoretto che si genererà da questa chiusura della procedura dovrà essere utilizzato per gli investimenti e non per la sterilizzazione dell’Iva.

► Servono 2 miliardi per evitare l’aumento dei ticket sanitari

Si fa sempre più forte, quindi, la possibilità che il balzello Iva scatterà, nonostante i tanti tentativi del governo per evitarlo. Possibile, invece, che il tesoretto possa essere utilizzato per evitare l’aumento dei ticket sanitari.

I conti pubblici dell’Italia promossi dall’Europa

 E’ ormai ufficiale la notizia che nella giornata di domani il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn chiuderà una volta per tutte la procedura di infrazione per eccesso di deficit, aperta nel 2009, che ancora grava sul nostro Paese.

Verso la chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo

Un discreto traguardo, dunque, per l’ Italia, che ha risanato lo stato dei suoi conti pubblici, e che, grazie all’ operato del Governo Monti ha chiuso il 2012 con un deficit al 3%. Ora gli obiettivi per il futuro saranno, però, quelli di mantenere tali risultati anche nei prossimi due anni.

Sei raccomandazioni per la promozione sui conti pubblici

La buona notizia, tuttavia, è quella secondo cui la chiusura della procedura di infrazione conferirà al Governo dei piccoli margini di manovra per l’ attuazione dei provvedimenti che l’ esecutivo ha annunciato di varare, notizia di cui lo stesso premier Enrico Letta si è detto soddisfatto.

Solo nel mese di luglio, tuttavia, l’ Italia potrà effettivamente conoscere l’ ammontare delle risorse economiche su cui poter contare, quando da Bruxelles saranno rese note le regole e i parametri relativi  alle spese che per l’ Europa “generano crescita” e che quindi non andranno conteggiate all’ interno del deficit.

Cresce la raccolta dei fondi di investimento dall’inizio dell’anno

 E’ Assogestioni a dare la notizia delle grandi performance che stanno ottenendo i fondi di investimento in questa prima parte di 2013.

► Marzo da record per l’industria del risparmio gestito

Solo nel primo trimestre del 2013, infatti, la raccolta netta dei fondi di investimento ha visto crescere il suo saldo di circa 6,9 miliardi di euro – arrivando così ad un totale di 20 miliardi, gli stessi livelli registrati nel 2010 – una raccolta che, anche se ha subito un leggere rallentamento nel mese di marzo, ha portato la raccolta totale, alla fine del mese di aprile, a circa 27 miliardi di euro.

Questo boom di raccolta fa sì che salga anche il patrimonio dei fondi che, a fine aprile, si è attestato a 1.256 miliardi di euro, una crescita notevole se si confronta il dato con quello i 1.230 miliardi di euro di fine marzo e i 967 miliardi di un anno fa.

Le migliori performance sono state ottenute dai fondi di investimento aperti, da sempre il prodotto preferito che ottiene i migliori risultati, che hanno totalizzato 5,4 miliardi di euro di afflussi.

► Com’è cambiato il portafogli degli italiani con la crisi?

Buoni risultati anche per le gestioni di portafoglio che hanno chiuso il saldo del primo trimestre 2013 con 1,5 miliardi di euro.

Vertice a sorpresa tra Letta, Alfano e Saccomanni sulle priorità di governo

 Dopo settimane di intenso lavoro e dopo la diffusione di numerosi voci, anche da parti dei diversi Ministri, in merito al futuro operato dell’ esecutivo, i tre uomini più importanti del Governo, ovvero il Presidente del  Consiglio Enrico Letta, il vicepremier e Ministro dell’ Interno Angelino Alfano e il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni si sono incontrati nella giornata di ieri in un vertice a sorpresa a Palazzo Chigi.

> Servono 2 miliardi per evitare l’aumento dei ticket sanitari

Scopo della tempestiva riunione è stato quello di fare un attimo il punto sull’ operato del Governo e decidere la lista delle priorità che lo attendono. Vero è, infatti, che già a partire da domani, l’ Italia potrebbe definitivamente uscire dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo imposta dall’ Europa, ma anche in questo il margine di manovra previsto per l’ esecutivo sembra molto limitato.

Modifiche alla riforma Fornero per risolvere il problema esodati

Come ha precisato Saccomanni, infatti, l’ Europa potrebbe ugualmente chiedere all’ Italia, che ha un debito pubblico pari al 130% del prodotto interno lordo di restare più o meno sulla soglia del 3% nel rapporto deficit – PIL, cosa che costringerebbe il Governo a fare una scelta tra le misure effettivamente realizzabili con le risorse a disposizione.

Per questo motivo l’ idea è quella di concentrasi sulla riforma dei tributi sulla casa e su quella delle pensioni. Con al massimo un ritocco al costo del lavoro.

Nuove tasse in Usa per le vendite on line

 Al momento è solo una proposta di legge, ma sembra che la Marketplace Fairness Act non avrà problemi a divenire effettiva.

► Social shopping

Dopo che il Senato degli Stati Uniti ha votato a favore dell’introduzione della Marketplace Fairness Act con 69 voti – i contrari sono stati solo 27 – ora la proposta di legge è in attesa di passare al setaccio della Camera. Non dovrebbero esserci grandi problemi anche in questa sede, dove le grandi lobbies dell’e-commerce non dovrebbero disdegnare la possibilità di guadagnare di più.

La Marketplace Fairness Act, infatti, è una tassa che si dovrebbe applicare sulle compravendite online, ma non si tratta di una nuova tassa, bensì di un cambiamento nell’applicazione della tassazione stessa.

Negli Stati Uniti le tasse sulle transazioni on line, infatti, dovrebbero essere pagate dagli compratori finali che, però, spesso non pagano quanto dovuto e il gettito potenziale – circa 23 miliardi di dollari – che dovrebbe arrivare allo Stato è solitamente molto inferiore alle attese.

Per ovviare a questo problema il Governo degli stati Uniti ha proposto che la tassa sia pagata dai commercianti e non più dai compratori finali, accollandosi l’onere di far pagare la tassa direttamente sul prezzo del prodotto.

► Google Italia deve pagare 96 milioni di euro di tasse

Ma, se da un lato questo nuovo metodo di tassazione porterebbe a delle entrate certe, dall’altro, come prevedono Ebay ed Amazon che sono già sul piede di guerra, potrebbe anche essere un deterrente alle vendite e un rallentamento delle attività produttive di tutti coloro che vendono solo su Internet.

15 milioni di euro per i politici lombardi

 Quando si lavora in politica, almeno in Italia, non ci si deve preoccupare né di essere dei precari né, tantomeno, di finire tra le lunghe file di esodati.

► Napolitano tagli ancora le spese del Quirinale

E a poco serve il dibattito e il lavoro che sta facendo il governo per abbattere i costi della politica: in Italia c’è il federalismo e, quindi, la Regione Lombardia può decidere di stanziare 15 milioni di euro per gli ex consiglieri della precedente legislatura.

Un fondo, questo, che servirà per il pagamento del trattamento di fine mandato, 4,5 milioni di euro, e per la restituzione dei contributi già pagati, 10 milioni di euro, per i consiglieri che rinunceranno ad avere il vitalizio.

L’assemblea legislativa della Lombardia si sta già preparando alle possibili polemiche che nasceranno da questa variazione di bilancio, dichiarando che questo atto non è un privilegio per pochi, ma si tratta di quanto previsto della legge.

Sicuramente è così, ma sarà difficile spiegarlo alle migliaia di esodati che, pur avendo pagato i contributi regolarmente, difficilmente riusciranno a vederseli tornare indietro sotto forma di trattamento di fine rapporto o di pensione: nel caso dei comuni cittadini, infatti, la soglia minima contributiva per vedersi restituito qualcosa dalla previdenza, in qualsiasi forma esso arrivi, è di almeno 20 anni.

► Operazione trasparenza del Governo: dove sono i redditi dei ministri?

Per i politici questa soglia si abbassa in maniera sensibile: per loro di anni di anzianità contributiva ne bastano 5.