Grazie alla Pasqua la ripresa dei consumi

 Sono finalmente disponibili i dati relativi ai consumi degli italiani a marzo e si scopre che le festività pasquali hanno dato una mano alla statistica. Tra i pranzi e le cene che la tradizione prescrive per il periodo pasquale, c’è stata una ripresa del settore alimentare nel mese di marzo.

Gli italiani preoccupati e gli investitori?

Un periodo, quello marzolino, in cui, complessivamente, le vendite al dettaglio sono calate del 3 per cento su base annua. Questo vuol dire che gli italiani non si sono affatto dedicati allo shopping, hanno sì onorato la tradizione ma non l’hanno fatto comprando abiti nuovi.

Crescita italiana e nuove tasse

Il settore dell’abbigliamento, infatti, ha registrato il calo maggiore delle vendite, mentre sembra abbiano resistito bene i beni tecnologici e quelli informatici. A rilevare la situazione del Belpaese appena descritta, ci ha pensato l’Istat che addita il crollo dei consumi non alimentari, diminuiti del 6,1 per cento e parla bene dei consumi alimentari che al contrario sono cresciuti del 2 per cento per merito della Pasqua.

L’indice delle vendite al dettaglio, complessivamente, ha registrato una flessione rispetto al mese di febbraio, pari allo 0,3 per cento. Se poi si considerato i dati trimestrali, allo si scopre che le vendite al dettaglio sono calate dello 0,8 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2012.

 

La Cina contro i dazi europei sui pannelli solari

 Il prossimo 5 Giugno la Commissione Europea approverà in via provvisoria l’ imposizione di forti dazi sui pannelli solari di importazione cinese – che faranno lievitare i loro prezzi dal 35 al 47% – reagendo in questo modo ad una specifica richiesta dei produttori europei danneggiati dalla sregolata concorrenza delle imprese del sol levante.

Dazi UE sui pannelli solari cinesi

Ma la produzione dei pannelli solari, per la Cina, è un business che vale almeno 20 miliardi di fatturato e circa 400 mila posti di lavoro: era quindi immaginabile che i produttori cinesi non avrebbero accettato di buon grado le penalizzanti contromisure europee.

L’Europa contro la Cina per i pannelli solari

Cosi la Cina si è recentemente gettata in una febbrile attività diplomatica, sguinzagliando per il Vecchio Continente i suoi uomini migliori: il ministro del commercio estero Gao Hucheng, il viceministro Zhong Shan, nonché il premier Li Keqiang, che dopo una visita ufficiale in Svizzera sono ora all’ opera in Germania.

Lo scopo della delegazione cinese è infatti quello di fare pressione sulla nazione tedesca al fine di evitare che il fatturato del settore dei pannelli solari venga in poco tempo dimezzato, così come è successo in passato per il settore delle ceramiche made in China.

Nei prossimi giorni si saprà dunque l’ esito delle trattative, ma alla Cina già arridono ottimistiche previsioni.

La Cina zavorra la borsa giapponese

 Sono state riposte molte speranze nella Cina, forse anche troppe e infatti è tutta colpa della Cina se adesso si parla di crollo della borsa di Tokyo. La notizia è arrivata alla quattro del pomeriggio: la borsa giapponese è crollata portandosi dietro tutti i mercati del Vecchio Continente.

Ben Bernanke aveva in qualche modo fatto un piacere agli indici europei  ma poi le pubblicazioni dei verbali del FOMC hanno determinato un passo indietro e quando parla il braccio operativo della banca centrale americana, non c’è molto da esser felici.

Integrazione e fallimento dell’euro per Saxo Bank

L’indice Nikkey, nel dettaglio, ha perso il 7,32 per cento e quello registrato oggi è il calo peggiore dopo il terremoto di Fukushima nel 2011. Quello che ha zavorrato la borsa giapponese sono i dati che arrivano dalla Cina. Sembra infatti che persistano delle tensioni sui titoli di stato ma, nello stesso tempo, la banca centrale ha messo sul mercato 2 mila miliardi di yen.

Il Nikkey, dopo tante settimane di andamento positivo, si è ritrovato impreparato davanti al crollo dell’indice che segue quello degli scambi, ormai pari soltanto a 7,65 miliardi di azioni. Mai, dalla nascita della borsa di Tokyo, erano stati registrati questi dati.

L’Europa contro la Cina per i pannelli solari

Piazza Affari, tanto per restare nel nostro terreno, ha perso il 2,6 per cento del suo valore.

Novità nella fatturazione IVA

 Dal primo gennaio 2013 sono state introdotte delle novità nella fatturazione IVA dopo la promulgazione della legge di Stabilità. Tutto è riepilogato per bene nella circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 12/E del 3 maggio 2013.

Questa circolare ha affrontato soprattutto tre problemi principali che sono il reverse charge, la fatturazione e le operazioni intracomunitarie.

L’aumento IVA ci sarà o no?

Per quanto riguarda il reverse charge si sa che dal primo gennaio 2013 la cosiddetta inversione contabile sarà applicata sia alle cessioni di beni, sia a tutte le prestazioni di servizi fatte nel territorio dello stato da un soggetto passivo comunitario.

Chiaramente esistono degli obblighi per il committente che deve sia numerare la fattura del fornitore comunitario inserendo il controvalore in euro del corrispettivo oltre a tutti gli altri elementi, e in più deve annotare la fattura entro il 15 del mese successivo a quello di ricezione della fattura stessa.

La fatturazione elettronica, invece, è approvata ma per adottarla è necessario il consenso del destinatario e la sua autenticità deve essere garantita tramite i sistemi di controllo di gestione, tramite la firma elettronica qualificata e tramite i sistemi EDI di trasmissione elettronica dei dati.

Un altro breve riepilogo dell’Iva per cassa

Riguardo la numerazione progressiva delle fatture è necessario che siano identificate in modo univoco quindi si può adottare alternativamente la numerazione progressiva, oppure partire dall’ultima fattura del 2012, oppure usare la numerazione progressiva per anno solare.

Sei raccomandazioni per la promozione sui conti pubblici

 Il prossimo 29  Maggio sarà, probabilmente, per l’ Italia, giorno di risanamento: la Commissione Europea sembra infatti ormai favorevole ad approvare gli sforzi compiuti dal nostro Paese per l’ uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo e per la riammissione formale tra le nazioni europee “virtuose”.

Verso la chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo

Come controparte, tuttavia, ci saranno per l’ Italia da sostenere sei raccomandazioni, sei nuove misure economiche e politiche da mettere in atto per  conservare la posizione faticosamente raggiunta. Tra i provvedimenti presenti nella bozza della Commissione vi sono, ad esempio:

> Squinzi pessimista sull’Italia

  • il proseguimento dell’ opera di consolidamento dei conti pubblici
  • l’ ottimizzazione dei meccanismi della macchina burocratica statale,cioè della Pubblica Amministrazione
  • la riforma del sistema bancario in vista di una sua migliore efficienza
  • l’ introduzione di maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, sulla strada già tracciata dalla riforma Fornero
  • il rilancio dei progetti formativi del mondo professionale, in modo da riavvicinare lavoratori e imprese
  • la riduzione delle pressione fiscale sul settore produttivo italiano e sul costo del lavoro, in modo da attribuire una maggiore competitività al mondo dei servizi.

La chiusura della procedure europea, quindi, significherà per l’ esecutivo anche l’ apertura di una lunga stagione di impegno sulle riforme strutturali del Paese e sui negoziati con l’ Europa.

Abbandonate le monete di piccolo taglio

 Le monete di grosso taglio sono uno strumento privilegiato per chi si occupa di riciclaggio di denaro sporco, mentre le monete di piccolo taglio, poco usabili negli scambi quotidiani portano molti commercianti ad arrotondare i prezzi per difetto o per eccesso pur di non mettere in circolazione quelle fastidiose monetine.

Ecco perché è stata depositata a Bruxelles una proposta per l’eliminazione anche delle monetine. Questo passo che sembra essere davvero rivoluzionario, è già stato fatto localmente da alcune nazioni, per esempio la Finlandia e l’Olanda.

A livello monetario saranno eliminati i 500 euro

La considerazione generale che si può fare prendendo in esame le monetine da uno e due centesimi è che queste monete costano più di quello che valgono, almeno tenendo conto dei soldi impiegati per costruirle.

Da oggi le nuove banconote da 5 euro

La Commissione Europea ha quindi accettato con molto interesse la proposta della Germania che, tramite il presidente della Bundesbank, ha introdotto questa ventata di cambiamento. La stima fatta dal Nein tedesco è che ci sono in circolazione ben 46 miliardi di monete da 1 e 2 centesimi, coniate a partire dal 2002. Ipoteticamente ogni europeo dovrebbe avere in tasca o in casa 137 monetine.

La loro circolazione è però compromessa dal fatto che le monete così piccole sono considerate di scarso valore e responsabili anche dell’inflazione. I cosiddetti ramini sono stati aboliti con soddisfazione da Olanda e Finlandia.

Ubi Banca pensa ai giovani precari

 Il mercato del lavoro attuale, in questo momento, è molto bloccato e chi ha un lavoro precario ha numerose difficoltà nella vita di tutti giorni e nell’accensione dei mutui. Le banche, però, hanno sempre bisogno di garanzie per l’erogazione dei mutui, oppure devono mettere in campo delle promozioni ad hoc.

Una di queste è promossa di recente da Ubi Banca che nel presentare i suoi mutui offre un trattamento di favore ai giovani precari che non hanno ancora compiuto 40 anni. Gli istituti di credito che hanno attuato delle strategie simili sono numerosi.

Come sospendere le rate del mutuo

Ubi Banca ha lanciato la campagna “Mutuo casa giovani coppie 2013” per le giovani coppie di precari che vogliono acquistare casa con contratti agevolati nonostante non abbiano un lavoro a tempo indeterminato. Per accedere a questo programma è necessario però rispettare dei requisiti.

Prima di tutto occorre che entrambi i membri della coppia non abbiano ancora compiuto 40 anni. in più è necessario che al momento della richiesta abbiano dei contratti di lavoro atipici oppure a tempo determinato, ma stipulati da almeno 18 mesi.

Il variabile Sempre Light della Popolare di Bergamo

Il mutuo che possono ottenere va a coprire fino all’80 per cento del valore di perizia dell’immobile e il prestito non deve superare i 500 mila euro. La rata, infine, non deve essere superiore al 35 per cento del reddito dei richiedenti. I tre mutui a disposizione dei precari sono quello a tasso fisso, quello Sempre Light a tasto variabile, e il mutuo a tasso misto Prefix.

Verso la chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo

 L’ Italia si avvia a piccoli passi verso la sospirata chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo imposta ai nostri bilanci dall’ Unione Europea. Gli italiani potranno infatti tirare forse un sospiro di sollievo mercoledì 29 Maggio, quando la Commissione Europea annuncerà in via ufficiale se l’ Italia ha effettivamente rimesso a posto la precaria situazione dei propri conti pubblici.

Vertice europeo sull’ occupazione giovanile previsto per giugno

Per quella stessa data, tuttavia, si aspettano anche, da parte dell’ Europa, delle specifiche raccomandazioni – Paese, che costituiranno la fase due dell’ intervento della Commissione. L’ Unione Europea, infatti, pur abbastanza indulgente sul fronte deficit – alla Francia e ad altre nazioni sono stati concessi , ad esempio, due anni di tempo in più per sistemare i bilanci pubblici – non ha affatto intenzione di mollare la presa sull’ attuazione delle necessarie riforme economiche strutturali che sia aspetta dai singoli stati membri.

> Lo scenario finanziario europeo va migliorando

Per il nostro Paese l’ Europa sta preparando un pacchetto di sei o sette raccomandazioni, all’ interno del quale si ripresenteranno, probabilmente, anche le misure dell’ anno precedente che ancora non sono state attuate, come, ad esempio, la riforma del mercato del lavoro e quella del mercato dei servizi.

Accanto alle nuove urgenze, tuttavia, rimarrà comunque il monito di continuare a ridurre il debito, cosa che non può fare altro che contribuire a rafforzare l’ economia italiana.

Le Google elusioni e il capitalismo responsabile

 Google è senz’altro l’azienda in cui si lavora meglio nel mondo ma questo non vuol dire che siano impeccabili nella gestione dei conti e da qualche tempo continuano a piovere sull’azienda di Mountain View delle accuse di elusione fiscale.

Il problema dell’elusione fiscale che comporta lo spostamento di rami di business dell’azienda nei cosiddetti paradisi fiscali, accomuna diverse importanti aziende. Come Google anche Apple si è dovuta difendere da accuse del genere.

Lavorare per Google

Del problema s’è parlato anche nell’evento annuale organizzato da Google nel Regno Unito nel Hertfordshire ed è intervenuto per l’occasione anche il segretario del partito laburista britannico Ed Miliband. Questo politico inglese ha approfittato per parlare dell’elusione fiscale e del capitalismo responsabile.

L’elusione fiscale è considerato un metodo legale per non pagare le tasse sui ricavi che si ottengono in paesi diversi da quello d’origine dove ha sede l’azienda. Cosa c’è allora di strano? Secondo Miliband è necessario operare una scelta e decidere: non essere cattivi, oppure, approfittare delle condizioni del mercato.

Google ci riprova con la rete delle vendite

Il sito di Europa ha riportato integralmente il discorso di Miliband, ve ne proponiamo un paragrafo, quello che ci sembra più indicativo per gli investitori che devono scegliere se insistere sui titoli Google.

Vi dico come la penso io: fuori posto è mio padre [nelle 4 foto presentate all’inizio del discorso]. Lui è l’unico tra questi ad aver pensato che la strada verso una società giusta non passasse per il capitalismo, ma attraverso un socialismo fondato sulla proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Non era il solo a pensarla così, ovviamente. Fino al 1995 questa idea andava insieme con la tessera del partito che ora guido. Tony Blair la cancellò, e fece bene, perché nazionalizzare la grande industria non è la strada giusta verso una società più equa.

L’utile delle Ferrovie dello Stato

 I treni non sono più quelli di una volta. Lo dicono tutti e in effetti oltre al servizio tecnicamente migliorato, c’è stato un incremento dei costi molto pesante. L’unica cosa che sembra rimasta uguale sono i ritardi. Considerazioni personali ed opinioni a parte, le Ferrovie dello stato, hanno anticipato tramite l’amministratore delegato Mauro Marchetti, gli utili riferiti al 2012.

Italo attacca Trenitalia: ipotesi di Dumping

Sembra infatti che ci sia stata una crescita da 285 milioni di euro fino a 380 milioni che sono l’utile dell’anno scorso. I conti devono ancora essere approvati dal consiglio di amministrazione dell’azienda che si terrà a breve. Ferrovie dello Stato deve affrontare inoltre il quesito sull’emissione di bond da 1,5 miliardi di euro che dovrebbero servire a tamponare i mancati pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni.

Tirocini retribuiti presso l’Agenzia Ferroviaria Europea

L’utile del 2012, dunque, è pari a 380 milioni di euro e a dirlo è lo stesso Moretti intervenuto ad un congresso dell’Adiconsum. L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, già all’inizio di quest’anno, aveva annunciato che la sua azienda avrebbe avuto profitti superiori ai 300 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 2 miliardi.

I dati non si sono allontanati troppo dal pronostico e saremmo di fronte al quinto anno consecutivo con l’utile in crescita. Forse si può dire conclusa con successo la fase di risanamento aziendale.