Le novità per la fatturazione Iva

 Con l’entrata in vigore della Legge di stabilità il 1° gennaio del 2013 sono entrate in vigore anche delle importanti novità per quanto riguarda la fatturazione Iva, che sono state poi ulteriormente chiarite con la circolare n. 12/E del 3 maggio 2013 dell’Agenzia delle Entrate.

Le principali novità riguardano soprattutto il reverse charge e il contenuto e le modalità di emissione delle fatture.

► Reverse charge: cos’è e a cosa serve

► Reverse charge: indicazione in fattura e relative scadenze

L’autenticazione delle fattura elettronica

La Legge di Stabilità permette l’emissione della fattura anche solo in formato elettronico previo consenso del destinatario.

Per garantire l’autenticità del documento sono stati previsti i seguenti sistemi:

– sistemi di controllo di gestione;

– firma elettronica qualificata o digitale dell’emittente;

– sistemi Edi di trasmissione elettronica dei dati.

La fattura in formato elettronico deve essere inviata al destinatario via e mail con l’indicazione di:

– protocollo di comunicazione;

– link da cui scaricare il documento elettronico.

► Come si compila una ricevuta fiscale

Come si compila la fattura elettronica

A partire dal 1° gennaio del 2013 le fatture, sia quelle cartacee che quelle in formato elettronico, possono seguire due diversi tipi di numerazione:

numerazione progressiva che inizia dal numero successivo a quello dell’ultima fattura emessa nel 2012;

inizio di una nuova numerazione per ogni anno solare, in questo caso deve essere indicata anche la data di emissione della fattura vicino al numero (fattura n. 1/2013 etc).

La fattura deve contenere sia il numero della partita Iva di chi emette il documento – in caso di soggetto passivo comunitario si indica il numero di identificazione IVA –  che il codice fiscale.

► Un altro breve riepilogo dell’Iva per cassa

Quando si può emettere la fattura?

La Legge di Stabilità prevede un numero maggiore di casi in cui è possibile emettere la fattura nel momento in cui viene effettuata l’operazione. Nello specifico i casi sono:

– per le cessione di beni nel caso in cui la consegna degli stessi sia certificata o da un documento di trasporto valido o da un documento di identificazione dei soggetti tra i quali è avvenuta l’operazione;

– per le prestazione di servizi quando eseguite nello stesso mese solare e nei confronti dello stesso soggetto, anche con l’emissione di un solo documento entro e non oltre  il 15 del mese successivo alle operazioni e con il dettaglio delle stesse;

– per le cessioni di beni eseguite dal cessionario nei confronti di un terzo con emissione del documento di fattura entro e non oltre il mese successivo all’effettiva consegna o spedizione dei beni;

– per le prestazioni di servizi a soggetti passivi di un altro Stato comunitario per il quale non è previsto il pagamento dell’imposta da emettere entro il 15 del mese successivo a quello in cui è stata eseguita l’operazione;

– per le prestazioni di servizi da e verso paesi extra comunitari, entro e non oltre il 15 del mese successivo a quello in cui è stata eseguita l’operazione.

La fattura semplificata

Nel caso di operazioni con importo complessivo non superiore ai 100 euro la Legge di Stabilità prevede che possa essere emessa la fattura semplificata, con l’esclusione delle operazioni intracomunitarie.

In cosa consiste la fattura semplificata?

Una fattura semplificata, come dice il suo nome, prevede una maggiore semplicità della sua emissione in quanto prevede che il documento riporti solo il numero di partita Iva – o il codice fiscale –   del committente che abbia sede in Italia, ma solo nel caso in cui si disponga di tutti gli altri dati che permettono l’identificazione dello stesso.

Nella fattura semplificata non è necessario indicare la base imponibile IVA, ma si necessita solo dell’indicazione di

denominazione o ragione sociale della ditta;

prezzo totale (IVA esclusa);

aliquota applicata.

Reverse charge: indicazione in fattura e relative scadenze

 Il reverse charge, il meccanismo utilizzato dall’Erario per evitare frodi o mancati versamenti nell’assolvimento dell’obbligo di Iva nella prestazione e cessione di servizi, deve essere indicato in fattura sia dal prestatore che dal destinatario.

Come si indica in fattura il reverse charge?

La fattura che emette il prestatore o il committente del servizio sarà senza addebito d’imposta, ma deve obbligatoriamente riportare la dicitura reverse charge.

Nel caso in cui la fattura sia emessa nei confronti di un soggetto extra comunitario, l’indicazione da riportare in fattura sarà operazione non soggetta.

Le fatture devono comunque numerate e riportare  il controvalore in euro del corrispettivo e degli altri elementi che concorrono a formare l’imponibile.

Gli obblighi del destinatario o del ricevente del servizio

Il ricevente del servizio passibile dell’applicazione del reverse charge dovrà integrare la fattura con il relativo importo dell’Iva in base all’aliquota corrispondente, procedere poi alla registrazione della fattura nel registro degli acquisti e nel registro delle vendite. In questo modo l’operazione risulterà neutra ai fini IVA, ma non ai fini del reddito.

La fattura deve essere annotata entro il 15 del mese successivo a quello di ricezione della fattura stessa. Se il committente non riceve la fattura entro i due mesi dall’emissione della fattura, dovrà procedere ad emissione di autofattura entro il 15 del terzo mese successivo.

Reverse Charge

Cos’è e a cosa serve

Indicazione in fattura e relative scadenze

Reverse charge: cos’è e a cosa serve

 Che cos’è il reverse charge?

Con il termine reverse charge si indica l’inversione contabile, ossia un meccanismo che permette di far ricadere l’assolvimento dell’Iva sul destinatario di una cessione di beni o prestazione di servizi, quando questi è soggetto passivo nel territorio dello Stato, e non sul del cedente o prestatore del servizio in questione.

Il cedente o il prestatore del servizio emette la fattura senza l’addebito dell’Iva che verrà invece integrata nella fattura da parte del ricevente o del destinatario del servizio in base alla relativa aliquota, che si aggiunge poi all’imposta e alla registrazione del documento nell’apposito registro delle fatture emesse o dei corrispettivi, e degli acquisti.

Qual è lo scopo del reverse charge?

La normativa che regola l’applicazione del reverse charge ha lo scopo di evitare che i due soggetti in causa nella transazione – il cedente o prestatore e il destinatario – non frodino l’Erario non versando l’Imposta sul valore aggiunto o richiedendone il rimborso.

Trasferendo il compito dell’assoluzione del pagamento dell’Iva sul destinatario l’Erario ha una maggiore possibilità di controllo sugli adempimenti.

Applicato all’inizio solo nel settore edilizio, il regime del reverse charge è stato esteso anche alla cessione di telefonini e computer e al mondo di Internet, come nei casi nei quali un’azienda paghi dei siti internet per la pubblicazione della propria pubblicità.

Reverse Charge

Cos’è e a cosa serve

Indicazione in fattura e relative scadenze

 

Monete da uno e due centesimi già sparite in Olanda e Finlandia

 Tante e inutili. Sono le monete da 1 e 2 centesimi che, molto probabilmente, molto presto verranno messe al bando nei paesi dell’Unione Europea. Le motivazioni sono molto semplici: hanno un valore di acquisto praticamente nullo e il costo della loro produzione è più alto del valore che realmente generano.

► Presto spariranno le monete da 1 e 2 centesimi di euro

Per questo la Commissione Europea e il Parlamento stanno pensando alla possibilità di eliminarle, ma prima di farlo è necessario comprendere quali conseguenze questo potrebbe avere sul costo dei beni di consumo e sull’inflazione. C’è poi anche da ottenere il consenso di tutti i paesi coinvolti e la Germania ha già detto di no.

Ma in alcuni paesi d’Europa le piccole monete sono già sparite. Si tratta dei Paesi Bassi e della Finlandia, paesi che hanno già trovato il modo di eliminare le monetine senza grosse conseguenze sull’economia.

 

Le banconote da 500 euro saranno ritirate dalla BCE

I prezzi rimangono ancora espressi in centesimi (ad esempio 0,99 euro, quello che viene definito il prezzo psicologico) ma i consumatori hanno due opzioni, entrambe che non prevedono l’utilizzo delle monetine di rame: pagando in contanti i prezzi sono arrotondati, per eccesso o per difetto, mentre rimangono invariati se si paga con carta di credito.

Riconosciuta inabilità lavorativa per tecnopatia da mouse

 La tecnologia da un lato ha portato a dei grandi benefici nel lavoro, rendendolo più semplice e in molti casi meno faticoso, ma porta anche degli inconvenienti come l’insorgere di nuove malattie. Questa realtà si sta manifestando anche in Italia con una sentenza che potrà cambiare il mondo del lavoro.

Tutto nasce con una sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila del 14 febbraio scorso con la quale è stata riconosciuta ad un lavoratore di 53 anni dipendente della Caripe dal 1983 un‘inabilità lavorativa pari al 15% per overuse del mouse.

► Pregi e difetti della rivoluzione tecnologica nel mercato del lavoro

Al lavoratore,  impiegato come addetto alla «movimentazione titoli», è stata diagnosticata la «sindrome pronatoria» dell’arto superiore destro a causa del continuo utilizzo del mouse richiesto dal suo lavoro. Il lavoratore si era rivolto al Tribunale di Pescara presentando anche la perizia medica che, rifacendosi alla letteratura inglese sull’argomento, dimostrava la responsabilità dell’uso continuativo del mouse nella degenerazione dei tessuti e dei muscoli coinvolti.

Il tribunale ha riconosciuto come valida questa tesi respingendo il ricorso dell’Inail. Al lavoratore, quindi, è stata riconosciuta l’inabilità lavorativa del 15% e il pagamento, da parte dell’Inail, del corrispettivo compenso come da articolo 13 del Dlgs 38/2000, più i relativi interessi.

 

 

Assunzioni nel mondo della moda

 Il mondo della moda è sempre in movimento e alla ricerca di nuovo personale. In questo periodo sono attive tantissime offerte di lavoro in tutta Italia che prevedono sia assunzioni con contratto a tempo determinato che indeterminato e delle interessanti retribuzioni.

A darne notizia è l’Agenzia per il lavoro Articolo 1 che sta cercando ben 80 nuove risorse. Vediamole nel dettaglio.

Sales Assistant per Milano, Firenze e Porto Cervo – 10 risorse

Capo Reparto Settore Gioielli per Milano Centro – 1 risorsa

1 Buyer Accessori Europe per la provincia di Milano – 1 risorsa

1 Merchandiser Collezione Bambino World per la provincia di Milano – 1 risorsa

Sales Assistant madrelingua russa o cinese per Milano, Roma, Verona, Venezia, Capri (NA), Porto Cervo (OT) e Portofino (GE) – 35 risorse

Sales Assistant Top Client per Roma e Milano – 3 risorse

Sales Assistant per Milano quadrilatero della moda – 20 risorse

Addetti Vendita madrelingua araba per Milano zona centro – 2 risorse

Addetti Vendita madrelingua giapponese per Milano – 5 risorse

Vestieriste per Milano – 2 risorse

Data Entry – Campagna vendite per Milano – 1 risorsa

Per conoscere i requisiti richiesti per partecipare alle selezioni e per l’invio del proprio curriculum vitae consultare il sito del’Agenzia del Lavoro alla pagina dedicata alla Moda e Lusso.

Bartolini cerca impiegati

 Leader nel settore del trasporto merci, Bartolini S.P.A. è una grande azienda, la cui sede centrale è a Bologna, che ha una capillare diffusione su tutto il territorio italiano: 180 le sedi in Italia e una grande rete internazionale per la logistica dei trasporti anche all’estero.

Al momento Bartolini è alla ricerca di 23 nuove risorse che opereranno come impiegati in diversi settori per le diverse sedi italiane. Vediamo l’offerta di lavoro di Bartilini nel dettaglio.

Impiegati operativi per le sedi di  Ancona, Biella, Città di Castello, Novara e Verona

Le risorse saranno impiegate sia con contratti di lavoro part time che full time. Requisito necessario per la candidatura il possesso del diploma di scuola media superiore, preferibilmente ragioneria, e conoscenza dei principali applicativi per pc.

Impiegati Assistenza Clienti per le sedi di Verona e Roma

Richiesta esperienza nella gestione delle attività di post vendita e diploma di scuola media superiore.

Impiegati Amministrativi per le sedi di Milano Bovisa e Milano Sedriano

Le risorse lavoreranno a supporto del Responsabile dell’Ufficio nella gestione delle attività quotidiane della sede di lavoro. Richiesto diploma di ragioneria o titolo equivalente e breve esperienza nella mansione.

Impiegati Data Entry per le sedi di Ancona e Bologna

Lavoro che si svolge prevalentemente di sera, richiede conoscenza dei principali strumenti informatici e velocità di inserimento dei dati.

Per candidarsi ad una delle offerte di lavoro attive presso Bartolini S.P.A. consultare la pagina Lavora con Noi del sito dell’azienda.

Cosa cambia nel documento di valutazione dei rischi

Negli ultimi tempi si sono a dir poco moltiplicati i controlli atti ad evitare gli infortuni sul lavoro. Verifiche che diventano sempre più capillari nonché più costose, in particolar modo per le piccole aziende e per i liberi professionisti.

La novità è che dal primo di giugno anche i negozi e gli studi dei professionisti, al pari delle aziende con meno di dieci dipendenti, dovranno compilare obbligatoriamente il modello standard al fine di effettuare la valutazione dei rischi contro gli infortuni sul lavoro. Il documento di valutazione dei rischi contemplerà dunque anche le attività commerciali (dai negozi ai ristoranti), gli uffici e gli studi professionali.

Cambiamenti nel documento di valutazione dei rischi

La nuova procedura standardizzata, prossima ad entrare in vigore era già contemplata nel decreto del governo Monti dello scorso novembre.

Il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) andrà pertanto compilato da tutte le aziende con almeno un dipendente o un lavoratore equiparato (quindi contratti a progetto o collaboratori familiari).

Fino a questo momento la Legge 626/94, che si configura come un’introduzione del DVR, forniva alle aziende che hanno meno di dieci dipendenti l’autorizzazione a rimpiazzarlo con l’autocertificazione dell’avvenuta valutazione dei rischi.

Dvr: cosa mettere

E da oggi? Cosa deve essere inserito nel DVR? Nello specifico va inserito il funzionamento dell’attività ed eventuali rischi legati alle mansioni dei dipendenti. La responsabilità è a carico del datore di lavoro.

Le procedure standardizzate per le piccole aziende prevedono un formulario semplificato pubblicato sul sito web del Ministero del lavoro e delle politiche sociali all’interno della sezione “Sicurezza nel lavoro”.

Voci da compilare

Il Decr. 81/2008 statuisce che il documento deve avere una data precisa, comprovata da registrazione pubblica o annullo postale. Naturalmente la verifica dei rischi necessita di un aggiornamento ogni qualvolta il processo produttivo o l’organizzazione del lavoro siano sottoposti a dei cambiamenti. Si tratta però di variazioni che vanno ad incidere potenzialmente sulla sicurezza dei lavoratori.

In virtù dei recenti cambiamenti della normativa non vanno valutati esclusivamente i rischi di natura prettamente fisica bensì anche due nuovi tipi di rischi:

– rischio da stress correlato;

– rischio di difficoltà comunicativa, nel caso in cui vi siano dipendenti stranieri che non parlano italiano.

Sicurezza sul lavoro: i soggetti responsabili e i corsi di formazione

Tra gli obblighi del datore di lavoro è contemplato anche quello di dare luogo al servizio di prevenzione e protezione dei dipendenti scegliendone il responsabile, ovvero colui dovrà seguire un corso di formazione dalla durata proporzionale ai rischi rilevati, e gli incaricati.

I lavoratori riuniti in assemblea eleggono a loro volta un loro rappresentante che dovrà essere consultato dal datore di lavoro in occasione della valutazione dei rischi e anche della designazione del responsabile.

Appare inoltre come suo diritto quello di ricevere adeguata formazione in tema di sicurezza. Il nominativo del rappresentante va trasmesso all’INAIL.

Tutti i lavoratori devono frequentare un corso di formazione generale sulla sicurezza di quattro ore ed uno specifico per settori di quettro (rischio basso), otto (medio) oppure dodici ore (rischio alto). Appare invece come obbligo dei lavoratori attenersi alle disposizioni del datore in tema di sicurezza ed utilizzare in maniera scrupolosa e corretta gli strumenti per la protezione forniti in sede.

Strumenti

Per quanto concerne gli strumenti in sede deve essere sempre presente un pacchetto di medicazione base o, se i dipendenti sono dai tre in su, una vera e propria cassetta di pronto soccorso.

Ogni 100 mq deve essere presente un estintore. In sede comunque almeno un addetto deve frequentare il corso di formazione antincendio di 4 ore per le attività a basso rischio, come i negozi, oppure 8, per le attività a rischio medio, come ad esempio i laboratori orafi.

La Grecia verso la ripresa economica

 La Grecia si starebbe avviando ad uscire finalmente dalla crisi economica. E’ questa, infatti, l’ opinione del Governatore della Banca Centrale Ellenica, Giorgos Provopoulos, che ha parlato di una possibile ripresa dell’ economia del Paese già a partire dal 2014.

Fitch alza il rating della Grecia

Segnali positivi, dunque, sotto il profilo finanziario, oltre che per l’ Europa in generale, anche per la Grecia, che negli ultimi anni ha dovuto affrontare enormi difficoltà a causa della crisi, ma ha cercato di resistere ad esse. Il presidente Provopoulos si è espresso così, infatti, nel corso di una manifestazione incentrata proprio sul tema della crisi nella zona euro.

Lo scenario finanziario europeo va migliorando

E uno dei segni tangibili della ripresa del paese è ravvisabile anche nel semplice fatto che il termine “Grexit” è stato sostituito da quello di “Grecovery“. A questo successo hanno sicuramente contribuito, secondo la Banca Centrale, gli sforzi del governo ateniese nell’ attuare il piano di risanamento economico concordato con i creditori internazionali, sforzi che hanno, al tempo stesso, riconfermato saldamente la posizione della Grecia nella zona euro.

Un secondo segno tangibile è poi costituito dal ruolo assunto attualmente dalle banche greche nell’ economia reale del Paese in seguito alla loro ristrutturazione e ricapitalizzazione.

L’ intervento di Provopoulos è stato infine chiosato da quello del vice presidente della BCE, Vitor Costancio, presente alla manifestazione, che ha invitato i greci ad attuare, dopo il risanamento dei conti pubblici, le riforme strutturali.

Promozioni per vendere casa

Cosa non si fa per vendere casa in questo periodo di grossa crisi. C’è chi è davvero disposto a tutto.

Negli ultimi tempi, così critici, gli annunci di vendita di casa con ‘regalo’ sono in nettissimo incremento.

C’è chi propone casa con un arredo già incorporato. C’è chi invece propone un fine settimana di prova per verificare se è tutto apposto, in caso si tratti di una casa situata in montagna.

C’è chi poi garantisce la quota dell’Imu già pagata o ancora l’auto elettrica in dotazione.

Al giorno d’oggi, dunque, i venditori di case hanno attivato delle vere e proprie promozioni al fine di stimolare e agevolare gli utenti all’acquisto di nuovi immobili.

Vincenzo de Tommaso, responsabile nel settore immobiliare, ha dichiarato che “Nel giro di un anno l’offerta di case con regalo è più che raddoppiata. Quella della promozione è una formula nuova per il mercato immobiliare che consente di distinguersi dagli altri operatori. Venire incontro alle esigenze del proprio pubblico di riferimento, correggere il tiro quando il listino prezzi non è aggiornato ai valori attuali di mercato, si evita così di svalutare l’immobile“.

Gli analisti hanno individuato più di cento annunci in promozione, segno incontrovertibile di una crisi che ha paralizzato le compravendite, ma anche segnale di vitalità di un mercato che per fronteggiare le difficoltà dà fondo alle energie creative.

Dalla Sicilia al Trentino le iniziative “stile 3×2” si sono moltiplicate a vista d’occhio.

Stiamo parlando nella fattispecie di abitazioni in edifici di nuova costruzione rimasti invenduti per via della crisi, situati in piccoli comuni o in aree cittadine di recente edificazione e con un valore inferiore ai 200mila euro (nel 60% dei casi) trattabili. La lista dei regali è lunga e gli esempi sono molti: se il garage compreso nel prezzo di listino è l’idea più frequente e più generosa dei promotori, non mancano le proposte curiose, per esempio l’auto elettrica per metropolitani dagli stili di vita eco-friendly, il parquet per gli amanti dell’eleganza, il televisore 3d per gli appassionati di hi-tech.