Vertice europeo sull’occupazione giovanile previsto per giugno

 Come annunciato già nei giorni scorsi, e ribadito anche nella giornata di ieri, durante la quale si è svolto, a Bruxelles, il vertice straordinario dei 27 Paesi dell’ Unione Europea, si terrà a fine giugno il Consiglio in cui i big d’ Europa discuteranno in primo luogo di occupazione giovanile.

Oggi a Bruxelles il vertice straordinario UE

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta, infatti, si è detto oggi molto soddisfatto del fatto che il presidente dell’ Unione Europea Van Rompuy abbia accettato di buon grado la sua proposta di incentrare sul tema del lavoro giovanile le discussioni del prossimo Consiglio d’ Europa previsto per giugno.

> Il lavoro per i giovani è la priorità italiana in Europa

Ma non si tratterà neanche dell’ unico appuntamento in calendario. Infatti, sempre a livello europeo, sarà previsto per luglio prossimo un incontro straordinario dei Ministri del Lavoro dei diversi stati membri proprio sul tema dell’ occupazione giovanile.

La disoccupazione giovanile è, per il premier Letta, non solo l’ urgenza italiana, ma anche un vero incubo dei nostri tempi. Per questo motivo trovare le giuste soluzioni al problema costituisce ragione di credibilità per la politica e per le stesse istituzioni europee. Da qui la necessità degli incontri dei vertici UE ai loro massimi livelli.

I vantaggi della carta di credito in vacanza

 Quando si parte per un viaggio, oltre al bagaglio con tutto il necessario per godersi i meritati giorni di riposo, non si può non portare con sé del denaro.

Ma in quale forma è preferibile portarlo?

Contanti o carta di credito?

E’ sicuramente saggio portare con sé una piccola somma in contanti per poter far fronte alle prime spese che si dovranno affrontare per raggiungere il luogo di villeggiatura e quelle da sostenere appena arrivati, quando ancora ci si deve orientare e capire bene come muoversi.

Però questa somma dovrebbe essere piuttosto limitata. Per tutto il resto, infatti, è meglio utilizzare una carta di credito, per le ragioni che vi illustriamo di seguito.

I vantaggi della carta di credito in viaggio: la sicurezza in caso di furto o smarrimento 

In primo luogo la carta di credito è preferibile ai contanti per una questione di sicurezza: in caso di furto o smarrimento, infatti, non si perderanno i propri averi ma si potranno bloccare le transazione con una semplice telefonata.

Molti istituti, inoltre, mettono a disposizione dei propri clienti anche interpreti e legali che potranno aiutarvi in tali situazioni di emergenza.

Non va dimenticato, infatti, che se si è in possesso di una carta di credito si può beneficiare di tutti i servizi che questa prevede anche se si è all’estero, compresi gli anticipi di contanti che saranno particolarmente utili nel caso di furto o smarrimento e che vi serviranno per coprire i costi dei giorni di vacanza rimanenti.

Prima di partire, quindi, informatevi presso la vostra banca sui numeri da chiamare in caso di furto o smarrimento della propria carta di credito o del bancomat.

I vantaggi della carta di credito in viaggio: assicurazione e rimborso in caso di rientro anticipato e cure mediche

Altro vantaggio che offrono le carte di credito rispetto al denaro contante o ai bancomat è la possibilità di rimborsi in caso di disguidi, ritardi, perdite di bagaglio, cancellazione dei voli, rientri anticipati eccetera. Questi rimborsi però sono possibili solo le spese sono state fatte con una carta di credito.

Allo stesso tempo, in caso di malattia o infortunio durante un viaggio, se le spese mediche o farmaceutiche sono effettuate con carta di credito possono essere rimborsate, così come l’acquisto di biglietti aerei e ferroviari in caso di rientro anticipato, sia per malattia o infortunio del titolare della carta di credito o di un famigliare del titolare.

Cosa porto in vacanza: carta di credito o bancomat?

Partendo dal presupposto che se si è in possesso di carta di credito e di bancomat sarebbe meglio portarli tutti e due, la scelta tra l’utilizzo dell’uno o dell’altro dipende da cosa dobbiamo fare.

Se si ha la necessità di fare un prelievo allo sportello è preferibile l’utilizzo del bancomat a quello della carta di credito. Infatti, il costo della transazione, in questo caso, è generalmente più alto per le carte di credito, anche se c’è da considerare due cose per il prelievo dagli ATM con bancomat:

1. non tutti i circuiti di bancomat sono abilitati al prelievo internazionale;

2. la transazione ha comunque un costo che solitamente è più elevato rispetto a quello richiesto in Italia (che è pari a zero se il prelievo è effettuato presso un ATM della banca di riferimento).

Il consiglio, quindi, è quello di utilizzare la carta di credito per effettuare pagamenti e il bancomat per i prelievi dagli ATM, facendo comunque attenzione a limitarne il numero (ogni transazione ha un costo, quindi è meglio prelevare una somma consistente che piccole somme ogni giorno) e chiedendo sempre alla propria banca se esistono dei limiti di prelievo giornaliero e mensile previsti dal contratto.

Verso una doppia proroga delle detrazioni

 Il Governo Letta sembra sempre più intenzionato a prorogare, fino alla fine di dicembre 2013, sia le detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica, il cosiddetto bonus energia, sia quelle del 50% per le ristrutturazioni edilizie. La notizia è stata infatti confermata, ieri, anche dallo stesso Ministro per  le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi.

Possibile proroga per bonus energia e ristrutturazioni

Per attivare queste misure, tuttavia, è necessario individuare preventivamente le dovute coperture. L’ intero provvedimento, infatti, verrebbe a costare qualcosa come 1,9 miliardi di euro, che andrebbero spalmati in 10 anni. Così, una volta avuto l’avallo di Palazzo Chigi, però, l’ ultima parola spetta ai tecnici dell’ ufficio Ragioneria.

Pronta la proroga per i bonus energia

A favore dell’ approvazione – almeno – della detrazione per le riqualificazioni energetiche c’è, tuttavia, anche una direttiva europea, la 2010/31/Ue, le cui richieste l’ Italia dovrà rispettare, a meno di non cadere in una nuova procedura di infrazione.

C’è la possibilità, tuttavia, che l’ accesso al beneficio, una volta prorogato, diventi più selettivo, almeno nella seconda parte del 2013 e prima della sua possibile trasformazione in una agevolazione a scadenza triennale, come anticipato da Zanonato.

Più difficile, invece, il caso delle detrazioni sulle riqualificazioni edilizie, che andranno inserite nella più ampia riforma dei tributi sugli immobili e che necessitano quindi ancora di discussione.

Fiat tranquillizza sulla sede di Industrial all’estero

 Una nota diffusa oggi da un portavoce del Lingotto ha cercato di placare le numerose polemiche sorte all’ indomani della diffusione della notizia del trasferimento della sede legale di New Fiat Industrial all’ estero, nel Regno Unito.

Fiat Industrial emigra in Regno Unito per pagare meno tasse

Fiat ha infatti spiegato che nel trasferimento della sede non vi è alcun tentativo di arrecare danno al fisco italiano, ma che si tratta semplicemente di una strategia aziendale volta ad attrarre nuovi investitori e a mettere gli azionisti nelle stesse condizioni dei loro maggiori concorrenti, ovvero di quelli di altre aziende globali del settore dei capital goods.

Torna a crescere il mercato dell’auto in Europa

Il trasferimento della sede di New Fiat Industrial all’ estero, inoltre, non arrecherà grandi modifiche all’ assetto tributario e fiscale del Gruppo Fiat, che versa, sin dal 2012, al fisco italiano solo il 5% delle proprie imposte, cioè una cifra pari a 27 milioni di euro, sulla base del fatto che il resto dei  tributi è di competenza delle società operanti altrove (ovvero in Nord America, America Latina e Europa).

Il trasferimento della sede nel Regno Unito non avrà dunque effetti sul fisco, ma al massimo sui mercati, per ragioni di dividendo, dal momento che la nuova società si ta ora quotando a Wall Street.

Difficoltà per l’import dall’estero

 C’è un enorme surplus commerciale con gli Stati fuori dall’Ue, pari ormai a 1,5 miliardi di euro ad aprile, a fronte del disavanzo di 901 milioni dello stesso mese del 2012. Lo rende noto l’Istat. Per l’istituto l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici muove da 4,7 a 5,6 miliardi di euro e il deficit energetico è diminuito da 5,6 a 4,2 miliardi di euro.

In totale, nei primi quattro mesi del 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2,5 miliardi. Ad aprile, dunque, i flussi commerciali con i paesi extra Ue hanno registrato una flessione congiunturale: -0,3% per le importazioni e -0,7% per le esportazioni.

L’istituto di statistica evidenzia che “i dati di aprile confermano un quadro congiunturale di debolezza delle vendite all’estero”. L’export, invece, continua ad essere positivo su base annua, segnando ad aprile un aumento tendenziale del 6%. Diverso il discorso per le importazioni, in calo del 10,3% su aprile 2012. I mercati più dinamici all’export sono i paesi Mercosur, ovvero Uruguay, Paraguay, Argentina, Brasile, Venezuela (+21,9%); Asean, i paesi del sud-est asiatico (+19,2%).

In sintesi, dunque, aumenta il gap commerciale con i paesi che non appartengono all’Unione. Ciò va in relazione al disavanzo di 901 milioni di un anno fa. Il deficit energetico è diminuito a 4,2 miliardi. L’export, su base annua, è positivo, mentre l’import è calato del 10,3%

La crisi colpisce le piccole imprese

L’Istat fa il punto sulla crisi e analizza le strategie adoperate dalle imprese negli ultimi tempi per contrastarla.

Le Pmi che giocano sulla difensiva non traggono buoni frutti. Da due anni a questa parte sia le grandi aziende che le piccole aziende hanno scelto di mantenere intatte le proprie quote di mercato.

Molte di esse hanno fatto breccia nei nuovi mercati, puntando sull’aumento della gamma dei prodotti. Ad aver adottato questa strategia sono state il 35% delle grandi aziende e il 20% delle piccole aziende.

L’Istat ha fatto poi notare che il sistema produttivo italiano si caratterizza per il frequente scambio di relazioni lavorative tra le aziende. Tra di loro vi sono numerosi accordi di commessa. Le piccole imprese, almeno per quanto concerne la maggioranza, stringono accordi di commessa.

Senza contare i legami di subfornitura riguardanti circa un terzo delle piccole imprese nonché più della metà elle grandi imprese.

Quasi il 25% delle grandi imprese, in conclusione, fa riferimento ad accordi di tipo formale quali consorzi o joint ventures. Le imprese a conduzione familiare con meno di 10 addetti presentano in generale un profilo strategico elementare: oltre un terzo si attesta su scelte di tipo esclusivamente difensivo (mantenimento della quota di mercato o ridimensionamento dell’attivitá), e un altro 30% si limita a una sola strategia tra quelle più “complesse”.

 

Per Giovannini è necessario ragionare ancora su risorse e misure per il lavoro

 Il Ministro del Lavoro e del Welfare Enrico Giovannini ha incontrato nella giornata di ieri le parti sociali per portare ad una soluzione definitiva due questioni di fondamentale importanza per il Paese: il problema degli esodati, attraverso l’ ammissione delle nuove salvaguardie e le modifiche da apportare alla riforma delle pensioni.

> Il piano del Governo per pensioni ed esodati

Nella giornata di oggi, invece, il Ministro si è espresso su un altro dei nodi fondamentali della situazione italiana: il problema dell’ occupazione. Giovannini ha infatti affermato che per il momento non sono ancora chiare le cifre a disposizione per il suo rilancio e che, di conseguenza, è necessario valutare con attenzione le misure più idonee e più efficaci da prendere.

Il lavoro per i giovani è la priorità italiana in Europa

Accennando poi alle proposte per il rilancio dell’ occupazione avanzate da Confindustria, ha commentato che la detassazione del lavoro giovanile e  l’ incentivazione del ricambio generazionale sono delle ottime misure, ma anche in questo caso la loro efficacia deve essere studiata attentamente.

E non volendo avanzare, infine, alcuna cifra in merito all’ ammontare delle risorse disponibili, il Ministro del Lavoro ha sottolineato che bisognerà comunque fare i conti, per decidere gli interventi, con forti limiti di bilancio.

Ancora giù le vendite al dettaglio nel mese di marzo

 Le vendite al dettaglio nel mese di marzo 2013 hanno fatto registrare ancora un dato negativo. Sono infatti scese di un altro 3% su base annua, nonostante la presenza, nel periodo, delle festività pasquali, che hanno contribuito almeno a risollevare gli alimentari.

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A rilevarlo è l’ Istat, che segnala infatti che si tratta del nono calo consecutivo: una flessione che ha pesato, però, in modo particolare, sui prodotti non alimentari, che hanno perso un 6,1%, mentre un poco meno sui generi alimentari stessi, tornati positivi con un +2% grazie alla Pasqua.

Per il Codacons i carrelli della spesa sono sempre più vuoti

Nello specifico le festività pasquali hanno prodotto un positivo pari all’ 1,3% nella grande distribuzione, all’ interno della quale il dato migliore è stato realizzato dai discount alimentari con un incremento del 4,8%. Piccoli negozi e botteghe di quartiere sono invece scese del 6,6% nello stesso periodo.

In totale, quindi, rileva l’ Istituto nazionale di Statistica, si è avuta, a marzo rispetto al mese precedente di febbraio, una contrazione dello 0,3%.

Nel primo trimestre dell’ anno, dunque, le vendite al dettaglio hanno subito una flessione dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 3,4% su base tendenziale, nonostante l’ aiuto della Pasqua alta.

A maggio sale l’indice PMI nella zona euro

 Dall’ Europa arriva ogni tanto qualche notizia positiva sul fonte economico. Nel mese di Maggio, infatti, l’ indice PMI per la zona euro ha rallentato la sua contrazione ed è tornato a risalire.

Per quanto riguarda, infatti, gli ultimi valori rilevati, si è potuto osservare che l’ indice, per il settore dei servizi, all’ interno del quale sono comprese circa 2000 imprese dell’ eurozona – da quelle finanziarie, come gli istituti di credito e le banche a quelle del settore turistico – alberghiero, è passato dal 47,0 di aprile al 47,5 di maggio.

Far ripartire la crescita in Europa

Anche se si resta sotto la soglia del 50, quindi, che attualmente separa, e da 16 mesi a questa parte, la tendenza alla contrazione da quella all’ espansione, si può tuttavia affermare che a maggio si è avuto un rallentamento della contrazione stessa, anche se l’ attuale scarsità degli ordini potrebbe far prevedere una nuova contrazione dell’ attività nel secondo trimestre del 2013.

La crescita in Europa e ai livelli del secolo scorso

I nuovi ordini, infatti, sono passati nel sottoindice da un valore di 46,2 ad aprile contro un 45,3 –  appunto – del mese di maggio.

Andando ancora più nel particolare, infine, nel mese di maggio si è potuto registrare un 47,8 nel settore manifatturiero e un sottoindice relativo all’ occupazione pari al 47,7.

L’ evasione fiscale mondiale produrrebbe 150 miliardi di dollari l’anno

 Il noto quotidiano londinese Guardian ha recentemente pubblicato uno studio che fa il punto della situazione sull’ increscioso problema dell’ evasione fiscale mondiale, problema che è al momento sotto i massimi riflettori della cronaca per essere stato affrontato – almeno nei suoi risvolti europei – dai 27 Paesi dell’ Unione nel vertice straordinario che si è tenuto ieri a Bruxelles.

Evasione fiscale nodo caldo del summit europeo

Secondo la ricerca condotta a termine dall’ Oxfam, una organizzazione britannica di carità, circa 18 trilioni di dollari sottratti al fisco sarebbero attualmente nascosti nei paradisi fiscali del mondo: un patrimonio che, anche se sottoposto alla più bassa delle aliquote per una eventuale tassazione, produrrebbe circa 150 miliardi di dollari all’ anno.

E i 18 milioni di dollari costituirebbero, in realtà, l’ evasione fiscale totale solo solo dei privati cittadini e non delle aziende del mondo.

L’evasione fiscale europea vale 1000 miliardi l’anno

Ma 150 miliardi di dollari all’ anno sarebbero abbastanza, secondo gli analisti dell’ Oxfam, per eliminare due volte la povertà estrema sulla terra, ovvero per superare due volte quella soglia di povertà che l’ OMS ha stabilito in 1 dollaro e 25 centesimi al giorno quale limite minimo di sussistenza per ogni individuo.

Il tema dell’ evasione fiscale si conferma così uno dei grandi nodi sociali dei nostri tempi.