Letta chiederà all’Europa soluzioni durature e concrete

 Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha tenuto questa mattina in Senato un discorso sui temi europei che saranno presentati domani, mercoledì 22 Maggio, al vertice UE di Bruxelles.

Un patto europeo contro la disoccupazione

Numerose saranno infatti le priorità del Governo italiano in quel frangente, dal momento che l’ Italia desidera uscire una volta per tutte dalla procedura di infrazione per eccesso di deficit e ottenere l’ applicazione di politiche che favoriscano finalmente l’ occupazione e la crescita.

La Francia vuole un governo dell’Eurozona

All’ ordine del giorno, nel programma di Letta, ci saranno quindi l’ imposizione di regole di trasparenza bancaria fra gli stati membri, al fine di favorire lo scambio delle informazioni fiscali e combattere l’ evasione e la frode; l’ attuazione di politiche comuni – anche se non convenzionali – che favoriscano l’ occupazione, soprattutto quella giovanile, e superino la rigidità dei rigori di bilancio. Su questo tema dovrà discutere, infatti, il Consiglio europeo che si terrà a giugno.

Nel piano di Letta c’ è poi l’ utilizzo delle energie alternative e l’ esame del pacchetto anti frode in materia di Iva, con le norme che riguarderanno anche la tassazione della sempre più voluminosa  economia digitale.

Quello proposto oggi da Letta, dunque, è un europeismo attivo, che promuove il cambiamento attraverso soluzioni tangibili e durature.

Cartolarizzazione dei crediti, la soluzione della BCE al credit crunc

 Le banche dei paesi del Sud Europa non concedono più crediti alle piccole e medie imprese. Un grave danno che si aggiunge ad una situazione già di profonda sofferenza e che rischia di portare al collasso l’economia reale, ossia l’economia fatta dalle persone e dai loro consumi.

► Le imprese italiane non chiedono prestiti e il credito peggiora

La BCE ha concesso una bella iniezione di liquidità alle banche ma, dati alla mano, sembra che questi soldi non abbiano avuto, da parte delle banche, la destinazione voluta. Per risolvere questa problematica Mario Draghi, il numero uno dell’Euro Tower, propone la sua soluzione: la cartolarizzazione dei crediti.

In cosa consiste la cartolarizzazione del credito?

In gergo tecnico chiamata anche asset-back securities, la cartolarizzazione del credito prevede in caso di prestito di denaro da parte di un istituto di credito ad una impresa, che questo non verrebbe iscritto nel bilancio della banca perché sarebbe trasferito ad una società esterna –  a gestione pubblica o controllata dalla BCE – che emette delle obbligazioni pari al prestito concesso dalla banca.

► Calo vertiginoso dei prestiti alle imprese nel 2012

Le obbligazioni sarebbero pagate con le rate di restituzione dei debitori. In questo modo le banche potrebbero concedere prestiti a rischio zero, anche se tale rischio sarebbe trasferito sull’obbligazionista. Rischio che però si assottiglierebbe notevolmente se l’obbligazionista fosse un ente pubblico, come l’ESM, il Fondo salva-stati permanente, se non la BCE stessa.

Save the Children lancia l’allarme per i giovani italiani

 Il futuro dei giovani italiani, ma anche di quelli europei, sembra essere senza speranza. E’ quanto emerge dal Rapporto di Save the Children, “L’isola che non sarà”, parte dell’indagine “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani”, pubblicato in occasione del lancio della campagna “Allarme infanzia”.

► Le proposte del governo per il rilancio dell’occupazione giovanile

Uno studio che prende in considerazione, sulla base dell’analisi dei dati riguardanti la povertà sociale, economica, d’istruzione e di lavoro, la mancanza di aspettative per i bambini di oggi.

Il dato drammatico è che l’Italia si piazza al terzultimo posto della classifica dove i ragazzi hanno maggiore speranze, davanti solo a Grecia e Bulgaria. Le cifre riportate da Save the Children sono allarmanti: in Italia un quarto degli adolescenti crede che il suo futuro sarà molto più difficile di quello dei propri genitori, il 23% sta già pensando che l’unica soluzione per migliorare sia quella di andare all’estero, l’80% ha fatto rinunce a causa della recessione e il 30% dei genitori non ha mezzi economici adeguati per mantenere i figli all’università.

Come mai in Italia si è arrivati a questa situazione?

► Un patto europeo contro la disoccupazione

Secondo Save the children il problema fondamentale sta nella mancanza di investimenti adeguati a favore della famiglia e per l’istruzione (Italia è ventiduesima per il basso livello di formazione tra i giovani con un tasso di dispersione scolastica pari al 18,2% tra gli under 25 e il numero più basso di laureati) e per la mancanza di incentivi al lavoro giovanile.

Arrivano nuovi aumenti della benzina

A quanto pare è prevista una nuova e incredibile ondata di aumenti nel fine settimana per quanto concerne i carburanti. Secondo l’ormai consueto monitoraggio della Staffetta quotidiana, la benzina è aumentata ad un massimo di 1,820 euro al litro.

Eni aumenta i prezzi

Questo è il prezzo consigliato ai gestori Eni, che fa registrare pertanto un netto +0,015.

Nel contempo, il gasolio è aumentato nei distributori Q8 a 1,719 euro. Anche in questo caso si registra un netto +0,015.

Al momento, dunque, si tratta del prezzo più alto tra tutti i marchi presenti sul mercato.

Ip stabile

L’unica compagnia a non aver elevato i prezzi di listino nel fine settimana è stata Ip, la quale si è mantenuta nelle soglie precedenti. La benzina sta in questo caso sotto i 1,8 euro.

La nuova raffica di aumenti arriva dopo un mese in cui i prezzi erano pressoché rimasti invariati. Appaiono in forte aumento, successivamente alla pausa di venerdì, anche le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito. Ad esempio, questa mattina la benzina è a 1,806 euro (facendo registrare un +1,2 centesimi), mentre il diesel è salito a 1,707 euro (facendo registrare un +1,3 centesimi).

Lavoro: in 9 milione gli italiani in crisi

 Non solo disoccupati: gli italiani che hanno difficoltà con il mondo del lavoro sono ben 9 milioni e tra loro ci sono scoraggiati, disponibili a lavorare, occupati in cassa integrazione, lavoratori precari e part time, con un aumento delle persone in difficoltà o in disagio lavorativo pari al 10,3% in un solo anno.

► Le proposte del governo per il rilancio dell’occupazione giovanile

E’ quanto riporta lo studio dell’Ires-Cgil che evidenzia come in soli 12 mesi l’area del disagio lavorativo in Italia sia aumentata in modo esponenziale: negli ultimi tre mesi del 2012, infatti, l’area della sofferenza occupazionale, che include i disoccupati, gli scoraggiati e i lavoratori in cassa integrazione era composta da una platea di 4,57 milioni di persone e quella del disagio lavorativo, ossia i precari e i lavoratori in part time involontario ha raggiunto i superava 4,17 milioni di persone.

Il dato è ancora più allarmante se si confronta con i dati relativi al periodo pre-crisi: nel 2007, infatti, l’area del disagio occupazionale è cresciuta di 2,8 milioni di persone, pari ad un amento percentuale del 47,4%.

► Un patto europeo contro la disoccupazione

Lo studio dell’Ires, che si basa sui dati dell’Istat, mette in risalto anche un altro dato, quello della disoccupazione. Secondo l’Ires il fatto che la percentuale di disoccupati in Italia sia in linea con la media europea non risponde a verità in quanto in Italia esiste una larga fetta di persone che sono disponibili al lavoro ma non lo cercano o che lo cercano ma non sono immediatamente disponibili a lavorare hanno raggiunto nell’ultimo trimestre 2012 i 3 milioni 229.000 persone.

Cassa integrazione per 300 impiegati IBM

La Sistemi Informativi, fazione italiana dell’IBM che contempla quasi mille e cento dipendenti in tutta Italia, ha reso noto di aver avviato la procedura di Cassa Integrazione Ordinaria per circa trecento lavoratori in tutte le sedi. Nello specifico, la Cig è stata avviata per duecentodue lavoratori a Roma, quarantadue a Torino, ventisette a Milano, nove a Perugia, otto a Padova e quattro a Bologna.

Di questi lavoratori centonovantatré sono a zero ore, mentre il rimanente novantanove con riduzione massima di 16 ore settimanali.

Il bilancio del 2012 ha fatto segnare un rosso di 2 milioni e 100 mila euro. Tuttavia, ciò che ha fatto scattare la decisione di richiedere la Cassa è la riduzione dell’ordinato (-43,5%). La Cassa, che sarà fatta partire dal prossimo dieci giugno, è stata chiesta per 13 settimane (il massimo previsto dalla legge) e potrà essere ripetuta al massimo per altre tre volte (12 mesi).

La Rsu dell’azienda denuncia il fatto, segnalando che al termine di rinvii, reticenze e trucchi ‘legali’ sul bilancio 2012, che fanno ricadere su Sistemi Informativi le spese inizialmente stanziate da IBM per gli incentivi all’esodo elargiti il precedente anno, proprio mentre il nuovo ministro del lavoro sembra seriamente determinato a ritoccare le riforme della CIG volute dalla Fornero, la dirigenza tutta IBM di Sistemi Informativi ha deciso di approfittare degli scampoli di questa ghiotta occasione per far cassa a spese dei lavoratori”.

Così, presto si terrà l’incontro tra le parti sociali presso l’Unione Industriali di Roma, ma i margini di trattativa sembrano ridotti al lumicino. Nei prossimi giorni la Rsu comunicherà ai lavoratori e alle lavoratrici le ulteriori forme di lotta che verranno messe in campo per contrastare questa decisione.

Il Fisco chiede il pagamento delle tasse anche alle escort occasionali

Chi guadagna deve dichiarare il reddito e pagare le tasse. Una prassi che non cambia per nessuno. Il Fisco non fa sconti neanche a chi svolge un’attività una tantum.

Di conseguenza, neanche le escort occasionali sono esentate dal pagamento delle tasse.

Coloro che svolgono prestazioni occasionali con un cliente abituale, dunque, rientrano nel target di coloro che devono pagare le tasse.

I guadagni ottenuti, pertanto, devono essere tassati come redditi diversi e per tale ragione l’accertamento con il quale l’agenzia delle Entrate ha contestato ad alcuni contribuenti il mancato pagamento Irpef è fondamentale.

A stabilirlo è la Commissione tributaria regionale della Liguria, il corrispondente della Corte d’appello per quanto riguarda le controversie con l’amministrazione finanziaria. La sentenza 44/1/2013 conferma la precedente decisione di primo grado e dà ragione all’agenzia delle Entrate che aveva analizzato redditi e immobili di una donna di nazionalità rumena e si era resa conto di come fossero sproporzionati rispetto a quanto effettivamente indicato nella dichiarazioni dei redditi.

Decisivi sono stati gli accertamenti finanziari, ovvero i controlli sui conti correnti della Escort.

Stiamo parlando di fatti relativi al 2000. All’epoca sono stati rilasciati a favore della donna alcuni versamenti in contante, naturalmente con la lira, su un conto della diretta interessata. Versamenti che la donna non è stata in grado di dimostrare.

Il Fisco ha invece tenuto in conto una dichiarazione raccolta dalla Guardia di Finanza e riportata in allegato all’atto di accertamento. Da quella dichiarazione risiltava, infatti, che un cliente regalava a fronte di incontri con la donna con la cadenza di circa due volte al mese una somma variabile tra un milione e un milione e mezzo di lire.

Aumento dell’Iva: quali prezzi saliranno e di quanto

 Il 1° luglio 2013,  a meno che nel frattempo non si arrivi ad un decreto risolutivo, l’aliquota Iva sui beni di consumo salirà di un punto percentuale, passando dal 21% attuale al 22%. Un aumento che così, in percentuale, difficilmente restituisce l’idea di quanto inciderà realmente sui consumi.

► Le proposte per evitare l’aumento dell’Iva

Vediamo, allora, quali sono i beni e le merci che saranno interessate dall’aumento dell’Iva e come potrebbero variare i prezzi.

I beni e le merci interessate dall’aumento dell’Iva

1. Preziosi

Tra gli aumenti maggiori che si potranno avere con l’aumento dell’Iva ci sono i gioielli.

Ad esempio, come riporta IlSole24Ore, un gioiello dal valore di 350 euro arriverà subirà un aumento del prezzo di 3 euro; mentre un diamante dal valore di 3.450 euro potrebbe arrivare a costare 3.479 euro.

2. Arredamento

In questo caso l’aumento per una cucina standard, del valore indicativo di 8.000 euro, sarebbe di 66 euro.

3. Tabacchi

Se adesso un pacchetto di Malboro costa 5 euro, dal 1° luglio 2013, con l’aumento di un punto percentuale dell’Iva, arriverebbe a costare 5.050 euro.

► L’aumento dell’IVA peserà sulle famiglie per 135 euro all’anno

4. Elettrodomestici

Se al momento un televisore LCD di media qualità lo si paga 489 euro, dal 1° luglio lo si potrà acquistare a non meno di 493. Per queste merci, infatti, l’aumento stimato da IlSole24 Ore varia dai 3 ai 5 euro, in base al prezzo di mercato del prodotto in questione.

5. Trasporti

Se si prende in considerazione un’auto di medio valore, intorno agli 11 mila euro, il prezzo di luglio, dopo l’aumento dell’Iva, potrebbe aumentare di ben 100 euro.

Fonte: IlSole24Ore

Anci lancia l’allarme – Equitalia

 Da oggi ci sono a disposizione sei mesi per organizzarsi e non perdere tra gli undici e i tredici miliardi: è questa la richiesta formulata dai Comuni al fine di evitare di rinunciare ad una cifra che, in seguito alla sospensione della rata Imu di giugno sulle prime case (pari a 4 miliardi), provocherebbe buchi enormi a livello economico per tutte le amministrazioni locali italiane.

Guido Castrelli, sindaco di Ascoli e responsabile Finanza Locale dell’Anci afferma: “Sarebbe una mazzata in un quadro già compromesso”.

Tutto cambierà dal primo luglio, giorno in cui come ha stabilito il Decreto Sviluppo perfezionato due anni fa dopo una serie di rinvii a Equitalia non spetterà più la riscossione dei tributi locali per conto dei Comuni.

Il Decreto implica che non solo da oggi Equitalia non potrà più lavorare i nuovi ruoli, bensì dovrà anche rimettere anche tutti gli arretrati, ovvero tra gli 11 e i 13 miliardi che i Comuni hanno già iscritto in bilancio.

Prosegue, dunque, Alessandro Cattaneo che è presidente facente funzioni dell’Anci e sindaco di Pavia: “L’ordine di grandezza è purtroppo questo è una cifra impressionante se si pensa che l’Imu sulla prima casa ne vale ‘solo’ 4. Noi non vogliamo nuove proroghe, né che Equitalia continui a gestire le riscossioni. È giusto che i territori possano autodeterminarsi, ma serve una normativa e almeno sei mesi per gestire la transizione”

Assunzioni Coop

 Sono tante le offerte di lavoro per la Grande Distribuzione Organizzata. La grande catena Auchan sta cercando stagisti da inserire nelle settore della gestione dei punti vendita, mentre la Coop è alla ricerca di di nuove leve per rinforzare l’organico dei suoi punti vendita.

La Coop è una grande realtà italiana che riunisce sotto un’unica insegna ben 135 Società Cooperative, tra le quali ci sono la  Unicoop Tirreno, la Coop Estense, la Unicoop Firenze, la Coop Centro Italia, l’Ipercoop Sicilia, la Coop Liguria, la Coop Lombardia, laCoop Adriatica e la Nova Coop, che si contraddistinguono per l’ottimo rapporto qualità prezzo dei prodotti commercializzati.

Al momento la Coop è alla ricerca di molti profili professionali da inserire nel suo organico per le sedi di tutta italia. Vediamoli nel dettaglio.

Farmacisti (Chieri, Biella, Cuorgnè, Crevoladossola, Borgosesia);

Pasticcere (Cuneo);

Responsabile Di Punto Vendita (Verbania e di Alessandria);

Vice Responsabile Di Punto Vendita (provincia di Varese);

Referente Di Ipermercato Reparto Banco Taglio Gastronomia (Chieri);

Manutentore Di Ipermercato (Borgosesia);

Farmacisti (Schio e Mestre);

Capo Reparto Pescheria (Ferrara);

Capo Reparto Macelleria e Capo Reparto Cucina (MO);

50 Allievi Capo Reparto (Toscana).

Per le informazioni sui requisiti necessari per partecipare alle selezioni per i profili aperti presso Coop e per l’invio della propria candidatura si rimanda alla pagina Lavora con Noi del sito della catena.