Le migliori offerte di mutuo fino a giugno

 Per tutti i mutuatari che scelgono la sicurezza del tasso fisso, fino a giugno, sono disponibili sul mercato delle offerte imperdibili di finanziamento, curate da Webank, dalla BNL e da Intesa Sanpaolo.

Abbiamo fatto una simulazione per un prestito di 140 mila euro a tasso fisso richiesto da un impiegato di Milano con un contratto a tempo indeterminato e uno stipendio netto mensile di 2000 euro. Il valore dell’immobile indicato nella simulazione è di 220 mila euro e il prestito deve essere rimborsato in 25 anni.

In promozione fino ad aprile il Mutuo Spensierato

Per questa tipologia di prestito, il prodotto più conveniente è quello di Webank che offre un mutuo a tasso fisso con TAEG al 5,29 per cento, composto da un tasso del 5,14 per cento sommato allo spread de 2,90%. Non sono previste spese iniziali e spese ricorrenti. Non ci sono spese di sorta, l’assicurazione è gratuita e sono pari a zero anche le spese per il conto corrente da collegare al finanziamento.

Intesa Sanpaolo torna competitiva con il tasso fisso

Sempre fino al 31 maggio è possibile approfittare anche dell’offerta della BNL che offre il Mutuo Spensierato a tasso fisso con TAEG al 5,82 per cento. Il tasso previsto è quello del 5,50 per cento, con il pagamento di 1510 euro di spese iniziali e 798 euro di spese ricorrenti.

Se invece il mutuatario ha bisogno di più tempo, allora fino al 30 giugno è a disposizione il Mutuo Domus Fisso con TAEG al 5,77 per cento. Il tasso è del 5,35 per cento. Sono previste spese iniziali di 2036 euro e spese ricorrenti di 468 euro. La rata calcolata nella simulazione ammonta a 847,23 euro.

Per gli statali 3000 euro in meno in tre anni

 Tra il 2010  e il 2013 le retribuzioni dei dipendenti statali hanno subito un calo complessivo di circa 3000 euro lordi. Lo rileva, con apprensione, la Cgil, che ricorda come a partire dal 2010 sia stata approvata l’ interruzione degli aumenti salariali per l’ intera categoria e come, entro la fine di quest’ anno, gli stipendi per questi ultimi saranno ridotti di altre 600 euro circa.

Stipendi statali bloccati fino al 2014

La Cgil chiede dunque che vengano al più presto rinnovati i contratti per i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione – circa 200 mila contratti tra quelli a termine, gli lsu, gli interinali e le collaborazioni, in scadenza a luglio, in mancanza dei quali molti servizi oggi offerti potrebbero non venire più coperti. Le cifre relative al numero degli addetti del settore, tra l’ altro, non è entusiasmante. In soli 4 anni si sono potuti registrare più di 150 mila dipendenti in meno, che rischiano di diventare 400 mila entro il 2014.

La nuova normativa sulle professioni non organizzate

Stando così le cose, sottolineano dal sindacato, sono almeno due i grandi problemi affrontati dai lavoratori del settore pubblico nel giro di pochi anni: il calo generale del costo del lavoro, che tra il 2010 e il 2014 è stato ridotto di circa 7 miliardi di euro e il gravoso blocco del turn over, che impone un pesante taglio del personale, permettendo di reintegrare solo il 20% dei lavoratori fuoriusciti.

In Francia una tassa sugli smartphone per finanziare la cultura

 Nella Francia di Francois Hollande potrebbe essere presto introdotta una grande novità in ambito economico e culturale.

Una delle più significative proposte presentate oggi dalla commissione presieduta da Pierre Lescure, giornalista e uomo d’ affari francese, per rimettere in sesto il provato bilancio della cultura nazionale, ipotizza infatti l’ introduzione di una tassa su smartphone e tablet, prodotti tecnologici a cui più nessuno è disposto a rinunciare, al fine di finanziare iniziative e prodotti culturali, beni per i quali non tutti sono ormai disposti a spendere.

> Il triste bilancio delle librerie italiane

La logica che ha ispirato lo sviluppo di questa “originale” e innovativa proposta è dunque quella di tassare i colossi mondiali di Internet, ovvero i grandi produttori di device e i gestori dei contenuti web, come Apple, Google ed Amazon, per dare ossigeno ad un settore, quello culturale, in profonda crisi da diverso tempo

>L’Italia non investe nella cultura

Secondo i componenti della commissione, infatti, una tassa su smartphone e tablet non frenerebbe comunque gli appetiti tecnologici dei consumatori ma potrebbe facilmente risollevare prodotti ed eventi che non destano lo stesso “appeal”. La commissione Lescure propone inoltre una unificazione delle piattaforme mobile dal punto di vista della disponibilità dei prodotti culturali, come quelli cinematografici, al fine di accrescere il numero dei download legali.

Emergenza cassa integrazione

 Il 2013 è partito molto male per i lavoratori. Nei primi quattro mesi dell’anno sono rimasti a casa 530.000 persone, facendo registrare una perdita media a testa di 2.600 euro.

A dichiararlo è la Cgil, che ha analizzato i dati dall’Inps.

Secondo questi ultimi, nel primo quadrimestre sono stati autorizzate 365 milioni di ore di cassa integrazione con un incremento del 13% in confronto allo stesso periodo del 2012.

Tuttavia, una parte di questi lavoratori rischiano di restare a casa per sempre, perdendo il posto dopo il periodo di cassa integrazione.

La Cisl afferma inoltre che i posti di lavoro a rischio sono 178.000 i posti di lavoro a rischio, se si tengono in considerazione i lavoratori in cassa in deroga o in cassa straordinaria, nonché i provvedimenti che preludono più facilmente alla perdita del posto di lavoro. I sindacati con vigore tornano a chiedere il rifinanziamento della cassa in deroga (caduta nei primi quattro mesi del 54,41% rispetto allo stesso periodo del 2012 a causa della mancanza di fondi) tuttavia avvertono che le risorse non andranno cercate all’interno dei fondi del lavoro come quelli per il salario di produttività.

Il segretario generale Cgil Susanna Camusso, intanto, non ci crede e sbigottita afferma: “Non può essere che per finanziare la cassa integrazione il governo pensi a recuperare le risorse da altre voci che riguardano il lavoro. Sia chiaro: così non ci stiamo».

Calo vertiginoso dei prestiti alle imprese nel 2012

L’ennesima accelerazione mette a dura prova il mercato. Soltanto a marzo di quest’anno, stando a quanto comunicato dalla Banca d’Italia, i prestiti delle banche alle imprese sono diminuiti di ben dieci miliardi.

Un record negativo conseguito in un solo mese di tempo. Se a febbraio lo stock dei crediti alle imprese era a 865 miliardi, a marzo se ne sono persi altri 10, facendo così registrare una discesa del totale del portafoglio impieghi a 855 miliardi. L’Italia non è certo nuova all’ormai continua restrizione del credito, ma certo il dato del marzo scorso è più che inquietante.

Nei mesi scorsi, il ritmo del calo dei prestiti viaggiava a una media di 3-4 miliardi al mese. Con marzo si è aperta una voragine. E i dati visti sul medio termine dicono che il credit crunch in Italia non è mai stato così severo.

Per quanto concerne il calo dei prestiti alle imprese siamo quasi ai minimi storici.

La contrazione infatti è ormai da tempo ben peggiore di quella verificatasi 2009.

Al tempo la recessione produsse un calo del Pil del 5%. Ora dopo una caduta della ricchezza del 2,4% nel 2012 e una previsione di calo del Pil dell’1,3% per quest’anno siamo di nuovo oltre la linea di guardia.

Basti pensare che da fine del 2011 sono venuti a mancare al mondo produttivo prestiti tali da toccare una cifra di 40 miliardi su uno stock di 895 miliardi. In percentuale si tratta di un’erosione del 4%.

L’Italia è la terza economia sommersa

In termini di economia sommersa l’Italia è ancora ai primi posti nella classifica Europea. Un primato che forse il resto del mondo non ci invidia più di tanto. Non è confortante, infatti, sapere il ‘lavoro nero’ nel Paese ha un business traffic che ruota intorno ai 333 miliardi.

Lo si evince da una ricerca condotta da Visa. Il ‘nero’ italiano è pari al 21% del pil.

La magra consolazione è che rispetto al 2012 si registra una lieve diminuzione dai 338 miliardi (21,6% del prodotto interno lordo) a 333, ma l’Italia mantiene comunque il terzo posto in Europa. In questa speciale classifica riguardante il vecchio continente al primo posto c’è la Turchia (27% del pil) e al secondo la Grecia (24%). Tenendo in considerazione anche l’est europeo, troviamo la Bulgaria al 31% e la Croazia al 28% in compagnia di Lituania ed Estonia.

Seguono nella classifica dell’economia ‘sommersa’ la Francia,  ferma a quota 10%, la Germania al 13%. E poi ancora Svezia e Norvegia al 14% e il Belgio al 16%.

I paesi che possono vantarsi di aver in tutti i modo limitato i danni del ‘mercato nero’ sono Svizzera (7%) e l’Austria (8%) e il regno unito (10%). Lo studio stima che nel 2013 l’economia sommersa in Europa raggiungerà il valore di 2.100 miliardi, corrispondenti al 18,5% dell’attività economica europea, in leggero calo rispetto al 2012 quando ammontava

Bini Smaghi: “Italia chieda aiuto all’Esm”

Lorenzo Bini Smaghi, ex membro della Banca centrale europea nel comitato esecutivo, ha le idee chiare: il nostro Paese dovrebbe chiedere i fondi europei per salvare il proprio sistema bancario.

Bini Smaghi, attualmente presidente di Snam, ha parlato a latere di un convegno tenutosi a Milano, dichiarando che in Italia “non funziona la trasmissione delle decisioni di politica monetaria dalla Bce verso imprese e famiglie” poiché “è bloccato” il canale bancario”.

Il presidente di Snam ha molta esperienza dal punto di vista bancario e conosce alla perfezione i meccanismi dell’Eurotower, essendone stato consigliere per oltre sei anni. Il suo mandato scadrebbe a maggio, ma Bini Smaghi non è più membro del comitato esecutivo della Bce per via dell’arrivo al vertice di Mario Draghi al posto di Trichet.

Con il nuovo governatore, la Francia ha puntato i piedi chiedendo le dimissioni di Bini Smaghi. Il motivo? Due italiani nel board erano troppi.

Data la sua esperienza in Bce, il presidente di Snam è stato chiaro: il nostro Paese dovrebbe chiedere i fondi all’Esm.

L’Esm è il meccanismo di stabilità europea che ha già dato soldi alla Spagna e alle sue banche. Questi fondi l’Italia potrebbe usarli proprio per ricapitalizzare il sistema bancario.

L’industria italiana in cattive acque

 Enrico Letta, incontrando Martin Schulz, ha evidenziato il problema emergente per l’Italia e per l’Europa. La priorità, oggi, è risolvere il dramma della disoccupazione giovanile che almeno nel nostro paese ha raggiunto proporzioni considerevoli e preoccupanti: il 38%.

Le risposte di Schulz ai dubbi di Letta

L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali, questo è il parere di Olli Rehn che invita il nostro paese e tutte le altre nazioni in difficoltà, a non mettere più al primo posto i conti pubblici, ma le riforme utili a generare la crescita economica.

Il nostro tessuto industriale, intanto, dimostra di essere stato intaccato pesantemente dalla crisi. La produzione, infatti, è diminuita parecchio e a marzo è stato registrato un ribasso dello 0,8 per cento rispetto a febbraio. Su base annua, il calo della produzione industriale si assesta così sul 5,2 per cento.

A fornire questi dati alla politica e alle istituzioni, ci ha pensato l’Istat che a malincuore prende atto del diciannovesimo calo consecutivo e spiega che ad osservare attentamente il dato grezzo ci si rende conto che il calo è ancora più forse e si assesta sul -9,5 per cento.

Insomma, il calo della produzione industriale, registrato alla fine dell’anno scorso, doveva subire un’inversione di tendenza nel primo trimestre dell’anno che invece non è stato altro che il prolungarsi dell’inverno, in tutti i sensi.

Le trimestrali lanciano Piazza Affari

 Per conoscere l’andamento futuro di piazza Affari era necessario aspettare i dati trimestrali di alcune aziende quotate nel listino di Milano. In effetti qualche indiscrezione è già stata diffusa e gli investitori stanno prendendo atto dei numeri dei vari Unicredit, Generali, Sky. Quest’ultima azienda, in particolare, fa discutere visto che resta il mistero sui conti ma si sa già che gli abbonati sono 51 mila in meno rispetto al precedente trimestre.

51mila abbonati in meno per Sky

Unicredit, Generali e Mediobanca, invece, hanno presentato dei conti in crescita che si trasformano in una buona notizia per Piazza Affari. Una good news che si aggiunge ai risultati sui Bot.

Bot annuali ai minimi

Nell’ultima seduta della settimana, Piazza Affari ha concluso le contrattazioni in rialzo dell’1,13 per cento. Le altre piazze europee non sono state da meno, nel senso che hanno chiuso in rialzo, ma non come Milano. Francoforte, per esempio, ha fatto registrare il +0,19%, Parigi ha fatto un balzo in avanti molto contenuto del +0,64% e Londra è salita dello 0,49%. Soltanto Madrid è andata male perdendo lo 0,33 per cento.

Sul mercato valutario l’euro ha chiuso sotto quota 1,30 dollari. La moneta unica ha raggiunto il massimo di seduta per poi assestarsi sui 1,2975 dollari.

Samsung promette di fare scintille

 Samsung è l’azienda che oggi maggiormente è in grado di contrastare il predominio Apple. La disputa tra il colosso tecnologico coreano e l’azienda di Cupertino, ha colonizzato per diversi mesi le prime pagine dei quotidiani economici. Adesso, però, Samsung si concentra sugli utenti e vuole regalare loro qualche sorpresa.

Boom smartphone premia Samsung

Samsung, di recente, ha lanciato sul mercato il Galaxy S4 ma l’estate promette di essere il periodo deputato al lancio delle vere novità. Le indiscrezioni sono numerose visto che si parla di 3 nuovi dispositivi. Il primo è il Galaxy S4 Zoom, poi abbiamo anche in lista i l Galaxy S4 Active e il Galaxy S4 Mini.

Per quanto riguarda la specificità di questi tre modelli, vediamo che il Galaxy S4 Mini, che probabilmente sarà lanciato a luglio, è diverso dal suo predecessore soltanto per le dimensioni ma è interessante la duplice proposta fatta agli appassionati: la versione classica e quella dual SIM. 

Arriva Huawei dopo Samsung ed Apple

Il punto di forza del Galaxy S4 Zoom, invece, sarà la sua fotocamera da 16 megapixel. Puntare sulla fotografia era già un sogno di Steve Jobs per Apple, chissà che adesso non si realizzi in un altro contesto senza la classica guerra dei brevetti.

Infine il Galaxy S4 Active avrà come punto di forza la resistenza alla polvere e all’acquea, fondamentale per uno smartphone.