La nuova normativa sulle professioni non organizzate – Le Associazioni Professionali

 La legge 4/2013 prevede che nella regolamentazione delle attività non regolamentate abbiano un ruolo di primo piano le associazioni professionali che hanno il compito di promuovere delle forme di garanzia per l’utente che si serve dei servizi di questi professionisti.

Fermo restando che il professionista non ha alcun obbligo di iscrizione alle associazioni Professionali, queste, possono essere considerate come una sorta di marchio di garanzia per il professionista iscritto.

Le Associazioni Professionali – che possono essere costituite dai professionisti interessati anche su base volontaria del professionista stesso – hanno il compito di attivare uno sportello di riferimento per il cittadino consumatore, al quale i committenti delle prestazioni professionali possano rivolgersi in caso di contenzioso con i singoli professionisti.

Inoltre, queste Associazioni, garantiscono l’osservanza dei principi deontologici della professione, l’adozione di un codice di condotta e la vigilanza sulla condotta professionale  degli stessi stabilendo anche le sanzioni derivanti dalla violazione del codice di condotta.

Si tratta, in sostanza, di Associazioni che si pongono sia a difesa del consumatore garantendo la formazione, la qualità e la professionalità degli iscritti, sia del professionista stesso ad esempio in caso di vertenze con altre categorie o, anche, con i consumatori.

La nuova normativa sulle professioni non regolamentate 

La nuova disciplina

Obblighi e sanzioni

Le Associazioni Professionali

Tipologie ed elenco delle  Associazioni Professionali 

 

La nuova normativa sulle professioni non organizzate – Obblighi e sanzioni

 La finalità della nuova normativa per le professioni non regolamentate ha lo scopo di dare una disciplina comune a queste professioni, che regolamenta i vari aspetti dell’attività professionale, tra i quali i requisiti per l’iscrizione all’albo stesso e per l’esercizio della professione, le incompatibilità, i doveri deontologici, gli aspetti previdenziali, gli oneri fiscali e tutto ciò che serve a tutelare i clienti e il professionista stesso.

Gli obblighi del professionista nei confronti del cliente

Nello specifico, a garanzia del cliente, viene fatto obbligo a chi svolge una delle professioni che rientrano nell’elenco delle non regolamentate di evidenziare in tutti i documenti scritti emessi per i clienti venga espressamente indicato il riferimento alla legge 4/2013.

La legge 4/2013, comunque, non impone nessun obbligo per i professionisti che svolgono questo tipo di attività di iscriversi alle varie Associazioni Professionali.

Le sanzioni previste in caso di irregolarità

Nel caso il professionista non rispetti l’obbligo di riferimento alla normativa vigente, al professionista stesso può essere applicata una sanzione – come prevede il Codice del Consumo per pratica commerciale scorretta nei confronti del consumatore (Dlgs 206/2005) – che va da un minimo di 5mila ad un massimo di 500mila euro, in base alla gravità e alla durata della violazione.

Anche se è alquanto impossibile che venga applicata la sanzione massima, anche la pena pecuniaria minima è di una certa rilevanza.

La nuova normativa sulle professioni non regolamentate 

La nuova disciplina

Obblighi e sanzioni

Le Associazioni Professionali

Tipologie ed elenco delle  Associazioni Professionali 

La nuova normativa sulle professioni non organizzate

 La legge n. 4 del 4 gennaio 2013, pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’11 febbraio 2013, regola, per la prima volta in Italia, le professioni non organizzate, cioè tutte quelle professioni per lo svolgimento delle quali non è prevista l’iscrizione ad un apposito albo o ordine professionale.

A chi si applica la nuova disciplina in materia di professioni non organizzate

La normativa sancita con la legge n. 4 del 4 gennaio 2013 ha la finalità di inquadrare l’attività di quei professionisti che, pur svolgendo delle attività rilevanti in ambito economico, non hanno un albo, un ordine o un collegio al quale iscriversi per la tutela della professione stessa e dei clienti.

Per professioni non organizzate si intendono, inoltre, tutte le professioni che prevedono prestazioni di servizi o opere a favore di terzi, esercitate abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo.

In questa categoria rientrano: tributaristi, consulenti fiscali, amministratori di condominio, urbanisti, consulenti legali in materia stragiudiziale, consulenti aziendali e chi si occupa della tenuta della contabilità, della dichiarazione dei redditi, dell’imposizione fiscale che non siano già iscritti ad un albo professionale.

A chi non si applica la nuova disciplina in materia di professioni non organizzate

La nuova disciplina in materia di professioni non organizzate non si applica a tutte le professioni per l’esercizio delle quali è prevista l’iscrizione all’apposito albo (avvocati, dottori commercialisti ed esperti contabili, consulenti del lavoro, geometri etc) anche nel caso svolgano attività concernenti le professioni non regolamentate, come ad esempio un commercialista o un avvocato che svolgano anche l’attività di amministratore di condominio.

Le nuove regole previste dalla legge n. 4 del 4 gennaio 2013 non riguardano neanche gli esercenti professioni sanitarie e attività e mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio.

La nuova normativa sulle professioni non regolamentate 

La nuova disciplina

Obblighi e sanzioni

Le Associazioni Professionali

Tipologie ed elenco delle  Associazioni Professionali 

 

L’Europa contro la Cina per i pannelli solari

 Quello dei pannelli solari è un settore dell’economia molto proficuo anche se spesso, negli ultimi anni, la concorrenza cinese nel settore è stata esagerata. Adesso che la Suntech Power è stata annunciata sull’orlo del fallimento molte aziende europee sembravano aver ripreso fiato. Invece sembra che la concorrenza sia ancora spietata al punto che l’Europa prende le contromisure.

Suntech Power pronta a chiedere il fallimento

Sono arrivate in un momento di crisi ed è facile pensare che siano figlie delle difficoltà economiche, ma non è così. L’Europa ha sempre storto il naso davanti al predominio cinese nel settore dei pannelli solari.

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Adesso a mettere un punto sulla questione ci ha pensato la Commissione Europea che ha deciso di difendersi dall’invasione dei pannelli solari cinesi attraverso l’imposizione di dazi ancora più forti sulle importazioni di questo genere di prodotti. Le tasse d’importazione si assestano quindi sul 47 per cento.

La decisione è stata condivisa anche se in pratica la sua applicazione, dopo la ratifica formale, sarà rimandata a giugno. Nei prossimi giorni, quindi, Bruxelles si è riproposta di consultare tutti gli Stati membri dell’UE, le 27 nazioni che ne fanno parte, sull’argomento. Il loro parere, però, non sarà vincolante.

Manovra da 8 miliardi per i conti pubblici

Ha un costo inferiore agli 8 miliardi la manovra che il governo guidato dal Premier Enrico Letta intende fare entro giugno, secondo il sottosegretario al Tesoro Alberto Giorgetti (Popolo Delle Libertà).

“Di sicuro la questione Iva, la quale deve essere affrontata in tempi rapidi, più le altre esigenze, pongono la necessità di un intervento, chiamiamolo come vogliamo”, ha detto a Radio 24 Giorgetti. Si ha la necessità di “qualche miliardo di euro, penso sotto gli 8 miliardi circa, che dovranno essere reperiti nei prossimi due mesi”.

Pier Paolo Baretta, il sottosegretario al Tesoro in quota Pd, afferma che il governo darà “risposte urgenti e immediate” su cassa integrazione e Imu. Successivamente, “entro giugno”, si cercherà di sterilizzare l’Iva (l’aliquota ordinaria del 21% salirà di un punto percentuale dal mese di luglio) e procrastinare la detrazione al 55% sulle ristrutturazioni edilizie.

Durante un’intervista ai microfoni di Radio anch’io, Baretta non specifica come il Tesoro abbia scelto di assicurare le coperture, limitandosi a dire che “non si potrà comunque agire sul fronte delle tasse”.

L’impatto dell’intera operazione varia a seconda che si prenda in considerazione il bilancio di competenza (indebitamento) o di cassa (fabbisogno).

I sindacati hanno fatto un’esplicita richiesta: quella di destinare alla cig in deroga 1-1,5 miliardi. Prorogare la detrazione al 55% richiederebbe circa 500 milioni, secondo una fonte ministeriale.

Pubblicità per bambini in calo

 L’audience cresce per i canali dedicati ai bambini, sia quelli che sono sul satellite, sia quelli disponibili per tutti sul digitale terrestre, eppure la pubblicità che viene rivolta a questa categoria di telespettatori, oggi, è in calo, mentre è stata in crescita negli ultimi due anni.

I dati Nielsen relativi alla televisione, quindi, dicono che sono in aumento i bambini e i ragazzi che guardano i programmi loro dedicati, nonostante il calo degli investimenti pubblicitari. La pubblicità per bambini, infatti, per tanto tempo è stata considerata una gallina dalle uova d’oro e la raccolta pubblicitaria dal 2010 al 2012 l’ha dimostrato.

 Amazon vuole crescere col mobile

La raccolta, infatti, è passata dai 24 milioni di euro del 2010 fino ai 68 milioni di euro della fine del 2012. Tra il 2011 e il 2012 c’è stato un incremento vertiginoso pari all’86,3 per cento ma tutto il movimento si è concentrato all’inizio dell’anno. Nel primo bimestre del 2013, è stata invece registrata un’inversione di tendenza.

 Anche Mediaset assapora la crisi

Tra gennaio e febbraio, infatti, sono stati raccolti soltanto 6,4 milioni di euro di pubblicità che sono il 25 per cento in meno rispetto ai soldi raccolti nello stesso periodo del 2012. E’ comunque prematuro, secondo molti analisti, usare questi dati di inizio anno per trarre conclusioni più generali. Bisogna piuttosto arrivare alla fine dell’anno perché i canali tematici per  ragazzi restano comunque uno spazio privilegiato per gli inserzionisti.

Governo pronto a intervenire su Imu e Cig

Il governo trascorrerà il week-end nell’abbazia di Spineto della Luce a Sarteano in Toscana. Questo ‘ritiro spirituale’ tra le altre cose sarà necessario anche a definire la tempistica dell’intervento su Imu e Cig. Un’affare da 3-3,5 miliardi, utile alla sola sospensione del pagamento della rata di giugno dell’imposta sull’abitazione principale (due miliardi) e dell’inserimento di nuove finanze nella Cassa integrazione in deroga (1-1,5 miliardi), da far scattare probabilmente la prossima settimana facendo leva su un decreto pensato apposta per ricorrere a nuovi emendamenti al Dl sui debiti Pa all’esame della Camera.

A preferire la prima opzione sarebbe Palazzo Chigi mentre la seconda non dispiacerebbe al Ministro dell’Economia. E a non escludere ‘in busta chiusa’ l’opzione-emendamenti è anche Marco Causi (Pd), uno dei relatori del Dl debiti Pa. Tutto sarà meglio definito e meno sfuocato all’inizio della prossima settimana.

Anche per ciò che concerne la proroga dei 150mila precari Pa in scadenza il 30 giugno.

Un dossier, quest’ultimo, che è sul tavolo del Governo. Con i sindacati, e anche il Pd, che spingono per inserire subito la proroga nel pacchetto urgente che contempla il rifinanziamento della Cig.

La squadra a lavoro sotto l’egidia del Premier Letta, dunque, avrà due grossi grattacapi da risolvere. La speranza è che la salubre aria toscana aiuti.

Allarme per carenza di elio

 L’eli0 è un gas molto importante che in questo momento oltre ad essere scarsamente disponibile in natura, è anche molto costoso. La considerazione di natura generale è arrivata sulla stampa nazionale ed internazionale dopo una decisione presa dal Tokyo Disney Resort.

Il beige book di Piazza Affari

I giapponesi hanno deciso di sospendere le vendite di palloncini, quelli gonfiati con l’elio che sono sempre più desiderabili da parte dei bambini. Non perché i ragazzi non siano importanti nella società nipponica ma perché l’elio, il gas leggerissimo e non infiammabile, si trova sempre meno.

L’importanza dell’elio si evince dai suoi “utilizzi”. Questo gas, infatti, è usato come propellente nell’industria aerospaziale ma è fondamentale anche per il funzionamento delle apparecchiature scientifiche. Si dà il caso, infatti, che l’elio sia molto importante per le macchine che fanno la risonanza magnetica e per quelle che si occupano della diagnostica.

Come USA e Giappone sostengono le borse

L’elio, però, è diventato poco reperibile sul mercato benché sia uno degli elementi più comuni nell’universo e sia anche lo “scarto” della lavorazione dell metano.

Questo prodotto, per giunta, non è affatto rato e men che meno negli Stati Uniti dove è cruciale l’estrazione dallo shale. Sono proprio gli Stati Uniti, in questo momento, a cercare una soluzione.

Alitalia insidia l’accordo tra Emirates e Malpensa

 Una mossa, a quanto pare, quella di Alitalia, per far saltare il recente accordo tra la compagnia aerea del Golfo, Emirates Airlanes, e l’ aeroporto di Milano Malpensa, che, definitivamente abbandonato dalla ex compagnia di bandiera nel 2007, sta cercando ora di tornare ad essere l’ hub internazionale del capoluogo lombardo.

Easyjet sfida Alitalia sulla tratta Milano-Roma

Alitalia ha infatti richiesto in questi giorni all’ Enac – l’ Ente nazionale dell’ aviazione civile – l’ accesso alla documentazione relativa alla concessione dei diritti di Quinta libertà accordati a  Emirates Airlanes in vista della costituzione della tratta Malpensa – New York.

Alitalia cederà sette slot su rotta Milano-Roma a Easy Jet

L’ intenzione della ex compagnia di bandiera italiana, che ora ha il suo quartier generale a Fiumicino, sembra essere dunque quella della preparazione di una possibile azione legale per tentare di bloccare l’ attivazione – forse dal prossimo ottobre – di un insidioso collegamento transoceanico alternativo ai propri.

E’ possibile, inoltre, che il vettore italiano ora sotto l’ egida di Roberto Colaninno, tema in generale l’ insediarsi in centro Europa della pericolosa e potente compagnia araba, con base proprio a Milano Malpensa, dove il gruppo Emirates ha già fatto impegnativi investimenti per la costruzione di una lounge extra lusso.

Pubblicato l’ indice mondiale del grado di corruzione dei manager

 Ernst & Young ha recentemente raccolto i dati relativi al grado di corruzione dei manager di tutto il mondo, dati che sono poi stati organizzati all’ interno di un indice pubblicato dal quotidiano tedesco Die Welt.

Le nazioni del Vecchio Continente non hanno però raggiunto, in questa classifica, risultati lusinghieri:  tutta l’ Europa, infatti, è risultata essere più o meno avvezza a pratiche infelicemente note, quali la richiesta di tangenti e la ricezione di bustarelle, per non parlare dei semplici episodi di corruzione e dello scambio di regali e altri preziosi in cambio di favori.

Corruzione crescente in Italia

Andando più nello specifico, poi, si può quindi osservare che l’ Italia, con un indice di corruttibilità dei manager pari al 60%, si è collocata in Europa davanti a paesi come la Turchia e la Polonia, che possono vantare tradizioni democratiche e di crescita economica più recenti di quelle di casa nostra.

L’austerity colpisce anche la corruzione

Tra i Paesi europei meno avvezzi alle pratiche della corruzione vi sono invece la Svizzera, che detiene in Europa una sorta di virtuoso primato per l’ integrità dei suoi manager, seguita a ruota da “conferme di vecchia” data quali FinlandiaSveziaNorvegia, e Olanda. 

E per quanto riguarda lo storico “duetto” Francia – Germania, i manager francesi si sono questa volta dimostrati più virtuosi degli incorruttibili – o quasi – tedeschi.