3 Italia assume

 La grande compagnia telefonica 3 sta cercando del nuovo personale da assumere nelle sue sedi di Liguria, Lazio, Lombardia e Veneto. 

Nata nel 1999 con il nome Andala, diviene 3Italia nel 2003, anno in cui si lancia nel mercato delle telecomunicazioni di terza generazione, ossia quelle che usano la tecnologia UMTS. Da qual momento l’azienda inizia una grande espansione che la porta, con la Hutchison Whampoa, una delle più grandi imprese quotate alla borsa di Hong Kong, a coprire il 93% della popolazione con i suoi servizi all’avanguardia.

Lavorare in £, quindi, è un’ottima occasione per conoscere e formarsi all’interno di un’azienda internazionale e all’avanguardia. Vediamo quali sono le posizioni attualmente aperte in 3Italia.

Offerte di lavoro di 3Italia

Customer Assistant (Genova e Roma)

Account di Contact Center (Genova)

Customer Assistant di Contact Center (Roma)

Network Control Manager, (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Store Manager Shop (Venezia)

Offerte di stage 3Italia

Stage People Management & Industrial Relations (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Stage Business Analysis (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Stage Program Management (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Stage Sales Planning & Analysis (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Tirocinio Sales Sis (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Per conoscere i requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per 3Italia e per l’invio della propria candidatura, consultare la pagina Offerte di Lavoro del sito della compagnia telefonica.

Il gettito delle entrate tributarie nel primo trimestre 2013

 Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze (MEF) ha rilasciato oggi, attraverso il consueto bollettino, i dati relativi al gettito delle entrate tributarie italiane per il primo trimestre dell’ anno 2013.

Le entrate dello Stato italiano per i primi tre mesi dell’ anno sono dunque state pari a 87.756 milioni di euro e hanno dimostrato solo una leggera flessione dello 0,3% rispetto ai dati relativi allo stesso periodo dell’ anno precedente.

Il fisco italiano è uno dei più “pesanti” d’Europa

Il Ministero ha così commentato, di conseguenza, che “nonostante il marcato deterioramento del ciclo economico, il gettito del primo trimestre 2013 è rimasto sostanzialmente in linea con quello dell’ analogo periodo dell’ anno precedente”.

> Una service tax al posto dell’IMU?

Andando più nello specifico, le entrate dirette nel corso dei primi tre mesi di quest’ anno hanno subito un incremento del 5,9% rispetto al 2012, come anche il gettito dell’ Irpef, cresciuta del 2,0%, soprattutto in seguito all’ aumento subito dalle ritenute sui redditi.

In calo, invece, nel primo trimestre del 2013, le imposte indirette, per cui il Ministero ha registrato una diminuzione del 7,4% , risultato in particolare da una flessione dell’ IVA (-8,6%), che però risulta aumentare del 2,1% nel settore del commercio al dettaglio.

Un calo del 9,8% ha interessato poi l’ IRES, seguito da quello delle entrate relative ai giochi (-8,7%).

Le entrate tributarie risultanti dalle attività di accertamento e controllo hanno infine prodotto un gettito pari a 1.554 milioni di euro.

Il Senato dà il via libera al Def

 Approdato questa mattina in Senato, il Def, il Documento di Economia e Finanza, è stato approvato con 209 sì, 58 no e 19 astenuti.Quello che è stato approvato questa mattina è la risoluzione di maggioranza sul Def, ossia la versione del documento presentata da Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Pdl), Gianluca Susta (Scelta Civica), Mario Ferrara (Gal) e dal gruppo autonomie e già accolta dal Governo, alla quale mancano, quindi, le risoluzioni presentate da M5S e da Sel.
► Oggi il voto sul Def

Con questo documento sono stati indicati gli interventi prioritari per il Paese in termini economici e finanziari ed è con questo documento programmatico che l’Italia si presenterà all’Unione Europea. Le novità più importanti di questa versione del Def, rispetto alla prima presentata da Mario Monti, sono sicuramente l’eliminazione dei riferimenti a Silvio Berlusconi e allo stesso Mario Monti e, riguardo a quest’ultimo, anche l’eliminazione dei riferimenti alla politica economica di austerity.

Il nodi fondamentali sui quali si dovrà concentrare la politica economica italiana saranno:

la politica di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica, i margini di flessibilità finanziaria che si renderanno disponibili con la chiusura della ‘procedura di disavanzo eccessivo’ dovranno essere utilizzati per accrescere gli investimenti produttivi e per attenuare il carico fiscale che attualmente grava sul lavoro, sulle famiglie e sulle imprese.

► Per Saccomanni le priorità sono gli esodati e la Cig

Il neo ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, dopo la chiusura della votazione, che il Def dovrà essere sottoposto ad aggiornamenti periodici in base alle reali esigenze del paese.

Le conseguenze del taglio del costo del denaro

 Sono passati solo pochi giorni da quando la Bce e il suo Governatore Mario Draghi hanno approvato un ulteriore taglio del costo del denaro, che ha così raggiunto nell’ Eurozona il suo minimo storico attestandosi su un tasso dello 0,5%.

>  La Bce taglia il costo del denaro allo 0,5

Ma, per il mondo reale dell’ economia e finanza, e, in particolare, per investitori e  risparmiatori, che conseguenze ha comportato questa operazione, soprattutto in relazione a mutui, prestiti e depositi?

Draghi invita a ridurre la disoccupazione e la concentrazione dei redditi

A quanto sembra, dunque, i mercati finanziari, che da tempo si aspettavano un provvedimento simile, non hanno reagito con grande entusiasmo al provvedimento dell’ Eurotower, non ritenendolo forse lo strumento più adatto a promuovere la circolazione della liquidità.

Sul fronte dei mutui, invece, ne beneficeranno le famiglie che hanno scelto un prestito a tasso variabile, che avranno un risparmio sulla rata mensile di circa 1o o 15 euro al mese a patto che le banche non alzino contemporaneamente lo spread.

Per quanto riguarda, invece, i prestiti e i finanziamenti per l’acquisto di beni di consumo, che hanno in genere tassi fissi decisi in anticipo, non cambierà purtroppo molto.

Infine, i conti deposito. Anche in questo settore, purtroppo, pochi entusiasmi: questi ultimi sono stati interessati, infatti, negli ultimi mesi da una progressiva erosione dei tassi di rendimento, che il taglio del costo del denaro non servirà probabilmente a compensare.

Il lavoro? E’ in Germania

 Il paese della cancelliera Merkel è considerato il nuovo Eldorato per i giovani italiani in cerca di lavoro. A dimostrarlo il 40% in più rispetto al 2011 di italiani che nel 2012 hanno lasciato l’Italia per andare in Germania in cerca del lavoro che in Italia non c’è.

► Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

Ma non sono solo gli italiani affamati di lavoro a scegliere le Germania, la maggior parte dei disoccupati dei paesi mediterranei dell’europa la sceglie come paese in cui trovar fortuna.

I dati sono stati pubblicati questa mattina da Destatis, l’istituto federale di statistica. Dati che scattano una foto a tinte forti della situazione nella quale versano i cittadini del sud dell’Europa, schiacciati da disoccupazione e austerity: nel 2012, i migranti che hanno avuto come meta la Germania sono stati 1 milione e ottomila persone.

Cifra controbilanciata, anche se solo in parte, dall’esodo dei tedeschi: 712.000 cittadini tedeschi si sono mossi ancora più a nord, non per cercare lavoro, ma nella speranza di trovarne uno più redditizio rispetto a quello che hanno in patria.

► Per la Merkel la situazione italiana è difficile

La maggior parte di coloro che lasciano il loro paese per la Germania sono, in percentuale, sono spagnoli, con il 40% degli arrivi totali, seguiti da  greci e portoghesi (43%) e italiani (40%). La maggior parte di loro è giovane (10 anni in meno rispetto alla media di età tedesca) e in possesso di un alto titolo di studio.

Draghi invita a ridurre la disoccupazione e la concentrazione dei redditi

 E’ stato un discorso dai toni marcatamente “sociali” quello tenuto oggi dal Governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, nello svolgimento della sua lectio magistralis presso l’ Università LUISS Guido Carli in occasione della cerimonia di conferimento della laurea in Scienze Politiche.

Il governatore ha infatti affermato che la condizione essenziale per ridurre il tasso di disoccupazione è l’ esistenza di una crescita duratura, crescita che agisce soprattutto a livello dell’ occupazione giovanile. In molti Paesi europei, invece, ha sottolineato Draghi, la disoccupazione ha raggiunto ormai livelli tali da incrinare la fiducia nelle aspettative di vita e da innescare fenomeni di protesta, anche distruttivi.

> La Bce taglia il costo del denaro allo 0,5%

Secondo il governatore della Bce, inoltre, nel corso degli ultimi venti anni l’ Europa è stata caratterizzata da un fenomeno di concentrazione dei redditi delle famiglie – cioè di concentrazione dei patrimoni e della ricchezza – che è andata a penalizzare le fasce più deboli. Sarebbe quindi d’ ora in avanti necessaria una più equa fruizione della ricchezza nazionale da parte di tutti gli individui, in modo da favorire il profilarsi di opportunità, successo economico e coesione sociale.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Nel suo discorso Draghi ha infine confermato la disponibilità della Bce ad intervenire ulteriormente sul costo del denaro, se sarà necessario.

Salvatore Rossi è il nuovo direttore generale di Bankitalia

 La Banca D’Italia ha un nuovo direttore generale, dopo che Fabrizio Saccomanni ha dovuto lasciare l’incarico per essere stato nominato dal neo- premier Enrico Letta alla direzione del Dicastero dell’Economia e delle Finanze.

► Meno tasse e più crescita per Saccomanni

La nomina di Salvatore Rossi è stata proposta da Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, e approvata questa mattina dal Consiglio Superiore dell’Istituto.

Nato a Bari nel 1949, si laurea in Matematica presso l’Università di Bari nel 1975. Fin dall’inizio la sua carriera è stata a vocazione internazionale e già durante gli studi ha compiuto soggiorni di studio su temi economici presso il Fondo Monetario Internazionale e il Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Ma).

Il suo primo incarico alla Banca D’Italia gli viene dato nel 1976, nella sede di Milano presso gli uffici di Vigilanza bancaria. Segue l’incarico al Servizio Studi nel 1979, Servizio del quale diventerà responsabile nel 2000.

La sua carriera prosegue all’interno di Bankitalia, con la carica di Direttore Centrale per la Ricerca economica e le relazioni internazionali (chief economist) che ricopre dal 2007 al 2011, anno in cui diventa Segretario Generale e Consigliere del Direttorio per i problemi della politica economica. L’anno successivo lo vede membro del Direttorio e Vice Direttore Generale della Banca d’Italia.

► Impossibile cancellare l’Imu, lo dice Bankitalia

Salvatore Rossi, oltre all’impegno presso Bankitalia, è anche membro del comitato strategico del Fondo strategico italiano (Fsi), del consiglio di amministrazione della Fondazione del centro internazionale di studi monetari e bancari (Icmb) di Ginevra, del consiglio di presidenza della Società italiana degli economisti (Sie), del consiglio direttivo dell’Einaudi institute for economics and finance (Eief), dell’Istituto affari internazionali (Iai), del consiglio di amministrazione dell’istituto Adriano Olivetti (Istao), del comitato scientifico della rivista L’industria e dello Eurosystem it steering committee.

 

Oggi il voto sul Def

 E’ previsto per questo pomeriggio il voto per l’ approvazione del Def, il Documento Economico e Finanziario che l’ Italia dovrà presentare a breve al vaglio della Unione Europea.

Saccomanni conferma la Nota di aggiornamento del Def

Già nella giornata ieri, infatti, il Def è stato presentato, dal Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni alla Camera e in questa occasione lo stesso Ministro ha affermato che, dal punto di vista dell’ attuale Governo, il Documento di economia e finanza non è altro che il primo tassello di una serie di interventi che vedranno come secondo e terzo step l’ emissione di uno specifico provvedimento in merito all’ IMU e in merito alla Cig, la Cassa Integrazione in deroga.

Per Saccomanni le priorità sono gli esodati e la Cig

E’ infatti atteso, sempre nel questa corso di questa settimana – e si pensa addirittura per giovedì 9 Maggio, l’ emissione di quel decreto legge con cui il Governo Letta autorizzerà in maniera ufficiale la sospensione della rata di Giugno relativa all’ Imposta Municipale e, contemporaneamente, rifinanzierà quel miliardo e mezzo che è necessario per riattivare la Cig.

In seguito, per quanto riguarda gli impegni europei, l’ esecutivo dovrà presentare al Consiglio e alla Commissione Europea un aggiornamento del programma di stabilità che includa anche gli interventi strutturali di riforma che l’ Italia prevede di attuare.

Forbes presenta le aziende con il fattore “R”

La migliore pubblicità, quando si pensa ad un acquisto, non viene dalla tv o dagli altri media. Ieri come oggi, i consumatori sono influenzati prima di tutto dalla reputazione delle singole aziende. A confermarlo è la classifica stilata dalla rivista americana Forbes, successivamente al reperimento dei dati provenienti dal Reputation Institute.

Auto, cartoni e orologi

Nelle prime tre posizioni troviamo Bmw, The Walt Disney Company, Rolex.

Il “fattore R” (inteso come reputazione) stando all’istituto di ricerca, include fiducia, stima, rispetto, ammirazione e feeling postitivo. La reputazione aziendale è stata calcolata successivamente al raccoglimento del parere di 55mila consumatori di 15 diversi Paesi, misurata sulla base di sette parametri (posto di lavoro; gestione aziendale; cittadinanza; performance finanziaria; leadership settoriale; prodotti e innovazione) e classificata con una scala da 0 a 100.

La classifica 2013 sottolinea come, in uno scenario di recessione, ad avere la meglio sono comparti quali innovazione (ovvero elettronica) e solidità. Con qualche sorpresa in confronto al 2012. Non sono più in top ten Apple,  e Volkswagen. Rolex (direttamente al terzo posto peraltro) e Nestlè sono invece le new entry.

Italiani in classifica

Anche quest’anno il Made in Italy è rappresentato da Giorgio Armani, Ferrero, Pirelli e Barilla.

Classifica Forbes aziende con miglior reputazione

La rivista americana Forbes, in virtù dei dati riportati dal Reputation Institute, ha stilato la classifica delle 10 aziende con la migliore reputazione al mondo.

Per Forbes, la reputazione è un mix di elementi quali fiducia, stima, rispetto, ammirazione e feeling postitivo.

La reputazione aziendale è stata calcolata intervistando quasi sessantamila consumatori.

1 BMW: L’azienda tedesca di automobili ha totalizzato un punteggio pari a 78,39 ed è stabile rispetto allo scorso anno (ma il punteggio allora era pari a 80,03).

2 The Walt Disney Company: Colosso dell’intrattenimento Usa con un punteggio di 77,76. In risalita dal secondo posto raggiunto lo scorso anno, ma perde qualche frazione di punto (nel 2012 aveva totalizzato 78,92).

3 Rolex: Il brand sinonimo di orologi di alta gamma ha raggiunto quota 77,23. Non campariva nella classifica 2012.

4 Google: Il motore di ricerca Usa ha messo a segno 77,13 punti ed è risalito di due posizioni (ma lo scorso il punteggio era più elevato e si attestava a 78,05).

5 Daimler: Un’altra azienda di autovetture teutonica, con 76,58 punti. In calo rispetto al 4° posto dello scorso anno (con ben 78,54 punti).

6 Sony: Il gigante dell’elettronica nipponico ha guadagnato 76,3 punti. In discesa dal secondo posto dello scorso anno (con un punteggio di 79,31)

7 Microsoft: Il gruppo Usa fondato da Bill Gates raggiunge i 76,23 punti. Stabile rispetto al 2012, ma il livello di reputazione cede qualche punto (si attestava a 77,98)

8 Canon: La società di elettronica giapponese ha toccato i 76,02 punti. Recupera una posizione rispetto al 2012 (ma perde qualche punto: lo scorso anno infatti aveva toccato un indice di 76,98)

9 Nestlè: La multinazionale svizzera attiva nel settore alimentare ha toccato i 75,21 punti. In aumento dal 12, ma anche in questo caso il punteggio ne soffre (era a 75,88)

10 Lego: Il marchio di giocattoli ha toccato i 75,02 punti. Stabile rispetto al 2012 quando tuttavia aveva un indice più elevato (76,35)