Record di richieste di cassa integrazione ad aprile

 Un aumento del 3,1% su marzo 2013 e del 16,05% rispetto ad aprile dell’anno scorso. Questo è il nuovo record che hanno segnato le richieste di cassa integrazione per aprile 2013.

Nello specifico, però, i dati sembrano essere discordanti.

 

► Per Bonanni è necessario rifinanziare la CIG entro maggio

Infatti, da un lato c’è la richiesta di ore di cassa integrazione in deroga che hanno subito un importante calo: 6,8 milioni di ore in totale, il 65,7% in meno rispetto a marzo (19,9 milioni) e il 76,5% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (29 milioni).

Secondo Antonio Mastrapasqua, però, il calo non è dovuto solo ad una diminuzione delle richieste ma ai problemi di finanziamento legati a questo strumento.

Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, il mese di aprile 2013 ha fatto segnare una richiesta pari a 35,7 milioni di ore, contro i 34 di marzo e i 27,2 milioni di aprile 2012, con particolare concentrazione delle richieste per il settore industriale e il settore edile.

57,5 milioni di ore le richieste di cassa integrazione ordinaria, in aumento del 33,4% rispetto a marzo e del 92,2% rispetto ad aprile 2012.

► Nessun calo della disoccupazione per i prossimi mesi

A completare il quadro di un mercato del lavoro sempre in crisi ci sono le 400mila nuove domande di disoccupazione pervenute all’Inps dall’inizio dell’anno.

Per Bonanni è necessario rifinanziare la CIG entro maggio

 Il punto di vista del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sull’ emergenza disoccupazione in Italia è a dir poco tassativo: il Governo, infatti, dovrà trovare al più presto – cioè entro la fine del mese di maggio – quel miliardo  e mezzo utile al rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga, a meno di non aggiungere una ulteriore emergenza ad una situazione già estremamente precaria.

Disoccupazione in aumento nel 2013 e nel 2014

Secondo Bonanni, infatti, ad essere a rischio è la stessa tenuta sociale del Paese, poiché, qualora la Cig non venisse rifinanziata, oltre 700 mila cassaintegrati andrebbero andare ad aggiungersi al già alto numero dei disoccupati italiani.

> I giovani disoccupati sono il 38,4%

E per quanto riguarda le cifre relative alla disoccupazione italiana, a partire dal 2007 ad oggi, cioè dalle prime avvisaglie della crisi economica, il numero delle persone senza lavoro in Italia è praticamente raddoppiato. Così che, secondo le ultime stime fornite dall’ Istat, il tasso di disoccupazione del nostro Paese raggiunge oggi quasi il 12%, e si tratta di un valore privo prospettive di miglioramento in futuro.

Per il leader della Cisl, inoltre, le altre emergenze sociali a cui bisogna trovare presto una soluzione sono rappresentate dalla questione degli esodati, dalla necessità di promuovere l’ occupazione e da quella di abbattere la pressione fiscale.

La Svizzera sperimenta il reddito di cittadinanza

La Svizzera ci prova con il reddito di cittadinanza, un’idea simile a quella proposta in Italia dal Movimento 5 Stelle. Un sogno prossimo a diventare realtà. Al momento, la raccolta delle 100 mila firme necessarie per il referendum su un reddito minimo garantito di 2500 franchi mensili, quasi 2000 euro, per ogni cittadino maggiorenne, è giunta a buon fine.

E i cittadini che non hanno ancora compiuto i 18 anni? Riceverebbero, dalla nascita, una cifra pari a 500 euro. Il reddito di cittadinanza svizzero non sarebbe relativo ad alcuna contro prestazione, né sarebbe da considerarsi “sostitutivo di un salario o di un’indennità perduti”. Oltretutto si tratterebbe di un reddito”individuale”, nel senso che verrebbe “corrisposto ai singoli e non alle famiglie”. In Svizzera la vedono come una maniera per fronteggiare il capitalismo, che consentirebbe all’umanità un atterraggio in dolcezza senza troppi traumi.

Mediante il reddito di base assicurato i cittadini svizzeri potrebbero essere sollevati dalla necessità di trovare un lavoro, peraltro sempre più raro, ad ogni costo, disponendo della possibilità di scegliere l’attività a loro più congegniale, per contribuire al processo sociale e a porre le basi di una società postindustriale rispettosa della natura.

Molti sperano che l’idea vada in porto. Inoltre, molti sperano che anche in Italia possa essere promossa una proposta del genere.

Il fisco italiano è uno dei più “pesanti” d’Europa

 La pressione fiscale a cui sono quotidianamente soggetti gli Italiani è una delle più alte e onerose d’Europa. Lo rileva – e rivela – uno studio condotto dalla Cgia di Mestre, l’ organizzazione veneta che ha analizzato i dati relativi alla situazione tributaria vigente nella maggior parte dei paesi europei.

In Italia troppe tasse sul lavoro secondo l’UE

Solo Danimarca (con il 47,4%), Svezia (con il 36,8%) e Finlandia (con il 30,5%), infatti, occupano nella classifica stilata dalla Cgia una posizione più elevata di quella dell’ Italia.  Bisogna considerare, tuttavia, che in questi paesi i livelli della pressione fiscale sono sempre stati storicamente molto elevati, anche perché adeguati all’ alto livello dei servizi pubblici e del welfare offerti ai cittadini.

Zanonato punta alla riduzione delle tasse

In Italia, stando alle stime della Cgia, l’indice della pressione fiscale raggiunge dunque il 30,2%, con un incremento di 1,3 punti percentuali che si è potuto registrare solo negli ultimi due anni, cioè a partire dal 2011. Il nostro Paese si situa, quindi, al quarto posto nella classifica generale.

Per un termine di confronto, il peso medio del fisco in Europa, invece, raggiunge invece i 26,5% punti percentuali, poiché in numerosi paesi europei (ad esempio Regno Unito, francia e Germania)  i livelli della pressione fiscale sono decisamente inferiori rispetto a quelli italiani.

La crisi si combatte comprando per strada

C’è un modo per fronteggiare la crisi? Si, ed è quello di acquistare ciò di cui si ha (più o meno) bisogno presso bancarelle e mercatini piazzati sempre di più per le strade delle città italiane.

Ogni giorno, ‘on the road‘, si vende qualsiasi cosa: abbigliamento, vestiti, tovaglie, tessuti per la casa, gioielli, cosmetici, Sono sempre di più le bancarelle e i mercatini che attirano quotidianamente gli italiani.

Nell’ultimo triennio, dal 2009 al 2012, le aziende specializzate nel commercio al dettaglio ambulante che sono regolarmente iscritte presso i registri delle Camere di commercio sono cresciute rapidamente. Attualmente rappresentano una cifra pari a 17.458 unità, facendo registrare il 10% in più in confronto all’anno in cui la crisi ha avuto inizio.

Al momento, nel nostro Paese contiamo circa 180.000 bancarelle. I dati, pubblicati da Unioncamere, parlano di una situazione all’interno della quale le imprese ‘on the road’ di tessuti, tessili per la casa e abbigliamento, sono incrementate del 28,26% dal 2009 al 2012.

L’analisi mostra oltretutto l’incredibile incremento delle imprese del commercio ambulante di prodotti di bigiotteria nello stesso periodo. Parliamo di una cifra superiore alle tredicimila unità.

In aumento c’è anche la vendita su strada di profumi e cosmetici, calzature e pelletterie.

In crescita sono anche gli ambulanti specializzati nell’arredamento, nei casalinghi, negli elettrodomestici e per quanto concerne il materiale elettrico.

Il commercio ambulante legato al settore alimentare ha fatto registrare invece una crescita più contenuta.

Il Financial Times boccia la “follia visionaria” di Letta

 In un articolo di fondo intitolato “Il libro dei sogni di Letta” il quotidiano finanziario britannico “Financial Times” si è oggi dimostrato molto scettico in merito alla possibilità che i piani di riforma economica proposti dal nuovo esecutivo italiano possano effettivamente mai arrivare a concretizzarsi.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

La stampa inglese, infatti, intravede il principale ostacolo a questa realizzazione nella possibile resistenza opposta dai partiti che sostengono la maggioranza e descrive lo stesso Presidente del Consiglio italiano come il nuovo paladino europeo dell’ anti – austerità, anche se destinato a scontrarsi con i limiti di deficit comunque imposti dall’ UE per il 2013.

> Le stime Ocse sull’economia italiana

Nella sua particolare situazione, infatti, secondo la stampa anglosassone, sarebbe più utile che l’Italia si concentrasse sulla riduzione della spesa corrente e ottenesse dall’Unione Europea un aumento moderato dei limiti del deficit per dar spazio a investimenti produttivi e riforme strutturali.

Alle osservazioni del “Financial Times” ha fatto subito seguito, tuttavia, la risposta pronta, da Milano, di Enrico Letta, che ha rimarcato la necessità che anche la politica economica si nutra di quell’ afflato di “follia visionaria” che serve a dare spazio, anche in politica, appunto, ai sogni.

La partita tra realisti e visionari, a quanto sembra, è ormai aperta. Staremo, dunque, a vedere se il libro dei sogni di Enrico Letta arriverà ad avverarsi  in realtà.

Serve una manovra da 6 miliardi?

 Dopo alcune settimane dall’ insediamento del nuovo esecutivo, sono ormai chiare le urgenze e le emergenze su cui il nuovo Governo è già al lavoro: prima di tutto la sospensione della rata di giugno relativa all’ IMU, l’imposta municipale sugli immobili, poi il blocco dell’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva al 22% che dovrebbe scattare nel mese di luglio, e, infine, il necessario rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

A conti fatti, tuttavia, messi a bilancio i 2 miliardi necessari per la moratoria sull’ acconto Imu di giugno, i 2 miliardi necessari per bloccare l’ aumento dell’ IVA, nonché quel miliardo e mezzo necessario per rifinanziare la Cig, il Governo Letta si troverà a breve nella necessità di recuperare un totale di circa 6 miliardi.

Nuove manovre nel 2015

Sei miliardi che, come ha avvertito lo stesso Raffaele Bonanni, il segretario generale della CISL, vanno trovati entro la fine di Maggio.

Sembra così profilarsi all’ orizzonte la necessità che l’ esecutivo si impegni in una piccola manovra, un intervento certo minimale, le cui modalità non sono però ancora del tutto chiare, ma che verranno certo chiarite nei prossimi giorni. Nel frattempo si aspetta, proprio a partire da oggi, l’ approvazione definitiva del Def.

Una service tax al posto dell’IMU?

 Si chiamerà, con ogni probabilità, Ics, cioè imposta sulla casa e sui servizi. E’ la nuova service tax su cui sono già a lavoro gli uomini della squadra di Enrico Letta, e che, da qui a pochi mesi, dovrà andare a riscrivere l’ assetto basilare del mondo dei tributi italiani: in altre parole, il dopo – IMU.

Nella nuova imposta di tipo comunale, infatti, dovranno confluire sia la rimodulazione o cancellazione –  a partire dal 2014 – della famigerata IMU, il cui pagamento, almeno per la rata di giugno, sarà sospeso a breve tramite decreto legge, come affermato proprio ieri dallo stesso Presidente del Consiglio, sia la futura Tares sui rifiuti, nonché l’ imposta di registro e l’addizionale regionale Irpef.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

Il risultato finale, per un gettito totale di circa 4 miliardi, sarà appunto una nuova tassa ripensata sulla base del modello tedesco, che ingloba diverse pertinenze, e che in minima parte peserà non solo sui possessori degli immobili, ma anche sugli affittuari. Ci sarà, poi, anche una mini patrimoniale per coloro che possiedono abitazioni di pregio.

> Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

La nuova Ics sarà basata sulle rendite catastali, ma beneficerà di agevolazioni e detrazioni per carichi di famiglia, mentre la mini patrimoniale servirà a coprire la cancellazione dell’Irpef e peserà sulle spalle dei possessori di beni di lusso dal valore di oltre un milione e mezzo di euro.

Per Berlusconi l’Imu è un danno per l’economia

 Per Silvio Berlusconi l’ IMU, e insieme ad essa tutte le altre tasse sulla casa, costituirebbero un grave danno per l’ economia. E’ questa, infatti, una delle dichiarazioni che il cavaliere ha rilasciato, ieri, in una intervista al TG4.

E’ certo ormai noto a tutti che, a partire dalle roboanti promesse fatte durante il corso della campagna elettorale, gli esponenti del Pdl sono stati sempre favorevoli non solo ad una abrogazione dell’ imposta municipale sulla prima casa, ma anche alla restituzione di quanto, in relazione a quello stesso tributo, era già stato versato e contabilizzato nel 2012.

Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

La dichiarazione di Silvio Berlusconi, dunque, arriva come l’ ennesima riproposizione di un quasi ormai trito cavallo di battaglia partitico. La novità è che forse il discorso ha assunto, in questa ultima intervista, toni dalla parvenza giuridica e macroeconomica.

Dove trovare i soldi per il rinvio dell’IMU

Il cavaliere si è infatti appellato al principio secondo cui la prima casa costituisce il bene più sacro e il pilastro più fermo per la costruzione della ricchezza delle famiglie. Toccare la prima casa per mezzo della pressione fiscale, indurrebbe, secondo Berlusconi, paure e incertezze nelle famiglie, che di conseguenza sarebbero portate a ridurre drasticamente i consumi e a non fare più investimenti. Ecco perché, a detta del cavaliere, l’ IMU sarebbe una tassa ingiusta e dannosa per tutta l’ economia.

Il programma di Letta su Imu e occupazione

 Dalle telecamere di “Che tempo che fa” il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha fatto ieri sera su Rai 3 il punto della situazione su tutte le principali questioni che travagliano il nuovo esecutivo.

> Una nuova tassa comunale al posto dell’Imu?

Tra i numerosi argomenti trattati, all’ interno dei quali un certo spazio è stato riservato anche a Europa, lotta alla mafia e cultura, campeggiano, però, i due temi di maggiore urgenza per il Paese, ovvero la ripresa dell’ occupazione – per ridare speranza ad un mercato del lavoro, ed ad una economia che versa da tempo in condizioni negative – e la questione dell’ IMU, al centro ormai da giorni delle prime mosse del Governo.

> Disoccupazione in aumento nel 2013 e nel 2014

Per quanto riguarda l’ IMU, dunque, per Letta si tratta di una tassa che va comunque superata e non di una prerogativa del Centro Destra. La sua rivisitazione, però, sarà compresa all’ interno di un ben più ampio piano sulla casa,  con misure relative anche ad incentivi per gli affitti e per le ristrutturazioni.

Sul fronte del mercato del lavoro, inveceil Presidente del Consiglio ha annunciato l’ urgente rifinanziamento, già nei prossimi giorni, della Cassa Integrazione in deroga (Cig), che sarà coperta attraverso lo stesso provvedimento con cui si ratificherà il congelamento della rata di giugno dell’IMU. A giugno, inoltre, la proposta di un grande piano europeo per il rilancio dell’ occupazione.