Saccomanni conferma la Nota di aggiornamento del Def

 Il neo Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, è stato ascoltato ieri dalle Commissioni speciali di Camera e Senato in merito ai più urgenti problemi economici che travagliano il Paese.

Per Saccomanni le priorità sono gli esodati e la Cig

Nel corso della seduta il Ministro ha confermato che il Governo inviterà all’ approvazione del Def, il Documento Economico e Finanziario che l’ Unione Europea è in attesa di ricevere e che contiene anche tutti i precedenti provvedimenti presi in materia di IMU – compresa la stabilizzazione dell’ imposta a partire dal 2014 –  ma ha anche aggiunto che il Governo stesso presenterà, in tempi utili per la chiusura della procedura di disavanzo eccessivo, la relativa Nota di aggiornamento.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

Il Governo Letta ha infatti annunciato in questi giorni la sospensione della rata dell’ IMU prevista per giugno e la sua futura rimodulazione: è probabile quindi che i nuovi provvedimenti decisi sul fronte IMU entreranno a far parte del contenuto della Nota.

Ma c’è di più. Il deficit, infatti, sarà costantemente tenuto sotto il 3%, ci saranno interventi per dare ossigeno a famiglie e imprese e si andrà avanti con la spending review per ridurre gli sprechi. Si cercherà, infine, di ridurre la pressione fiscale.

Alemanno liquida Equitalia da Roma Capitale

 E’ stata approvata oggi dalla Giunta comunale capitanata dal sindaco di Roma – in scadenza di mandato – Gianni Alemanno la delibera con la quale Equitalia S.p.a., a partire dal mese di luglio prossimo, verrà sollevata dall’ incarico di riscuotere i tributi relativi a Roma Capitale.

Equitalia annuncia novità nelle procedure

La gestione e la riscossione dei tributi romani, di conseguenza, passeranno, sempre per effetto della stessa delibera, al Dipartimento risorse economiche di Roma Capitale.

Meno riscossioni per Equitalia, colpa della crisi

Secondo il sindaco di Roma, infatti, il sistema esattivo utilizzato da Equitalia S.p.a risulta troppo rigido e cieco per un periodo di grandi difficoltà economiche e di recessione come quello che l’Italia, cioè famiglie e imprese, stanno attraversando in questo momento.

L’ idea di Alemanno è quindi quella di aprire ad un sistema di riscossione più umano, gestito dagli stessi funzionari del Comune di Roma, seguendo anche l’ espressione della volontà popolare che si è manifestata attraverso un sondaggio realizzato online.

Alemanno ha infatti sottoposto la decisione ad un sondaggio popolare via web che ha ottenuto il 93,3% di voti favorevoli all’ approvazione della proposta che fosse Roma Capitale ad occuparsi dei tributi. Tra le novità in delibera anche un comitato etico che dovrà decidere in caso di difficoltà nei pagamenti.

Guida all’Aspi – Come e quando si deve presentare la domanda

 Come si presenta la domanda per la contribuzione Aspi?

Il lavoratore che ha perso involontariamente il suo impiego deve presentare la domanda per l’indennità di disoccupazione in uno dei seguenti modi:

– Attraverso il sito internet dell’Inps dopo aver richiesto il Pin all’Istituto di Previdenza;

– Attraverso il Contact Center multicanale raggiungibile con il numero verde dedicato 803164 o 06164164 se si utilizza la rete mobile;

– Con l’intermediazione di un patronato.

Quando si deve presentare la domanda per l’Aspi?

In linea generale la domanda per ottenere l’indennità di disoccupazione Aspi si deve presentare entro e non oltre 60 giorni dal raggiungimento dei requisiti che danno diritto alla contribuzione. Nello specifico le domande vanno presentate all’Inps:

– l’ottavo giorno dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro;

– la data di definizione della vertenza sindacale o data di notifica della sentenza giudiziaria;

– la data di riacquisto della capacità lavorativa nel caso di un evento patologico (malattia comune, infortunio) iniziato entro gli otto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro;

– l’ ottavo giorno dalla fine del periodo di maternità in corso al momento della cessazione del rapporto di lavoro;

– l’ ottavo giorno dalla data di fine del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;

– il trentottesimo giorno successivo alla data di cessazione per licenziamento per giusta causa.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

 

 

 

 

Guida all’Aspi – Quando non si ha più diritto alla contribuzione

 L’Aspi, l’ammortizzatore sociale introdotto dalla Riforma Fornero per i lavoratori che hanno involontariamente perso il proprio impiego può essere ottenuta solo in base a determinati requisiti.

Ovviamente il diritto all’Aspi decade nel momento in cui il lavoratore non risponde più ai requisiti e anche con il sopraggiungere di altre condizioni. Vediamo quali sono.

Quando si perde il diritto all’Aspi?

Il lavoratore che ha beneficiato dell’Aspi non può più ricevere il nuovo contributo di disoccupazione nei seguenti casi:

– Rioccupazione del lavoratore con contratto di lavoro subordinato superiore a 6 mesi;

– Inizio di attività autonoma senza comunicazione all’Inps;

– Raggiungimento dei requisiti contributivi e anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata;

– Raggiungimento dei requisiti per ottenere un assegno di invalidità;

– Non partecipazione – o partecipazione saltuaria – alle attività previste per i disoccupati (formazione, tirocini ecc);

– Non accettazione di una offerta di lavoro con retribuzione minima prevista superiore almeno del 20% dell’importo lordo dell’indennità.

Inoltre, nel caso il lavoratore ottenga una nuova occupazione, la contribuzione Aspi è sospesa per 6 mesi, ma solo nel caso in cui la retribuzione percepita superi i 3.000 euro all’anno. In caso contrario l’Aspi continua ad essere erogata.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

 

 

 

Guida all’Aspi – Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

 Nuovo ammortizzatore sociale previsto dalla Riforma Fornero l’Aspi andrà a sostituire la vecchia indennità di disoccupazione. In questo articolo vediamo per quanto tempo i lavoratori possono percepire questa contribuzione e a quanto ammonta l’assegno percepito.

Per quanto tempo i lavoratori possono percepire l’Aspi?

L’Aspi prevede dei tempi diversi di contribuzione in base all’anno e all’età del lavoratore licenziato. Nello specifico i lavoratori potranno percepire questa indennità secondo la seguente ripartizione:

2013

8 mesi per gli under 50;
12 mesi per gli over 50.

2014

8 mesi per gli under 50;
12 mesi per coloro che hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni;
14 mesi per gli over 50.

2015

10 mesi per gli under 50;
12 mesi per coloro che hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni;
16 mesi per gli over 50.

2016

12 mesi per gli under 50;
18 mesi per gli over 50.

2017 

12 mesi per gli under 55;

18 mesi per gli over 55.

A quanto ammonta l’indennità Aspi?

L’importo base dell’Aspi si calcola in base alla retribuzione base del dipendente che ha perso il lavoro, per una percentuale pari al 75% in caso di retribuzione mensile pari o inferiore ai 1.080 euro.

Nel caso di retribuzione media superiore ai 1.080 euro si aggiunge il 25% della differenza tra la remunerazione mensile e la parte eccedente la soglia stabilita.

Dopo i primi sei mesi l’importo della contribuzione si riduce del 15% e di un ulteriore 15% dopo i 12 mesi.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

Guida all’Aspi – Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

 La Riforma Fornero ha introdotto l’AspiAssicurazione Sociale Per l’Impiego – una nuova forma di contribuzione a favore dei lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego.

Questa nuova forma di contribuzione è entrata in vigore dal 1° gennaio 2013 e prevede un graduale passaggio dalla vecchia indennità di disoccupazione alla nuova formula di contribuzione.

Cerchiamo di capire come funziona l’Aspi, chi sono gli aventi diritto e come presentare la domanda.

I requisiti per accedere all’Aspi

Fermo restando che possono accedere all’Aspi solo i lavoratori che hanno involontariamente perso la loro occupazione, questa forma di contribuzione non è prevista pergli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, per i quali rimane in vigore la vecchia disoccupazione.

Possono accedere all’Aspi:

1. I lavoratori dipendenti del settore privato;

2. I lavoratori dipendenti del settore pubblico con contratto a tempo determinato;

3. Gli apprendisti;

4. Gli artisti e il personale dipendente artistico (teatrale, cinematografico).

Quali sono i requisiti necessari per ricevere la contribuzione Aspi?

1. Disoccupazione involontaria;

2. Stato di disoccupazione come da D.lgs. 181/200 (art.1, comma 2, lettera c);

3. Aver accumulato almeno un biennio di anzianità assicurativa;

4. Aver raggiunto almeno 52 settimane di contribuzione nel biennio precedente al licenziamento.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

 

 

Luisa Spagnoli cerca personale

 Forse non tutti sanno che Luisa Spagnoli, prima di diventare un famoso brand di abbigliamento, è l’inventrice dei Baci Perugina.

Nata a Perugia, infatti, Luisa Spagnoli inizia fin da giovanissima la carriera di imprenditrice e, oltre all’invenzione del famoso cioccolatino, a lei si deve anche la messa a punto di tanti servizi per i dipendenti delle sue azienda, la Perugina, che, dopo la fine della guerra, iniziò a diversificare la sua produzione, passando dall’alimentare all’abbigliamento. La nascita e la grande espansione di queste attività si devono ai figli di Luisa, che tutt’ora garantiscono la qualità dei prodotti che portano il suo nome.

Presente in Italia con 153 negozi e con 34 store monomarca in tutto il mondo, in questo momento Luisa Spagnoli è alla ricerca di diverse professionalità. Vediamole nel dettaglio.

Addetti alle vendite per Napoli, Roma, Firenze, Como, Reggio Calabria

Responsabili Punto Vendita per le sedi di Catania, Cosenza, Lecco, Vigevano, Potenza, Cagliari, Canicattì

Addetto Back e Front Office

Responsabile Tecnico di Caampionario

Ispettrice Commerciale – Area Nord Ovest

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per Luisa Spagnoli consultare il sito dell’azienda alla pagina dedicata alle carriere.

 

 

COME CANDIDARSI
Gli interessati alle future assunzioni Luisa Spagnoli e alle offerte di lavoro Luisa Spagnoli attive presso i negozi possono candidarsi dalla pagina dedicata alle Carriere dell’azienda, registrando il proprio curriculum vitae nell’apposito form.

L’Oreal assume a tempo indeterminato

 L’Oreal, leader mondiale del settore delle bellezza, ha aperto le selezioni alla ricerca di nuovo personale da assumere con contratti a tempo indeterminato nelle sedi italiane.

Lavorare in’azienda grande e prestigiosa come la L’Oreal, presente in oltre 130 Paesi con 38 stabilimenti, 18 centri di ricerca e 68.900 dipendenti di 100 nazionalità diverse, è sicuramente una grande opportunità per tutti coloro che hanno sempre sognato di lavorare nel settore della bellezza.

Le regioni interessate dalle assunzioni L’Oreal sono  Lombardia, Toscana, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Calabria, Lazio e Sicilia. Vediamo nel dettaglio quali sono i profili professionali ricercati.

Consulenti di Vendita 
Richiesto diploma o laurea e ottime  capacità relazionali.

HR – Employer Branding & Recruiting Specialis
Richiesta laurea e ottima conoscenza dell’inglese. Gradita esperienza pregressa nel ruolo.

Product Manager Armani
Richiesta laurea, ottimo inglese e conoscenza dei canali di comunicazione media tradizionali e digital.

Agenti di Vendita
Laurea o diploma con esperienza pregressa di alemno due anni.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni L’Oreal, le sedi di lavoro e per l’invio della propria candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina Job Opportunities.

Primi problemi per lo sblocco del pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni

 La pubblicazione del decreto che aveva il compito di sbloccare i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le aziende e le imprese italiane è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2013.

► Calendario in 15 tappe per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

Fin dall’inizio il decreto è stato oggetto di ampie critiche per il suo assetto troppo burocratico e per i tempi di adempimento, ma alla fine ciò che contava era che si fosse arrivati ad una conclusione di questo lunghissimo iter. Ma sono bastati pochi giorni per capire che questo decreto, fatto in fretta e furia date le pressioni che stavano arrivando da più parti, non è stato recepito a dovere.

Il primo problema che si è evidenziato in questi giorni è la mancata registrazione degli enti pubblici debitori sulla piattaforma telematica del Ministero dell’Economia per la certificazione dei crediti. Il termine ultimo per effettuare la registrazione era fissato al 29 aprile.

Ad oggi, secondo una stima fatta dall’Ance – Associazione nazionale costruttori edili – sono più dei due terzi delle pubbliche amministrazioni debitrici a non aver effettuato la registrazione, necessaria alle aziende per ottenere la restituzione di quanto hanno in credito.

► Decreto per il piano biennale di restituzione del debito delle Pubbliche Amministrazioni

Da una nota del Ministero dell’Economia fanno sapere che questo mancato espletamento delle operazioni di registrazione sarebbe dovuto a problemi tecnici del sistema derivanti dall’alto numero di richieste effettuate in questi giorni.

 

Da oggi le nuove banconote da 5 euro

 Dopo un attesa che si è protratta per diverso tempo, ecco finalmente arrivare, cioè arrivare ad avere ufficialmente da oggi corso legale le nuove banconote da 5 euro.

> Arrivano i nuovi euro

Da oggi, infatti, gli sportelli bancari e i bancomat di tutta Europa cominceranno a distribuire il nuovo conio delle banconote da 5 euro che le Autorità europee avevano deciso già da tempo di sostituire per ragioni di sicurezza.

Si presentano, infatti, leggermente diverse dalle precedenti queste nuove cinque euro in cui nell’ ologramma e nella filigrana campeggia la figura di Europa a cui la serie è ispirata.  Si tratta, in realtà, della raffigurazione della omonima eroina greca.

Tra le altre importanti novità vi sono però l’inserimento di trattini in rilievo per i non vedenti e il cambiamento del colore del numero 5, che passa da un deciso verde smeraldo ad un blu scuro, producendo un effetto cangiante.

Per il momento, infine, le nuove banconote da 5 euro continueranno a circolare in parallelo con quelle appartenenti alla vecchia serie.

> Le banconote da 500 euro saranno ritirate dalla BCE

Ancora si è, del resto, in attesa di conoscere il destino delle banconote di più alto valore tra gli euro, quelle da 500 euro, appunto, che potrebbero essere prossime anch’esse al ritiro per motivi connessi con la facilità di falsificazione e la poca praticità.