La scheda informativa sul 730

 Il modello di dichiarazione dei redditi 730 è sotto la lente d’ingrandimento per il fatto che con un decreto del 26 aprile è stata posticipata la data per la presentazione del documento al sostituto d’imposta. Questo vuol dire che i contribuenti hanno più tempo per compilare e controllare il modello.

730 al sostituto con più calma

Il 730, come spiega l’Agenzia delle Entrate, un modello di dichiarazione dei redditi che si rivolge ai dipendenti e ai pensionati ed ha sicuramente dei vantaggi evidenti. In primo luogo è semplice da compilare e in fondo non richiede un impegno mentale visto che non devono essere eseguiti dei calcoli.

Il contribuente, in più, non deve trasmettere telematicamente il modello 730 all’Agenzia delle Entrate ma può avvalersi dell’intermediazione del sostituto d’imposta o del datore di lavoro. Interessante inoltre come il rimborso dell’imposta sia accreditato direttamente nella busta paga successiva alla presentazione della dichiarazione, quindi a luglio, se si tratta di dipendenti, oppure nella pensione di agosto o di settembre.

I bonus sulla ristrutturazione edilizia nel modello 730

Se invece dal 730 viene fuori un saldo a debito ci saranno, negli stessi tempi, delle trattenute adeguate a riequilibrare la situazione. Queste trattenute possono essere rateizzate ma è necessario pagare una piccola quota d’interessi. Il modello 730 può essere usato soltanto per alcune tipologie di reddito.

 

I prestiti più convenienti per le ristrutturazioni

 Se il governo delibera che per i lavori di ristrutturazione si può ottenere uno sconto del 50 per cento, allora è normale che molti cittadini che hanno una casa, si affrettino a pagare i lavori entro il 30 giugno 2013.

Fino a questo giorno, infatti, la detrazione sarà pari al 50 per cento delle spese sostenute, poi dal primo luglio, la detrazione subirà un calo fino al 36 per cento. Le operazioni restano comunque ancora molto convenienti. Ma se si dovesse chiedere un prestito per sostenere le spese di ristrutturazione, quali sarebbero le offerte migliori in circolazione?

Prestiti in calo, che fare?

I lavori di ristrutturazione, per l’entità della spesa, sono più vicini al prestito bancario che al prestito tradizionale. Se a chiedere questo prestito è un libero professionista che ha in mano un preventivo per lavori di circa 60 mila euro, con l’obiettivo di restituirli in 10 anni, allora dovrà affidarsi a Findomestic, a Credem, oppure alla Banca Popolare di Sondrio.

Si chiede un prestito soprattutto per ristrutturare

Findomestic, per esempio, prevede il pagamento di 120 rate di circa 750 euro ciascuna con l’applicazione di un TAEG del 9,06 per cento. Leggermente più caro il prestito personale Maxi Avvera di Credem che propone invece un TAEG del 12,85 per cento con la rispettiva rata di 857,5 euro. 

Infine, c’è la banca Popolare di Sondrio che offre un TAEG leggermente più alto della Credem del 12,90 per cento.

Dicono sia sempre meglio comprare

 Gli italiani, qualora avessero ancora qualche centesimo da parte, tanto da fare una vita serena, avrebbero il vento in poppa. Un buon lavoro, corredato dall’idea di avere una casa di proprietà, cui si lega la richiesta di un mutuo. Uno scenario idilliaco che potrebbe preludere al ritorno alla situazione di partenza.

Si può diventare credibili di fronte alle banche

Molti, invece, presi dall’idea di risparmiare, incapaci di mettere un gruzzoletto da parte, sono convinti che affittando casa si riesca a tirare avanti meglio che se la casa s’acquista. Tecnocasa, l’azienda che si occupa d’intermediazione immobiliare, non è d’accordo con questa visione e in un report prova a spiegare con degli esempi, perché è sempre meglio acquistare una casa che affittarla.

Il caso è quello di un bilocale di 52 metri quadri in una zona semicentrale di Milano. Se l’immobile dovesse essere acquistato si dovrebbe considerare il valore dello stesso che può aggirarsi intorno ai 255 mila euro. Un 25 enne che voglia optare per un tasso fisso, si vedrà finanziare soltanto il 65 per cento della spesa e la rata sarebbe calcolata per quasi 1100 euro, per l’esattezza 1067 euro.

La casa non è una spesa per tutte le famiglie italiane

La stessa casa in affitto costerebbe invece 800 euro al mese e il restante capitale, quello che nel primo caso potrebbe essere quello del mutuo, potrebbe essere investito nei buoni del tesoro a 25 anni. In ogni caso tra registrazione del contratto e canoni di locazione, la spesa dopo 25 anni porterebbe ad una perdita inutile di denaro.

Prestiti in calo, che fare?

 La stretta creditizia, quella che viene comunemente chiamata credit crunch, presto presenterà il nuovo conto ai cittadini. Intanto chi ha bisogno di un po’ di liquidità per rimettere a posto il bilancio famigliare, oppure per eseguire dei piccoli acquisti, sta valutando tutte le possibilità. Le valutazioni, però, sono molto lunghe.

Le previsioni sui tassi futuri

Nel 2012, infatti, lo spiega bene anche il Crif, le famiglie italiane hanno rinunciato a chiedere prestiti e mutui, a  me non ci considerino fonti di finanziamento diverse da finanziarie e istituti di credito. L’importo medio erogato per le famiglie, che si parli di prestiti o di mutui, è indifferente, è calato molto nel 2012.

Le nuove soglie di usura su mutui e prestiti

La diminuzione si è assestata sul 3,7 per cento per i mutui ed è stata del 4,1 per cento per i prestiti finalizzati, ma il calo è stato ancora più consistente e nel dettaglio del 6,7 per cento se si parla di prestiti personali. La contrazione ha rispecchiato l’acuirsi della crisi che va a pesare sulle tasche delle famiglie del Belpaese.

I mutui immobiliari sono diminuiti e questa flessione della domanda ha fatto salire ancora di più i tassi applicati dalle banche. La contrazione dei prestiti, invece, è stata più che altro un ridimensionamento che ha riguardato soprattutto le richieste finalizzate all’acquisto dell’auto , seguite dalle spese d’arredamento, da quelle per gli elettrodomestici e via discorrendo.

 

Le previsioni sui tassi futuri

 Se avete acceso un mutuo negli anni scorsi ed avete optato per la soluzione variabile, in questo momento starete pregando affinché la crisi duri e i tassi d’interesse restino al minimo. In questo modo, infatti, la vostra rata continuerà ad essere leggera senza affrontare le difficoltà crescenti del mondo creditizio.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Ma se al contrario il mutuo non lo avete ancora acceso e siete alla ricerca del tasso più conveniente del momento, la prima cosa da analizzare sono i tassi medi applicati oggi a mutui e prestiti e poi le tendenze delle ultime settimane. Soltanto così potete azzardare ad una previsione per il futuro.

I tassi variabili, in generale, oggi rappresentano i prodotti che le banche hanno maggiormente a disposizione, praticamente sono l’80 per cento dei mutui attivi nel nostro paese. Siccome anche i tassi fissi meritano il loro momento di gloria, molti istituti di credito li stanno scontando dimostrando che anche scegliendo la sicurezza della rata certa, in qualche modo si può risparmiare. Ma per il futuro?

I migliori mutui a tasso variabile a 15 anni

Mediamente il tasso variabile resterà in un range compreso tra il 2,5 per cento e il 3 per cento. Mentre per il tasso fisso il recinto di oscillazione sarà tra 3 e 5,5 per cento. Lo spread, anche se ridotto dal singolo istituto di credito, resta la parte più consistente del TAEG.

La migliore surroga a tasso fisso

 In un periodo di forte crisi economica, la scelta di risparmiare appartiene a tutte le categorie di acquirenti e mutuatari. Oggi, in base alla ricognizione di Mutuisupermarket, scopriamo anche che la migliore surroga a tasso fisso la offre la BNL. La surroga, invece dell’accensione del mutuo classico, riesce a fa risparmiare qualcosa sulle spese riducendo la differenza tra tasso del mutuo e TAEG finale.

Le banche concedono ancora pochi mutui

La surroga a tasso fisso della BNL prevede un TAEG del 6,62 per cento. Il costo percentuale complessivo del mutuo è la somma del costo degli interessi del mutuo stesso, quindi il tasso, più le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Come abbiamo accennato il tasso non è molto distante dal TAEG e si assesta infatti sul 6,40 per cento.

Le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile

Le spese iniziali sono pari a zero per quanto riguarda perizia e istruttoria, mentre sono presenti le spese ricorrenti pari a 798 euro. Si tratta sostanzialmente dell’assicurazione scoppio e incendio che  è spalmata su tutte le rate per 2,66 euro a rata. L’imposta sostitutiva per questa surroga è pari a zero.

Da ricordare che l’importo minimo finanziabile è di 50 mila euro e l’importo massimo della surroga non deve superare il 75 per cento del valore dell’immobile, che corrisponde al valore di perizia disposto dalla banca.

Come farà a sopravvivere Apple

 Dalla morte di Steve Jobs in poi, il declino dell’azienda di Cupertino è stato praticamente “totale”. Adesso il nuovo management è costretto per la prima volta a fare i conti con un titolo che in borsa tende a non crescere. Per questo non sorprende che si cerchi affannosamente una soluzione. Nel tardo pomeriggio del 23 aprile, quindi appena qualche giorno fa, la Apple ha pubblicato i dati relativi al secondo trimestre fiscale ed ha annunciato di aver ricavi per 43,6 miliardi di dollari.

Apple pronta per le ultime novità

Questo risultato è stato al di sopra delle migliori attese degli analisti, però anche se può sembrare grandioso in un momento di crisi economica, in realtà copre la riduzione dell’utile netto che ha subito una flessione del 18 per cento. In pratica per la prima volta in 10 anni l’utile ha subito un calo sensibile e non è andato oltre i 9,5 miliardi di dollari.

Apple chiede aiuto agli executive

Lo scorso anno, tanto per fare un confronto, l’utile netto della Apple era di 11,6 miliari di dollari. I dati in questione, però, non hanno impensierito gli investitori e nemmeno gli azionisti perché finora le vendite dei dispositivi continuano a restare al di sopra della soglia di sicurezza.

In più per quanto riguarda l’ultimo trimestre, l’azienda di Cupertino annuncia di aver venduto 37,4 milioni di nuovi iPhone che sono 2,3 milioni in più rispetto al 2012. Lo smartphone della Mela morsicata continua a piacere.