Il 2013 sarà l’anno di Samsung?

 Finire bene e iniziare ancora meglio. Si riassume in questa frase il passaggio dal 2012 al 2013 per quanto concerne Samsung. Durante il primo trimestre dell’anno i conti del comparto Electronics, in virtù del boom delle vendite degli smartphone Galaxy S3 e del Galaxy Note 2, promossi nel 2012, sono impennati.

Il colosso sudcoreano, leader mondiale di memory chip per computer e smartphone, ha fatto registrare utili netti per 7.150 miliardi di won (pari a 6,44 miliardi di dollari) a gennaio-marzo, in aumento del 42% sui 5.050 miliardi di 12 mesi fa. I guadagni sono aumentati a 52.870 miliardi (+16,8%) e gli utili operativi a 8.780 miliardi (+54,35%), congruenti con le stime diffuse a inizio mese. Il gruppo, dopo tale trimestre, ha guadagnato punti nella battaglia che l’oppone all’americana Apple.

Da Cupertino, infatti, martedì scorso sono giunte notizie di un pesante calo da parte dell’utile netto di Apple. Il primo grande calo da dieci anni a questa parte.

Samsung, dunque, non può che gioire, facendo registrare performance operative impressionanti, inclusi i margini, suo tallone d’achille tradizionale rispetto ai più grandi rivali.

Samsung ha approfittato della comunicazione del bilancio trimestrale per lanciare la sua nuova versione dello smartphone Galaxy: il Galaxy S4.

La massa monetaria europea a marzo 2013

 La Banca Centrale Europea ha pubblicato in questi giorni un report dettagliato che riassume tutti i dati relativi alla circolazione del denaro all’ interno dell’ Eurozona per quanto riguarda il mese di marzo 2013.

> La Bce chiede più credito per le PMI

Il rapporto Bce sulla massa monetaria M3 analizza, infatti, tutti i movimenti relativi al contante che è possibile rilevare all’ interno dei Paesi della Unione Europea, nonché quelli relativi alle attività finanziarie e ai titoli liquidabili in breve tempo.

I dati del mese di mrzo 2013 attestano dunque che i prestiti della Bce al settore privato si sono ristretti dello 0,8% – così come anche a febbraio 2013 – e che la crescita monetaria, a differenza del mese precedente in cui si era arrivati ad uno 3,1%, si attesta solo al 2,6%.

Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

Si può infatti registrare in generale una decrescita della massa monetaria anche rispetto allo stesso trimestre gennaio – marzo 2013, in cui la crescita si è attestata solo sul 3%. Nel mese di marzo è poi rimasto invariato il totale dei crediti della Banca Centrale Europea, mentre sono aumentati i depositi presso le banche italiane, e in quelle di altri paesi dell’UE, come Slovenia, Spagna, Grecia e Irlanda, al contrario di quelli di Cipro – per ovvi e noti motivi.

Un conto corrente per versare le indennità dei grillini

 Lo hanno annunciato, come è uso per i grillini, tramite social nertwork: il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, ha postato sulla sua pagina Facebook la lettera inviata da lui e anche dai segretari Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino a Laura Boldrini, presidente della Camera.

► Goldman Sachs contro Beppe Grillo

Quello che i deputati del Movimento 5 Stelle chiedono è di istituire un conto corrente per poter versare le indennità e le spettanze che loro non percepiranno, perché auto-tagliate. E’ una fetta abbastanza importante dello stipendio dei deputati alla quale i grillini hanno deciso di rinunciare, come primo passo per quello che è stato uno dei capisaldi della loro campagna elettorale, ossia la riduzione dello stipendio dei parlamentari.

Per legge queste indennità non possono essere lasciate nelle casse dello Stato, quindi i deputati hanno deciso che la soluzione migliore fosse quella di aprire un apposito capitolo di bilancio e un conto corrente dove versare queste somme, la cui destinazione, come si legge nella lettera, sarà da decidere di comune accordo con la presidenza. Il conto, naturalmente, è a disposizione di tutti i parlamentari che vogliano seguire l’esempio.

I grillini hanno deciso, quindi, di iniziare a mettere in pratica quanto detto in campagna elettorale, anche dopo le tante critiche arrivate loro a causa della presunta immobilità che avevano mostrato una volta raggiunto l’obiettivo. E la presidente del gruppo Roberta Lombardi lancia una sfida:

► La questione del reddito di cittadinanza

Questa è la partita oggi. I nostri stipendi. Apriamo un conto e vediamo chi altro dei partiti lo fa.

Novità sull’imposta di registro

 Se la cartella esattoriale segue una sentenza passata in giudicato, allora la prescrizione del reato ha durata decennale. La novità, così espressa, non dice molto. E’ necessario infatti approfondire la questione analizzando i fatti alla base del pronunciamento della Corte di Cassazione.

Cosa è imponibile nella cessione d’azienda

Il tema al centro del dibattito è l’imposta di registro. Se l’Erario pretende il pagamento di una cartella sulla base di una sentenza passata in giudicato, la stessa cartella esattoriale deve essere emessa entro dieci anni dal termine di prescrizione. In questo caso, infatti il credito è stato accertato dopo un contenzioso. Dunque, il caso descritto non rientra nell’applicazione del termine triennale o annuale di scadenza.

Un altro caso di perdita dei benefici prima casa

La vicenda processuale che ha indotto i giudici a precisare il da farsi è relativa ad una concessionaria del servizio di riscossione dell provincia di Benevento che ha notificato ad un contribuente una cartella di pagamento che derivava da un ruolo reso esecutivo il 31 marzo del 2003 e conseguente ad una sentenza emessa dal CTR della Campania.

Il contribuente, considerando che l’impugnazione non era avvenuta entro l’anno dovuto, faceva appello alla ratione temporis ed in una prima fase ha anche avuto ragione. In appello invece si è specificato che, vista la presenza di una sentenza passata in giudicato, doveva essere considerato corretto il termine triennale per la notifica.

Online i modelli di dichiarazione semplificati

 Chi si appresta a compilare la dichiarazione dei redditi sa che il modello di dichiarazione, per esempio il 730, è completo di tutti i campi necessari alla richiesta di una parte dei versamenti e degli acconti già fatti. Magari per scaricare le spese mediche, quelle per l’attività sportiva dei figli e quant’altro rientri nella fiscalità inerente le persone fisiche e le loro famiglie.

In alcuni casi si possono avere delle dichiarazioni dei redditi cosiddette “semplificate” che riducono ai minimi termini gli indizi che i contribuenti devono fornire al fisco. Oggi sembra sia pronto online il modello 770/2013 in formato ordinario e semplificato. Il modello in questione è disponibile come software di compilazione.

Compilazione e invio del 770

Il modello 770 deve essere usato dagli intermediari e dalle amministrazioni dello Stato al fine di disporre la dichiarazione per loro o per conto di altre amministrazioni. Non si tratta quindi di un modello di dichiarazione cui devono far riferimento i contribuenti singoli. L’Agenzia delle Entrate ha quindi reso noto che in rete ci sono due applicazioni informatiche – 770 Ordinario 2013 e 770 Semplificato 2013 che servono per compilare le dichiarazioni dei sostituti d’imposta ed inviarle anche al fisco.

Tutto sul modello 730

La trasmissione di questi modelli di dichiarazione deve essere completata entro il 31 luglio prossimo. Per chi non avesse molta pratica del computer, l’Erario ricorda che i software possono essere fruiti anche senza effettuare l’installazione e l’aggiornamento del programma sul proprio computer.

Asmussen della Bce sul costo del denaro

 Mentre mercati e rappresentanti politici dei Paesi europei si interrogano sulle possibili decisioni che saranno prese da Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea, in merito alla questione dei tessi di interesse e del costo del denaro, sulla questione interviene un esponente interno della stessa Bce.

>Critiche dalla Bundesbank alla Bce

Si tratta di Joerg Asmussen, membro tedesco del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea che in linea generale accoglie le rilevazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel in merito all’esistenza di una Europa a due velocità, che avrebbe quasi bisogno della imposizione di un doppio tasso di interesse per il soddisfacimento delle esigenze economiche di Paesi che versano in situazioni molto diverse tra loro.

> Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

Asmussen sostiene infatti che un taglio dei tassi di interesse potrebbe non agevolare i paesi europei in recessione non promuovendo delle misure adatte ad una futura crescita, senza contare inoltre che si tratterebbe di un intervento di portata limitata con il rischio di attenuare gli sforzi compiuti in direzione del consolidamento dei bilanci.

Anche le operazioni sui tagli, dunque, potrebbero non essere idonee a combattere ogni problema economico: quello di cui c’è bisogno in Europa è una migliore unione – ha precisato il rappresentante della Bce – dal punto di vista economico e finanziario.

 

Record di disoccupati in Spagna

 La Spagna il 25 aprile non festeggia la Liberazione come in Italia, anzi, questo 25 aprile, per i nostri vicini, è stato un giorno tutt’altro che festaiolo visto che sono stati diffusi i nuovi dati sulla disoccupazione. Qualche investitore più malizioso, allora, ha parlato di giorno della disperazione, più che di giorno della liberazione.

Tutti i pareri sull’austerità

I dati diffusi relativi alla disoccupazione, parlando di un nuovo record al quale la popolazione non ha reagito bene, tanto che il parlamento è stato di nuovo assediato. I dati sono riferiti al primo trimestre dell’anno. Il tasso di disoccupazione, in questo ultimo periodo, è passato dal 26,5 al 27,2 per cento.

La Spagna non centra gli obiettivi nel 2013

I dati sono stati raccolti dall’istituto nazionale di statistica del paese. Sembra dunque che più di 6 milioni di spagnoli, oggi, siano alla ricerca di un’occupazione. Quello che sta succedendo in Spagna, è già successo in Grecia e il fatto che si tratti di scenari simili, preoccupa gli investitori e i cittadini, tanto che in molti hanno assediato il parlamento madrileno.

Il problema, infatti, non è soltanto nell’aggravarsi della situazione, ma nelle prospettive che questo paese riesce a dare ai cittadini. Fino alla fine di marzo i dati raccolti sono addirittura sconcertanti. Il governo, tuttavia, si dichiara pronto ad affrontare la situazione, senza sosta.

I titoli sloveni sono considerati tossici

 La Slovenia, in questo momento, è il sorvegliato speciale dell’Europa, insieme con la Francia, visto che le sue banche sono in bilico e potrebbe essere il prossimo paese in default dopo Cipro.

La crisi Slovena spiegata in 2 step

Oggi gli investitori sono uniti nel ritenere che i titoli delle banche slovene sono da considerare tossici visto che rappresentano un quinto del prodotto interno lordo del paese. Le banche slovene, dunque, sono a rischio e la loro insolvenza potrebbe essere deleteria per la salute del paese, con ripercussioni sul resto dell’Eurozona. I cosiddetti titoli tossici, in tutto, potrebbero essere circa 7 miliardi di euro.

Minacciate dal rating le banche slovene

La scelta nelle mani del governo di sinistra sloveno è allora nella costituzione di una bad bank alla quale affidare la gestione di tutti i debiti che ormai sono da considerarsi non esigibili. Oppure, l’alternativa, potrebbe essere nella ricapitalizzazione delle banche o nella loro privatizzazione. Tutte le strade, in fondo sono percorribili e già discusse dal parlamento.

La Germania adesso colpirà la Slovenia

Nel 2012, tanto per fare una panoramica della situazione, e banche slovene hanno dichiarato di aver perso circa 606 milioni di euro, che sono circa 67 milioni di euro in più rispetto al 2011.

Google è un aiuto per puntare in Borsa?

 Google è un ottimo aiuto per fare pronostici sull’andamento della Borsa, in virtù di una grande precisione nell’elaborazione dei dati che passano su internet.

Gli analisti finanziari se ne servono perché le indagini di Google sembrano essere particolarmente accurate al fine di predire se le azioni saliranno o scenderanno, e quindi di sapere quando, quanto e come investire sul mercato.

Uno studio effettuato da accademici britannici e americani, citato oggi in prima pagina sul Financial Times, fa presente che un utente digita sul motore di ricerca termini quali “azioni“, “portafoglio“, “economia” quando ha timore per lo stato dei mercati finanziari, e l’aumento di ricerche di questo tipo è generalmente seguita da un calo in Borsa.

Al contrario, un declino delle ricerche di questo genere su Google si configura sovente come un sintomo di ottimismo da parte degli investitori e predice un rialzo della Borsa.

In altri termini, chi volesse puntare tutto in Borsa in virtù delle analisi condotte su Google potrebbe realizzare ottimi guadagni.

Ad esempio, come rende noto il professor Tobias Preis, che insegna scienze comportamentali e finanza alla prestigiosa Warwick Business School, una strategia a breve termine costruita sui saliscendi delle ricerche sul solo termine di “debito” sul motore di ricerca avrebbe realizzato un aumento dei propri investimenti del 326 per cento tra il 2004 e il 2011.