L’IMU resta nonostante le promesse

 L’IMU non può essere tolta e non può essere rimborsata nonostante le promesse che molti politici fanno per acquisire maggiore consenso. Ecco per quale motivo non è possibile fare a meno della tassa sulla casa. Tutto sembra legato ad un compromesso sancito tra Berlusconi e Napolitano che in un modo o nell’altro sono ancora parte integrante della nostra politica.

L’importanza di fornire i dati catastali

Loro avevano promesso che l’IMU sarebbe stato più leggero dall’anno prossimo ma il Consiglio dei Ministri in carica, presieduto da Mario Monti, ha rimandato al mittente le richieste che certo avrebbero fatto piacere ad una parte della popolazione tricolore. Il fatto è che il gettito dell’imposta è necessario per tenere i conti dello stato in ordine e sarà lo stesso almeno fino al 2015 ma Monti giura che rimarrà lo stesso anche dopo.

Ancora un rinvio per la TARES

L’imposta municipale sugli immobili è sicuramente una tassa tra le più odiate dagli italiani anche perché è stata reintrodotta con la promessa di essere momentanea e applicata a partire dal 2014. Ad accelerare i tempi ci ha pensato Monti che l’ha anticipata inserendo anche alcune novità. In primo luogo la tassa sulla prima casa è stata estesa anche ad altre categorie esentate da Tremonti e poi è stata calcolata sul 160 e non sul 105 per cento della rendita catastale.

 

Le agevolazioni per le associazioni sportive

 Più che aprire una palestra, oggi, è conveniente creare un’associazione sportiva dilettantistica e poi usare la stessa per l’erogazione di servizi sportivi anche di qualità. In fondo, questo tipo di associazioni, hanno il vantaggio di avere delle ottime agevolazioni fiscali. Quanto si risparmia con questo sistema?

Compilare il 730 in autonomia

L’associazione sportiva dilettantistica può avere dei redditi e pagare dei compensi, per esempio ai soggetti che realizzano un evento sportivo, ai soggetti che partecipano ad una manifestazione sportiva, ma anche a coloro che si occupano della formazione, della preparazione oppure dell’assistenza all’attività sportiva.

Tutti questi compensi rientrano nei cosiddetti redditi diversi e per loro esiste un trattamento fiscale a parte che possiamo tranquillamente definire agevolato. L’agevolazione, però, si ha soltanto al presentarsi di una condizione oggettiva e di una condizione soggettiva: è necessario che la manifestazione abbia natura dilettantistica ed è necessario che i compensi siano pagati ai dilettanti.

La comunicazione sui lavori energetici pluriennali

I redditi diversi sono sia le indennità per le trasferte, sia i rimborsi forfettari, si a i premi per i dilettanti erogati dal Coni e dalle altre federazioni sportive. Non sono soggetti a IRPEF i rimborsi per vitto e alloggio e le spese di trasporto, le indennità chilometriche sempre che l’attività si svolta fuori dal territorio del comune.

Equitalia è meno cara

 Una delle cose meno piacevoli per i contribuenti italiani è la ricezione di una cartella di Equitalia che in modo assolutamente perentorio impone il pagamento di cifre anche considerevoli per piccoli errori commessi in sede fiscale. Adesso, però, è arrivata la notizia che Equitalia avrà un volto più umano e a dirlo è proprio Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate che annuncia la prossima pubblicazione di un direttiva ad hoc.

Basta ai pignoramenti delle pensioni e degli stipendi in banca

La questione fiscale è una delle questione più urgenti che il prossimo premier deve risolvere. Eppure la patata risulta essere meno bollente del previsto poiché Equitalia ha detto che le misure di riscossione delle tasse, anche per l’IMU, saranno ammorbidite. Equitalia sta facendo passi da gigante se si considerano tutte le ultime novità: per esempio è stato bloccato il pignoramento sui conti correnti dove sono accreditati gli stipendi dei pensionati e dei lavoratori che hanno dei guai con il fisco.

Equitalia annuncia novità nelle procedure

Adesso ci si aspetta qualche passo avanti anche nei confronti delle aziende. Per esempio sembra nell’aria un provvedimento che dovrebbe semplificare i controlli sui rimborsi IVA e in più pare che le imprese che hanno già fatto degli errori nel calcolo dell’IVA, pagando entro la fine dell’anno non avranno sanzioni.

Perché è penalizzata Finmeccanica

 Finmeccanica, sotto tiro per le vicende giudiziarie della sua dirigenza, ha presentato qualche giorno fa il suo bilancio 2012 e il mercato, visti i dati esposti nel documento, ha pensato bene di bacchettare il titolo. Al di là dei conti, sull’azienda in questione, pesa molto anche il giudizio delle agenzie di rating.

L’inchiesta su Orsi e le caratteristiche di Finmeccanica

Moody’s, in particolare, ha messo alle strette il titolo di Finmeccanica minacciando l’azienda di effettuare un downgrade visto che i dati del bilancio sono  molto al di sotto delle attese degli analisti. Adesso, riguardo al comportamento degli investitori e degli azionisti, c’è da considerare se ha avuto maggiore rilievo il bilancio, oppure se ad influire è stato soprattutto il giudizio di Moody’s.

La Presidenza di Finmeccanica è vacante

I dati del consiglio di amministrazione sono stati approvati ma gli operatori non hanno nascosto di aspettarsi molto di più. E’ vero anche che il titolo Finmeccanica è stato il peggiore di tutta Milano e le vendite si sono scatenate generando un flusso di denaro superiore alla norma. Tutta la faccenda affonda le radici nel 2012, anno in cui Finmeccanica ha chiuso gli affari in perdita, anche se la perdita è stata di soli 786 milioni di euro, mentre per il 2011 la perdita era soltanto di 2,3 miliardi.

 

Le banconote da 500 euro saranno ritirate dalla BCE

 Il vicepresidente della Banca Centrale Europea, Victor Constancio, ha confermato che sarebbe presto intenzione della direzione della banca ritirare dalla circolazione le banconote da 500 euro e abolirne la stampa.

A livello monetario saranno eliminati i 500 euro

Il taglio da 500 euro, infatti, rappresenta per tutti i cittadini europei la banconota di più alto valore a disposizione, introdotta, insieme agli altri tagli, nel 2001. Ma la moneta cartacea da 500 euro, è, a furor di popolo, il taglio anche più difficile da gestire in molteplici situazioni, soprattutto quando viene richiesto un tipo di pagamento cash presso piccoli esercizi commerciali o attività a conduzione familiare.

>Produzione e distribuzione dei nuovi euro

Capita spesso, infatti, che gli esercenti non abbiano fisicamente la possibilità di dare il resto ai clienti che eventualmente si presentino a pagare conti e scontrini con banconote da 500 euro, dal momento che il fondo cassa previsto non lo permette. Senza contare che tagli così pesanti possono favorire e agevolare attività illegali come il trasporto di denaro all’ estero e il riciclaggio.

A questi due problemi, inoltre, pare si debba aggiungere secondo la BCE la strana facilità di copiatura e falsificazione propria di questo taglio di banconota, che per le squadre internazionali dei falsari e il mondo della malavita risulta molto più appetibile di altri tagli.

Il nuovo periodo regolatorio per il trasporto del gas svaluta Snam

 A partire dal prossimo gennaio 2014 entreranno in vigore nuove norme e nuove tariffe in relazione alle attività di trasporto e distribuzione del gas naturale. Lo ha reso recentemente noto l’ Autorità per l’ Energia, che ha pubblicato un documento di consultazione relativo ai particolari dell’ intera faccenda.

>Scatta dal 1° aprile la diminuzione delle bollette

A partire dal prossimo gennaio, dunque, entrerà in vigore e inizierà il nuovo periodo regolatorio di trasporto del gas, periodo che avrà una durata di 4 anni come avvenuto anche in passato.

La truffa alla Snam sarà pagata in bolletta?

L’introduzione e l’applicazione delle nuove norme, tuttavia, potranno produrre non poche modifiche in termini di fatturato alle società il cui business è rappresentato dal trasporto e dalla distribuzione del gas naturale. Fra queste, ad esempio, vi è Snam, che è saltata per un attimo sotto la lente di ingrandimento degli analisti e degli esperti di settore, che hanno analizzato il documento pubblicato dall’Autorità per l’ Energia individuando una possibile perdita di fatturato per Snam Trasporto di circa 20 miliardi di euro su un totale di 1,8 miliardi.

In seguito a questo calo di fatturato le azioni Snam, secondo gli analisti di Websim-Intermonte, potrebbero perdere circa il 10% ad unità. Di conseguenza è bastata la diffusione di questa notizia a Piazza Affari per far perdere al titolo un totale del 3,47% a partire da agosto scorso.

Nuove manovre nel 2015

 Ci saranno nuove manovre economiche anche nel corso del 2015. Anzi, ad essere veramente precisi, le future manovre che attendono gli italiani saranno di durata biennale, dal 2015 al 2017. Lo ha confermato il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli nel corso della giornata dell’altro ieri, davanti alle Commissioni di Camera e Senato, durante l’audizione per il Def, il Documento economico e finanziario che riassume tutti i provvedimenti che sono in via di attuazione o saranno attuati in futuro.

Il FMI taglia le stime del Pil italiano, ma il paese non ha bisogno di nuove manovre

Più nello specifico, per raggiungere il pareggio di bilancio richiesto da Bruxelles e dall’Europa nei prossimi anni, le misure previste saranno dello 0,6% in termini cumulati: non si tratterà dunque di un vero intervento strutturale ma di un necessario aggiustamento dei conti, in mancanza del quale i cittadini italiani potrebbero perdere le normali prestazioni sociali a cui sono abituati.

> Grilli smentisce la possibilità di una nuova manovra

Un intervento di ordinaria manutenzione, dunque, secondo il Ministro Grilli, che forse potrebbe pure diventare superfluo sotto la luce di una nuova credibilità assunta dall’Italia a livello internazionale e di riforme economiche credibili. Le riforme, infatti, sono lo strumento per riattivare la crescita nel Paese.

Quando si parlerà di ripresa economica

 Quando si potrà finalmente parlare di ripresa economica, osservando l’andamento del mercato immobiliare? Una domanda, questa, che si sono posti numerosi analisti che alla fine hanno dovuto posticipare i bei momenti al 2014. Insomma, come la Spagna rimanda il raggiungimento dell’obiettivo sul deficit, allo stesso modo il mercato immobiliare procrastina la ripresa all’anno prossimo.

L’euro è troppo forte?

Il mercato immobiliare, in effetti, nel 2012, ha subito una sonora battuta d’arresto. Secondo le stime fatte dai vari istituti di statistica presenti nel nostro paese, si potrebbe tranquillamente parlare di passo indietro di un passo indietro di ben 3 anni. La tendenza al ribasso continuerà anche nel 2013 e forse l’anno prossimo si potrà iniziare a parlare di ripresa.

I problemi connaturati alla ripartenza sono senz’altro nelle difficoltà che le banche hanno nella concessione dei mutui alle imprese, così come alle famiglie che insieme muovono il mercato edilizio. Per suffragare questa “ipotesi” è necessario attingere anche al database dell’Agenzia delle Entrate.

Cosa non va in Spagna e come uscire dal tunnel

A partire dai dati dell’Erario si nota che nel 2012 le richieste di mutuo sono diminuite molto su base annua rispetto al 2011. Si parla di un calo del 42,8 per cento delle richieste. In diminuzione, in realtà, c’è anche l’importo medio erogato dagli istituti di credito e la durata del piano di rimborso.

Se prima un mutuo era estinto mediamente in 23,4 anni, adesso alle famiglie e alle imprese servono appena 22,9 anni.

In Gran Bretagna vogliono privatizzare le poste

C’è aria di privatizzazione in Gran Bretagna. In vendita sembra esserci anche la Royal Mail, il servizio postale pubblico simboleggia il Paese.

Chi non ha mai visto le cassette della posta rosse? In tutto il mondo sono famose quasi quanto le cabine telefoniche, gli autobus a due piani e i taxi neri inglesi. Pezzi di un’altra epoca, messi in vendita.

L’insegna della Royal Mail, dalle ‘streets’ di Londra ai più sperduti villaggi del regno, è vista da sempre quasi come un sinonimo della presenza dello Stato, capace di vegliare sul popolo, ascoltare l’opinione pubblica e garantire servizi e ordine.

Oggi tutto questo potrebbe finire in mano a un singolo uomo o al più ad una cordata.

Ma non è detto che accadrà. I sindacati sono già sul piede di guerra, allertando sin da ora il governo che un’iniziativa del genere potrebbe essere accolta con determinata opposizione. Frances O’Grady, il segretario generale del Trades Union Congress, associazione che riunisce più di cinquanta enti sindacali e quasi sei milioni di iscritti da un capo all’altro della nazione ha dichiarato che “Il pubblico britannico è a schiacciante maggioranza contrario alla privatizzazione”.

Il Governo, dunque, è avvisato, parola di O’Grady: “Non riuscirà a far passare la menzogna che la vendita della Royal Mail sarebbe nell’interesse pubblico”.

Anche perché il più è stato fatto portando la Royal Mail in età moderna, in virtù dell’accrescimento della qualità dei suoi servizi. Sempre più stabili e sempre più utili da dieci anni a questa parte. Il popolo, dunque, non ci sta. Per O’Grady, vendendolo, il governo rovinerebbe il sistema postale.

Moody’s penalizza Finmeccanica

La mannaia di Moody’s si abbatte anche su Finmeccanica. Un giudizio, quello dell’agenzia di rating relativo al debito della società, che pesa. Nell’aria c’è un pò di delusione anche da parte di ogni operatore che si attendeva numeri migliori di quelli approvati dal consiglio di amministrazione per quanto concerne il bilancio relativo al 2012. Il risultato, netto, è che il titolo Finmeccanica è il peggiore della Borsa ed è ceduto a piene mani con scambi molto al di sopra della norma.

2012

Nello scorso anno l’azienda ha dichiarato una chiusura in perdita netta. Un calo impressionante: 786 milioni dai 2,3 miliardi del 2011. Naturalmente il 2013 non si prospetta migliore: non verranno distribuiti dal gruppo dividendi agli azionisti. Se c’è un miglioramento dei margini è perché sono stati fatti tagli al personale, con il licenziamento di tremila persone nella filiale americana Drs.

Nessuna riduzione del debito

Ci si aspettava dunque qualcosina in più in termini di guadagni ma anche sul lato orders. Invece, è cambiato ben poco e in più non sono stati fatti passi in avanti sulla riduzione del debito.

D’altronde, il piano di rientro contemplava la cessione delle controllate nel settore dell’energia e dei trasporti, operazioni stoppate dalla politica per l’opposizione sia dei sindacati sia dei partiti a livello territoriale.