Fiat si quoterà a Wall Street?

 La partita è una di quelle che hanno un premio importante. Qui si tratta di 10 milioni di dollari, il valore che avrebbe la quotazione della Fiat sulla piazza di New York.

Marchionne, dal canto suo, non ha mai negato che – una volta che fosse riuscito ad acquisire il 100% delle azioni della Chrysler e che quindi la fusione delle due case automobilistiche si fosse compiuta – avrebbe volentieri fatto un pensierino su questa opportunità.

Il problema, che pio è la questione che sta sollevando il Wall Street Journal, è se e quando questa fusione avverrà. La strada per Marchionne non è semplice: se da un lato, infatti, la sua volontà e la sua posizione sono piuttosto forti, dall’altro c’è il fondo Veba, che detiene il 41,5% delle azioni della Chrysler e che non ha intenzione di cedere, anzi, da mesi si sta ventilando l’idea di una sua fuoriuscita dall’investimento che permetta di bilanciare il loro portafoglio.

Inoltre, ancora non si sa quanto vale la quota Veba su cui Fiat intende esercitare l’opzione di acquisto: il fondo dei lavoratori la valuta in 10 miliardi, per Marchionne, invece, la cifra oscilla tra i 4 e i 6 miliardi di dollari. In tutto questo l’acquisto delle quote Veba non può essere effettuato in un’unica soluzione, ma Fiat può acquistare fino al 3,3% di Chrysler da Veba ogni sei mesi tra il 1 luglio 2012 e il 30 giugno 2016, fino a una quota del 16,6%.

Riusciranno a trovare un accordo? Poco male se non lo trovano, il titolo Fiat a Milano ha già conquistato altri due punti.

L’IMU sarà una tassa permanente

 Diventerà una tassa “permanente” l’IMU, l’imposta sulla casa che era stata inizialmente presentata come una soluzione solo temporanea della durata di tre anni, cioè fino al 2015.

Impossibile cancellare l’Imu, lo dice Bankitalia

Lo ha deciso il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che ha accolto a quanto pare una richiesta della Commissione Europea e ha optato per la modifica del cosiddetto Def, ovvero il Documento di programmazione economica e finanziaria in cui veniva anche descritta la validità temporanea  dell’IMU.

Senza Imu niente pareggio dei conti

Ma ora, anche se serve ancora a livello ufficiale la ratifica da parte della legge che lo confermi, l’IMU diventerà una tassa permanente.

Per la Banca d’Italia questo è un provvedimento sicuramente favorevole, che sarà in grado di promuovere in generale la stabilità, perché renderà più chiaro e prevedibile il gettito delle imposte sugli immobili.

La Banca d’Italia ritiene, tuttavia, che l’IMU dovrà forse essere corretta per garantire più risorse al pareggio di bilancio necessario per il 2015. Accanto alle risorse fornite dall’IMU poi ci saranno quelle derivanti dall’aumento dell’IVA, che nel mese di luglio prossimo subirà un aumento.

Il testo definitivo del Def, dunque, verrà rilasciato proprio per la fine di aprile e successivamente passerà all’esame del nascente governo che dovrà decidere in merito.

Barclays si è ripresa dallo scandalo e aumenta l’utile

 Lo scandalo dei tassi interbancari è stato un argomento caldo per diversi mesi. Il mondo della finanza non ne è uscito been, soprattutto i grandi manager e i vari operatori che sono stati colti in flagrante e che, nella quasi totalità dei casi, hanno perso il loro posto di lavoro oltre che la loro reputazione.

► Possibile class action per lo scandalo Libor

Molte banche coinvolte in quello che è stato definito lo scandalo Libor hanno dovuto correre ai ripari e riorganizzarsi in fretta e furia per cercare di salvare il salvabile. La Barclays, una delle banche inglesi coinvolte, è riuscita nell’obiettivo e ha brillantemente chiuso il primo trimestre del 2013 in attivo.

L’utile netto della banca inglese, dopo  le gravi perdite subite alla fine del 2012, è risultato essere di 839 milioni di sterline, a fronte di una perdita netta di 598 milioni di un anno prima.

Conteggiando anche le tasse il profitto totale della banca ammonta a 1,79 miliardi di sterline contro una una perdita di 2,4 miliardi di euro di un anno fa e di 598 milioni di sterline del primo trimestre, sui quali pesano – gli analisti prevedevano una crescita maggiore del profitto – i 514 milioni di sterline che il ceo Antony Jenkins ha investito per la riorganizzazione dell’intera struttura aziendale.

► Scandalo tassi interbancari: come cambierà la situazione?

Ottimi risultati, quindi, ma lo stesso Jerkins prevede ancora un lungo periodo di lavoro durante il quale creare una nuova Barclays più forte di prima e con una nuova reputazione.

Confindustria e sindacati firmano accordi di produttività

 E’ stato raggiunto finalmente l’accordo tra le diverse sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) e Confindustria per la stipula degli accordi di produttività sia a livello aziendale che a livello territoriale.

In base a questi accordi, dunque, verrà resa del tutto operativa la tassazione del premio di produttività nei diversi contratti di lavoro. Per il 2013, ad esempio, sarà prevista una imposta sostitutiva pari al 10%, in redditi che arrivino al massimo entro i 40 mila euro, per retribuzioni di produttività fino a 2500 euro.

Detassare i premi di produttività

Secondo Confindustria e le diverse sigle sindacali il principale elemento per far crescere la produttività italiana è rappresentato dagli orari di lavoro che vengono osservati in azienda. La sfida è dunque quella di aumentare la produttività agendo e ottimizzando le turnazioni, nonché la distribuzione delle fasce orarie.

Cresce sempre di più il costo del lavoro

Dal punto di vista strettamente economico e finanziario, la detassazione della retribuzione di produttività verrà finanziata progressivamente nel corso dei prossimi anni, grazie a 950 milioni di euro per il 2013, grazie a 400 milioni per il 2014 e a 200 milioni per il 2015.

Infine, beneficeranno dell’aliquota al 10% in particolare quelle quote della retribuzione che sono frutto di accordi che facciano riferimento ad indicatori quantitativi di produttività, o di redditività, o di qualità, o di efficienza, o di innovazione.

Bayer assume

Il settore farmaceutico offre sempre delle interessanti possibilità di lavoro per i giovani che hanno scelto di specializzarsi in queste discipline. Al momento una delle offerte migliori di lavoro arriva da Bayer, una delle più grandi ed importanti case farmaceutiche a livello internazionale.

Bayer è una grande società che vanta tantissimi anni di storia e di esperienza: fondata nel 1863 da Friedrich Bayer e da Johann Friedrich Weskott, la casa farmaceutica tedesca, fin dalla sua nascita, si è distinta per l’investimento delle sue risorse nella ricerca e nell’innovazione. Non a caso, infatti, Bayer è conosciuta per alcune delle più grandi scoperte farmaceutiche della storia, come l’aspirina e il metadone.

Al momento Bayer, la cui sede principale si trova a Leverkusen, sta cercando nuovo personale da inserire nell’organico delle sedi italiane. Vediamo il dettaglio delle posizioni aperte.

Stage Area HR – Supporto HR per la sede di Segrate (Milano)

Account Contabilità Generale per la sede di Milano

Assistant per la sede di Milano

Regulatory Affairs Assistant per la sede di Milano

Stage Area HSEQ per la sede di Filago (Bergamo)

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti da Bayer per partecipare alle selezioni e sulle modalità di invio della candidatura si rimanda alla pagina dedicata alle Carriere del sito dell’azienda.

Si allenta la stretta sul credito

 E’ stato pubblicato oggi il rapporto trimestrale della Banca Centrale Europea – Bce – in merito al tema del credito da parte delle banche in Europa.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Nel periodo passato si era potuta osservare una generale stretta in relazione al problema del credito, cioè una generale riduzione dei prestiti che da quest’ ultime venivano in genere concessi.

Le banche hanno paura di fare prestiti

Si era così parlato anche, nei mesi passati, di un fondamentale problema di accesso al credito da parte di privati cittadini e imprese che andava ad iscriversi nel quadro già precario della crisi economica.

Notizie leggermente migliori, invece, arrivano oggi da parte del rapporto trimestrale stilato dalla  Banca Centrale Europea per il primo trimestre del 2013, nel quale si dice che le banche europee sono attualmente entrate in una nuova fase: quella di un generale allentamento della stretta relativa alla concessione dei prestiti.

Il nuovo trend finanziario sembra dovuto ad una certa riduzione della domanda dei prestiti, ma la Banca Centrale Europea sottolinea nel suo rapporto che il principale fattore di criticità per le Banche europee nel definire   le politiche sul credito rimane la sostanziale incertezza macroeconomica e che nell’ultimo periodo si è potuta registrare un’accelerazione nel calo della domanda rispetto a mutui e prestiti.

 

Randazzo assume

 Interessanti occasioni di lavoro nel mondo dell’ottica. A proporle è il Gruppo Randazzo, una grande società che rappresenta una delle realtà più attive in Italia in questo settore.

Il Gruppo Randazzo, infatti, è il proprietario dei marchi Optissimo, Ottica Romani e Optique, famosi e capillarmente presenti in tutta la penisola. L’azienda è nata nle 1980 a Palermo e ad oggi, questa piccola realtà si è trasformata in una grande rete di negozi, oltre 100 su tutto il territorio nazionale e un totale di circa 730 dipendenti.

Al momento l’azienda sta cercando diversi profili da impiegare nei negozi della Gruppo di tutta Italia. Vediamo nello specifico di cosa consiste questa offerta di lavoro.

Ottici per le sedi di Marcianise (CE), Alatri (FR), Grandate (CO), Serravalle (AL), Civate (LC), Cantù (MI), Adamello (BS), Villasanta (MI), Catania, Roma e Marsala

Retail Manager per le sedi di Lombardia e Lazio

Responsabile di marketing per le sedi di Milano

Addetti alle vendite per i negozi di Siracusa

Stage Area Sicurezza e Servizi Tecnici per la sede di Palermo

Addetto IT per la sede di Palermo

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per le diverse posizioni di lavoro presso Randazzo e per l’invio della propria candidatura si rimanda al sito del Gruppo alla pagina dedicata alle carriere.

 

Le sigarette di contrabbando rubano un miliardo l’anno allo Stato

 Ogni anno più un miliardo di euro, invece di finire nelle casse dello Stato, finisce nelle mani dei contrabbandieri. La cifra che scaturisce dall’analisi del gettito fiscale connesso al traffico illegale di sigarette di contrabbando ammonta a tanto. Nel 2012, come riporta uno studio realizzato tradizionalmente da Philip Morris International e Kpmg, si è raggiunto un nuovo record per quanto riguarda il commercio illecito di sigarette. Si registra un aumento del 50% in confronto al 2011. Rispetto al 2009 siamo al +300%. In soldoni si tratta di un valore pari a 7,3 miliardi.

Il risultato dell’indagine colpisce particolarmente e segnala l’Italia in cima a questa classifica negativa nell’Unione europea; il mercato illecito ha ormai un valore pari all’8,5% del consumo complessivo di sigarette. A livello europeo la situazione non è poi così positiva: il commercio illegale di sigarette nell’Unione ha toccato un nuovo record, che supera gli 11 punti percentuali del totale, in confronto al 10,4% del 2011.

La perdita netta per le entrate fiscali comunitarie ha un valore stimato pari a dodici miliardi e mezzo di euro. In Europa siamo già al sesto anno consecutivo di forte aumento per quanto riguarda il commercio illecito, a riprova di come la crisi economica abbia portato anche a cercare ‘risparmi’ per alimentare il vizio/piacere del fumo.

L’Italia, in compagnia di Regno Unito, Grecia ed Estonia, è tra gli Stati con aumenti del traffico illecito più alti rispetto al 2011.

Ulteriori chiarimenti per il primo e il secondo decreto esodati

 Il messaggio che l’Inps ha diramato a proposito dei due decreti sugli esodati, con i quali sono state garantite le coperture per 120.000 lavoratori, è il nr. 6645 del 22 aprile 2013. Con questo messaggio l’Istituto vuole chiarire alcuni punti delle condizioni di accesso alla salvaguardia.

► Firmato il terzo decreto esodati: lista dei salvaguardati

Ciò che in sostanza l’Inps vuole comunicare con questa nuova nota è che per accedere al pensionamento con le regole previgenti la legge n. 214 del 2011 (la legge di stabilità che contiene la riforma delle pensioni a causa della quale tutti questi lavoratori si sono trovati senza impiego e senza pensione) devono permanere fino al momento di decorrenza della pensione, compreso il periodo necessario per l’apertura della cosiddetta finestra mobile.

Inoltre, l’Inps chiarisce che i lavoratori cessati dal rapporto di lavoro per accordi individuali o collettivi, le cui domande di accesso fossero state accettate dalle Commissioni delle Direzioni territoriali del lavoro competenti ma che fossero rimasti esclusi dal beneficio, devono presentare nuova istanza per l’accesso al benefici alle stesse DTL entro il 21 maggio 2013.

► Terzo decreto esodati: criteri di assegnazione e adempimenti

Anche tutti i lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo che non hanno presentato domanda di salvaguardia per la prima tranche di copertura, ossia quella relativa ai primi 65.000 esodati, possono – sempre se in possesso dei requisiti necessari – fare istanza di salvaguardia entro e non oltre il 21 maggio 2013 alla Direzione territoriale del lavoro competente.

Sanità a rischio e default per le Regioni

 Il Cnr attraverso l’Issirfa, l’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie, ha recentemente pubblicato un mega rapporto sulle Regioni per il 2012, in cui vengono messi in chiara luce i rischi che sta correndo e che si prevede continuerà a correre l’intero Sistema Sanitario Nazionale, che attualmente si trova sull’ orlo del collasso.

> Sanità sempre più cara

I servizi sanitari, infatti, che attualmente sono a carico dei bilanci regionali, rischiano di non poter essere più garantiti neanche per quanto riguarda i cosiddetti Lea, ovvero i Livelli essenziali di assistenza, a causa della mancanza dei fondi.

Il debito della sanità pubblica

La colpa è da imputare al perdurare della crisi che costringe le famiglie italiane a tagliare anche le spese mediche, ma soprattutto ai bilanci regionali, all’interno dei quali le spese per il mantenimento di Asl e di ospedali pesano circa per l’ 80%.

Le Regioni, di conseguenza, si trovano anche’esse a rischio default, se non si troveranno nel breve tempo quelle risorse che nel giro di pochi anni, dice il rapporto, sono state tagliate all’intero mondo della Sanità, e che la Corte dei Conti ha quantizzato in circa 31 miliardi di euro.

La crisi economica, dunque, la spending review, si riversano sul mondo del diritto alle cure, modificandone qualità e quantità.