Flavio Briatore ha venduto il Billionaire

Novità importanti riguardano l’attività di Flavio Briatore che ha deciso di vendere la quota di maggioranza dei Club Billionaire Sardinia, Instanbul, Bodrum, Monte Carlo e del Twiga Beach Club Versilia a Bay Capital, gruppo di investimento che ha sede a Singapore e che può contare su un immenso bacino di utenza in Asia.

Lo scopo di Briatore è quello di portare il brand ad essere riconosciuto fortemente in ogni parte del globo, mediante l’apertura di nuovi Club Billionaire in Asia, Dubai e Singapore.

L’alleanza dei resort di lusso

Viene dunque stipulata un’alleanza tra il marchio Billionaire e il marchio Far East Leisure (settore vacanze di lusso), di proprietà del gruppo Bay Capital), allo scopo di costruire un network del Billionaire Club in ambienti strategici nel mondo così da rafforzare ancor di più il portafoglio esistente di nightclub e beach resort.

Per quanto concerne i dettagli dell’operazione, il gruppo Bay Capital, attraverso Far East Leisure, ha rilevato la quota di maggioranza della divisione leisure and entertainment (tempo libero e divertimento) che contempla il Billionaire Sardinia, Instanbul, Bodrum, Monte Carlo e Twiga Beach Club Versilia.

Così Briatore: “Sono lieto di aver unito le forze con Far East Leisure e Bay capital. In Far East Leisure abbiamo trovato il partner giusto, un gruppo dinamico che ha la capacità di aggiungere valore reale e condividere la mia visione e le mie ambizioni per il futuro del brand Billionaire. Insieme lavoreremo per stabilire club Billionaire in asia e oltre garantendo l’unicità e l’eccellenza esistenti. Sarà una nuova fase esaltante per me e per il brand Billionaire, aspetto con ansia la sfida”.

Lo strano caso della sterlina

 Molti paesi, anche insospettabili, alla lunga hanno dimostrato di soffrire questo periodo di crisi. La Francia, per esempio, che adesso non è sotto i riflettori “economici”, è in un momento molto difficile, non riesce a portare avanti una riforma fiscale efficace ed ha seri problemi con il mercato del lavoro.

La crisi francese e le altre fratture europee

Oggi parliamo però del Regno Unito visto che la sterlina sta suscitando con il suo strano comportamento, delle osservazioni contrastanti. In pratica continua a scendere sotto le soglie di resistenza per poi risalire dimostrando che il sentiment espresso dagli investitori, è mutevole.

La sterlina, spiegano alcuni investitori, ha avuto una performance inferiore a quella che ha fatto registrare lo yen giapponese, visto che si è posizionata 2,7 punti percentuali più in basso del minimo storico che aveva resistito per due anni e mezzo.

I dati economici sul Regno Unito sono molto poco incoraggianti. Il mercato della sterlina ha accolto queste “cattive notizie e il fatto che si svaluti la valuta nazionale, è la prova del nove. Tutto sommato, però, questa svalutazione è da considerarsi positiva, perché la perdita del 6 per cento contro il dollaro e del 5% contro l’euro può attirare in patria nuovi investimenti.

L’Europa e gli alert del resto del mondo

Rapporto BCE 2012: la crisi europea deriva dall’Europa

 Se si vuole trovare una causa alla crisi economica e finanziaria che continua a mordere l’Europa questa va cercata nelle condizioni stesse dell’Unione e nelle scelte dei governi. La responsabilità di quello che sta accadendo non può ancora essere addebitata alla crisi globale.

Non siamo più nel 2009. Allora si che aveva un senso parlare di crisi globale. Nel 2012, come ben spiega il Rapporto Annuale della BCE riferito proprio allo scorso anno, la mancanza di crescita dell’Europa è dovuta alla debolezza dei mercati interni: dopo il 2009, infatti, il Pil dell’Eurozona è cresciuto per due anni consecutivi, per poi contrarsi nuovamente nel 2012.

L’andamento della crescita è stato fortemente influenzato dalla debolezza degli investimenti e dei consumi privati con la domanda interna che ha segnato il primo calo dal 2009. Investimenti e consumi, a loro volta, sono stati appesantiti dai bassi indici di fiducia delle imprese e dei consumatori, da prezzi del petrolio elevati, da condizioni di accesso al credito bancario.

Qual è il problema reale, allora?

Secondo la BCE il problema risiede nell’insostenibilità del debito pubblico di diversi paesi dell’area Euro che perdura nonostante siano stati dati ai governi tutti gli strumenti necessari per risolvere la situazione.

Una soluzione duratura si potrà trovare solo se i governi decideranno di prendere i giusti provvedimenti per la sostenibilità del debito pubblico per rendere più competitive le proprie economie, rafforzare la resistenza delle banche e continuare a migliorare il quadro istituzionale dell’Unione Monetaria.

 

Equitalia annuncia novità nelle procedure

 Equitalia, la S.p.a. che lavora in stretta collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate italiane e con le pubbliche amministrazioni, ha annunciato diverse novità che occorreranno nel prossimo periodo.

Basta ai pignoramenti delle pensioni e degli stipendi in banca

Ad essere interessate saranno in primo luogo, a detta anche dello stesso presidente dell’Agenzia, Attilio Befera, le modalità di riscossione dei tributi, per i quali si prevede una sorta di periodo di “disgelo” rispetto a quelle precedenti. Ci sarà un probabile ammorbidimento, dunque, delle severe procedure di riscossione finora utilizzate.

Il pignoramento di stipendi e delle pensioni è un problema da risolvere

Per quanto riguarda invece l’IMU, l’imposta sulla casa, non è previsto in tempi brevi nessun ammorbidimento riguardo entità e modalità della riscossione, perché in molti Comuni italiani sono già scattati dei consistenti aumenti.

Sul fronte del mondo aziendale, invece, i vertici di Equitalia annunciano che è in arrivo una nuova direttiva volta a semplificare i controlli sui rimborsi Iva e   la probabile cancellazione delle sanzioni per le imprese che hanno commesso errori nel calcolo dell’imposta sostitutiva sui salari di produttività nel periodo febbraio-luglio del 2011.

Da tutto queste novità procedurali, dunque, si avverte che la questione fiscale sarà una delle prime priorità del prossimo premier.

Nel frattempo, tuttavia, le sanzioni di Equitalia continueranno a scattare sotto i 1000 euro di debito inevaso.

Un periodo di garanzia per i mutui

 I mutuatari, in un momento di difficoltà economica come questo, hanno avuto una piccola delusione nel sapere che le agevolazioni per chi ha perso il lavoro o ha avuto un incidente, sono finite. Eppure adesso arriva una novità che non dispiace a nessuno, ovvero il periodo di garanzia.

Il fondo per le giovani coppie cambia i connotati

Anche in Italia, infatti, sono state assorbite delle novità inserite in una direttiva europea che parla delle regole da usare nel mercato dei mutui. Un approccio nuovo e di grande importanza è il famoso “periodo di grazia”: sono 7 giorni concessi ai mutuatari per pensare e ripensare sulle condizioni del prestito acceso. Qualora il mutuatario abbia già firmato un contratto ha quei sette giorni per rescinderlo.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

La direttiva europea deriva da un accordo tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione ed ha come obiettivo quello di eliminare tutti gli elementi che hanno determinato la crisi finanziaria. Chi cerca un mutuo, oggi, deve ricevere più informazioni su tutti i costi del prodotto finanziario e sulle conseguenze dell’indebitamento. Le autorità nazionali devono sempre autorizzare i crediti ipotecari, registrarli e supervisionare sulla procedura di mutuo.

La direttiva, ha detto il commissario UE, aiuterà a stoppare gli eccessi finora creati e favorirà le pratiche creditizie orientate al concetto di responsabilità.

Marzo da record per l’industria del risparmio gestito

 Assogestioni ha diramato questa mattina i dati relativi alle performance dell’industria del risparmio gestito in Italia. I numeri che sono arrivati sembrano mostrare una rinnovata fiducia degli italiani nell’investimento: la raccolta netta per il mese di marzo, infatti, si è attestata a 7,3 miliardi di euro.

► Come si sottoscrive un fondo di investimento on line?

Un dato più che positivo che fa rientrare la paura del settore, avuta alla fine dello scorso anno, che gli italiani avessero intenzione di abbandonare questa forma di investimento.

Nello specifico una larga parte di questo successo è da attribuire ai fondi aperti, sia italiani che esteri,  che  per il mese di marzo 2013 hanno totalizzato 5,3 miliardi: mezzo miliardo di euro deriva dai prodotti tricolore mentre i prodotti di diritto estero attraggono 4,8 miliardi.

Altri 1,9 miliardi arrivano dalla gestione del portafoglio. Grazie a queste cifre l’industria del risparmio gestito italiana può segnare un altro record nel suo palma res: è il quinto mese consecutivo, infatti, l’industria batte il record di patrimonio con asset che superano quota 1.225 miliardi di euro.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Questo rinnovato interesse degli italiani per l’investimento si può spiegare con la ricerca, da parte dei risparmiatori, di  soluzioni semplici e trasparenti e con la ripresa del collocamento dei prodotti del risparmio gestito da parte delle banche.

Calano gli utili di Apple

La notizia che Apple potrebbe licenziare Tim Cook si poggia su solite fondamenta, visto come vanno le cose a Cupertino.

L’azienda macina utili, ma per la prima volta negli ultimi dieci anni della sua storia, l’utile netto è diminuito del 18%, a 9,5 miliardi di dollari. L’anno scorso si attestava intorno agli 11,6 miliardi.

La diminuzione degli utili non produce però una flessione dei guadagni, i quali si aggirano a 43,6 miliardi di dollari, in aumento dell’11% in confronto ai 39,2 miliardi di dollari dell’anno scorso.

Dati che paiono essere migliori rispetto alle attese degli esperti, i quali si aspettavano un utile di 9,97 dollari per azione e guadagni per 42,3 miliardi di dollari.

Dati che hanno fatto fare un passo in avanti al titolo nelle contrattazioni after hour a Wall Street di quasi il 5%.

Riacquisto delle proprie azioni

Oltre a ciò Apple ha dichiarato che riacquisterà azioni proprie per un totale di sessanta miliardi di dollari e aumenterà il dividendo del 15%, chiarendo che il piano di buyback sarà aumentato dagli attuali 10 miliardi a 60 miliardi di dollari. L’estate scorsa la compagnia aveva avviato il pagamento dei dividendi, cominciando riacquistare le proprie azioni.

Tim Cook, però, continua ad essere nel mirino per via dei risultati che continuano a deludere. La società non se la passa bene e titoli di Borsa soffrono di una forte pressione al ribasso.

Fiducia a Tim Cook?

Malgrado ciò, il Ceo di Cupertino ha affermato: “Siamo molto fortunati a essere nella posizione di poter raddoppiare l’ammontare del programma di ritorno del capitale annunciato lo scorso anno. Riteniamo che il riacquisto di nostre azioni si configuri come un buon modo per utilizzare il capitale”.

Basteranno queste frasi a calmierare le numerose critiche avanzate nei confronti di Cook?

 

Crollano i consumi al dettaglio

 Gli ultimi mesi si sono rivelati particolarmente duri per il mondo del commercio al dettaglio. Secondo l’ Istat, infatti, in questo ultimo periodo si è vissuto uno dei peggiori cali nelle vendite degli ultimi tempi.

Il calo dei consumi colpisce anche la Pasqua

Durante lo scorso mese di febbraio, infatti, le vendite avevano fatto registrare una contrazione, scendendo del 4,8% su base annua, con l’alimentari in calo del 4,0%. L’ Istat rileva inoltre che si tratta dell’ ottava flessione consecutiva su base annua a partire dallo scorso aprile 2012.

In flessione, dunque, risultano gli indici del commercio al dettaglio sia su base mensile (-0,2%) sia su base trimestrale, almeno per quanto riguarda il periodo che va dallo scorso dicembre 2012 a questo febbraio 2013, con una flessione dello 0,7% rispetto ai tre mesi che l’avevano preceduto.

Il dato più sorprendente, tuttavia, è il negativo che risulta anche in merito alle vendite dei discount alimentari (-0,1%), che sono a tutt’oggi, secondo altre statistiche, i canali di vendita preferiti dagli italiani che puntano al risparmio. 

> Gli Italiani fanno la spesa nei discount

Per quanto riguarda il settore dei discount, dunque, la perdita complessiva da inizio anno è stata dello 0,2%.

Diminuiscono, tuttavia, nel confronto con gennaio 2013 anche le vendite dei prodotti non alimentari, che subiscono un calo dello 0,3%.

1,5 milioni di disoccupati in più

 L’ Istat ha rilasciato le ultime stime in merito allo stato della disoccupazione giovanile in Italia. Dal 1977 ad oggi il numero dei disoccupati in Italia è cresciuto di circa 1,5 milioni in più.

> Nessun calo della disoccupazione per i prossimi mesi

Trentacinque anni fa, infatti, il numero dei giovani disoccupati con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni era pari a 1 milione e 340 mila, mentre oggi il totale è di 2 milioni 744 mila, per quanto riguarda almeno le stime complessive del 2012, con un tasso che è dunque passato dal 6,4% al 10,7%.

Un milione di famiglie italiane è senza lavoro

L’ Istat, che ha ricostruito le medie trimestrali e annuali a partire dal 1977 ha inoltre evidenziato che per quanto riguarda la distribuzione del fenomeno tra la popolazione maschile e quella femminile non ci sono stati sostanziali cambiamenti rispetto al passato: per i primi, cioè per gli uomini, il tasso è cresciuto dal 18,1% al 33,7%; per le seconde, invece, le donne, dal 25,9% al 37,5%.

In generale, invece, i dati relativi ai confronti con il 1977 dicono che la disoccupazione giovanile è passata dal 21,7% al 35,3%.

Per quanto riguarda infine la distribuzione geografica del fenomeno, l’area italiana che al giorno d’oggi risulta più colpita dal fenomeno della disoccupazione giovanile è il Sud Italia, che mostra rispetto al 1977 un tasso di incremento che è passato dall’ 8,0% al 17,2%, cioè praticamente raddoppiato.

Avete fatto errori con l’UNICO Mini?

 Cosa fare nel caso in cui siano stati fatti degli errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi con il modello UNICO mini? L’ideale sarebbe effettuare una verifica preventiva ma se proprio ci sono state delle dimenticanze importanti o rilevanti nell’indicazione dei redditi, soprattutto riguardo oneri detraibili e deducibili, si può rimediare.

Il contribuente, infatti, se dichiara di aver commesso un errore prima che l’Amministrazione tributaria abbia la possibilità di rilevare l’infrazione commessa, si ottengono degli sconti e in alcuni casi si possono fare le correzioni, senza pagare la multa.

La scheda informativa del modello UNICO PF mini

Per esempio, i contribuenti che dopo aver presentato il modello UNICO mini di accorgono, prima della scadenza del termine di presentazione che non hanno inserito delle spese detraibili o deducibili, hanno la possibilità di presentare entro la scadenza una dichiarazione con il modello “rettificativo” dove deve essere indicata la dicitura “correttiva nei termini”.

Qualche elemento importante sull’UNICO Mini 2013

Se invece sono già scaduti i termini per il pagamento ed è stato pagato un importo superiore o inferiore a quello regolare, allora è necessario usare lo strumento del ravvedimento operoso.

Quando invece la dichiarazione è presentata dopo la scadenza dei termini, il contribuente può sempre integrare il modello o correggerlo ma dovrà usare una dichiarazione integrativa e presentarla entro i 90 giorni dalla scadenza prevista dall’Erario.