Firmato il terzo decreto esodati: lista dei salvaguardati

 E’ da tempo che si aspettava che il Ministro del Welfare Elsa Fornero apponesse la sua firma anche sul terzo decreto di salvaguardia per gli esodati. Dopo i primi due provvedimenti di salvaguardia, infatti, mancavano all’appello ancora un discreto numero di persone che si stava legittimamente chiedendo se, anche per loro, sarebbero arrivate le coperture che permettessero di andare in pensione secondo le vecchie leggi.

Il decreto è stato firmato a fronte del parere delle commissioni parlamentari competenti e d’intesa con il ministro dell’Economia.

► Guida alla richiesta di tutela per gli esodati all’Inps

Il provvedimento rientra nella Legge di Stabilità 2013 (legge 228/2012, articolo 1, commi 231-235) e prevede che altri 10.130 lavoratori possano andare in pensione in base ai criteri anagrafici e contributivi in vigore prima della riforma del ministro stesso. In questo modo il numero delle persone che potrà accedere alla pensione sale a 130mila.

Per l’operatività del provvedimento di salvaguardia sarà comunque necessario attendere la registrazione presso la Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Chi sono i salvaguardati del terzo decreto di salvaguardia

1. i 2.560 lavoratori che sono stati collocati in mobilità (ordinaria o in deroga) entro il 31 dicembre 2011 e cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012, che matureranno i requisti per la pensione entro la fine della mobilità, o comunque entro il termine ultimo del 31 dicembre 2014.

2. i 1.590 autorizzati al proseguimento volontario dei contributi entro il 4 dicembre 2011, che al momento dell’entrata in vigore della riforma  (28 dicembre 2011) avevano già versato almeno un contributo. Possono accedere anche se hanno continuato a lavorare, solo se non con contratto dipendente a tempo indeterminato e senza aver guadagnato, alla data del 4 dicembre 2011, una cifra superiore ai 7.500 euro annui lordi. In questo caso il requisito per la pensione deve essere maturato entro il 36esimo mese successivo all’entrata in vigore della Riforma (entro il dicembre 2014).

3. 850 autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi e collocati in mobilità alla data del 4 dicembre 2011. In questo caso si dovrà attendere fino al termine della mobilità prima di effettuare il versamento volontario, ma solo se i requisiti per l’accesso alla pensione vengano maturati entro fine dicembre 2014.

5. 5.130 lavoratori che hanno concluso il rapporto di lavoro per accordi individuali o collettivi stipulati entro il 31 dicembre 2011 (il rapporto deve essere stato cessato entro il 30 giugno 2012). Anche nel caso abbiano continuato a lavorare, hanno diritto alla salvaguardia se, al 30 giugno, non hanno guadagnato più di 7.500 annui lordi e se hanno perfezionato i requisiti richiesti entro fine dicembre 2014.

Apple licenzia Tim Cook?

Apple starebbe pensando di licenziare colui che ha preso il posto di Steve Jobs, ovvero il nuovo amministratore delegato Tim Cook. Per ora, quelle che arrivano da Silicon Valley sono soltanto voci di corridoio, riportate da Forbes.

Forbes, nello specifico, fa riferimento a voci di corridoio molto vicine ai piani alti della azienda di Cupertino, California, derivanti da Wall Street. La decisione, anche se non c’è ancora nulla di ufficiale, potrebbe essere connessa al costante calo dei numeri della azienda creata dal genio di Steve Jobs.

I numeri in calo

Il gigante hi-tech, infatti, anche se nell’era Cook ha raggiunto il suo massimo storico in Borsa, toccando quota 702 dollari ad azione nel settembre 2012, da sei mesi sta crollando. Apple, piano piano, sta arrivando ai minimi di 390 dollari del 19 aprile. Per questo i vertici di Apple sarebbero pronti a sostituire l’amministratore delegato e rilanciare l’azienda. Prima di fare la fine di Hewlett-Packard e della catena di grandi magazzini JCPenney, fanno notare alcuni analisti menzionati da Forbes.

L’altro ostacolo che il gigante di Cupertino dovrà affrontare è la pubblicazione dei conti del secondo trimestre fiscale, attesa per domani, che potrebbe segnare il primo arresto alla crescita degli utili su base annua in oltre dieci anni. Un crollo connesso alle vendite in calo di iPhone e iPad e alla lotta con Samsung e Google.

Come si sottoscrive un fondo di investimento on line?

 Prima del 200, anno in cui Bankitalia, Consob e Ufficio Italiano Cambi hanno dato la possibilità alle società di gestione del risparmio di far sottoscrivere i contratti anche attraverso Internet, l’unico modo per sottoscrivere un fondo di investimento era di andare alla sede della società di gestione, o in una sua filiale, farsi consegnare il modulo, compilarlo e corredarlo di tutta  la documentazione richiesta e poi spedirlo al mittente.

► Quali vantaggi dal risparmio gestito on line?

Adesso la situazione è cambiata e chiunque voglia sottoscrivere un fondo di investimento può farlo direttamente da casa propria e in qualsiasi ora del giorno preferisce.

La pratica è anche molto semplice: una volta che si è scelta la società di gestione alla quale affidare i propri risparmi dal sito della stessa è possibile compilare il form di adesione che dà accesso al contratto. Poi si scarica il contratto e lo si stampa, si procede alla sua compilazione e alla sua firma.

Il contratto va poi spedito alla società di gestione di riferimento che, una volta ricevuto anche il bonifico bancario che costituisce il vostro capitale da investire, invierà una password di identificazione cliente con la quale si potrà accedere a tutti i servizi offerti dalla società di gestione direttamente on line.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Il fatto che tutta questa operazione venga svolta tramite internet è un chiaro vantaggio per entrambe le parti: meno burocrazia, tempi più brevi e costi abbattuti, senza contare che il cliente avrà accesso alle informazioni sulla sua situazione in qualunque momento della giornata.

Ritorna il Fondo di solidarietà per i mutui

 Riaprirà a breve, ovvero il prossimo 27 Aprile, il Fondo di solidarietà per i mutui, una essenziale risorsa finanziaria che consente a coloro che hanno particolari necessità economiche di sospendere temporaneamente le rate del proprio mutuo, purché sussistono i requisiti richiesti.

La situazione dell’accesso al credito in Italia secondo Mutui.it

Il Fondo di solidarietà, che è stato per la prima volta inaugurato nel 2010, sarà   dunque ripristinato tra pochi giorni e darà la possibilità alle famiglie in difficoltà di accedere ad un finanziamento “sostitutivo” del proprio mutuo, cioè, dal punto di vista del debitore, di una sospensione, fino a 18 mesi del mutuo per la prima casa. 

Le banche concedono ancora pochi mutui

Il  Fondo di solidarietà è stato infatti ulteriormente finanziato con un nuovo gettito da 20 milioni di euro, che, durante il periodo di sospensione del mutuo stesso saranno utilizzati per ripagare le banche degli interessi (con la sola esclusione dello spread) maturati sull’intero debito durante il periodo di sospensione.

Per accedere alla sospensione del mutuo per la prima casa, attraverso il sostegno offerto dal Fondo di solidarietà le famiglie dovranno dimostrare che per il titolare del prestito sussistano le seguenti condizioni di accesso:

– cessazione del rapporto di lavoro (ascrivibile a varie tipologie)

– decesso o handicap grave

– ISEE inferiore a 30mila euro

– proprietà dell’immobile gravato dal mutuo

– importo del mutuo non superiore a 250 mila euro

Quali vantaggi dal risparmio gestito on line?

 L’apertura dei mercati e l’emergere di sempre nuovi attori ha fatto sì che i mercati finanziari divenissero sempre più affollati e difficili da comprendere. Allo stesso tempo si sono moltiplicate anche le opportunità di investimento.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Per questo motivo a tutti i piccoli risparmiatori è consigliato di rivolgersi a dei professionisti per investire i propri capitali, ossia a persone che conoscono bene i mercati e le loro evoluzioni e che possono, quindi, cercare la soluzione che possa portare al maggiore rendimento.

In tutto questo a partire dal 2000, anno in cui la Bankitalia, Consob e Ufficio Italiano Cambi hanno dato il loro assenso alla possibilità di sottoscrivere un fondo di investimento anche senza il ricorso al modulo cartaceo, ma direttamente attraverso internet, la situazione si è complicata ulteriormente.

Infatti, se è vero che, e questo è indubbiamente un vantaggio dell’apertura dell’industria del mercato gestito ad Internet, i piccoli risparmiatori hanno accesso ad un numero sempre più elevato di possibilità di scelta tra i vari strumenti finanziari, allo stesso tempo c’è anche da tenere conto che Internet pone al risparmiatore degli ulteriori problemi.

Infatti, ad una maggiore scelta corrisponde anche una maggiore richiesta di competenze a chi vuole investire per districarsi tra le tante offerte e proposte. A questo si aggiunge il fatto che  l’eccesso di informazioni può essere, a volte, fuorviante e non sempre si traduce in valore aggiunto per le scelte di investimento.

► Vantaggi e rischi dei fondi di investimento

In definitiva, anche se Internet ha dato la possibilità a tutti di avere accesso ad informazioni prima ad esclusivo appannaggio degli addetti del settore, ai piccoli risparmiatori si consiglia sempre di affidarsi professionisti.

Il Napolitano-Bis fa bene allo spread

Quello di ieri, in seguito alla sua rielezione a presidente della Repubblica, è stato un nuovo discorso di insedimento per Giorgio Napolitano molto meno morbido rispetto al primo discorso tenuto 7 anni fa.

Napolitano ha sferrato un duro attacco ai partiti politici, invitandoli a comporre subito un nuovo esecutivo, che continui sulla strada delle riforme.

Le parole di Napolitano sembrano far bene al climax economico. I mercati proseguono nel dare credito all’Italia allentando ulteriormente la pressione sul debito pubblico. Lo spread, il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni, allarga la discesa e butta giù al ribasso anche la quota 270 punti base a 268 punti, ponendosi sotto il livello medio dell’ultimo anno di quasi cento punti e ai minimi dal 1° febbraio.

I decennali rendono il 3,9%, ai minimi dal novembre 2010. Per quanto concerne i titoli a due anni, i titoli più colpiti dalla crisi nell’autunno del 2011, con un rendimento sceso all’1,14%, hanno aggiornato i nuovi minimi storici. Insomma, gli investitori tornano a credere nell’Italia con benefici immediati per le casse dello Stato: basti pensare che 100 punti base di spread in più costano circa 15 miliardi di euro nell’arco di tre anni. Anche in Spagna sono scesi i rendimenti. Il Tesoro ha configurato titoli a breve scadenza (entro l’anno) per complessivi 3 miliardi di euro, il target massimo previsto, con un calo dei tassi. La domanda è stata altissima.

Sulla scia del calo dello spread e della buona intonazione di Wall Street, Piazza Affari chiude sui massimi di giornata con il Ftse Mib a +2,93%

Mastercard è alla ricerca di Stagisti

 Se siete prossimi alla laurea e per questa estate avete intenzione di iniziare a confrontarvi con il mondo del lavoro, non lasciatevi scappare l’occasione che arriva direttamente da MasterCard che sta cercando dei nuovi talenti da inserire nel proprio organico che possano portare nuova linfa vitale ad un prodotto che gode già di un ottimo successo.

E lo fa con un programma di stage dedicato proprio ai laureandi: è il programma di stage Campus Summer MasterCard, al quale possono partecipare tutti gli studenti universitari che hanno in programma di laurearsi tra il 2013 e il 2014 e che permetterà ai selezionati di entrare a far parte di questa grande azienda sia in Italia che all’estero.

L’obiettivo è quello di trasformare gli studenti in dei professionisti del settore attraverso una formazione mirata da svolgersi attraverso vari stage che si terranno in Italia, Germania, Inghilterra, Irlanda e Belgio.

I requisiti per partecipare alle selezioni che vi permetteranno di partecipare al Campus Summer MasterCard sono, oltre alla laurea da ottenersi entro il 2014, un alto rendimento accademico e la conoscenza dei principali programmi informatici.

Per avere maggiori informazioni sulle sedi di lavoro e per l’invio della propria candidatura per il programma di stage Campus Summer MasterCard si rinvia al sito del gruppo alla pagina dedicata alle job opportunities.

Per la Merkel la situazione italiana è difficile

 La cancelliera tedesca Angela Merkel si è espressa oggi, a Berlino, attraverso il suo portavoce Steffen Seibert, sulla situazione politica ed economica italiana. Il premier tedesco ha infatti dichiarato che la situazione italiana viene guardata e seguita con attenzione ed interesse dagli osservatori tedeschi sin dal momento delle elezioni.

Gli antieuro tedeschi sopra il 5%

Quella dell’attuale Italia, tuttavia, viene avvertita all’estero come una situazione particolarmente difficile e atipica, sia dal punto di vista finanziario che da quello economico. Stando così le cose, però, a maggior ragione, il governo tedesco assicura che sarà sempre al fianco dell’Italia e di qualsiasi suo eventuale governo, affinché l’Italia possa compiere quel necessario percorso di consolidamento e di crescita che gli è ora necessario.

La riforma del welfare in Germania

E per quanto riguarda la recente elezione del nuovo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il vertice tedesco fa sapere, sempre attraverso le parole del portavoce, che si tratta di una figura che in Germania, ma anche nell’intero contesto internazionale, è tenuta in grande stima e considerazione.

Queste sono dunque le riflessioni e le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel nei confronti della situazione politica ed economica italiana, proprio mentre in Germania si inaspriscono i toni dl confronto politico in vista delle prossime elezioni federali del 22 settembre prossimo.

Commessi e responsabili per Inditex

 Il settore dell’abbigliamento offre sempre delle ottime opportunità di lavoro. In questo periodo sono diverse le aziende che stanno cercando nuove leve da inserire negli store con diversi ruoli, sia per profili junior che per profili senior. Dopo avervi parlato delle offerte di lavoro di Zara, oggi vediamo quelle di Inditex, il grande gruppo del mondo della moda che, tra l’altro, possiede anche la stessa Zara.

Inditex oltre al marchio Zara, possiede anche altri numerosi brand famosi in tutta Europa ed oltre. Tra questi ci sono Bershka, Massimo Dutti, Oysho, Pull&Bear, Stradivarius, Zara Home e Uterque. Il proprietario di questo grande gruppo è  Amancio Ortega, l’uomo più ricco d’Europa, che è riuscito a farlo crescere fino ad annoverare ben 5.000 punti vendita in 78 Paesi tra Europa, America, Asia ed Africa.

Al momento il gruppo è alla ricerca di personale per coprire i ruoli di commesso e di responsabile negozio per molti dei suoi brand. Vediamo nel dettaglio l’offerta di lavoro di Inditex.

Commessi e Commesse 

Le sedi di lavoro saranno gli store Inditex di Venezia e Milano, quelli di Oysho di Venezia; gli Stradivarius di Chieti e i Pull&Bear di Perugia.

Responsabili di negozio

Le sedi di lavoro nelle quali saranno assunti i responsabili di negozio prescelti sono gli store Inditex di Milano, Lonato (BS), Antegnate (BG), Cagliari, Pescara, Chieti, Molfetta (BA) e Palermo. Inoltre ci sono anche i negozi Oysho di Roma, quelli di Massimo Dutti di Torino e gli Stradivarius di Verona.

Per tutte le informazioni relative ai requisiti richiesti per partecipare alle selezioni e per l’invio della candidatura si rimanda al sito di Inditex, alla pagina dedicata alle carriere.

Inps al collasso: secondo Mastrapasqua nel 2015 non ci saranno soldi per pagare le pensioni

 La notizia è arrivata direttamente dal presidente dell’Inps, anzi, della SuperInps, il nuovo grande istituto di previdenza sociale che si è venuto a creare dopo che il decreto Salva Italia ha stabilito la fusione tra Inps, Inpdap e Enpals. Mastrapasqua ha inviato ieri una lettera nella quale scrive chiaramente che l’Inps potrebbe non avere pi sufficienti risorse per garantire il pagamento delle pensioni già dal 2015.

► Basta ai pignoramenti delle pensioni e degli stipendi in banca

La fusione tra i diversi istituti previdenziali, ognuno dei quali aveva in carico un determinato tipo di lavoratori, non sembra assolutamente aver creato benefici alle casse del grande carrozzone che si è venuto a creare. Il discorso è semplice e quanto mai paradossale: lo scorso anno l’Istituto di Previdenza Nazionale ha chiuso con una perdita di circa 10 miliardi di euro, il che ha fatto crollare il suo patrimonio, che è ciò di cui l’Inps si serve per l’erogazione delle pensioni, da 41 a 15,4 miliardi di euro.

A questa perdita si è aggiunto il buco che già esisteva nelle casse dell’Indpad – Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (lo Stato non è sempre stato puntuale nel pagamento dei contributi per i suoi dipendenti) che ha creato, quindi, alla grave situazione della quale Mastrapasqua sta cercando di trovare una soluzione.

► Nessun assegno pensionistico integrativo per i giovani di oggi

Il problema, ora, è nelle mani del prossimo esecutivo di governo, se e quando si formerà, con la possibilità, molto concreta, che si predisponga l’ennesima riforma del sistema pensionistico italiano.