Rimborsi Iva 2013, le novità volute da Befera

 Alle imprese italiane non arriveranno solo i soldi provenienti dallo sblocco del pagamento dei debiti contratti dalle pubbliche amministrazioni, ma anche i rimborsi IVA, per un totale di 6,5 miliardi di euro che l’Agenzia delle Entrate dovrà erogare tra il 2013 e il 2014.

► Calendario in 15 tappe per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

E’ stato il direttore dell’Agenzia a introdurre durante l’audizione in Parlamento sul decreto per lo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni le importanti novità previste per i rimborsi. Due i provvedimenti previsti da Befera.

Il primo provvedimento, che sarà emanato direttamente dall’Agenzia, riguarderà i tempi e i modi per la riprogrammazione delle restituzioni e dei rimborsi Iva, che saranno di 2,5 miliardi di euro nel 2013 3 di 4 miliardi nel 2014.

Il secondo provvedimento, invece, che entrerà in vigore dal 2014, prevede l’aumento da 516 mila euro a 700 mila euro del limite annuo delle compensazioni effettuate tramite modello F24. Con questo provvedimento, coloro che matureranno un credito Iva dovranno indicare nella dichiarazione la modalità di recupero del credito con possibilità di scelta tra:

► Quando l’IVA è indetraibile

– compensazione attraverso i modelli F24;

– rimborso con procedura semplificata all’agente della riscossione;

– credito per la gestione IVA dell’esercizio successivo.

 

L’italia è un paese per vecchi

 L’Italia è un paese per vecchi. Anzi, senza volontà di offendere nessuno, si può dire che l’Italia è un paese di vecchi. Questo, almeno, è quanto emerge dai dati pubblicati dal’Istat – dati che si riferiscono al 2011 – che mettono in relazione il numero delle persone che percepiscono una pensione con il numero delle persone occupate.

► Sale la spesa per le pensioni che però sono sempre più povere

Nel 2011 in Italia c’erano 71 pensionati ogni 100 lavoratori. Un rapporto che fa capire come mai il sistema del welfare in Italia sia così tanto sofferente.

Ma il numero dei pensionati non è uguale in tutta la penisola: nelle regioni del Sud, infatti, sia ha la media più alta di pensionati rispetto ai lavoratori, con un rapporto di 82 pensionati ogni 100 occupati, mentre la media si abbassa salendo verso il nord, regioni nelle quali il rapporto di dipendenza è di 66 a 100.

► Come cambia la pensione anticipata con la Riforma Fornero

Anche l’andamento su base annuale dal rapporto di dipendenza tra pensionati e lavoratori non segue un andamento regolare nel corso degli anni: a livello nazionale, infatti, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2006 il rapporto di dipendenza è diminuito, passando da 74 pensionati ogni 100 occupati nel 2001 a 70 ogni 100 occupati registrato nel 2006. I successivi due anni hanno visto mantenersi stabile questa media nazionale, mentre si è rilevato un altro picco nel’ultimo triennio, arrivando al dato odierno di 71 pensionati ogni 100 occupati.

Stage in banca con Unicredit

 Unicredit è una grande banca che opera sia in Italia, con una diffusione capillare sia sul territorio italiano che a livello internazionale. Al momento Unicredit può vantare quasi 10 mila sportelli attivi in tutto il mondo e oltre 162.000 dipendenti.

Unicredit è una realtà in continua espansione che punta molto sulla formazione dei giovani. Per questo la banca sta offrendo a giovani e brillanti laureati o laureandi la possibilità di fare stage all’interno delle sue sedi. Per questo periodo le offerte di stage Unicredit sono attive per le sedi di di Roma, Bologna e Milano. Vediamole nel dettaglio.

Le offerte di stage Unicredit

Stage Data Governance Global Consolidation Tool & Modeling, Roma

Tirocinio Investor Relations – Rating Agencies, Milano

Stage Know Your Client Process, Milano

Tirocinio Data Governance (GSIFI), Roma

Stage Data Governance (Financial Data Modeling & Rules), Roma

Tirocinio Basic & Daily Needs, Bologna

Stage Private Investor Products, Milano

Stage Accounting, Milano

Equity Finance Western Europe Italy, Milano

Tirocinio Risk Policies & Processes, Milano

Stage Structured Interest Rate Derivatives, Milano

Stage Unicredit Global Mobility & Benefits – Human Resources, Milano

Per avere maggiori informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per gli stage Unicredit e per l’invio della propria candidatura consultare il sito della banca alla pagina dedicata alle carriere.

 

Assunzioni Mandarina Duck

 Mandarina Duck è un famoso e ben radicato brand specializzato nel design e nella commercializzazione di articoli di pelletteria. Il logo dell’azienda, la piccola tartaruga, è famoso in tutto il mondo grazie alla grande rivoluzione che  Mandarina Duck ha portato nel mondo della valigeria e delle borse nel 1977, anno della sua creazione.

Il prodotto con il quale l’azienda di Cadriano di Granarolo, in provincia di Bologna, ha iniziato il suo percorso verso il successo è stato lo zainetto Utility, una piccola e comoda borsa in materiale plastico che ha dato il via all’espansione del brand in tutto il mondo.

Ad oggi, infatti, Mandarina Duck, oltre alla sede centrale, ha anche altre sedi all’estero – Spagna, Francia, Gran Bretagna e e Giappone –  e punti vendita in tutto il mondo.

Al momento Mandarina Duck è alla ricerca dei seguenti profili professionali:

1. Addetti vendite per Roma e Venezia. La ricerca è rivolata a madrelingua cinesi che possano assicurare un elevato standard di qualità del servizio di vendita.

2. Visual Merchandiser (Italia) che si occuperà principalmente della creazione del visual merchandiser book.

3. Retail Director (Italia) che si dovranno occupare della gestione economica e del personale degli store che verranno affidati.

Per avere maggiori informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni di Mandarina Duck e per l’invio della propria candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina Lavora con noi.

Le banche italiane sono solide, ma devono concedere più prestiti alle PMI

 Le banche italiane sembrano non aver problemi. A dirlo è il Fondo Monetario Internazionale nel Rapporto sulla stabilità finanziaria globale pubblicato in questi giorni.► Per il FMI l’economia mondiale è in ripresa, anche se l’Europa rallenta

Il FMI plaude anche al modo in cui l’Italia ha cercato di risolvere il problema del debito delle pubbliche amministrazioni perché, come dicono gli esperti di Washington, dare credito alle piccole e medie imprese, che sono quelle che possono vantare i maggiori crediti verso le P.A., è l’unico modo per cercare di risollevare l’economia.

Il decreto è piaciuto così tanto al FMI che anche gli altri paesi europei sono stati invitati a fare altrettanto.

Ma il decreto per lo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni non è sufficiente. Come detto anche ieri dal presidente della BCE Mario Draghi le piccole e medie imprese, tanto quelle italiane che quelle degli altri paesi dell’Unione, devono avere la possibilità di accedere a crediti a tassi agevolati.

► Mario Draghi chiede tassi ragionevoli per i prestiti alle PMI

Infatti nel Rapporto del FMI viene evidenziato come i prestiti concessi dagli istituti bancari alle piccole e medie imprese siano diminuiti di circa il 5% dall’inizio della crisi e questa contrazione sta portando queste realtà, che sono alla base dell’economia, a non avere la possibilità di continuare il loro lavoro.

 

Il pignoramento di stipendi e delle pensioni è un problema da risolvere

 Alcune modifiche di legge avvenute con il Governo Monti hanno fatto diventare prassi il pignoramento delle pensioni e degli stipendi da parte di Equitalia, anche se questa possibilità non è prevista da nessuna legge italiana.

► Evasione fiscale, a marzo il nuovo redditometro

Il fatto, finora sconosciuto ai più, è venuto a galla grazie ad un servizio di Ballarò e, dopo che anche alcuni deputati del Pd (Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno) hanno richiesto un emendamento per mettere fine a tutto questo, anche lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate a porsi il problema.

Ma come è possibile che Equitalia possa pignorare stipendi e pensioni? La risposta è molto semplice: con i decreto anti-evasione, i pensionati che percepiscono più di 1000 euro al mese devono obbligatoriamente farsi accreditare l’assegno mensile su conto corrente o su conto postale.

In questo modo la pensione o lo stipendio diventano immediatamente una parte del risparmio e, quindi, l’amministrazione può intervenire, in caso di debiti insoluti, con l’esecuzione forzata totale e non rimanendo nel limite del quinto del totale come previsto dalla legge nel caso in cui il pignoramento riguardi pensione o stipendio.

► Sale la spesa per le pensioni che però sono sempre più povere

I deputati del Pd hanno chiesto al Governo un intervento immediato che protegga pensionati e lavoratori da tali esecuzioni che vanno ad intaccare le possibilità di sopravvivenza di molte persone che sono state già messe duramente alla prova dalla crisi.

Il lavoro è la prima preoccupazione degli italiani

 La crisi economica, invece di avviarsi verso la fine, sembra attanagliare oggi più che mai gli italiani. Secondo, infatti, i dati contenuti nell’Outlook Italia 2013, la popolazione del bel paese non ha più speranze per il futuro, dato che è il presente a preoccupare.

► Indagine europea sulla ricchezza delle famiglie: in Italia una su sei è povera

I dati parlano chiaro: sono 11 milioni le famiglie che hanno paura di non poter più portare avanti lo steso tenore di vita e 14 milioni quelle per cui il risparmio è solo un miraggio e 13 milioni di famiglie, ancora, avrebbero molti problemi nel caso si trovassero ad affrontare spese improvvise, quali visite mediche o riparazioni auto.

Ma c’è anche altro nel rapporto. Secondo la Confcommercio, infatti, una famiglia su tre non riesce già più a pagare in tempo tutte le scadenze mensili e il 17% sta già mettendo mano al risparmio o ricorrendo a piccoli prestiti e finanziamenti per affrontare le spese correnti.

Ma ciò che più di tutto il resto spaventa gli italiani è il mercato del lavoro: un mercato duro, ostico, che non dà nessuna garanzia e con il quale circa un quarto della popolazione ha un rapporto molto difficile. Si tratta del 25% della popolazione che teme di perdere il lavoro nei prossimi sei o sette mesi e di un altro 27% che ha paura di vedersi ridurre lo stipendio.

Gli italiani non credono solo che il mercato del lavoro sia fermo, ma anche, ed è un sentimento comune a più della metà della popolazione, che per trovare un lavoro sia necessaria una raccomandazione.

► Non solo scoraggiati, ma anche inattivi, in numero sempre maggiore

Questa è la situazione che hanno fotografato Confcommercio e Censis, una situazione che viene affrontata con il “modello delle tre R”: rinuncia-rinvia-risparmia:

Per i primi sei mesi dell’anno le famiglie che prevedono di effettuare una spesa consistente per voci come la ristrutturazione della casa, o l’acquisto di un elettrodomestico o di mobili o di un mezzo di locomozione risultano ai minimi rispetto a quanto rilevato nei quattro anni precedenti. Cresce la percentuale che per il momento rinvia questo tipo di spese.

Befera sullo “slocca debiti”

 Il decreto legge numero 35/2013, quello che sblocca i soldi per saldare i debiti della pubblica amministrazione, ha sicuramente un obiettivo di fondo: immettere immediatamente la liquidità necessaria nel nostro sistema economico puntando sull’accelerazione del pagamento dei debiti della PA.

A spiegare le finalità del provvedimento che per molti è stato il colpo di coda del Governo Monti, ci ha pensato Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, parlando alle Commissioni parlamentari speciali.

La Francia ci prova con la moneta locale

Il decreto tanto discusso mette ordine in almeno due situazioni. In primo luogo, per quanto riguarda i rimborsi d’imposta, ha aumentato le erogazioni per circa 2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014. In più ha elevato la soglia della compensazione tra crediti e debiti fiscali da 516 a 700 mila euro.

L’Italia s’indebolisce senza decisioni

In secondo luogo, il decreto, per quanto riguarda la compensazione dei crediti commerciali con i debiti fiscali, offre la possibilità di usare i debiti delle PA per compensare le somme dovute agli istituti tributari.

Molto importante la questione dei rimborsi. Il decreto prevede che sia il direttore dell’Agenzia delle Entrate stabilisca modi e tempi delle erogazioni come indicato dal decreto legge e poi si prevede un innalzamento dal 516 a 700 mila euro del limite annuo delle compensazione fatte tramite F24 dal 2014 in poi.

Per i sequestri basta la disponibilità della casa

 Un soggetto che sia indagato e non possegga una casa ma ne abbia la disponibilità anche parziale, è passibile di sequestro. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 15995 dell’8 aprile.

Il reddito fondiario e i famigliari a carico

I porporati hanno stabilito che è legittimo il sequestro preventivo di un immobile che sia in comproprietà tra l’evasore e sua moglie anche se è quest’ultima a pagare il mutuo sulla casa con i propri redditi. Il sequestro, infatti, può essere applicato anche ai beni che sono disponibili per l’indagato e può riguardare sia il prezzo, sia il profitto del reato.

Tutto nasce da un caso concreto. Il Gip aveva emesso un’ordinanza di sequestro preventivo per un contribuente che aveva donato i suoi tre appartamenti alla moglie ai due figli. Per il sequestro è stato fatto ricorso e il ricorso è arrivato in Cassazione dove i giudici hanno ascoltato la lamentela della donna sull’illegittimità della misura. Secondo la ricorrente il sequestro doveva interessare soltanto la metà dell’immobile di proprietà dell’evasore.

Per le agevolazioni sulla prima casa vale il dato anagrafico

I giudici della Corte di Cassazione però, hanno ritenuto legittimo il provvedimento impugnato dalla donna. Il fatto è che ai fini di un sequestro preventivo che debba essere funzionale alla confisca, viene sequestrano e confiscato non il il bene in base alla disponiilità dell’indagato ma il bene in base al profitto o al prezzo del reato.

Il rimborso per i bonus di ristrutturazione

 Chi ha fatto dei lavori in casa finalizzati alla riqualificazione dell’edificio nella speranza di avere un appartamento energeticamente più efficiente, ha potuto beneficiare di uno sconto che era del 36 per cento, poi è stato elevato al 50 e presto, dal primo luglio, tornerà ad essere del 36 per cento.

La documentazione per il 730

Come barcamenarsi in questa giungla di percentuali e sconti? Come chiedere il rimborso per le spese sostenute? Tutto cambia in base al periodo dei lavori che può non coincidere con l’anno solare e fiscale e può essere a cavallo delle due percentuali, nel senso che le ristrutturazioni possono essere iniziate quando si aveva lo sconto del 36 per cento e poi si possono essere concluse, con tanto di pagamenti, nel secondo periodo.

Un contribuente, scrive all’Agenzia delle Entrate per sapere se le spese sostenute per la ristrutturazione edilizia, iniziata prima del 25 giugno con il pagamento di un anticipo e conclusa dopo quella data con il saldo dei restanti pagamenti, beneficino della detrazione del 36 o del 50 per cento.

Per le agevolazioni sulla prima casa vale il dato anagrafico

L’Erario ribadisce che per tutte le spese documentate e sostenute a partire dal 26 giugno 2012 e terminate con i rispettivi pagamenti entro il 30 giugno del 2013, ottengono una detrazione del 50 per cento per la cifra che rientra entro i 96 mila euro per unità immobiliare. Le spese sostenute prima del 25 giugno 2012 invece ottengono una detrazione al 36 per cento e devono far riferimento al tetto di spesa di 48 mila euro.