PosteVita assicura una copertura totale

 Il gruppo assicurativo Poste Vita ha la peculiarità di proporre prodotti che si rivolgono ad un vasto pubblico, a tutti coloro che un qualsiasi motivo, decidono di mettersi al sicuro. I prodotti in cui è specializzata la compagnia Poste Assicura SpA sono quelli del ramo danni dove ogni cittadino può trovare una soluzione su misura anche sotto il profilo finanziario.

Postapersona Affetti Protetti

Le polizze che presentiamo oggi sono quelle rivolte da un lato alle imprese e dall’altro ai condomini. Chi abita in un appartamento all’interno dello stabile, può prendere visione dei fogli illustrativi della Postaprotezione Condominio. Questa polizza copre sia i danni legati ad un evento fortuito, accidentale, nella cui categoria rientrano tanto gli incendi, quanto i fulmini o lo spargimento d’acqua legata la malfunzionamento della grondaia, sia i danni legati all’impianto elettrico, agli eventi atmosferici o sociopolitici.

Postapersona Sempre Presente

La soluzione per le imprese, che prende il nome di Postaprotezione Piccola Impresa, serve invece a tutelare l’attività imprenditoriale dagli eventi dannosi che potrebbero causare danni alla fonte di reddito. Si tratta di un’assicurazione multirischi studiata sia per i piccoli imprenditori, sia per i commercianti che per prima cosa desiderano tutelare il loro patrimonio.

I danni dai quali tutela questa polizza sono l’incendio, gli eventi atmoferici, la rottura delle insegni, l’interruzione del servizio, ma anche furto, rapina, estorsione e rischio porta valori. L’importo cambia e la copertura può essere quadriennale.

L’assicurazione inglese sul primo appuntamento

 Il primo appuntamento, sì, proprio quello tra un uomo e una donna, è un’occasione che pochi sanno sfruttare. O almeno questo è ciò che dicono le statistiche. Come recuperare la delusione amorosa, se è vero che esiste l’amore a prima vista? Assicurandosi contro il due di picche.

Assicurarsi prima di andare in America

Un’eventualità, quella dell’incidente emotivo, che è stata presa in considerazione, in seria considerazione, dalle polizze inglesi.

Il fatto che ad un primo appuntamento, le variabili che possono influire negativamente sulla riuscita dell’incontro sono numerose. Per esempio potrebbe non essere gradito il luogo dell’incontro, oppure non accade nulla di ciò che si è immaginato. Il responsabile dei contenuti del portale Confused.com ha dunque lanciato l’idea di un’agenzia che venda assicurazioni per proteggere i cittadini dalle delusioni amorose. Una specie di soddisfatti o rimborsati.

La comunicazione alla polizza anche tramite app

Non un’agenzia esclusiva, ma un’agenzia che offre delle assicurazioni automobilistiche con la clausola legata al primo incontro. Lo slogan scelto per la campagna è molto indicativo: “Appuntamento fallito? Cupido ti copre le spalle! Se l’appuntamento è stato un disastro, richiedi i soldi indietro. E spendili in qualcosa che ha più valore: te stessa!”

Si capisce così che il prodotto è rivolto in modo particolare alle donne single che per l’assicurazione auto pagano anche 400 euro in più delle donne sposate.

Il tasso variabile è ancora un’opportunità da cogliere?

 Uno dei portali di riferimento per il mondo immobiliare in Italia è sicuramente Idealista che si pone in questa settimana una domanda molto interessante: il tasso variabile è ancora conveniente come l’anno scorso?

Le banche, infatti, ultimamente stanno spingendo molto sul tasso fisso. La situazione degli istituti di credito è molto “paradossale” nel senso che l’80 per cento delle proposte è a tasso variabile ma poi a livello comunicativo si spinge affinché i consumatori optino per il tasso fisso.

Per la casa ecologica il rimborso del mutuo è più semplice

Quest’ultimo, tra l’altro, ha ancora un costo superiore al variabile di almeno 250 punti base. Se mediamente un tasso variabile è firmato al 3 per cento, per il tasso fisso gli interessi si calcolano sul 5,5 per cento.

Qualche consiglio per ottenere il mutuo

Se ci basassimo solo sui numeri, quindi, la risposta al quesito iniziale sarebbe scontata: il tasso variabile è migliore. La risposta così netta però, fa sorgere una seconda domanda: il tasso variabile sarà ancora così conveniente anche in futuro?

Secondo alcuni analisti, gli indici europei per il calcolo degli interessi dei mutui variabili, per esempio l’Euribor, sono destinati a salire visto che oggi rasentano lo zero. Secondo le previsioni, nei prossimi 5 anni ci sarà un rialzo di 140 punti base.

Scende l’importo medio dei prestiti

 La crisi ha depresso i consumi e si può avere conferma di questa teoria semplicemente osservando i dati su mutui e prestiti disponibili sul sito dell’ABI. L’Associazione interbancaria italiana, in fondo, dà qualche notizia rincuorante: i tassi d’interesse per mutui e prestiti sono in calo sia su base mensile che su base annuale.

Il CRIF aggiunge qualche altra informazione riguardo i prestiti. Il rapporto fornito dalla centrale dei rischi riguarda in modo particolare gli importi erogati nei prestiti che nel 2012 sono calati ancora.

Prestiti a fondo perduto per le imprese del Lazio

I contribuenti italiani continuano a cercare un finanziamento per l’acquisto della casa e non solo ma stanno dando fondo ai risparmi di una vita e per questo preferiscono togliere i soldi dal materasso e chiedere importi più “sostenibili” agli istituti di credito.

I prestiti d’onore servono davvero?

La flessione degli importi dei mutui è stata del 3,7 per cento e ancora più consistente è stato il calo degli importi dei prestiti finalizzati e dei prestiti personali che sono calati rispettivamente del 4,1 per cento e del 6,7 per cento.

La contrazione indicata è figlia della crisi economica che impensierisce le famiglie sempre meno disponibili all’indebitamento. Oltre agli importi diminuisce infatti, anche la richiesta complessiva di finanziamenti.

Buone notizie sui tassi anche dall’ABI

 In un momento di crisi, quello che gli italiani desiderano sapere è se avranno ancora la possibilità di sperare in una casa, in un mutuo, in un lavoro. Sull’ultimo punto non si possono ancora fornire delle risposte, visto che l’indice di disoccupazione è in continuo aumento e una riforma del mercato del lavoro è lontana dall’orizzonte.

Scende l’importo medio dei prestiti

Qualche certezza, però, arriva per i mutuatari che vogliono coronare il sogno di avere un tetto sulla testa. Secondo l’ABI, infatti, il tasso d’interesse medio d’acquisto delle nuove abitazioni, è calato dal 3,76% registrato a febbraio fino al 3,66 per cento di marzo. I tassi sono in calo anche rispetto all’anno scorso quando nello stesso periodo si parlava di un bel 4,27 per cento.

I prestiti d’onore servono davvero?

Di tutte queste notizie che fanno ben sperare i mutuatari, parla direttamente l’Associazione bancaria italiana, nel classico rapporto mensile. Il documento evidenzia un calo dei tassi d’interesse medi sia sui mutui, sia sui prestiti. In questo secondo caso si è passati dal 3,77% di febbraio al 3,74 per cento di marzo con una riduzione che su base annua è dello 0,4 per cento.

In flessione anche il tasso medio sui depositi bancari che cala dal 2,04 per cento al 2,03 per cento.

Passera è il contrario di Schaeuble

 Il ministro delle finanze tedesco contro Cipro ha detto che il paese va salvato altrimenti il fallimento dell’isola potrebbe avere ripercussioni importanti sul resto d’Europa. Secondo Wolfang Schaeuble, che ha visto tutti i parlamentari tedeschi per discutere del salvataggio di Cipro, il fallimento dell’isola potrebbe contagiare tutti gli altri paesi periferici dell’Eurozona, Italia inclusa.

Il ministro delle finanze tedesco contro Cipro

Insomma, non solo Cipro ha un problema con le banche, ma Cipro è un problema per la periferia europea.

Quando si è parlato di modello di salvataggio replicabile, qualcuno ha osservato le specificità della crisi cipriota ma l’opinione dominante è quella espressa da Schaeuble: il contagio in caso di default sarebbe inevitabile.

All’estremo opposto troviamo le idee di Corrado Passera, titolare ancora per un po’ del dicastero nostrano dello Sviluppo Economico, che a Radio24 dice:

La Germania si mette dalla parte dell’Italia

“Ma no, no, diamo il senso della misura alle cose: già ci siamo fatti mettere nell’angolo da un paese che rappresenta il 2% dell’Europa e siamo riusciti a fare un casino del diavolo non avendolo affrontato nel modo giusto, adesso non rifacciamolo con un micro-problema come quello di Cipro.”

Poi con riferimento all’Italia, il ministro Passera spiega che è vero che c’era il rischio di una crisi profonda per il nostro paese se non ci fossero stati i presupposti per la crescita economica, ma il governo ha lavorato sui conti pubblici ed ha garantito la sicurezza necessaria al paese.

Il beige book di Piazza Affari

 La borsa, si sa, è influenzata molto dalle pubblicazioni relative all’andamento dei titoli e allo stato di salute delle aziende. Il primo trimestre dell’anno, generalmente, è dedicato alla pubblicazione e diffusione dei bilanci che illustrano quello che è accaduto l’anno precedente e riescono a dare un’indicazione sul futuro del paese.

PIL USA deludente

La settimana in corso è stata caratterizzata dalla pubblicazione dei dati sull’economia cinese che ha confermato di essere in una fase di rallentamento, pericolosa per gli equilibri dell’economia mondiale.

La ripresa è più lontana e le borse tremano

I listini europei, temono il peggio e nella giornata “cinese” chiudono il rosso. Poi però, visto che la notte porta consiglio, si ha un’inversione di rotta e inizia la fase dei rialzi. Londra, per esempio riesce a risalire la china e guadagna lo 0,14 per cento. Molto meglio vanno Francoforte e Parigi che guadagnano rispettivamente lo 0,41 e lo 0,54 per cento. Come Francoforte, anche Milano procede con il +0,41%.

Sempre nella giornata di oggi, ad influenzare i listini, ci ha pensato il Beige Book della Fed che spiega come l’economia americana, dalla fine di febbraio fino alla prima settimana di aprile, abbia recuperato alla grande, trainando Wall Street e le altre borse in territorio positivo. L’unica nota stonata in questo panorama quasi idilliaco è Tokyo che vede arretrare il Nikkey dell’1,22 per cento.

Il ministro delle finanze tedesco contro Cipro

 La crisi di Cipro non è stata soltanto emblematica per l’Europa e non è vero che il suo salvataggio è da considerarsi un modello per il resto del Vecchio Continente. In effetti, ogni crisi ha le sue specificità e quella di Cipro non è da meno.

Nell’isola, considerata a lungo un paradiso fiscale, le banche hanno dimostrato tutta la loro debolezza tanto da aprire una crisi finanziaria di vasta portata che ha costretto il paese a chiedere aiuto all’Europa. L’UE ha sbloccato una parte dei fondi necessari per il salvataggio, a patto che Cipro effettuasse un prelievo forzoso sui conti deposito.

Il punto sul salvataggio di Cipro

Dopo un tira e molla che ha bloccato l’attività finanziaria dell’isola per una decina di giorni, si è arrivati alla mediazione, ma non sembra che la soluzione adottata sia condivisa da tutti. La Germania, per esempio, che era molto esposta sulle banche cipriote, non ha preso bene la conditio sine qua non.

La versione di Saxo Bank su Cipro

Gli interventi dei leader economici tedeschi, chiaramente, si è concentrata su altri temi. Il ministro delle finanze, Wolfang Schaeuble, per esempio, ha voluto mettere in guardia l’Europa intera dicendo che il fallimento di Cipro, non ancora proclamato, potrebbe scatenare un effetto domino nell’area euro.

Il monito è arrivato proprio durante una riunione di tutti i parlamentari tedeschi che hanno dovuto deliberare sui possibili aiuti finanziari all’isola, che ricordiamo, ammontano a 10 miliardi di euro. Secondo Schaeuble, Cipro sarà costretta al fallimento se non viene aiutata e il suo fallimento potrebbe poi interessare anche gli altri paesi periferici.

Accelerate le trattative tra Telecom e 3 Italia ma è scontro

 Cosa succederà adesso al titolo Telecom in borsa? Le cronache finanziarie parlano di un’accelerazione nelle trattative tra l’azienda telefonica italiane e 3 Italia, non senza problemi visto che nell’ultima assemblea c’è stato lo scontro tra Tronchetti Provera e Bernabé.

L’assemblea di Telecom Italia, ha dato il via libera al bilancio da cui si è visto che soltanto il 44 per cento del capitale è presente e la maggior parte è nelle mani di Telco.

Bernabé ha il mandato per il percorso di fusione

Agli azionisti ha parlato il presidente di Telecom Francom Bernabé che ha ribadito l’importanza di regolamentare nuovamente e in modo più preciso i servizi di rete fissa. L’obiettivo è quello di definire anche un’infrastruttura nuova che prosegua parallelamente al consolidamento del settore mobile. Negli ultimi 5 anni infatti, la parte mobile che doveva essere il motore della crescita di Telecom, ha fatto segnare un calo molto vistoso.

Piazza Affari vola con banche e Telecom

Il presidente Bernabé ha chiesto anche di affrontare con maggiore chiarezza il problema dell’integrazione con 3 Italia, il quarto operatore italiano, visto che in un decennio, quello che va dal 1997 al 2007, si è assistito ad un calo della forza di Telecom.

Marco Tronchetti Provera che era presidente Telecom in quel decennio ha risposto alle accuse difendendo la fusione tra Tim e Telecom.

La crisi secondo Jens Weidmann

 Se c’è una parola che accomuna tutti gli stati del Vecchio Continente, è crisi. L’Europa, anche dagli osservatori stranieri, è considerata ormai la patria della crisi del debito. Il problema è questa situazione ha infiacchito l’economia del Vecchio Continente e ci si chiede quando si può sperare di uscire dal tunnel.

La BCE chiede attenzione per le PMI

Mario Draghi ha posticipato la ripresa dal secondo semestre del 2013 al 2014 direttamente ma non basta. Ci sono dei pareri ancora più negativi, come quello del presidente della Bundesbank.

Quando parla Jen Weidmann c’è da stare attenti, in parte perché ha sempre un’accusa pronta per i paesi più deboli, in parte perché restituisce delle analisi molto accurate dell’economia europea.

Bini Smaghi critica la forza dell’euro

Il presidente della Bundesbank, dunque, sostiene che questa crisi del debito è lunga a morire e per vedere la luce, molto probabilmente si dovrà attendere ancora un decennio. Una speranza d’invertire il trend è nella possibilità di far leva sulla BCE che può portare avanti delle riforme strutturali importanti per il Vecchio Continente.

Se la prospettiva Weidmann fosse vera, ci sarebbe da chiedersi quali paesi europei siano in grado di sostenere così a lungo la crisi. Una sfida decennale in cui la ripresa, sul lungo periodo, potrebbe essere imputata soltanto ad una più veloce attività su scala globale.