Il FMI taglia le stime del Pil italiano, ma il paese non ha bisogno di nuove manovre

 La prima affermazione di Mario Monti alla presentazione del DEF è stata che l’Italia, vista la situazione ancora molto difficile dei suoi conti pubblici, avrebbe avuto presto bisogno di una nuova manovra finanziaria, stimata tra i 20 e i 60 miliardi di euro – in base alla variabile Imu – per il biennio 2015/2017.

► Nuova manovra finanziaria per il 2015

Qualche giorno dopo il premier è stato smentito dal Ministro dell’Economia Vittorio Grilli che ha affermato, dal canto suo, l’esistenza delle risorse sia per le spese militari che per gli ammortizzatori sociali.

Sembra aver ragione quest’ultimo, almeno in base a quanto affermato in queste ore dal Fondo Monetario Internazionale, che sostiene che nonostante la situazione dell’Italia sia ancora problematica, saranno necessari solo altri pochi aggiustamenti per mettersi sulla strada del pareggio di bilancio.

C’è solo da aspettare: il fatto che gli aggiustamenti strutturali e fiscali siano stati fatti solo nel corso dell’ultimo anno, infatti, li porterà a compimento solo nel 2014, anno in cui la situazione economica del paese inizierà a stabilizzarsi.

► Grilli smentisce la possibilità di una nuova manovra

Al momento, comunque, il Fondo Monetario Internazionale, ha tagliato le stime di crescita dell’Italia per quest’anno il Pil calerà quest’anno dell’1,5%, per poi tornare a crescere nel 2014 quando registrerà un +0,5%.

Il tasso di disoccupazione, invece, secondo le stime del FMI continuerà a crescere ancora: + 12% nel 2013 (10,6% nel 2012) e +12,4% nel 2014.

 

Unità di crisi per risolvere l’emergenza cassa in deroga

 L’attuale governo, quello tecnico, guidato da Mario Monti, pur essendo ancora in carica non può più fare decreti o occuparsi di questioni urgenti come quelle della mancanza di coperture finanziarie per gli ammortizzatori sociali.

► Susanna Camusso lancia allarme per mancanza fondi cassa integrazione

Ma il problema c’è, come dimostrano le polemiche che si sono levate in questi giorni e che continuano a levarsi, soprattutto per quanto riguarda la possibilità che oltre mezzo milione di italiani si possano trovare a breve senza la cassa integrazione.

I sindacati e le varie associazioni di categoria chiedono però che il problema venga risolto subito, prima che i fondi finiscano, ma il governo non può agire: è stata quindi indetta per la prossima settimana una sorta di unità di crisi composta da Monti, Grilli, le Regioni e le parti sociali per cercare di capire da dove possono essere presi i 2,7 miliardi stimati come necessari per la copertura degli ammortizzatori sociali.

► Anche la Fornero è preoccupata per la cassa integrazione

Una spesa maggiore rispetto a quella dello scorso anno e i sindacati chiedono al governo di mettere nel Def, il Documento economico e finanziario, 1,5 miliardi in più per la Cig in deroga.

► Sindacati uniti per chiedere al governo fondi per la cassa integrazione

Dove trovare questi soldi? La Camusso chiede un abbassamento delle spese militari e il rialzo delle tassazioni sulle rendite e sui patrimoni, anche se il Ministro Grilli, ancora in carica, ha già lasciato la patata bollente al Parlamento.

Sale la spesa per le pensioni che però sono sempre più povere

 Secondo i dati previdenziali resi noti dall’Istat nel 2011 lo stato ha visto aumentare il suo esborso per le pensioni del 2,9% rispetto all’anno precedente, pari a 265,963 miliardi di euro divisi tra i 16,7 milioni di pensionati presenti in Italia. L’aumento della spesa si traduce anche in una maggiore incidenza di questa voce sul Pil (in aumento dello 0,2%, dal 16,66% del 2010 al 16,85% del 2011).
► Conguaglio fiscale 2012 – CUD 2013 per i pensionati della Gestione Dipendenti Pubblici

Altro dato che mette in evidenza questa contraddizione è il fatto che il numero dei pensionati è sceso di 38 mila unità dal 2010 al 2011.

Questo aumento di spesa per lo Stato non si traduce, almeno nella maggiori parte dei casi, in un assegno pensionistico più alto per coloro che vivono di questo tipo di reddito. Analizzando i dati dell’Istat, infatti, quasi la metà degli italiani percepisce un assegno mensile che non arriva ai 1000 euro.

Nello specifico: il 13,3% dei pensionati italiani meno di 500 euro, il 23,1% riceve tra 1.000 e 1.500 euro al mese e il 32,8% ne incassa di più. La media del rateo pensionistico mensile è di 15.957 euro all’anno, in aumento di 486 euro rispetto al 2010.

► Come cambia la pensione anticipata con la Riforma Fornero

Analizzando i dati ancora più a fondo emerge che le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini: per loro il reddito medio da pensione per un anno è pari a 13.228 euro, contro i 19.022 euro degli uomini, e più della metà delle donne percepisce una pensione inferiore ai 1000 euro mensili, contro il 33,6% degli uomini.

 

Assicurarsi prima di andare in America

 American dream. Oggi non se ne parla poi così tanto visto che ci sono tante mete anche in Europa, in cui è possibile coronare il sogno di una casa e di una famiglia, oltre che quello di un piccolo gruzzoletto. Eppure l’America resta un sogno, quello della vacanza che tutti vorrebbero avere.

Prima di partire, però, è sempre consigliato oltre che necessario, stipulare un’assicurazion, sia che si vada in America per studio, sia che si approdi negli States per lavoro o per dilletto. Tra l’altro gli ultimi eventi, l’attentato alla maratona di Boston, fanno pensare che non si può mai stare del tutto tranquilli, nemmeno in un viaggio di piacere.

L’euro, a chi piace e a chi non piace affatto

Supermoney ha effettuato una ricognizione delle polizze più adatte all’espatrio, delle soluzioni più economiche e vantaggiose per chi decide di partire per qualsiasi motivo per gli Stati Uniti.

Taglia i costi della polizza auto

La prima tra le assicurazioni proposte è quella LinearLife che prevede un massimale di un milione di euro, è gestita tramite un ottimo call center italiano, disponibile 24 ore su 24. Non sono anticipate le spese ma al ritorno c’è un rimborso per i farmaci e le medicine acquitate, più un premio assicurativo molto sostanzioso.

Il massimale illimitato, invece è quello di Allianz Global Assistance che prevede che La comunicazione alla polizza si faccia anche tramite app.

Prestiti a fondo perduto per le imprese del Lazio

 Per le imprese del Lazio arriva un po’ di respiro dopo la definizione di un budget molto interessante per l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto. Un prodotto raro e ormai in disuso che gli imprenditori avevano quasi dimenticato.

Le banche concedono ancora pochi mutui

La regione Lazio, invece, ha pubblicato un bando per l’erogazione di prestiti alle imprese che hanno un fatturato fino a 10 milioni di euro e che impiegano al massimo 50 dipendenti. Se queste imprese sono anche state costituite da più di sei mesi, per loro c’è un finanziamento pronto fino a 70 mila euro.

Imprenditoria giovanile promossa con Speed MI Up

Ci sono chiaramente dei requisiti da rispettare. Il primo è l’avere la sede nel Lazio, a patto che non si operi nel commercio all’ingrosso, nel trasporto e nelle attività finanziarie. In questi casi, infatti, si può operare anche fuori dai confini della regione. Per ottenere un finanziamento è necessario che l’iniziativa riguardi l’innovazione di prodotto, l’innovazione di processo, l’innovazione organizzativa, l’innovazione di marketing, gli invesitmenti materiali nell’acquisizione di strumenti innovativi e gli investimenti immateriali, come possono esserlo l’acquisto di brevetti e licenze.

Il contributo, fino a 70 mila euro, è a fondo perduto e varia sulla base del progetto, in base anche alla base imponibile IRAP dell’azienda.

La comunicazione alla polizza anche tramite app

 I tempi si evolvono e maturano al punto che anche le polizze o meglio le comunicazioni all’agenzia assicurativa, si possono fare tramite il cellulare. Una soluzione molto importante soprattutto per chi stipula una polizza a copertura di un viaggio. Quando ci si sposta dalla propria abitazione, è necessario affrontare il viaggio con serenità. Con uno smartphone a disposizione e una polizza viaggio sottoscritta, tutto diventa più semplice.

Il risparmio per i viaggi parte da internet

L’assistenza infatti, si può ottenere anche tramite cellulare, installando un app. Non è qualcosa che vale per tutte le assicurazioni ma sicuramente è propria per Allianz Global Assistance Italia che propone ai suoi assistiti, l’applicazione MyTravelApp. Si tratta di un prodotto gratuito disponibile sia per i dispositivi iOS, sia per gli Android.

Assicurazioni moto in aumento

Cosa consente di fare questa applicazione? In primo luogo consente di archiviare i dati di tutte le polizze stipulate, poi consente di inviare in automatico le segnalazioni, al fine di chiedere velocemente l’assistenza della Centrale Operativa, che è attiva 24 ore al giorno. E’ la centrale che in un secondo step si preoccupa di inoltrare la chiamata a chi di dovere al fine di aiutare nel più breve tempo possibile l’assicurato. Le opzioni disponibili tra cui scegliere sono Infortunio, Malattia, Assistenza stradale e Invio di un artigiano.

I prestiti d’onore servono davvero?

 I giovani hanno bisogno di essere sostenuti economicamente e ormai sappiano che la rete del welfare cui possono attingere, è composta principalmente dai risparmi delle loro famiglie. Eppure lo stato e le amministrazioni, mettono a disposizione dei giovani anche altri strumenti.

Uno di questi, molto in voga qualche anno fa, è il prestito d’onore che però oggi rischia di far diventare gli studenti, i nuovi poveri d’Italia.

Una riflessione sull’argomento, ripresa dal Corriere della Sera, è stata lanciata dalla Federal Reserve Bank of New York.

I prestiti più convenienti per le ristrutturazioni

Questo istituto ha spiegato che il debito totale accumulato dai laureandi americani che hanno usufruito del prestito d’onore, ammonta a quasi 1000 miliardi di dollari. Il sistema scolastico italiano è molto diverso da quello americano soprattutto per il fatto che è pubblico. In America, invece, la maggior parte delle spese sono sostenute dagli studenti e dalle loro famiglie.

Prestiti in calo, che fare?

La crisi però sta mietendo delle vittime e sembra si facciano debiti anche per seguire un corso universitario, in America tanto quanto in Italia, debiti anche per un master o un semplice corso di aggiornamento.

Non è quindi possibile paragonare i due sistemi ma sicuramente è possibile prendere in esame l’istituto del prestito d’onore, non più rimborsabile con facilità.

I bonus sulla ristrutturazione edilizia nel modello 730

 E’ arrivato il momento di compilare il modello il 730 per la dichiarazione dei redditi e in questo modello devono essere inseriti anche i dati relativi alle ristrutturazioni edilizie. Il modello 730 deve essere presentato entro il 30 aprile al datore di lavoro ed entro il 31 maggio ad un caf o a un professionista abilitato.

I prestiti più convenienti per le ristrutturazioni

In pratica chi ha effettuato dei lavori di ristrutturazione, per usufruire del bonus del 36 o del 50 per cento, deve inserire le informazioni giuste nella dichiarazione. Prima di tutto devono essere comunicati al fisco i dati catastali degli immobili.

Osservatorio Findomestic su casa e arredamento

Questi sono inseriti nella sezione III-B. In particolare nelle righe E51 ed E53 deve essere compilata la colonna 2 inserendo il codice 2 per le spese sostenute nel periodo in cui la detrazione era pari al 36 per cento e il codice 3 per i periodi in cui si poteva usufruire del bonus al 50 per cento.

Per l’anno d’imposta 2012, infatti, la detrazione IRPEF cambia in base al periodo dei lavori. Lo sconto del 36 per cento può essere applicato su una spesa massima di 48 mila euro per unità immobiliare se le spese sono state saldate entro il 25 giugno 2012, mentre a partire dal giorno successivo e fino al 31 dicembre 2013, tutti gli interventi possono essere scontati del 50 per cento.

Per la casa ecologica il rimborso del mutuo è più semplice

 L’edilizia ecologica ha i suoi vantaggi, sicuramente per l’ambiente visto che case, unità immobiliari e altri tipi di costruzioni sono realizzati nel rispetto del verde che li circonda. Ma è anche vero che rispettare l’ambiente, secondo una recente ricerca, può avere i suoi vantaggi sul portafogli dei contribuenti e soprattutto sul portafogli dei mutuatari.

Mutui più convenienti per gli ecologisti

Un’indagine portata avanti dall’Università del Nord Carolina, dimostra che i mutuatari che accendono un mutuo per l’acquisto di una casa ad alta efficienza energetico, restituiscono le rate con minor rischio d’insolvenza.

Più esteso lo sconto IRPEF per l’energia solare

Una correlazione molto strana se non si attende di conoscere la spiegazione data a questa cosa dai ricercatori. Gli studiosi infatti dicono che tutti coloro che puntano sull’efficienze energetica della loro casa, vuol dire che hanno a disposizione il maggior numero di capitali. L’invesimento nelle case ecologiche, infatti, ha dei costi più elevati rispetto all’edilizia tradizionale, per questo per loro rimborsare il mutuo è più semplice.

Gli studiosi spiegano anche che per gli istituti di credito dovrebbero avere un’attenzione particolare per chi investe nel mattone ecologico, proponendo tassi agevolati e prodotti di qualità in modo da dare una mano anche al rinnovamento edilizio delle città, oltre che al rispetto dell’ambiente.

Tasse ambientali più leggere in Italia

 Il nostro paese è tartassato dalle tasse, per usare un gioco di parole. Le ultime novità riguardano la decisione di far slittare a dicembre l’aumento della Tares, con la necessità di ritoccare invece nel breve periodo l’IMU e l’IRPEF al fine di sostenere il finanziamento alle imprese.

Nel decreto in cui si parla dello sblocco dei 40 miliardi di euro per le pubbliche amministrazioni, infatti, si parla anche delle imprese nostrane. Per tutti questi motivi stupisce la notizia ripostata da Italia Oggi riguardante le tasse ambientali.

Per la casa ecologica il rimborso del mutuo è più semplice

Sembra infatti che lo stato italiano, da questo tipo d’imposte, abbia ricavato nel 2011 circa 43,9 miliardi. La situazione nostrana, rispetto a quella europea, fa ben sperare visto che siamo il paese con la maggiore contrazione certificata delle tasse ambientali, nel periodo che va dal 1995 al 2010.

L’incidenza delle imposte verdi sul PIL è stata bassa e ci troviamo praticamente nella stessa situazione del Portogallo e della Grecia. I risultati dell’indagine sono stati confermati e presentati da Legambiente e sono contenuti nel report Ambiente Italia 2013.

Mutui più convenienti per gli ecologisti

Dei 43,9 miliardi di euro di tributi ambientali del 2011, la maggior parte, 33 miliardi di euro, è da attribuire alle tasse energetiche, poi ci sono le tass automobilistiche che rappresentano il 23,5 per cento del totale e infine i tributi da discarica e le altre imposte.