Anche la Fornero è preoccupata per la cassa integrazione

 Susanna Camusso, leader della CGIL, ha lanciato un forte allarme per quanto riguarda la mancanza di fondi per la copertura della richiesta delle ore di cassa integrazione.

► Susanna Camusso lancia allarme per mancanza fondi cassa integrazione

Secondo il segretario, infatti, c’è la concreta possibilità che molti lavoratori, si stima che possano essere fino a mezzo milione, non vedranno rispettato il loro diritto allo stipendio e in molte regioni d’Italia i fondi di copertura basteranno  a malapena fino a giugno.

Un accorato appello al quale ha fatto seguito anche quello del ministro del welfare Elsa Fornero, intervenuta al Gr1 Rai. Il ministro uscente ha detto che si impegnerà per trovare almeno un altro miliardo di euro da destinare al finanziamento della cassa integrazione ma anche che questa somma potrebbe non essere sufficiente.

Il piano, secondo quanto dichiarato dal Ministro, è già in preparazione e per domani pomeriggio è stata prevista una convocazione straordinaria per le parti sociali, Regioni e governo. I tempi sono stretti e il governo tecnico è in carica solo per questioni di ordinaria amministrazione, ma questo non ha frenato il ministro del welfare nell’assumersi le sue responsabilità e nel cercare una soluzione.

La Fornero ha anche escluso che si possa rendere necessaria un’altra manovra, ma che potrebbe essere sufficiente la riduzione di qualche spesa.

► Ancora record di cassa integrazione a marzo 2013

Inoltre il ministro ha fatto anche appello alle attuali forze politiche in Parlamento perché raggiungano al più presto un accordo:

Qualche volta l’impressione è un po’ negativa. Mi sembra che siano ancora molto concentrate su questioni più legate ai partiti e alla loro stessa esistenza e evoluzione piuttosto che ai problemi del Paese.

Susanna Camusso lancia allarme per mancanza fondi cassa integrazione

 Queste sono state le parole disperate del segretario generale della CGIL Susanna Camusso per quanto riguarda i fondi disponibili per la cassa integrazione.

► Ancora record di cassa integrazione a marzo 2013

Secondo la Camusso, che è intervenuta sul’argomento a SkyTg24, dato l’aumento della richiesta di ore di cassa integrazione in deroga che è stato rilevato dall’inizio del 2013, i fondi a disposizione delle regioni stanno per terminare e c’è il concreto rischio che oltre mezzo milione di italiani possano restare senza.

In alcuni casi le regioni hanno fondi a disposizione solo fino a giugno.

Susanna Camusso non ha mancato anche di evidenziare quanto chiesto al Governo a dicembre:

Purtroppo i primi mesi del 2013 hanno determinato un’ulteriore accelerazione della crisi e della difficoltà.  Ed è quello che avevamo tentato di dire al Governo a dicembre: non prevedete una riduzione della spesa sulla Cig in deroga perché ne avremo bisogno. In qualche Regione siamo già arrivati all’esaurimento dei fondi e non è neanche detto che in alcune regioni si arrivi a giugno.

La mancanza di fondi per la cassa integrazione non è solo un problema perché se non si trovano i fondi non verrà rispettato il diritto al reddito dei lavoratori, ma anche perché si potrebbe creare un’ulteriore riduzione dei consumi e, conseguentemente, della produzione.

► 9 milioni di disoccupati nel 2012, per la CGIL si tratta di un anno nero

Una stoccata, questa, rivolta direttamente al Governo Monti che, secondo il segretario, non ha avuto il coraggio di fare quanto andava fatto, come il pagamento delle pensioni d’oro e delle alte retribuzioni in titoli di Stato e la tassazione sui patrimoni.

 

 

Polizze da moticiclista a motociclista

 Il tema delle assicurazioni è sempre all’ordine del giorno, soprattutto se consideriamo che le polizze sono sempre più costose, probabilmente per via del fatto che i sinistri aumentano e le città sono più rischiose che in passato.

 Per le donne le assicurazioni sono più care

Per questo il consiglio è sempre quello di ottenere più preventivi prima di scegliere valuntando il fatto che per le donne le assicurazioni sono più care nonostante una sentenza della corte europea promuova la parità dei sessi.

 Assicurazioni moto in aumento

Molto interessante, quindi, l’iniziativa del Coordinamento Italiano Motociclisti, il CIM che vorrebbe introdurre un punto di svolta nelle assicurazioni per i motoveicoli. La lettera scritta del presidente del CIM, spinge per la costituzione di una polizza fatta esclusivamente per i motociclisti, un po’ come accade in Francia. Ecco uno stralcio della lettera:

“E’ quello che fin dal 1983 hanno scoperto i motociclisti francesi, ed oggi ne godono i frutti: hanno la propria assicurazione realizzata su misura che si chiama Mutuelle des Motards. Questa compagnia è ai primi posti nel settore delle due ruote offrendo polizze su misura per i motociclisti, con una copertura dell’80% degli utilizzatori.

I suoi fondi necessari a coprire i sinistri non derivano infatti da banche o da società finanziarie, bensì dalle donazioni dei soci (oltre 40.000) appartenenti alla FFMC (Federazione Francese dei Motociclisti in Collera). Alla fine degli anni ’70 i motociclisti francesi si unirono per rispondere alla politica repressiva del governo nei confronti delle due ruote ed un motore e per contrastare l’impennata dei prezzi delle assicurazioni.  In quel periodo diverse compagnie si rifiutavano di assicurare i motociclisti con meno di 25 anni o chiedevano premi equivalenti al valore della moto (vi ricorda qualcosa del presente?).”

Per le donne le assicurazioni sono più care

 Donna al volante, pericolo costante. Lo dice la tradizione popolare che sembra essere stata assorbita anche dalle polizze assicurative che propongono dei prezzi più esagerati se l’assicurata è del gentil sesso.

Dal dicembre del 2012, però, una sentenza della corte di giustizia europea, ha ribadito che le assicurazioni per le donne devono essere equiparate a quelle degli uomini al fine di raggiungere la parità dei sessi e di evitare le discriminazioni.

Attenti alle compagnie assicurative false

Questo vuol dire che nella definizione di un preventivo, il sesso non può essere più richiesto per la presentazione del saldo della polizza.

La legge parla chiaro ma le compagnie assicurative non sono convinte di questo, infatti c’è stato un aumento delle assicurazioni per il gentil sesso pari al 18 per cento. Il bello è che questa disparità è assolutamente nuova rispetto al passato, quando le donne, considerate grazie alle statistiche, le meno coinvolte nei sinistri, godevano di sconti interessanti.

Cosa bisogna sapere delle assicurazioni che cambiano

Ogi invece devono pagare anche 350 euro in più rispetto ai maschi, soprattutto se guidano da poco e soprattutto se hanno un’età inferiore ai 35 anni.

L’Università di Verona ha messo in relazione le polizze per gli uomini con le polizze per le donne ed ha notato che mentre quelle per le donne crescono del 18 per cento, quelle per gli uomini diminuiscono del 10 per cento.

E come si può dunque risparmiare in attesa dell’adeguamento alla sentenza della corte europea? Chiedendo più preventivi.

Tutti attenti alle false assicurazioni, parla l’Ivass

 L’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, l’Ivass, spiega che ci sono sempre più casi di false assicurazioni in circolazione e in commercio. Alcune false agenzie sono già state schedate e infatti esiste un elenco disponibile a tutti gli assicurati che non vogliono finire nelle mani sbagliate. L’ultima tra le false assicurazioni sgominate dall’Ivass è la “Fhata Assicurazioni SWS”. Questa compagnia non fa parte dell’elenco delle assicurazioni autorizzate per l’attività assicurativa nel nostro paese.

Attenti alle compagnie assicurative false

Il bello è che la sua intestazione è molto simile a quella di un’altra società, con sede in Italia e autorizzata a stipulare assicurazioni per la responsabilità civile auto obbligatoria: la Fata Assicurazioni Danni SPA.

Cosa bisogna sapere delle assicurazioni che cambiano

Le polizze vendute dall’agenzia truffaldina, invece, indicano anche il nome di un intermediario, Brokers Insurance Assicurazioni, che ad un’indagine più approfondita non risulta iscritto né agli elenchi degli intermediari italiani, né all’elenco degli interemediari dell’Unione Europea. L’Ivass chiede allora agli assicurati di fare attenzione affinché nelle loro polizze non compaiano i nomi della compagnia e dell’intermediario citati.

Da considerare inoltre che per le polizze assicurative c’è sempre la possibilità di controllare la compagnia emittente, attraverso gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia, disponibili sul sito dell’Ivass.

In Molise le polizze per gli agricoltori

 Il mestiere del coltivatore diretto, dell’agricoltore, come quello del pescatore, è generalmente condizionato dalla situazione del meteo nel territorio d’intervento. Se il maltempo si protrae, quindi, molti pescatori non vanno in mare e molti agricoltori rischiano di perdere il raccolto. Per loro non esistono delle assicurazioni ad hoc, almeno fino a questo momento. Adesso, invece, qualcosa si muove, almeno in Molise.

Il risparmio per i viaggi parte da internet

Sono stati siglati degli accordi tra il Consorzio regionale di difesa molisano e le Compagnie di assicurazioni al fine di offrire agli agricoltori delle polizze agevolate che possano proteggerli dal cattivo tempo.

Assicurazioni moto in aumento

A parlare dell’iniziativa è chiaramente la Coldiretti che ha deciso di prestare le sue sedi locali molisane per offrire consulenza agli agricoltori in modo che la stipula delle assicurazioni proceda senza intoppi.

L’agevolazione sul prezzo è resa possibile dalla predisposizione di un contributo pubblico per coprire la spesa assicurativa. In questo modo se gli agricoltori dovessero perdere il raccolto, oppure se avessero altri problemi, tipo attacchi parassitari e fitopatie varie, con la polizza multirischio potrebbero evitare di perdere altro denaro. Per il 2013, infatti, la polizza multirischio è l’unica soluzione disponibile.

Non bastano quindi grandine e neve ma c’è bisogno sempre di un’altra avversità.

I giovani hanno difficoltà con i mutui prima casa

 Il giro di vite delle banche, quello che passa sotto il nome di credit cruch, sta diventando un problema sempre più urgente, soprattutto per i giovani che hanno anche un lavoro precario e quindi vedono allontanarsi il sogno della prima casa.

Un recente studio dell’IPSOS ha analizzato le basi del sistema del welfare italiano ed ha spiegato che attualmente le risorse messe a disposizione dai governi, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni delle fasce deboli della popolazione.

Un periodo di garanzia per i mutui

In questa categoria rientrano soprattutto i giovani che devono fare i conti con l’incremento del tasso di disoccupazione e che, nel caso vivano già lontano da casa, nel 50% dei casi analizzati hanno bisogno dell’aiuto economico dei genitori per arrivare a fine mese.

Insomma il vero welfare sono le famiglie, oggi che i giovani non riescono a combinare in modo ottimale  il desiderio di una casa e la necessità di un lavoro stabile per accedere facilmente ai mutui finalizzati all’acquisto della prima casa.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Sicuramente una marcia in più ce l’hanno i lavoratori che hanno già stipulato un contratto a tempo indeterminato. Con loro gli istituti di credito risultano più clementi che con i precari e gli atipici. In altri casi è chiesta comunque la garanzia dei genitori.

Novità nell’UNICO 2013 per società di comodo

 Per chi non è esperto di fisco, parlare di società di comodo può sembrare fuori luogo visto che è una dicitura un po’ vaga. Invece le società di comodo sono delle forme societarie del tutto legali, delle società che hanno reddito e che devono dichiararlo.

Compilare il 730 in autonomia

Il modello di dichiarazione a loro disposizione è l’UNICO 2013 per le società di comodo. Le novità sono già state presentate nel 2011, nella manovra di ferragosto ed ora entrano a regime per tutti i soggetti che hanno “lavorato” nel periodo d’imposta 2012.

Online l’annuario del contribuente

Con la manovra di ferragosto, in pratica, è stata introdotta un’aliquota IRES maggiorata per i soggetti considerati non operativi. La maggiorazione è pari a 10,5 punti percentuali. I soggetti non operativi sono quelli che non hanno superato il cosiddetto “test di operatività”, quindi ai soggetti che si considerano in perdita sistematica, ma anche ai soggetti IRES che hanno una partecipazione in soggetti considerati non operativi.

La maggiorazione si applica praticamente al reddito complessivo netto oppure alla quota del reddito imputata per trasparenza dai soggetti non operativi.

Il soggetto passivo IRES non di comodo, deve invece applicare la maggiorazione al reddito imputato per trasparenza.

Assistenza sanitaria e spese mediche nel 730

 In questi giorni tantissimi contribuenti sono alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e non sempre riescono a gestire deduzioni e detrazioni. In alternativa al CAF o ai professionisti abilitati, si può sempre chiedere una consulenza all’Agenzia delle Entrate, usando il canale di contatto offerto da Fisco Oggi.

Certo è che con le novità introdotte in materia di tassazione, si guardi la reintroduzione dell’IMU, e in materia di detrazione e deduzione d’imposta, è difficile comprendere franchigie e tetti massimi per alcune spese.

Online l’annuario del contribuente

Un contribuente, in particolare, è inciampato sulle spese mediche rimborsate e sulle spese di assistenza sanitaria. La domanda posta all’Erario è stata così formulata:

Al punto 131 del mio Cud è indicato l’importo di 3.124,10 euro. Posso detrarre l’importo delle spese mediche sostenute oppure solo la parte non rimborsata dall’assicurazione?”

Compilare il 730 in autonomia

La risposta fornita è la seguente. Il punto 131 del CUD 2013 serve al sostituto d’imposta per indicare i contributi per l’assistenza sanitaria versati a enti e casse. I contributi inseriti in questo frangente hanno un’esclusiva finalità assistenziale e sono definiti in base al contratto siglato tra il lavoratore e l’azienda, oppure dipendono da un regolamento aziendale.

Queste somme, versate dal datore di lavoro, non devono essere considerate parte del reddito da lavoro dipendente fino all’importo massimo di 3615,20 euro.

Sempre necessario il contratto d’appalto

 Cosa dimostra al fisco che un’azienda che ha vinto l’appalto per la fornitura di un servizio ha effettivamente offerto questo servizio tanto da aver sostenuto dei costi da portare in dichiarazione?

Cosa succede nel caso di vendita anticipata della prima casa

Una domanda che nasconde il dubbio dell’amministrazione tributaria in merito alla liceità di alcune operazioni portate a termine dalle ditte di servizi. La Corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi in merito ad una vicenda particolare, con l’ordinanza numero 7897 del 28 marzo ha spiegato che per la deduzione d’imposta riguardo i redditi per lavori edili, è necessario sempre il contratto d’appalto.

Il fatto riguarda una società cui era stato chiesto il di versare una tassa relativa a costi non riconosciuti per Irpeg e Ilor. Il giudice del riesame dopo l’appello favorevole all’azienda da parte della Commissione tributaria regionale, ha spiegato che i costi relativi alla costruzione di un capannone erano deducibili sulla base delle fatture regolari presentate dall’azienda.

I kit omologati non escludono l’inerenza

L’Amministrazione tributaria, non contenta, è ricorsa in cassazione e lì i porporati hanno spiegato che il contratto d’appalto deve essere sempre presente in forma scritta, insieme alle fatture che riguardano elementi identificativi del rapporto tra due aziende. Quindi le fatture sono idonee ma da sole non bastano.