Martedì 16 il terzo decreto per gli esodati

 Erano tantissimi in attesa che arrivasse questo giorno. Con precisione 10.130 persone, tutti esodati, ossia persone che, dopo l’entrata in vigore della riforma delle pensioni, si sono trovati senza reddito da lavoro né reddito da pensione, che attendevano il grande giorno in cui sarebbe stato firmato il decreto per la loro salvaguardia.

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Questa mattina una bella notizia, anche se ancora rimane tutto da vedere: il ministro del Welfare ha annunciato che il decreto di salvaguardia verrà varato il prossima martedì 16 aprile. Meno di una settimana, quindi, e il documento ha già ricevuto il via libera dalla Commissione speciale del Senato e delle Camera.

Abbiamo avere il parere conforme a quello della Camera e questo agevola il lavoro del Governo. Oggi pomeriggio c’è una riunione dei tecnici al ministero. Spero sia tutto pronto per martedì.

Questo quanto dichiarato dal Ministro che al momento è impegnata nella ricerca dei fondi per la salvaguardia di questi ulteriori 10 mila esodati, dopo che i primi due decreti ne hanno sistemati oltre 120 mila. Servono nuove risorse per gli ammortizzatori sociali, subito, perché la Fornero non vuole lasciare questa incombenza al prossimo governo, se e quando arriverà.

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Secondo le ultime stime dei sindacati delle scorse settimane solo per la cassa in deroga per il 2013 manca circa un miliardo di euro. Ma è necessario aspettare, almeno fino a martedì per capire se si riuscirà a trovare l’equilibrio economico che permetta a queste persone di ottenere ciò che è loro diritto.

Firmato il decreto per incentivare l’occupazione femminile

 Un primo passo verso l‘attuazione delle norme previste dalla tanto discussa riforma del mercato del lavoro voluta dal ministro uscente Elsa Fornero e da tutto il governo tecnico è stato fatto questa mattina con la firma che la titolare del welfare ha apposto sul decreto attuativo della norma per l’incentivazione dell’occupazione femminile.

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Un provvedimento che si spera possa dare frutti migliori rispetto gli altri contenuti in questa riforma la quale, come ha evidenziato il Ministro Giarda, è una delle meno attuate, con solo 4 provvedimenti su 22 che hanno visto la luce.

Nello specifico questo provvedimento per l’occupazione femminile prevede che – a partire dal 1° gennaio 2013 – i datori di lavoro che assumono donne disoccupate in settori produttivi caratterizzati, negli assetti occupazionali, da rilevanti disparità di genere, possano beneficiare di una riduzione dei contributi dovuti nella misura del 50 per cento per la durata di 12 mesi (con possibilità di prolungare la durata stessa del beneficio fino al diciottesimo mese in caso di trasformazione in rapporto a tempo indeterminato).

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Ma il ministro Fornero non sembra essere pienamente soddisfatta, anzi. Come politica, ha dichiarato, di essere particolarmente frustrata dall’attuale situazione italiana e di continuare a lavorare solo perché fedele al capo dello Stato che, giorni fa, nonostante lo stallo politico attuale, ha dichiarato che un governo ancora c’è e che può continuare a lavorare.

 

Yahoo! assume in Italia e all’estero

 Un grande portale web che nasce nel 1994 grazie alla geniale intuizione di David Filo e Jerry Yang, Yahoo! è divenuto in breve tempo il punto di riferimento virtuale di milioni di navigatori che ogni lo scelgono come motore di ricerca per la navigazione, per mandare e-mail e per le chat.

Quello che doveva essere solo un hobby per i due fondatori si è rivelato essere un grandissimo business, dalle infinite possibilità di espansione, che li ha portati a divenire dei veri e propri magnati del web, con una espansione capillare in tutto il mondo che copre ben 25 paesi con altrettante sedi distaccate.

Al momento Yahoo! è alla ricerca di personale, da impiegare in diverse mansioni, sia in Italia che all’estero. Di seguito il dettaglio delle posizioni aperte in Italia:

Search Account Support
Senior Editor Information
Lifestyle and Entertainment Editor
Senior Sport Editor

Yahoo! è alla ricerca anche di tantissimi profili per le sedi estere, dagli Stati Uniti alla Cina passando per il Regno Unito e la Germania. Per avere maggiori informazioni sia sulle posizioni aperte in Italia che all’estero, consultare il sito di Yahoo! alla pagina Carriere.

Assunzioni Eni

 Eni, il cui simbolo è il famoso cane a sei zampe, è una della maggiori compagnie internazionali che si occupa di energia, sia per quanto riguarda la produzione da petrolio e da gas naturale che la distribuzione. Una grande e prestigiosa realtà che opera a livello internazionale con più di 800 mila dipendenti distribuiti nelle sue sedi in circa 85 paesi.

Al momento Eni è alla ricerca di tantissimi profili professionali. Si tratta perlopiù di una ricerca rivolta ad ingegneri, ma non mancano anche altre tipologie di offerte rivolte ad un più vasto bacino di candidati. Il requisito minimo per partecipare alle selezioni Eni è la conoscenza fluente della lingua inglese e la disponibilità a trasferte dentro e fuori dal territorio nazionale.

Eni offre contratti a tempo determinato e indeterminato, in base al ruolo e alla mansione. Vediamo nel dettaglio quali sono i profili ricercati da Eni:

Project Planer And Controller

Esperto Quality Control Engineer

Esperto Constructability Engineer

Esperto Expediter/Inspector Engineer

It Product Specialist Etrm Platform

It Business Analyst Risk Management E Risk Control

Feasibility Engineer

Openlink Developer

Offshore Methods Engineer

Professional Reservoir

Professional Geomeccanica

Professional Reservoir Geology

Professional Reservoir Engineering

Specialista Ingegneria Di Sistema

It Gas, Power & Emission Trading Manager

Project Manager Ict – Oil Trading

Project Manager Ict – Area Openlink

It Energy Trading Risk Management Technical Architect

It Business Analyst Commodity Trading Management

Project Manager Ict – Risk Management & Risk Control

Specialista Strumentazione & Automazione

Offshore Structural Engineer

Onshore Civil & Structural Engineer

Buyer/Contract Engineer

Pipeline Engineer

Naval Engineer

Per tutte le informazioni sui requisiti necessari per partecipare alle selezioni Eni, le sedi di lavoro e l’invio della candidatura, consultare il sito dell’azienda alla pagina Carriere.

 

Carta Superflash del Banco di Napoli

 Il Banco di Napoli che fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo, offre ai suoi clienti una carta prepagata molto interessante. Una prepagata ricaricabile, utile per accreditare lo stipendio, ricevere bonifici, fare acquisti, prelevare contanti in Italia e all’estero e fare ricariche per il cellulare. Si chiama Carta Superflash.

La Carta Superflash Commercial

Questo prodotto, come spiega bene la scheda offerta dalla banca, è destinata ai cittadini che hanno un’età compresa tra 18 e 26 anni e che vogliono uno strumento economico. Il canone annuo della carta, infatti, per i giovani, è assolutamente gratis.

Carta Superflash è indicata per i ragazzi che si recano all’estero per vacanza o per studio, che per molti mesi hanno intenzione di vivere lontano dai genitori ma da loro vogliono ricevere periodicamente un piccolo sostegno. E’ indicata anche per chi lavora già e vuole uno strumento per accreditare lo stipendio senza avere il peso della gestione di un conto corrente.

Flash Visa payWave della Banca dell’Adriatico

Sulla carta in questione, infatti, si possono accreditare gli stipendi, ricevere e inviare i bonifici, effettuare la domiciliazione delle utente e ricaricare il cellulare. Ma questi indicati sono soltanto alcuni dei servizi offerti dal Banco di Napoli a chi sceglie la Carta Superflash. Per i maggiorenni il Banco di Napoli ha previsto l’accesso gratuito ai servizi via internet.

Non solo scoraggiati, ma anche inattivi, in numero sempre maggiore

 La disoccupazione in Italia ha raggiunto una nuova cifra record a febbraio, toccando il tetto dell’11,6% della popolazione attiva. Poi, le ultime rilevazioni dell’Istat mostrano come stia costantemente crescendo anche il numero degli scoraggiati, coloro che hanno smesso di cercare un lavoro perché convinti di non riuscire a trovarlo.
► Aumenta il numero degli scoraggiati

L’ultimo dato, anche questo oltre la media europea, è quello che riguarda il numero degli inattivi2 milioni 975 mila, 78 mila in più (+2,7%) rispetto al 2011. Inoltre, in Italia si verifica un fenomeno molto particolare: gli inattivi, ossia le persone che sarebbero disposte a lavorare subito ma che non hanno cercato un lavoro nelle ultime quattro settimane, sono più dei disoccupati veri e propri, quasi tre milioni contro 2,7 milioni, mentre in Europa il dato è esattamente l’opposto, con 25 milioni di disoccupati e 8,8 milioni di inattivi.

Nello specifico l’esercito dei senza lavoro in Italia è composto da 1 milione 300 mila inattivi scoraggiati, persone che dichiarano di non aver cercato lavoro perché convinte di non trovarlo, e dagli inattivi, persone che cercano lavoro ma che non sono disponibili a lavorare subito, che ammontano a 111 mila individui. Il nome che viene dato a questa compagine  è ‘forze di lavoro potenziali’, per un totale di 3 milioni 86 mila.

► Cala il numero dei senza lavoro, ma la disoccupazione è ancora un’emergenza

Certo, il fatto che si possa essere scoraggiati o inattivi poco cambia nel computo delle persone che non hanno un lavoro, ma il tener presente gli atteggiamenti verso il mondo del lavoro è un modo per capire quali siano le speranze e i sentimenti della popolazione verso il proprio futuro.

 

 

Nessun contagio dall’Italia secondo Monti, anche se la situazione resta grave

 Ieri il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn ha commentato in modo duro i dati pubblicati della Commissione Europea sulla situazione economica dell’Unione, con particolare riferimento all’Italia, un paese ancora troppo debole e incapace, data la situazione, di far fronte a eventuali scossoni dei mercati.Non solo: secondo Rehn l’Italia e la crisi delle sue banche potrebbero contagiare anche il resto dei paesi d’Europa.

Ma Mario Monti, che si trova a Londra in veste di Ministro degli Esteri, ha replicato altrettanto duramente dicendo che l’Italia, nonostante il perdurare delle sue difficoltà, non può contagiare nessuno. La strada per la ripresa è lunga, molto lunga, ma l’Italia ha comunque intrapreso un cammino, grazie anche alle riforme varate dal governo tecnico, che la porterà ad uscire dalla recessione.

► Senza Imu niente pareggio dei conti

Ma, come emerge anche dai dati del DEF, il documento sulle previsioni macroeconomiche del Ministero dell’Economia, ci sono ancora diversi nodi da sciogliere: prima di tutto la necessità di un’ulteriore manovra correttiva che dovrebbe essere fatta tra il 2015 e il 2017. La cifra? Oltre 20 miliardi, 60 se non verrà confermata l’Imu.

Un altro sforzo necesario, secondo il premier uscente,  per condurre l’indebitamento tendenziale dal 2,5% del pil all’1,5% programmatico nel 2015, dal 2,1% allo 0,9% nel 2016 e dall’1,8% allo 0,4% nel 2017.

Allarme della BCE sulla disoccupazione nell’Eurozona

 Secondo la BCE il tasso di disoccupazione dei paese dell’Unione Europea ha raggiunto un livello senza precedenti e la situazione non è destinata a migliorare. Secondo gli esperti della Banca Centrale Europea, infatti, nell’ultimo trimestre del 2012 il numero dei disoccupati è aumentato rispetto ai mesi precedenti e continuerà a farlo anche lungo il corso del 2013, mettendo a serio le possibilità di ripresa economica.

► Rinnovi contrattuali fermi a febbraio, ma i prezzi continuano a salire

Il numero dei disoccupati, secondo quanto riportato dai dati dell’Eurotower, va oltre i 200 milioni di persone. Secondo Mario Draghi si tratta di un dato inaccettabile, che evidenzia la necessità di interventi immediati e concreti.

La crisi economica e finanziaria – affermano dall’Eurotower – continua a gravare sul mercato del lavoro nell’area dell’euro. Nel quarto trimestre del 2012 l’occupazione è diminuita ancora, mentre il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, raggiungendo livelli senza precedenti. Secondo varie stime, sia il tasso di disoccupazione strutturale sia l’unemployment gap sono aumentati sensibilmente negli ultimi anni. I dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013.

Della stessa opinione anche il Fondo Monetario Internazionale e l’Ocse. Un fatto che rende ancor più forte il grido dall’allarme che arriva dalla BCE che chiede a gran voce che i governi dei vari paesi intensifichino le riforme strutturali richieste, in modo che la riduzione del disavanzo pubblico rafforzi la crescita economica e viceversa.

► Cala il numero dei senza lavoro, ma la disoccupazione è ancora un’emergenza

Nello specifico la BCE parla di riforme strutturali che mirino a favorire la ripresa dei mercati dei beni e dei servizi, la modernizzazione della Pubblica amministrazione. Tra i provvedimenti più importanti che dovrebbero essere presi dai governi ci sono quelli mirati a rendere più flessibile il processo di formazione dei salari rendendolo più coerente con la produttività.