I CTz sono altri strumenti d’investimento

 CTz è un acronimo usato per indicare i Certificati del Tesoro zero coupon, che vuol dire, insomma, che hanno una cedola pari a zero euro. Cosa ci sarebbe dunque di vantaggioso nell’usare questi strumenti per investire il proprio denaro? Per rispondere alla domanda introduciamo l’argomento e spieghiamo le caratteristiche del prodotto.

Una cedola di 9 centesimi anche per Unicredit

I Certificati del Tesoro zero coupon resistono sul mercato dal 1995 e sono caratterizzati dall’assenza della cedola periodica. La loro durata è molto breve, vanno dai 18 ai 24 mesi e il taglio minimo proposto è di mille euro.

Fondi di investimento con cedole periodiche

Il loro scopo è quello di finanziare il debito pubblico e infatti l’emissione di questi certificati è a cura del governo. La loro scadenza, tanto per essere chiari, coincide sempre con un giorno lavorativo, ma quanto alla durata, questa può variare, visto che i CTz possono essere riaperti e può essere ridotta la durata originaria del titolo.

I Certificati del Tesoro, di norma, sono emessi nelle aste marginali e sul loro rendimento si paga un’imposta sostitutiva del 12,5 per cento esattamente come i BoT, calcolata sullo scarto di emissione. Rispetto ai Bot la ritenuta non è pagata al momento dell’emissione del titolo ma alla scadenza dello stesso, quindi il prezzo del rimborso è ridotto in misura dell’imposta sostitutiva.

Sephora offre lavoro

 Sephora è una delle realtà più all’avanguardia in fatto di profumerie. Le sue carte vincenti non sono solo un vastissimo assortimento di prodotti, oltre ai profumi Sephora offre anche un’ampia gamma di prodotti per la cura del corpo e del benessere in generale, delle migliori marche, ma sopratutto l’esperienza che si vive all’interno delle profumerie della catena, con personale esperto e sempre pronto ad accontentare tutte le richieste della clientela.

Sephora si rivolge ad un target di consumatori medio alto, non per nulla dal 1997 fa parte del gruppo LVMH – Moet Hennessy Luois Vuoitton SA, tra i principali operatori del settore del lusso a livello internazionale.

Al momento Sephora è alla ricerca di:

1. Store Manager per Torino, Milano, Monza, Lamezia, Genova

2. Specialist per Bergamo e Novara

3. Addetti alle vendite per Novara

Inoltre Sephora offre anche l’opportunità di fare uno stage come addetto alle vendite, offerta valida per tutti i punti vendita della catena.

Per conoscere i dettagli relativi ai requisiti per partecipare alle selezioni di Sephora e per le modalità di invio della propria candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina Offerte di lavoro.

 

 

 

Mango cerca addetti alle vendite

 Mango è una delle principali e più famose marche di abbigliamento pronto moda per giovani.

Nato in Spagna, precisamente a Barcellona, nel 1984 quando fu aperto il primo store monomarca, grazie al suo ottimo rapporto tra qualità e prezzo e alle linee moda sempre molto giovani ed attuali, il brand spagnolo è riuscito a conquistare una grande fetta d’Europa e il resto del mondo, con una presenza in un centinaio di paesi diversi.

Al momento l’azienda sta cercando degli addetti alle vendite da impiegare negli store che si trovano a Roma e a Milano.

I requisiti essenziali che devono avere i candidati alla posizione di addetto alle vendite per Mango sono predisposizione al lavoro di squadra, ottime doti comunicative e possibilmente esperienze pregresse nel mondo della moda. Il lavoro che gli addetti alle vendite Mango sono chiamati a svolgere è quello di promuovere l’immagine del brand e offrire ai clienti un elevato standard qualitativo del servizio.

Per candidarsi alla selezioni per diventare un addetto alle vendite da Mango, consultare la pagina Offerte di lavoro del sito di Mango.

I giovani scappano dall’Italia

 Da tanto tempo nel nostro paese si parla di fuga di cervelli, ma i dati che ha trasmesso l’Aire (Anagrafe della popolazione Italiana Residente all’Estero) mostrano come il fenomeno si stia allargando a macchia d’olio e non sono più solo i ricercatori ad andarsene dal paese in cerca di un futuro migliore, ma una grande fetta della popolazione giovanile.
► Fuga di cervelli triplicata in dieci anni

Durante lo scorso anno il numero degli italiani che decide di lasciare il proprio paese è cresciuto del 30% rispetto al 2011. A scegliere la via dell’emigrazione sono più gli uomini che le donne e il paese di destinazione prediletto è la Germania.

Nello specifico, durante il 2012 i cittadini italiani che hanno scelto l’emigrazione sono stati 78.941, contro i 60.635 del 2011, con una percentuale del 56% di uomini e del 44% di donne e una maggiore concentrazione di migranti nella fascia di età tra i 20 e i 40 anni (il 44,8% del totale).

In proporzione la regione che ha visto il maggior numero di espatri è stata la Lombardia (13.156 persone), seguita dal Veneto (7456), dalla Sicilia (7003), Piemonte, Lazio (5952), Campania (5240), Emilia Romagna (5030), Calabria (4813), Puglia  (3978) e Toscana (3887).

► Work in Progress: il rapporto dei giovani italiani con il lavoro

Le mete di destinazione più scelte sono state Germania (10.520), Svizzera (8906), Gran Bretagna (7520), Francia (7024), Argentina (6404), USA (5210), Brasile (4506), Spagna (3748), Belgio (2317) e Australia (1683).

Il dramma del lavoro in Italia: 1 milione di licenziati nel 2012

 A tracciare il quadro di questa drammatica realtà del mondo del lavoro sono i dati che emergono dal sistema delle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro. Dati che parlano fin troppo chiaro: nel 2012 il numero dei licenziamenti è stato superiore al milione (1.027.462) facendolo aumentare del 13,9% rispetto all’anno precedente (nel 2011 i licenziamenti sono stati 901.796.

 Record di licenziamenti per il 2012

Il momento peggiore è stato l’ultimo trimestre dell’anno, quando i licenziamenti sono stati 329.259 in un aumento del 15,1% sullo stesso periodo 2011. Un dato molto pesante che si aggiunge alla già difficile situazione emersa dai dati che hanno fatto registrare 10,2 milioni attivazioni di rapporti di lavoro contro i 10,4 milioni di rapporti cessati tra dimissioni, pensionamenti, scadenze di contratti e licenziamenti.

Oltre al dato sui licenziamenti, c’è da notare, sull’altro fronte, la costante diminuzione delle assunzioni: poco più di 1,6 milioni (1.610.779) solo nell’ultima parte del 2012, che segna, quindi, un -8,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ad essere sempre più esclusi dal mondo del lavoro i giovani con un -13,9% tra i 15-24enni e un -10,9% nella fascia di età che va dai 25 ai 34 anni.

► Linee guida per la contribuzione Aspi per i licenziati

Si registra, comunque, un piccolo aumento delle assunzioni dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni (+0,4%) e un aumento del 7,6% tra i lavoratori con età superiore ai 65 anni.

 

Finalmente il prezzo dei carburanti inizia a scendere

 Benzina e gasolio stanno scendendo di prezzo. E’ l’effetto del calo delle quotazioni internazionali che, molto probabilmente anche a causa delle diverse polemiche che si stanno alzando in questi giorni sulle maggiori compagnie petrolifere, sta facendo abbassare anche i prezzi dei carburanti al distributore.
► GDF indaga sulle società petrolifere per truffa a danno consumatori

Sono sopratutto i cali delle quotazioni che si stanno registrando già da qualche tempo nell’area del Mediterraneo, 45 euro per mille litri di benzina negli ultimi quattro giorni di mercato) hanno indotto le compagnie petrolifere a rivedere i prezzi applicati ai clienti finali.

Eni è stata la più coraggiosa e ha dato un taglio netto al prezzo della benzina applicato nei suoi distributori, già venerdì scorso la compagnia ha tagliato di un centesimo il prezzo al litro della benzina e di tre quello del gpl, al quale si è aggiunto ieri il taglio di altri 2 centesimi sul gpl e d altrettanti sul diesel.

Anche altre compagnie si sono aggiunte a questa corsa al ribasso, anche se con meno enfasi: Ip e Tamoil (-1 centesimo sulla benzina); Q8 e Shell (-1 centesimo sulla benzina e -1 sul diesel); Totalerg e Esso (-0,5 sulla benzina e altrettanto sul diesel).

► Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

In generale la media del prezzo dei carburanti in Italia è di 1,857 euro/litro per la “verde“, 1,757 per il diesel e 0,824 per il gpl, un andamento al ribasso trainato anche dai prezzi nettamente inferiori che applicano le pompe bianche.

Pubblicato in GU il decreto che sblocca il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni

 I ministri hanno dovuto lavorare anche nel week end per giungere ad un accordo sul decreto per lo sblocco del pagamento dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese italiane: le riunioni straordinarie hanno prodotto un nuovo testo che è stato approvato e pubblicato questa mattina in Gazzetta Ufficiale.

► Decreto per il piano biennale di restituzione del debito delle Pubbliche Amministrazioni

Il testo presentato originariamente ha subito delle importanti modifiche, prima fra tutte quella sui tempi del pagamento del debito: si passa da un piano biennale ad uno annuale con lo sblocco immediato di 40 miliardi di euro, da erogarsi entro 12 mesi.

Il decreto firmato dal Consiglio dei Ministri prevede che, a partire dal 15 maggio tutte le Amministrazioni Pubbliche sapranno di quanto dispongono per iniziare ad effettuare il pagamento del debito, eccezion fatta per Comuni e Province che potranno iniziare a pagare già da domani (9 aprile).

Anche per il prossimo anno le date sono più o meno le stesse, gli enti potranno fare richiesta di anticipi dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) entro il 31 gennaio 2014 e le anticipazioni saranno elargite a partire dal 15 di febbraio. Per il 2014 il decreto prevede anche un allentamento del Patto di Stabilità 2014.

► Nessun anticipo dell’addizionale Irpef nel decreto per il pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazione

Inoltre le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo, entro 20 giorni dalla data di pubblicazione in GU del decreto, di iscriversi alla piattaforma telematica per la certificazione dei crediti. I dirigenti che non lo faranno saranno passibili di sanzioni piuttosto pesanti: il decreto prevede 100 euro di multa per ogni giorno di ritardo.

 

I migliori mutui a tasso variabile a 15 anni

 Immaginate di essere i classici mutuatari che vogliono accendere un mutuo a tasso variabile senza sottostare alle oscillazioni del mercato. Probabilmente v’indirizzerete verso soluzioni di medio e breve termine, per esempio un mutuo da rimborsare in 15 anni.

Abbiamo già visto insieme I migliori mutui del mese di aprile,  I migliori mutui a tasso fisso a 30 anni, I migliori mutui a tasso fisso a 20 anni e I migliori mutui a tasso variabile a 25 anni, adesso passiamo in rassegna le proposte da rimborsare in 15 anni.

Il predominio di Webank, in questo caso, viene meno grazie alla convenienza della proposta di BNL che offre un variabile a 15 anni al 3,14 per cento. I vantaggi di questa soluzione sono nell’ampia rete di filiali della banca, nel tasso scontato fino al 30 aprile e nell’assenza di spese per l’incasso delle rate.

Al secondo posto Webank che offre invece un tasso al 3,30 per cento con le sempreverdi assenze di spese per istruttoria, perizia, assicurazione e conto corrente.

Molto concorrenziale sui mutui variabili a 15 anni anche Cariparma con un tasso al 3,30 per cento e l’erogazione dell’importo richiesto all’atto di mutuo. Nel caso di Cariparma, però, non mancano spese d’istruttoria e perizia, rispettivamente di 1000 e 300 euro.

I migliori mutui a tasso variabile a 25 anni

 Abbiamo già visto insieme i migliori mutui del mese di aprile,  i migliori mutui a tasso fisso a 30 anni e I migliori mutui a tasso fisso a 20 anni. Adesso è arrivato il momento di occuparci dei mutui a tasso variabile, di quelli che devono essere rimborsati in 20 e 30 anni. Iniziamo da questa seconda fascia, premettendo che ci sceglie d’accendere un mutuo a tasso variabile, in genere, privilegia piani d’ammortamento più contenuti.

Le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile

Ad ogni modo se desiderate aprire un mutuo a tasso variabile da rimborsare in 25 anni, la proposta più conveniente è quella di Webank che propone un mutuo a tasso variabile al 3,28 per cento con i vantaggi espliciti dell’assenza di spese per l’istruttoria, per la perizia, per l’assicurazione e per il conto corrente.

Al secondo posto con l’esclusiva online della proposta, con il tasso promozionale senza una scadenza chiara e con l’erogazione dell’importo richiesto all’atto, si piazza Cariparma. Il suo tasso variabile d’ingresso è del 3,33 per cento e prevede il pagamento delle spese d’istruttoria di 1000 euro e delle spese di perizia di 300 euro.

Che Banca è al terzo posto con un TAEG del 3,38 per cento l’esclusività online, il tasso promozionale e l’erogazione all’atto.

I migliori mutui a tasso fisso a 20 anni

 I migliori mutui a tasso fisso a 30 anni li abbiamo già considerati. Adesso immaginiamo di aver di fronte un mutuatario che vuole si pianificare le spese domestiche ma che al tempo stesso sente la necessità di non andare troppo per le lunghe.

Immaginiamo quindi di avere di fronte una persona che intende accendere un mutuo a tasso fisso ventennale per l’acquisto della prima casa. La prima proposta da valutare, anche in questo caso, è quella di Webank che offre un tasso fisso al 5,23 per cento con l’assenza di spese per l’assicurazione, per il conto corrente, per l’istruttoria e per la perizia. L’offerta in questione è valida fino al 30 aprile anche se sappiamo che Webank è sempre la migliore proposta del momento da un anno a questa parte.

 Il mutuo variabile Webank con lo sconto di aprile

Al secondo posto tra i mutui a tasso fisso a 20 anni, c’è la proposta di Cariparma con il Gran Mutuo Casa Semplice che tra i vantaggi enucleati ha l’esclusività online, la rata sempre fissa e l’erogazione all’atto dell’importo richiesto. Non siamo però a conoscenza della scadenza dell’offerta.

Al terzo posto torna la proposta di BNL che vale fino al 30 aprile e propone il mutuo spensierato con un TAEG al 5,74 per cento, il tasso scontato, l’assenza di spese per l’incasso rata e la possibilità di contare su un’ampia rete di filiali.