Gran mutuo chiaro e certo di Carispezia

 Gran mutuo cambio scelta e Gran mutuo casa semplice sono i due prodotti che abbiamo già presentato della banca Carispezia, censita tra le proposte di Mutuionline.

Il primo è un prodotto a tasso misto in cui è possibile negoziare ogni due anni il passaggio da un tasso variabile ad un tasso misto, in base alla convenienza del periodo. Il secondo dei due prodotti è invece un mutuo da usare soltanto in caso di surroga, molto vantaggioso a livello di costi, visto che con la pratica della surroga si azzerano i costi di istruttoria e perizia.

Mutui e prestiti più interessanti del momento

Adesso, invece, presentiamo il Gran mutuo chiaro e certo che presenta condizioni esclusive per chi accede al prodotto online. I destinatari sono sempre i privati che alla scadenza del piano d’ammortamento non hanno ancora superato i 67 anni.

Il mutuo in questione è un variabile con tetto massimo finalizzato al pagamento dei costi d’acquisto della prima e della seconda casa. L’importo finanziabile è pari all’80 per cento del valore della perizia dell’immobile che poi è offerto in garanzia alla banca ma c’è un limite massimo all’erogazione che è di 300 mila euro.

Le durate del piano di rimborso previste sono di 10,15, 20, 25 e 30 anni. Per quanto riguarda il tasso variabile è legato all’Euribor a 3 mesi, cui si aggiunge uno spread variabile da 3,70 punti percentuali al 4% sulla base della durata del piano d’ammortamento. Il tetto massimo applicabile è del 6,30 per cento.

Gran mutuo casa semplice di Carispezia

 Carispezia, che offre il Gran mutuo cambio scelta, offre anche il Gran mutuo casa semplice che è un prodotto i cui vantaggi, a detta di Mutuionline, consistono nelle condizioni esclusive legate alla pratica online e nell’erogazione all’atto.

I destinatari del prodotto, come nel caso del mutuo precedente, sono coloro che alla scadenza del piano d’ammortamento non hanno ancora compiuto 67 anni ma il criterio anagrafico può essere rispettato soltanto da una persona nel caso di mutui cointestati.

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Il prodotto in questione può essere usato soltanto per la surroga, quindi non è un mutuo ipotecario tradizionale e per questo comporta il risparmio su alcune spese. Il tasso è un fisso calcolato sommando l’IRS di periodo allo spread che varia in base alla durata del piano d’ammortamento: sarà di 3,50 punti percentuali per le surroghe da rimborsare in 10, 15 o 20 anni, oppure sarà i 4 punti percentuali per le surroghe più lunghe.

Il vantaggio di questo genere di mutui è nell’assenza di spese d’istruttoria  e nel rimborso integrale delle spese di perizia che logicamente sono già state sostenute nei confronti della prima banca. Non mancano invece le spese periodiche che saranno di 1,20 euro per le comunicazioni mensili, di 2,40 euro per le comunicazioni trimestrali e di 3,60 euro per le comunicazioni semestrali. La frequenza delle rate, infatti, può avere cadenza mensile, trimestrale o semestrale.

i italiani frontalieri hanno occupato delle posizioni interessanti nel settore terziario.

 

Gran mutuo cambio scelta di Carispezia

 Un mutuo che già nel nome contiene le specificità del prodotto, si tratta infatti di un mutuo a tasso misto che parte con un tasso variabile e dà la possibilità al contraente di cambiare tipologia di tasso passando al fisso, ogni due anni.

Il gran mutuo cambio scelta di Carispezia è pensato per tutti i cittadini che alla scadenza del piano d’ammortamento non hanno ancora compiuto 67 anni e nel caso di mutuo cointestato è sufficiente che uno dei due contraenti rispetti questo requisito anagrafico.

Risparmiare con i mutui offset

Le finalità ammesse per il mutuo in questione sono l’acquisto della prima e della seconda casa, con la possibilità di finanziare fino all’80 per cento del valore di perizia dell’immobile sul quale è poi iscritta l’ipoteca.

Mutui e prestiti più interessanti del momento

Riguardo il tasso sarà un variabile collegato all’Euribor a 3 mesi cui si aggiungerà uno spread differente in base alla durata del piano d’ammortamento, sarà quindi del 3,60% per i mutui rimborsati dai 10 ai 20 anni, sarà del 3,70% per i mutui dai 21 ai 25 anni e sarà del 3,70% per i mutui con durata tra i 26 e i 30 anni. Ogni due anni resta la possibilità di optare per il tasso fisso che sarà collegato all’IRS a 2 anni.

e tutti in mutande” e oltre ad essere stato lanciato dall’Udc è sostenuto anche da altri movimenti di destra svizzeri, per esempio la Lega dei Ticinesi che non vedono di buon occhio gli italiani che arrivano soprattutto dalle provincie di Como, Varese, Verbano Cusio Ossola. La situazione sembra ancora più grave da quando gli italiani frontalieri hanno occupato delle posizioni interessanti nel settore terziario.

 

Enel Energia cerca agenti

 Enel Energia è l’azienda leader in Italia per la fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero. Al momento l’azienda sta portando avanti in grande progetto di sviluppo aziendale, in collaborazione con Adecco, agenzia per il lavoro, per il quale necessita di ben 700 agenti commerciali su tutto il territorio italiano.

E’ proprio Adecco, infatti, che si sta occupando, in questi giorni, delle selezioni degli agenti commerciali per Enel Energia, attraverso un ricco calendario di recruiting day. Siamo ormai quasi alla fine di questo lungo tour alla ricerca dei prossimi agenti commerciali Enel, ma ci sono ancora delle interessanti possibilità di partecipazione.

Le offerte di lavoro di Enel Energia sono rivolte ad agenti di vendita, sia con mandato diretto che con mandato con agenzie partner, che abbiano un titolo di studio di scuola superiore o universitario, anche senza esperienza. +

I contratti previsti per i nuovi assunti Enel Energia saranno come Agente di Commercio Plurimandatario (contratto Enasarco) o Incaricato alle Vendite, e prevedono un piano di formazione continua e interessanti incentivi al raggiungimento degli obiettivi di vendita prefissati.

I prossimi recruiting day di Enel Energia sono:

26 marzo 2013 a Firenze,
27 marzo 2013 a Ravenna e Lucca,
28 marzo 2013 a Torino.

Per tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione ai recruiting day organizzati da Adecco per conto di Enel Energia visitare sito dell’agenzia per il lavoro dedicata a Enel.

La diatriba sui transfrontalieri italiani

 I paesi che confinano con il nostro sono disponibili all’accoglienza dei lavoratori italiani, tutti tranne gli svizzeri che in questo periodo hanno lasciato una campagna elettorale contro i transfrontalieri. Ecco la situazione del momento.

La Svizzera invasa dai disoccupati

L’allarme riguardo la questione dei transfrontalieri è stato lanciato dal principale partito svizzero, l’Udc che si sta preparando alle elezioni di Lugano del 14 aprile. A Lugano, infatti i frontalieri italiani sono circa 8 mila ma se si poi si contano tutti i lavoratori italiani che prestano la loro opera nel Canton Ticino, si arriva a circa 56 mila unità.

Anche per il FT la guerra di valute non esiste

Questa situazione è agevolata dal fatto che la retribuzione tra italiani e svizzeri è diversa. Infatti i frontalieri italiani, rispetto agli svizzeri, sono nelle condizioni di poter accettare compensi che sono anche del 40 per cento inferiori rispetto a quelli percepiti dagli svizzeri.

Lo slogan è emblematico ed è “Rischiamo di restare tutti in mutande” e oltre ad essere stato lanciato dall’Udc è sostenuto anche da altri movimenti di destra svizzeri, per esempio la Lega dei Ticinesi che non vedono di buon occhio gli italiani che arrivano soprattutto dalle provincie di Como, Varese, Verbano Cusio Ossola. La situazione sembra ancora più grave da quando gli italiani frontalieri hanno occupato delle posizioni interessanti nel settore terziario.

Perde quota la Immsi di Colaninno

 Colaninno presiede una holding, la Immsi, all’interno della quale pesano i bilanci di diverse aziende, ma al momento, come conseguenza della crisi economica globale, si devono fare i conti con perdite di estremo valore.

Alitalia di nuovo pronta per la vendita

Immsi, infatti, ha chiuso l’esercizio del 2012 con un rosso di 33,6 milioni di euro. E pensare che nel 2011, quindi appena un anno prima, i bilanci erano stati chiusi con un utile di 8,5 milioni di euro. A pesare su questa situazione ci sono state le svalutazioni della quota del 7 per cento di Alitalia, svalutazioni pari a 36,3 milioni di euro. In più sembra abbiano pesato anche le cattive acque in cui si muove la Rcn Finanziaria, l’azienda attraverso cui Colaninno tiene le mani sui cantieri Rodriguez-Intermarine.

Air France smentisce la trattativa

Qualche risultato positivo, in realtà, c’è stato, per esempio gli utili che arrivano dalla Piaggio che fa registrare un buon +42,1 milioni di euro. Se non ci fossero state le svalutazioni che abbiamo detto, in realtà, il risultato sarebbe stato positivo per 2,7 milioni di euro.

Andando ad analizzare nel dettaglio il bilancio di Immsi si scopre anche che nel 2012 i ricavi sono diminuiti da 1.616 milioni di euro a 1.468 milioni. Il margine operativo lordo, in più è passato da 181,5 milioni a 144,7 milioni di euro.

La riforma Fornero non piace alle imprese più piccole

 Le piccole e medie imprese sono considerate la struttura portante del nostro paese e di recente sono al centro di una serie di riforme e provvedimenti. Per esempio con il progetto PiùBorsa si cercherà di promuovere l’ingresso delle PMI in Borsa visto che il listino principale del Belpaese sta perdendo i pezzi e tra le SpA quotate le PMI sono davvero poche.

4 bandi alle imprese innovative dal Lazio

Sempre dal settore lavorativo arriva anche un’altra notizia che non è del tutto positiva e riguarda l’indice di disoccupazione che in Italia e soprattutto al Sud è arrivato alle stelle. Una donna su cinque, nel Meridione del Paese, non ha un lavoro.

La ricognizione, però, non si ferma a questo livello visto che arrivano novità dalle piccole imprese, riguardo l’ultima riforma del mercato del lavoro, quella firmata dal ministro Fornero. Sembra infatti che dopo le modifiche apportate dal documento in questione, la disoccupazione sia cresciuta, l’occupazione sia diminuita e non sia assolutamente combattuta la precarietà del lavoro.

Con il 2013 parte il Fondo per le aziende ricercatrici

Questa sonora bocciatura arriva dalle piccole imprese che oltre a prendere atto del cambiamento in negativo che c’è stato nel mondo del lavoro italiano, vedono anche in modo “nero” il futuro dove non sembrano esserci segnali di un’inversione di tendenza, almeno per quello che riguarda alcune tipologie di contratto: i lavori intermittenti, i lavori a chiamata, i contratti di consulenza con partita IVA.

Easyjet sfida Alitalia sulla tratta Milano-Roma

 È di pochi giorni fa la notizia della volontà di Lufthansa di mettere le mani sulla Brussels Airlines, ma le notizie dal mondo “aereo” sono sempre più numerose. L’ultima in ordine cronologico riguarda il nostro paese: dall’8 aprile, infatti, EasyJet intensifica i voli sulla tratta Milano-Roma. Se prima si parlava di 6 voli giornalieri, adesso ci saranno 4 opportunità in più, i voli infatti, saranno 10.

Lufthansa ci prova con Brussels Airlines

Anche i prezzi proposti dalla EasyJet sembrano molto competitivi, visto che si andrà dai pacchetti fissi, cosiddetti chiusi di circa 30 euro, per l’esattezza 29,75 € fino ai 90 euro dei viaggi flessibili, quelli in cui si ha la possibilità di cambiare orari e giorni di partenza ed arrivo.

EasyJet tra i grandi della Borsa

Sulla nuova tratta Linate-Fiumicino saranno attivati più voli ma la qualità del servizio sicuramente immutata. Per esempio ci sarà il misuratore di bagagli, ci saranno i sedili costruiti con materiali che alleggeriscono il peso degli aeromobili con conseguente risparmio di carburante.

Il minimalismo, dunque, è la parola d’ordine, ma in tutta questa storia a farla da padrone è la sfida implicita che Easyjet lancia ad Alitalia. L’obiettivo che poi è nelle corde di Carolyn McCall, ad di EasjJet, è quello di raggiungere circa 350 mila passeggeri all’anno sulla tratta Milano-Roma.

Le donne al Sud lavorano meno

 Ci sono almeno due elementi che possono influenzare in modo deciso il rating del nostro paese: la situazione economica e la situazione lavorativa. Per quanto riguarda il panorama economico, in questo momento, non ci sono grossi barlumi di speranza visto che anche Mario Draghi ha posticipato la ripresa al 2014.

Le imprese attanagliate dal pessimismo

Il settore lavorativo-professionale, purtroppo, non va meglio e l’ultima ricerca che riguarda l’occupazione femminile nel paese, non depone e favore dell’Italia. I dati sono forniti dall’Istat e riguardano il 2012. In pratica si parla del tasso di disoccupazione tra i giovani e dell’inattività degli italiani, nonché della distribuzione geografica dei posti di lavoro.

La crescita dell’Europa è ancora lontana

Quello che emerge è che il tasso di disoccupazione femminile nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni, è salita fino al 49,9 per cento. Un dato preoccupante, aggravato dalla presa di coscienza del fatto che le donne inattive tra i 24 e i 60 anni sono addirittura il 60 per cento della popolazione.

Nel 2012, si scopre che una donna su cinque, residente nel Sud del paese, era disoccupata e questa quota di “non lavoratrici” è cresciuta in un anno, dal 2011 al 2011 del 3,2 per cento. I dati, però, non sono indicativi di una situazione di discriminazione visto che anche per gli uomini, questi non sono tempi d’oro. Al Sud, infatti, la disoccupazione maschile è in crescita del 3,8 per cento fino al 15,9 per cento e se poi si fa una zoom tra i giovani, quelli tra i 15 e i 24 anni, di scopre che i disoccupati sono il 45,1 per cento.

Via al progetto PiùBorsa

 La Borsa Italiana sta attraversando un momento di crisi e l’osservazione più semplice che viene fatta riguarda è che in Borsa non ci sono le azioni rappresentative del panorama industriale italiano. Da questo spunto parte il progetto PiùBorsa.

Tutte le borse chiudono in rosso per colpa di Cipro

I dati in possesso delle autorità raccontano che nel 2012 le società quotate nel listino principale del nostro paese sono diminuite: erano 263 e sono diventate 255. Alla fine dell’anno, complessivamente, la capitalizzazione di Piazza Affari è stata di 364,1 miliardi di euro che sono il 22 per cento del PIL.

Quello che però colpisce in tutta questa storia è che il listino italiano non rispecchia la situazione del nostro paese. In Italia, infatti il 77,5 per cento del tessuto produttivo è rappresentato dalle Piccole e Medie Imprese, le PMI che sono anche il 16,4 per cento delle aziende quotate in borsa.

La recessione dell’Italia non deve sorprendere

Per tutti questi motivi sia la Consob che gli operatori del mercato hanno deciso di dare il via al progetto PiùBorsa, pensato come un memorandum per agevolare la quotazione in borsa delle PMI. Il progetto prevede un percorso di education, dei servizi di consulenza, l’assistenza nelle attività di quotazione e l’avvio sul mercato delle debuttanti. rto invece 14,25 dollari per azione. tati al servizio.