La situazione del reddito degli italiani

 Gli italiano hanno complessivamente 805 miliardi di euro di reddito da lavoro, con uno stipendio medio pro capite di 19.655 euro. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto rilasciato ieri dal Ministero del Tesoro, che segue il rapporto della Confcommercio sulla povertà in Italia.
► Rapporto Confcommercio sulla povertà in Italia

La busta paga dell’italiano medio, quindi, ammonta a circa 19mila euro al mese, ma non tutti in Italia riescono a guadagnare questa cifra: il rapporto evidenzia la differenza di reddito tra il Nord e il Sud, con la Lombardia che si aggiudica il primato della regione con il reddito più alto (23.210 euro di stipendio medio pro capite) e la Calabria che si aggiudica la maglia nera con un reddito medio pari a 14.230 euro.

Tra questi due estremi, la metà degli italiani arriva a circa 15.723 euro, con un evidente divario tra i lavoratori autonomi che guadagnano 42.280 euro e i dipendenti che arrivano alla metà di questa cifra con 20.020 euro. Pensionati sotto la media con un reddito da pensione che arriva a 15.520 euro.

► Oltre la metà delle famiglie italiane è in crisi

La situazione del reddito degli italiani fa sì che circa 9,7 milioni di persone si trovino esentate dal pagamento dell’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche che rappresenta una delle maggiori fonti di entrata per lo Stato, si tratta, prevalentemente, di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di contribuenti la cui imposta lorda si azzera con le numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento.

 

Assunzioni Hydromania

 Hydromania, situato in provincia di Roma, è uno dei parchi acquatici italiani che attira il maggior numero di turisti in Italia. La sua offerta, infatti, è molto interessante, grazie alla presenza di moltissime attrazioni adatte sia ai grandi che ai piccini.

Al momento laElcamania Srl, la società che si occupa di gestire il parco acquatico, ha aperto le selezioni per la prossima stagione. Vediamo quali sono le posizioni aperte.

10 Animatori Centri Estivi
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a [email protected].

20 Assistenti Bagnanti
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a [email protected].

10 Baristi
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a [email protected].

4 Baristi Con Mansioni Di Cassa
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a [email protected].

3 Addetti Tavola Calda Self-Service
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a [email protected].

3 Addetti Parcheggio
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a: [email protected].

2 Assistenti Alla Clientela
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a [email protected].

1 Addetto Gastronomia
per candidarsi inviare Curriculm Vitae a: [email protected].

I requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per tutte le posizioni aperte presso Hydromania sono:

– età tra i 18 e i 35 anni;
– residenza a Roma;
– disponibilità per l’intera stagione (da giugno a settembre);
– esperienza pregressa;
– predisposizione al contatto con il pubblico.

 

Prossime assunzioni Ryanair

 Ryanair è ancora alla ricerca di personale da impiegare come Hostess e Stewart che viaggeranno sui suoi aeromobili nelle 1100 tratte al momento disponibili che coprono circa 30 paesi tra Europa e nord Africa. Fondata nel 1985 dall’irlandese Tony Ryan, nel tempo la Ryanair è diventata la compagnia aerea punto di riferimento e di confronto per tutti coloro che scelgono il low cost.

Continuano, quindi, le selezioni della Ryanair anche in Italia, attraverso i Recruiting day, le giornate durante le quali i responsabili del personale della compagnia selezionano le risorse più adatta a proseguire la formazione per diventare Assistenti di Volo.

I requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per Assistenti di Volo Ryanair sono: maggiore età, conoscenza ottima dell’inglese, idoneità fisica e altezza minima di 1.57 cm.

Ottime le condizioni contrattuali offerte: turni di lavoro che prevedono 5 giorni di lavoro, 2 liberi, seguiti da 5 giorni di lavoro e poi 3 liberi, con stipendio tra i 1.100 e i 1.400 Euro netti al mese già nel primo anno di lavoro.

I prossimi Cabin Crew Day della Ryanair

Roma: 10 aprile 2013;

Bari: 11 aprile 2013;

Bologna: 16 aprile 2013.

Per partecipare alle selezioni è necessario inoltrare la propria candidatura attraverso il form che si trova alla pagina Recruitment Days.

 

L’Europa non ha più pazienza per Cipro

 Cipro è in condizioni molti difficili. Ha bisogno di aiuto per uscire dalla crisi in cui si trova, ma, se non riesce a trovare 5,8 miliardi di euro, non potrà accedere ai 10 miliardi di aiuti messi a disposizione dell’Unione Europea.

► Il punto sul salvataggio di Cipro

La prima opportunità data dall’Europa a Cipro per reperire i fondi necessari è stata quella del prelievo forzoso sui conto corrente dei ciprioti, decisione osteggiata e poi bocciata da cittadini ed istituzioni, che ha portato, ora, a decidere per la creazione di un fondo di solidarietà. Ma ancora non è stata presa nessuna decisione.

Il duro attacco nei confronti del Paese è arrivato da Angela Merkel, uno dei principali attori e decisori su questioni di concessione di aiuti ai paesi in difficoltà, che lamenta la ritrosia di Cipro a trovare un accordo con i creditori internazionali e con la Troika.

Il tanto discusso prelievo forzoso, quindi, sembra essere stato evitato, ma ora l’Europa ha fretta di capire se il fondo di solidarietà – un fondo dove potrebbero confluire gli asset statali e i futuri ricavi dello sfruttamento delle risorse di gas – sarà creato o meno.

► Cipro si aiuterà da sola?

Oltre alla Merkel è inetrvenuto sull’argomento anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che ha evidenziato che se il paese vuole gli aiuti deve dimostrare di meritarli.

 

Entro il 2016 la Cina sarà la prima economia mondiale

 E’ quanto afferma l’Ocse, l’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel suo Economic Survey of China presentato a Pechino. Secondo lo studio il paese ha di fronte a sé un periodo particolarmente favorevole che lo porterà a diventare la prima economia al mondo nel giro di pochi anni, molto probabilmente entro il 2016.Per il 2013 si prevede che la ricchezza del paese crescerà dell’8,3% e che continuerà ad espandersi allo steso ritmo anche per gli anni successivi, stabilizzandosi su un tasso di crescita medio dell’8%.

► La Cina sarà il maggiore importatore di oro nero

A trainare l’economia saranno ancora gli investimenti nelle infrastrutture, soprattutto dopo che il governo di Pechino ha annunciato che la spesa pubblica sarà sostenuta da una nuova immissione di liquidità di 437,6 miliardi di yuan: continua quindi l‘intervento dello stato nell’economia, diversamente da quanto era stato previsto da molti analisti internazionali, che si concentrerà soprattutto sul settore immobiliare, sull’agricoltura, i trasporti e l’energia.

Per il governo cinese si tratta di un ottimo affare: dal momento che molte regioni della Cina sono ancora particolarmente arretrate per quanto riguarda le infrastrutture e, quindi, gli investimenti in questo settore sono particolarmente redditizi in termini di ritorno economico.

Il rapporto dell’Ocse mette in evidenza, però, anche le sfide che si presenteranno al paese del Dragone. Da un lato, infatti, la crescita della Cina si inserisce in un contesto economico globale particolarmente fragile e, inoltre, c’è sempre in agguato il problema dell’inquinamento.

► Crescono le esportazioni in Asia

Secondo l’Ocse:

Alcune forme di inquinamento stanno calando ma la qualità dell’aria e dell’acqua sono spesso carenti, e impongono costi considerevoli. E’ necessario portare avanti un ampio mix di politiche per contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali in modo efficiente sul fronte dei costi, tra cui approcci di mercato ben implementati e migliore applicazione delle regole esistenti.

Imprese ancora nella morsa del credit crunch

 Secondo il rapporto Congiuntura Flash rilasciato dal Centro Studi di Confindustria le imprese italiane continuano ad avere delle grandi difficoltà nel farsi concedere crediti e prestiti per le loro attività dalle banche e dagli istituti di credito: ad oggi, le aziende in difficoltà sono quattro su dieci.

► Le imprese italiane temono di chiudere

Nello specifico, il rapporto evidenzia che a febbraio 2013 il 15,3% delle aziende non è riuscita ad ottenere il credito richiesto (dal 6,9% del primo semestre 2011) e il 25,4% l’ha ottenuto ma condizioni penalizzanti.

La causa di questa ulteriore stretta del credito, secondo l’analisi della Confindustria,è da rintracciarsi, da un lato, nella difficile condizione delle famiglie il cui reddito non basta più a sostenere i consumi e, dall’altro, nel clima di incertezza del paese che spaventa gli eventuali investitori.

A peggiorare ulteriormente le condizioni di un’Italia alle prese, di già, con questa situazione ci sono anche le funeste previsioni per il futuro: i dati della Confindustria, infatti, evidenziano il perdurare dello stallo del mondo del lavoro – a gennaio si sono persi altri 97 mila posti di lavoro rispetto al dicembre del 2012 – facendo balzare il tasso di disoccupazione al 11,7%, contro l’11,3% in dicembre.

► Confindustria: Italia in piena emergenza credito

Il nodo da sciogliere nell’immediato, secondo Confindustria, è il Governo:

In assenza di una politica che indichi le priorità e la rotta, il rischio è che tutti gli attori stiano sulla difensiva e che il gioco per il Paese sia a somma negativa.

Rapporto Confcommercio sulla povertà in Italia

 Non solo in Italia nel 2013 ci saranno 4 milioni di nuovi poveri, ma la crescita del Pil si attesterà al -1,7% e i consumi scenderanno ancora del 2,4%. Un quadro allarmante, che mostra come l’Italia non sia ancora riuscita ad uscire dalla crisi e come, anche per quest’anno, le condizioni delle famiglie italiane siano destinate a peggiorare.

► Oltre la metà delle famiglie italiane è in crisi

Continua a crescere la povertà

La condizione economica delle famiglie italiane continua a peggiorare. Il rapporto di Confcommercio evidenzia che nel corso di quest’anno la quota delle persone che possono essere definite ‘assolutamente povere’ salirà a 4 milioni, pari ad oltre il 6% della popolazione. In cinque anni in Italia sono stati prodotti ben 615 nuovi poveri al giorno, un dato che, secondo l’analisi di Confcommercio, è destinato a salire.

I dati sui nuovi poveri in Italia è stato ottenuto con l’utilizzo del MiC (Misery index Confcommercio) un indicatore macroeconomico aggregato per la misurazione del disagio sociale.

Taglio del Pil e dei consumi

Nel 2013, secondo i dati analizzati dalla Confcommercio, i consumi delle famiglie scenderanno ancora del 2,4%, con una leggera ripresa nel 2014 (+0,3%). Una stima al ribasso rispetto a quanto l’Associazione dei Commercianti aveva dichiarato (-0,9%).

Il calcolo complessivo della contrazione dei consumi dall’inizio della crisi nel 2007 ad oggi mostra che gli italiani hanno perso circa 1700 euro a testa del budget disponibile per le spese personali.

Anche per il Pil le stime della Confcommercio non dicono nulla di buono: per il 2013 si prevede un calo dell’1,7%, in ribasso rispetto al –0,8% indicato cinque mesi fa. Poco meglio le previsioni per il 2014, anno per il quale la Confcommercio indica un rialzo dell’1%.

► Giovani europei a rischio povertà, soprattutto gli italiani

Lavoro e produttività

Il rapporto di Confcommercioha messo in evidenza un’anomalia tutta italiana: i lavoratori del nostro paese, pur lavorando più dei loro colleghi tedeschi e francesi, producono di meno.

Lavoratori dipendenti e autonomi hanno lavorato circa 1.774 ore ciascuno (20% in più dei francesi e il 26% in più dei tedeschi) ma producono di meno: la ricchezza prodotta da un lavoratore italiano per ogni ora lavorativa è di circa 36 euro, mentre  i tedeschi producono il 25% in più e i francesi quasi il 40% in più.

Inoltre, mentre in altri paesi la produttività ha avuto un andamento positivo, aumentando progressivamente ogni anno -fino al 20% in più in Germania e all’11% in più in Francia, ma lo stesso fenomeno si è verificato anche in altri paesi- in Italia la crescita della produttività si è fermata al +4%.

Secondo il Codacons, che ha commentato i dati presentati dalla Confcommercio, non solo i poveri italiani arriveranno a 4 milioni, ma esiste una larga fetta della popolazione, non considerata in questa stima, per la quale il reddito mensile non basta più e che è stata costretta a ridurre i consumi, e aggiunge:

Difficilmente si potrà tornare ai livelli del Pil precrisi prima del 2019 se non si interverrà finalmente per aumentare la capacità di spesa delle famiglie italiane e del ceto medio. Il prossimo Governo, sempre che ci sia, dovrebbe come primo provvedimento rinviare l’aumento dell’Iva di luglio che colpirebbe proporzionalmente ricchi e poveri, strangolando definitivamente quelle famiglie che non riescono più a risparmiare.


Guida al riscatto del corso di laurea

 Cos’è il riscatto del corso di laurea?

Il riscatto del corso di laurea è un procedimento a titolo oneroso, ossia pagato dal contribuente, per fare in modo che anche gli anni che si sono passati all’università possano figurare nel conteggio dei contributi versati per l’ottenimento della pensione.

Dal momento che andare in pensione, soprattutto dopo la riforma Fornero, è diventato sempre più difficile, avere qualche anno di contribuzione in più può essere un beneficio, ma, prima di decidere, è necessario comprendere se il costo del riscatto è proporzionato agli effetti che ha sul requisito contributivo per l’accesso alla pensione.

Quali sono i periodi riscattabili?

Il riscatto del corso legale di laurea è concesso solo a coloro che hanno poi ottenuto il titolo di studio. Sono contemplati nel riscatto i seguenti titoli di studio:

– diploma universitario (corso di laurea di tre anni);-

– diploma di laurea (corso di laurea di cinque anni);

– diplomi di specializzazione post laurea;

– dottorati di ricerca;

-titoli accademici previsti dal decreto n.509 del 3 novembre 1999.

Non è possibile richiedere il riscatto del corso di laurea per:

– periodi di fuori corso;

– periodi già interessati da contribuzione obbligatoria o figurativa.

Come si fa la domanda per il riscatto del corso di laurea

Come molte altre forme di interazione con l’Inps, la via preferenziale per la richiesta del riscatto del corso di laurea è on line: il contribuente deve dotarsi del PIN (da richiedere direttamente all’Inps) e poi seguire le istruzioni che si trovano sul sito dell’Inps alla pagina Riscatto di laurea.

Come si calcola il costo del riscatto del corso di laurea?

Il costo del riscatto del corso di laurea viene calcolato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione sia secondo il sistema contributivo che secondo il sistema retributivo. Inoltre, il costo del riscatto è soggetto all’incidenza di altri fattori come il sesso, l’età, e il periodo nel quale si colloca il corso di laurea che si vuole riscattare.

In base a questo ultimo principio si creano le seguenti situazioni:

1. Il periodo da riscattare è collocato prima del 31/12/1995

In questo caso l’onere a carico del contribuente è calcolato in base ai criteri di riserva matematica previsti dall’articolo 13 della legge 12 agosto 1962, n. 1338. Il costo, quindi, varierà in base a età, periodo da riscattare, sesso e retribuzioni percepite negli ultimi anni.

2. Il periodo da riscattare si colloca dopo il 31/12/1995

In questo caso l’onere a carico del contribuente è calcolato applicando  l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto, che si applica alla contribuzione dei dodici mesi meno remoti rispetto alla data della domanda ed è rapportata al periodo oggetto di riscatto.

Le ultime innovazioni legislative sul riscatto della laurea

Per le domande di riscatto del corso di laurea, indipendentemente dal periodo nel quale si collocano, secondo la Legge n. 247/2007, è possibile pagare l’onere in un’unica soluzione o in 120 rate mensili, senza interessi e con la possibilità di estinguere il debito in meno rate, sempre senza interessi sul monte da versare. 

La possibilità di chiedere la rateizzazione dell’onere non vale in caso di pensionamento, che implica, altresì,la decadenza dal beneficio della rateizzazione eventualmente in corso, con conseguente obbligo di pagamento del capitale residuo in unica soluzione.

Cosa succede se non si pagano le rate?

Non pagare una rata o, nel caso si sia deciso di saldare l’onere in un’unica soluzione, dell’import previsto viene interpretato dall’Inps come rinuncia al riscatto e la domanda viene automaticamente archiviata.

Anche in questo caso, comunque, si può ripresentare la domanda successivamente, ma il calcolo dell’onere sarà fatto secondo i criteri relativi alla presentazione della seconda domanda.

Come si paga l’onere di riscatto della laurea

Il pagamento dell’importo relativo al riscatto della laurea si fa attraverso gli appositi bollettini MAV inviati dall’INPS. I versamenti si possono effettuare presso qualsiasi banca o negli uffici postali.

Altra soluzione è il pagamento online sul sito dell’Inps.

Solo in caso di pagamento rateale dell’onere del riscatto della laurea è possibile richiedere l’addebito in conto corrente, sia bancario che postale. La richiesta di addebito in conto corrente va fatta all’Agenzia delle Entrate con la compilazione dell’apposito modello RID.

Mixa il conto e ottieni il massimo rendimento

 Un conto corrente stabile e un conto deposito con un rendimento competitivo al 4 per cento. È questa l’offerta prioritaria di Bipiemme che lancia il prodotto con lo slogan di Mixa il conto.

La cessione del quinto fatta con Bipiemme

In pratica la proposta è quella di aprire un conto corrente e poi mantenere vincolata una discreta somma per un periodo variabile da 6 a 12 mesi. Per esempio 10 mila euro. Questa somma vincolata ottiene un rendimento del 4 per cento lordo annuo sulla cifra sottoposta al vincolo. Se però il cliente ha la necessità di avere prima del previsto la somma, può richiederla. Dovrà pagare però una piccola commissione pari all’1,5% dell’importo prelevato in anticipo per i giorni che separano la ricezione della somma dalla scadenza del vincolo.

Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato

Se invece si è soddisfatti del rendimento, allora si può rinnovare il vincolo a 6 mesi con un tasso che sarà ancora più interessante perché maggiorato di 2 punti rispetto al tasso loro di vincolo ordinario. La banca offre anche la possibilità di portare i titoli alla Bipiemme ottenendo un bollo sul dossier molto remunerativo per tutto il 2013.

La promozione si attiva in filiale dove i clienti sono seguiti da un consulente finanziario ma poi grazie al servizio di internet e mobile banking, tutto è più facile e si fa da casa. Sul sito Bipiemme è disponibile anche il simulatore del rendimento annuo. nto. ra stato registrato e non riportava la data, per questo è stato giudicato inattendibile.

La cessione del quinto fatta con Bipiemme

 Il progetto Bpm per avere dividendi sembra essere ben strutturato, tanto che Andrea Bonomi che è il principale azionista dell’istituto di credito in questione, spiega che già nel 2013 la sua banca potrebbe tornare a crescere. Certo è che se i suoi prodotti creditizi non sono appetibili, gli effetti della crisi saranno ancora più forti.

Abbiamo visto insieme alcune delle offerte Bipiemme: 4 tipi di mutui con cap, Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato ed abbiamo valutato anche che a far credito alle aziende ci pensa Bipiemme visto che le aziende in difficoltà non mancano tra i destinatari della Banca Popolare di Milano.

Adesso prendiamo in considerazione un altro grande classico dei finanziamenti: la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. I pensionati INPS, infatti, nonostante l’età, possono ottenere un finanziamento a condizioni molto vantaggiose, cedendo alla banca soltanto un quinto dell’importo della pensione.

La convenienza del prodotto è anche nella semplicità dell’erogazione, visto che una volta consegnati tutti i documenti, il contratto di lavoro o il modello OBIS/M è possibile ottenere in pochi minuti il preventivo e sottoscriverlo quasi immediatamente. La rata mensile sarà pois trattenuta direttamente dall’INPS così che il pensionato che vuole investire il suo gruzzoletto non ha molto altro cui pensare.

Con questo sistema di possono ottenere fino ad 80 mila euro da rimborsare in un periodo variabile da 24 a 120 mesi.