Gucci assume in Italia e all’estero

La grande maison di moda Gucci è alla ricerca di nuovo personale. Si tratta di un’occasione da non perdere per tutti coloro che hanno la passione per le moda e per il lusso, perché Gucci è uno dei più grandi marchi del settore a livello internazionale.

Esistente da quasi 100 anni, la maison fiorentina fondata da Guido Gucci attualmente può vantare un’importante presenza nel mondo, con circa 300 punti vendita monomarca dislocati in tantissimi paesi.

Al momento la maison Gucci è alla ricerca di numerose figure professionali sia in Italia che all’estero. Vediamole nel dettaglio.

Italia 

Sales Assistant, Milano (Montenapoleone E Galleria)

Stage It And Other Contract, Scandicci (FI)

Stage Talent Management, Scandicci (FI)

Mis Controller, Scandicci (FI)

Buyer Mrtw, Milano

Store Applications Program Analyst, Casellina – Scandicci (FI)

Buyer Junior e Business Analyst a Scandicci (FI)

Buyer pelletteria Uomo per Firenze.

Estero

Business Planner,
Selling Supervisor,
Brand Manager,
Buyer,
Sales Associate,
HR Corporate Staff Functions,
Corporate Communications,
Retail Accountant,
Customer Service Specialist,
Employer Branding,
Property Counsel,
Assistant Store Manager,
Store Manager,
Sales Assistant,
Multi-Channel Marketing Manager,
Visual Merchandiser,
Stock Controller,
Senior Account Executive,
e-Commerce Director,
Stock Associate e Department Manager.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per le posizioni aperte e l’invio della candidatura consultare la pagina  carriere del sito del gruppo.

 

Assunzioni Kiko Make Up

Il mondo della bellezza offre nuove opportunità di lavoro in tutta Italia grazie alle nuove assunzioni in vista da Kiko Make Up.

La grande catena di negozi di make up e prodotti per la bellezza, infatti, sta cercando personale per varie mansioni da impiegare negli store presenti sul territorio italiano, sia per quelli già operativi che per quelli di prossima apertura.

Vediamole nel dettaglio.

1. Stage Marketing Prodotto
Sede di lavoro: Bergamo

2. Store Mamager
Sedi di lavoro: Milano, Ravenna, San Benedetto del Tronto (AP), Avezzano (AQ), Borgo Panigale (BO)

3. Sales Assistant Spagnolo, Cinese, Inglese
Sede di lavoro: Milano

4. Addetti Vendita
Sede di lavoro: Ravenna

5. Assistant Store Manager
Sede di lavoro: Casamassima (BA)

6. Trainer Piemonte
Sede di lavoro: Torino

7. Area Manager
Tutta Italia

Per le informazioni sui requisiti richiesti da Kiko Make Up per partecipare alle selezioni per le posizioni aperte e per l’invio della propria candidatura, consultare la pagina posizioni aperte del sito del gruppo.

Previsioni occupazionali per il prossimo trimestre secondo Manpower

 Solo il 6% dei direttori del personale intervistati da Manpower ha dichiarato di avere in previsione delle nuove assunzioni per la prossima primavera. Un numero molto esiguo che evidenzia le perduranti difficoltà del mercato del lavoro in Italia. Il restante 94% delle aziende italiane o manterrà il numero dei dipendenti stabile o ha intenzione di tagliare ulteriori posti di lavoro.

► Indagine Almalaurea sulle condizioni lavorative dei neolaureati

Questo è quanto emerge dal sondaggio effettuato da Manpower sulle intenzioni delle aziende italiane per  aprile, maggio e giugno 2013. La propensione all’occupazione dei datori di lavoro italiani -saldo aritmetico tra la percentuale coloro che prevedono un incremento della propria forza lavorativa e quella di chi annuncia una diminuzione- quindi, fa registrare un -10%.

A far registrare il dato peggiore sono le aziende del Nord-Est, da sempre considerate le più in salute, con un -13% del valore della propensione all’occupazione. Ma il dato è negativo, anche se in misura leggermente minore, anche per tutte le altre zone d’Italia.

► Secondo l’Ocse è stato raggiunto un nuovo record del tasso di disoccupazione

A livello di settore sono le costruzioni e il commercio, sia al dettaglio che all’ingrosso, a registrare i dati peggiori.

Secondo Stefano Scabbio, presidente e amministratore delegato di Manpower Italia:

gli indicatori prospettano una graduale ripresa dell’economia a partire dal2014, rimane noto che i positivi effetti sull’occupazione si manifestano in tempi più lunghi e le aziende, prima di tornare ad assumere, attendono una prolungata stabilità del mercato.

Nuovo crollo per il mattone

 Il mattone è in piena crisi. A dirlo gli ultimi dati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate che evidenziano un ulteriore calo di circa il 30% di contratti di compravendita immobiliare nell’ultimo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, che riportano il mercato ai livelli del 1985.
► Molti gli immobili invenduti

Effetto della crisi economica, che ha fatto scendere il numero delle compravendite immobiliari a 993.339, circa 330mila in meno rispetto al 2011, con un calo del -24,8% su base annua (2012 su 2011).

Non scende solo il numero delle unità vendute, a calare anche il valore di scambio delle abitazioni stimato a 74,6 miliardi, in calo rispetto al 2011 di circa il 26%, una percentuale che corrisponde a una perdita di oltre 26 miliardi di euro.

Una casa sul mercato italiano ha un valore medio di 167 mila euro, con picchi di 220 mila euro al centro e di 120 mila euro nelle Isole, tutti valori, questi, in calo rispetto al precedente semestre. Le grandi città  (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Bologna e Firenze) hanno subito un calo delle compravendite immobiliari pari al 22,4% su base annua. Un trend comune, dal quale si salva solo Napoli, per cui la diminuzione delle trattative si è attestata al solo -0,8%.

► Gli immobili di lusso ci sono ma non si comprano

Crolla il numero delle case vendute e crollano anche i mutui erogati: -38,6% rispetto al 2011, con un corrispondente calo del capitale complessivamente erogato del 42,8%, Aumenta, però, la rata mensile che si attesta intorno a 700 euro, circa il 3% in più rispetto al 2011.

Ritardi nella crescita secondo la BCE

La BCE  – Banca Centrale Europea – ha emesso il bollettino mensile sulla situazione economica che si troverà ad affrontare l’Eurozona nei prossimi mesi. Le previsioni più ottimistiche fanno sperare in una ripresa che sarà graduale nel secondo semestre, ma vi sono all’attivo anche delle forze negative che potrebbero alterare o compromettere questi dati, dunque ritardare la ripresa economica.

Le forze negative sono da considerare dei “rischi al ribasso” con il potere di porre un freno alla ripresa: fra questi, soprattutto, vi è la lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali.

Bollettino mensile BCE: Europa ancora in recessione

Per far fronte al problema delle riforme strutturali, secondo la BCE, è necessario che i governi combattano la disoccupazione giovanile, creando nuove opportunità di occupazione e di lavoro, promuovendo forme economiche dinamiche e flessibili.

Altro tema bollato come nero e dunque interessato da eventuali riforme è quello del debito pubblico degli Stati membri. La BCE fa notare come alcuni debiti pubblici abbiano raggiunto livelli veramente rari in tempi di pace, ed è proprio questo e il rapporto negativo  con il relativo PIL che può valere come ostacolo alla crescita.

La Germania all’attacco della Banca Centrale Europea

All’interno del bollettino viene segnalato infine il fatto che nell’Eurozona le condizioni per la concessione del credito a piccole e medie imprese appaiono in genere restrittive.

UBS distribuisce bonus miliardari nonostante i conti in rosso

 Sergio Ermotti si appresta a diventare uno dei manager bancari più pagati d’Europa.

A poco, quindi, è valso il referendum appena conclusosi in Svizzera che ha deciso che, per UBS, non sarà più solo il cda a decidere l’ammontare dei bonus, ma la decisione dovrà essere presa di concerto con l’assemblea: sui manager dei grandi istituti continuano, infatti, a piovere milioni.

► La legge svizzera contro gli stipendi dei manager

Sergio Ermotti, per il 2012, ha percepito un compenso piuttosto sostanzioso: 8,9 milioni di franchi svizzeri (7,2 milioni di euro), di cui 6,1 milioni in bonus. Ma Ubs ha anche premiato il nuovo capo dell’investment banking Andrea Orcel con un regalo di benvenuto di 26 milioni.

► L’Ue approva il tetto per gli stipendi dei dirigenti di banca

Una notizia che fa discutere non solo perché c’è stato il referendum e non solo perché anche l’Unione Europea sta discutendo un accordo preliminare per introdurre un tetto ai bonus, ma soprattutto perché nel 2012, anno di riferimento di questi pagamenti monster, la banca di Zurigo ha varato un piano di ristrutturazione aziendale che vale ben 10.000 posti di lavoro.

Oltre a questo va preso in considerazione il fatto che UBS è stata salvata dal crollo causato dalla sua cultura di bonus eccessivi che spingeva i dirigenti a perseguire investimenti ad elevato rischio.

► Ignazio Visco chiede alle banche di non distribuire dividendi

A gettare altra benzina sul fuoco di una discussione, quella sugli stipendi dei manager, molto calda in Svizzera i conti in rosso della banca: Ubs ha chiuso il 2012 in perdita, ma il monte-bonus sull’anno è stato ridotto solo del 7%.

 

Bulgari evade per 3 miliardi di euro

Gli ufficiali della Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma hanno sequestrato, questa mattina, beni e altre disponibilità per un totale di 46 milioni di euro di proprietà della nota holding del lusso “Bvlgari“.

Lavorare da Bulgari

L’accusa è quella di aver evaso, a partire dal 2006 in poi, circa tre miliardi di euro di ricavi, attraverso la creazione di società in Olanda e in Irlanda, il cui scopo era appunto quello di aggirare le restrittive norme del fisco italiano. Personaggi ai vertici della direzione aziendale, quali Paolo e Nicola Bulgari, azionisti e soci storici dell’azienda, Francesco Trapani e Maurizio Valentini sono stati quindi tutti indagati dalla procura di Roma per dichiarazione fraudolenta.

Otto motivi per investire nelle azioni Tod’s

Le indagine delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce il fatto che a partire dal 2006 la multinazionale si era servita di una cosiddetta Escape Strategy volta alla riallocazione dei margini mondiali di guadagno (cioè il differenziale tra i ricavi e i costi delle vendite) attraverso la creazione di controllate estere, situate in stati diversi dall’Italia, con lo scopo di fuggire il sistema di imposizione italiano. Nel caso specifico le società si trovavano in Svizzera, in Olanda e in Irlanda, paese con la pressione fiscale più bassa d’Europa, nel quale era stata creata appositamente la Bvlgari Ireland LTD, o Beire.

Morgan Stanley abbassa stime del Pil italiano

 Dopo che Fitch ha abbassato il rating del debito italiano da A- a BBB+ con outlook negativo, anche l’altra banca americana che si occupa molto di rating, la Morgan Stanley, ha deciso di ridurre la fiducia riposta fino ad ora nel paese e rivede al ribasso le stime di crescita.

Secondo Morgan Stanley, infatti, il Pil dell’Italia nel 2013 si abbasserà fino a toccare il -1,7%, contro un dato atteso dell’1,2%.

► Chiude male Milano dopo la bomba Fitch

Le motivazioni addotte dalle due banche sono pressoché uguali: lo stallo politico che si è creato nel paese dopo l’esito inconcludente delle elezioni potrebbe portare ad un ulteriore aggravarsi della recessione attualmente in corso.

L’instabilità politica probabilmente rimarrà, anche se la formazione di un governo dovesse avere successo. Questo potrebbe complicare la richiesta di un Omt, cioè un’eventuale assistenza finanziaria messa a disposizione da Ue e Bc.

Ma non basta. Infatti, secondo gli economisti della banca d’affari americana, c’è un buon 30% di probabilità che si verifichi una “paralisi politica durevole” che provocherebbe un calo del Pil previsto per il 2013 di quasi il 3%, una forte contrazione che perdurerà anche nel 2014.

► Il rating italiano in bilico

Una situazione dalla quale si può uscire solo nel caso in cui il governo che verrà formato, se verrà formato, sarà in grado di trovare un accordo su un pacchetto di riforme istituzionali, anche se le riforme economiche probabilmente saranno rinviate ulteriormente.

Ignazio Visco chiede alle banche di non distribuire dividendi

 Ignazio Visco, dopo che a febbraio, nel suo intervento al Forex di Bergamo, aveva chiesto che alla Banca D’Italia venissero concessi maggiori poteri per rimuovere i vertici delle banche e impedire agli istituti in perdita di distribuire i bonus, interviene nuovamente per chiedere un ulteriore giro di vite per le banche.
► L’Ue approva il tetto per gli stipendi dei dirigenti di banca

Il governatore, infatti, si scaglia nuovamente contro i superbonus dei manager bancari chiedendo che le banche che per il 2012 hanno i conti in rosso o che hanno l’indice patrimoniale inferiore al livello comunicato dalla Vigilanza di non distribuire i dividendi.

Consapevole che le banche e i loro amministratori potrebbero trovare l’escamotage per aggirare la norma, Visco precisa anche che gli stipendi dei manager, fissi o meno che siano, non dovranno subire alcun aumento per il prossimo anno.

Per ora, quello di Via Nazionale è solo un invito a mantenere un adeguato livello di moralità alle banche, nel senso che gli istituti hanno il dovere di adeguarsi alle difficili condizioni del paese  e prendersi, in questo modo, carico della loro responsabilità per il presente e il futuro del paese.

► Ignazio Visco interviene sul ruolo delle banche centrali

Un invito, comunque, che potrebbe trasformarsi in una ondata di controlli e nuove norme se le banche continueranno a non seguirlo.

 

 

Ducati in crescita nel 2012

 La Ducati, in pista abbandonata da Valentino Rossi, ha vissuto un altro momento di gloria nel settore finanziario. Il gruppo di Borgo Panigale, infatti, controllato dall’Audi, la casa automobilistica tedesca, ha chiuso il 2012 con il fatturato in crescita.

Le previsioni di Intesa Sanpaolo sulle imprese

Si parla di un incremento del 16 per cento che si traduce in ricavi di oltre 600 milioni di euro. La crescita dell’azienda è stata spinta soprattutto dai mercati degli USA e dal mercato Far east, mentre ha confermato di essere in crisi l’Europa dove a trainare l’azienda ci ha pensato soltanto la Germania.

Insomma i motori Ducati piacciono ma soltanto all’estero e tutto il successo sembra dovuto all’intervento dell’Audi. L’incremento del fatturato è andato di pari passo con una crescita delle consegne di moto che, nel 2012, sono state più di 44 mila.

L’auto è in crisi ma la concessionaria fa i saldi

Negli Stati Uniti, in particolare la crescita della Ducati è stata sorprendente visto che rispetto al 2011 è stato messo a segno un buon +21 per cento. Adesso, per la Ducati, l’America rappresenta il primo mercato e a dirlo è proprio l’amministratore delegato dell’azienda che ripone fiducia anche nel Far East.

Soltanto per avere indicazioni sul futuro c’è da dire che il 2013 è iniziato con ottimi risultati.