Le agevolazioni fiscali per i disabili

 Per non perdere i benefici fiscali riconosciuti dalla normativa in vigore e consolidati nella legge di Stabilità, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione aggiornata della Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili.

 Nessun cambiamento per le pensioni di invalidità

Il documento è disponibile in formato pdf e riassume tutti i benefici fiscali per i contribuenti disabili che hanno degli sconti sull’IRPEF e alcuni strumenti per abbattere il reddito imponibile. Secondo il sunto fornito da FiscoOggi, le novità più interessanti sono almeno tre: in primo luogo c’è l’aumento delle detrazioni IRPEF per chi ha figli carico, poi è stata ridotta al 4 per cento l’IVA agevolata per l’acquisto dei veicoli in leasing, infine sono state semplificate le certificazioni delle persone con disabilità.

► Nuovi sgravi Irpef

La legge 228/2012, nota anche come Legge di Stabilità, ha aumentato la detrazione di base per i figli a carico, quindi per ogni figlio portatore di handicap, dal primo gennaio 2013, si potrà ottenere uno sconto di 1620 euro se il bambino non ha ancora compiuto 3 anni, oppure uno sconto di 1350 euro se il figlio ha già spento le tre candeline.

Nella guida è rilevante anche la parte delle agevolazioni dedicata ai mezzi di locomozione, visto che è prevista l’applicazione dell’IVA ridotta al 4 per cento per l’acquisto di veicoli adatte ai portatori di handicap, c’è l’esenzione del bollo auto e la gratuità dell’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

Bilancio 2012 della Guardia di Finanza

 Tante le indagini fatte dalla Guardia di Finanza fatte nel corso del 2012 a caccia di coloro che, in un modo o nell’altro, tentano di evadere ilo Fisco. Oggi la pubblicazione del rapporto sulle attività svolte durante lo scorso anno che ha messo in luce come, in un anno caratterizzato da una acuta crisi economica, i tentativi di eludere le tasse siano sempre maggiori e diversificati.

► Sfuggire al fisco è sempre più difficile

Protagonisti dei controlli della Guardia di Finanza, infatti, i Compro Oro. Un totale di 348 ispezioni in tutta Italia che hanno portato allo smascheramento di tanti negozi del genere creati appositamente come mezzo per l’evasione fiscale: individuati 44 evasori totali e denunciati 53 esercenti, per un totale di 200 milioni di euro di evasione delle imposte indirette e 90 di Iva.

Indagine, questa, affiancata dall’Operazione Giove finalizzata alla scoperta di società di comodo collegate ai paradisi fiscali, dalla quale sono emersi 900 milioni di euro sottratti al Fisco.

Ma non solo Compro Oro. Nel mirino della GdF anche i “Ladri di welfare“, coloro che truffano, di fatto, il sistema assistenziale e previdenziale pubblico. 1000 operazioni di verifica che hanno portato allo scoperto di frodi per 24 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 19 milioni di euro di danni erariali segnalati dalla GdF alla Corte dei Conti per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni.

► Scoperta una evasione internazionale di circa 60 milioni di Euro

Tentativi di evasione fiscale all’interno delle PA che sono emersi come 859 dipendenti che hanno percepito corrispettivi non autorizzati dalle amministrazioni di appartenenza per un totale di 6 milioni di euro, 11.713 incarichi irregolari1.106.000 euro di retribuzioni di risultato non dovute a dirigenti pubblici.

 

Una giornata turbolenta per le borse di tutto il mondo

 È sempre difficile fare una panoramica della situazione delle borse se poi non ci si può soffermare su quel che accade nei singoli paesi, tuttavia chi ha seguito le oscillazioni di piazza Affari e dei suoi titoli, oppure chi ha seguito le vicende di Wall Street, ha sicuramente interesse alla trattazione dell’argomento.

Tutti i mercati sono preoccupati per la situazione del nostro paese, visto che il governo non è ancora stato formato e visto che, a livello europeo, si dice che gli italiani siano più ricchi dei tedeschi lasciando intendere che la distribuzione della ricchezza nel Vecchio Continente è diversa rispetto a quello che ci si aspetta.

Così, mentre la Germania va all’attacco della Banca Centrale Europea, il mercato tricolore reagisce con poca convinzione all’ultima asta di titoli di stato. Il Tesoro, infatti ha venduto in un colpo i 7,75 miliardi di euro di Bot a un anno, ma rendere i titoli appetibili, ha dovuto offrire agli acquirenti dei rendimenti più alti rispetto a quelli dell’asta precedente.

La domanda di Bot tricolore è stata 1,5 volte superiore all’importo offerto dal Tesoro, in rialzo rispetto a quello che avevano visto a febbraio. Oggi saranno venduti all’asta anche i Btp per un importo analogo.

Chiude male Milano dopo la bomba Fitch

I titoli italiani, intanto, soffrono e molto dipende dal downgrade di Fitch che non ha ritenuto valida la tesi di Krugman e delle banche d’affari fiduciose sulle sorti del nostro paese.

► Krugman parla dei problemi dell’Europa

La Germania all’attacco della Banca Centrale Europea

 Una ricerca della BCE, di cui abbiamo parlato, dimostra che gli italiani sono più ricchi dei tedeschi ma non solo, facendo una panoramica sulla distruzione della ricchezza nell’UE, questo report spiega che l’opinione diffusa non corrisponde alla situazione reale.

Qualcuno dice che siamo più ricchi dei tedeschi

Il report, però, non è stato ancora pubblicato e questo non piace alla Germania che finora, considerata la prima della classe, ha dovuto anche contribuire in modo più incisivo alla formazione e al mantenimento del Fondo Salva Stati.

Per questo o per altri motivi che non sono ancora stati spiegati per bene, la Germania è partita all’attacco della BCE accusandola di ritardare nella pubblicazione del documento da lei stessa prodotto, per evitare che si sappia veramente come stanno le cose nell’Eurozona.

► Forbes ha stilato la classifica degli uomini più ricchi del mondo

Le accuse lanciate alla BCE sono gravi e hanno una risonanza ancora più grande se a “pubblicizzarle” ci ha pensato un quotidiano liberalconservatore molto influente, come lo è Frakfurter Allgemeine.

Dalle colonne di questo giornale si spiega che la BCE ha in mente una precisa strategia che è quella di rendere noto il documento, di cui comunque si conoscono già alcune parti, soltanto dopo che sono state approvate le misure per il salvataggio di Cipro. I dati, infatti, potrebbero influenzare negativamente le scelte degli stati.

dei salari che crescono soltanto dello 0,1 per cento.

 

Non si cresce se scende soltanto l’inflazione

 Fino a questo momento abbiamo fatto una panoramica della situazione finanziaria del paese, quasi idilliaca con Lottomatica che cresce e sta per cambiare nome, la Ducati in crescita nel 2012,  la notizia che cresce l’utile di Enel Green Power e Intesa Sanpaolo chiude il bilancio con buoni risultati.

Eppure se gli investitori hanno in parte lasciato il nostro paese, qualcosa che non va ci deve essere. Basta andare a spulciare le notizie che riguardano i salari degli italiani e l’inflazione. Si scopre infatti che se anche l’inflazione è in una fase calante, non corrisponde ad un aumento dei salari e quindi i miglioramenti delle condizioni dei cittadini che vivono l’economia reale, tutto sommato è ancora drammatica.

L’ultima relazione disponibile sull’argomento spiega che i salari nel 2012 sono cresciuti come lo avevano fatto nel 2000 ma questo non ha consentito di andare di pari passo con l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi. Ora i prezzi hanno rallentato la corsa, ma non abbastanza per produrre un miglioramento tangibile.

L’Istat, autore della ricerca, spiega che anche a febbraio 2013, i prezzi sono cresciuti dell’1,9 per cento su base annua. Si tratta di un incremento che è il minore dal dicembre 2010. Una frenata che però non fa il paio con l’aumento dei salari che crescono soltanto dello 0,1 per cento.

Intesa Sanpaolo chiude il bilancio con buoni risultati

 Forse è vero che questa crisi che ha ossessionato gli italiani inchiodandoli alle oscillazioni dello spread, non è poi così feroce come sembra, visto che sono numerose le aziende che in questi giorni stanno chiudendo i bilanci e tracciano un resoconto positivo del 2012.

Lottomatica cresce e sta per cambiare nome, la Ducati in crescita nel 2012 e cresce anche l’utile di Enel Green Power. Questo scenario non poteva far prevedere però che ci fossero buone indicazioni anche dal mercato finanziario dove i titoli bancari hanno dimostrato tutta la loro fragilità.

Intesa Sanpaolo, per esempio, ha spiegato di aver guadagnato nel 2012, ben 1,6 miliardi di euro proponendo ai suoi azionisti un dividendo di 5 centesimi per azione. Il guadagno c’è stato nonostante nell’ultimo trimestre dell’anno siano stati persi 83 miliari di euro, legati alle perdite dell’azienda all’estero e al deprezzamento di una controllata.

Cucchiani, l’amministratore delegato di Intesa, ha sottolineato l’influenza del deprezzamento di Telco e i cali di fatturato in Ungheria e in Ucraina ma ci ha tenuto a specificare che questi “passi falsi” non hanno un gran contraccolpo, visto che l’azienda ha chiuso in crescita.

La solidità minacciata nel 2011 dall’inizio della crisi, è stata una specie di stimolo a fare bene nel 2012 e i buoni risultati, colti l’anno scorso, aprono uno squarcio anche nel 2013: sarà un anno in cui se anche non ci fosse crescita, sarebbero almeno confermate le performance già raccontate. Dopo le dichiarazioni e i dati, il titolo Intesa Sanpaolo, in borsa, è schizzato alle stelle.

Cresce l’utile di Enel Green Power

 Lottomatica cresce e sta per cambiare nome, poi dobbiamo valutare positivamente anche la Ducati in crescita nel 2012, ma c’è un’altra azienda che nel 2012, nonostante la crisi, ha saputo resistere e fare bene: Enel Green Power.

Enel fino a qualche anno fa, prima delle liberalizzazioni, era il monopolista elettrico. Da quanto ha perso questa posizione, ha dato vita anche ad una serie di spin off che hanno coltivato porzioni di business aziendali. Uno di questi è Enel Green Power che ha raccolto sotto un unico marchio, tutte le attività svolte nel campo delle energie rinnovabili.

L’azienda ha poi continuato a crescere e lo ha fatto assicurando alla casa madre un bel po’ di dividendi, si parla di circa 100 milioni di euro. Un ottimo risultato se si va alle origini dell’impresa, a quando l’azienda è stata creata per ridurre il debito di Enel sfruttando il settore delle rinnovabili completamente in espansione.

Enel Green Power, adesso, è una specie di portafoglio infinito per la casa madre e rispetto al 2012 può vantare risultati grandiosi visto che il fatturato è salito fino a 2,68 miliari di euro, un aumento del 14,6 per cento che non tiene nemmeno conto dei proventi non ricorrenti.

Lottomatica cresce e sta per cambiare nome

 Se la Ducati in crescita nel 2012 lascia ben sperare per il settore motociclistico, allora si può dire che ottimi segnali arrivino anche dal settore dei giochi, visto che Lottomatica è ancora in una fase crescente e sta per cambiare denominazione.

Tutti i soci del gruppo che si occupa da anni del mondo dei giochi, adesso sono chiamati ad approvare un bilancio, quello del 2012, che ancora una volta, nonostante la crisi, è in crescita del 34 per cento.

► Il rendimento super degli azionisti Terna

Secondo le prime indiscrezioni sembra che sia pronta già una cedola di 0,73 euro per ogni titolo, poiché si è deciso di redistribuire tra gli azionisti più della metà degli utili. Un altro cambiamento in vista è il cambio della denominazione sociale.

Entriamo nel vivo dei dati: i ricavi dell’anno scorso sono in crescita, si parla di un +3,4 per cento che equivale a 3 miliardi di euro. L’aumento è più deciso se si parla di redditività, in questo caso, infatti, gli utili sono cresciuti del 34 per cento ed equivalgono a 233 milioni di euro. Tutto questo miglioramento sembra dovuto al fatto che il cambio tra euro e dollaro è stato molto favorevole, in più l’azienda ha lavorato per ridurre i debiti e gli oneri finanziari ad essi legati. Questi due elementi sono stati trasformati e sono diventati una diminuzione della componente fiscale.

Gtech sarà il nuovo marchio per i servizi Lottomatica anche nel nostro paese.

Bilancio europeo bloccato a Strasburgo

 Il Parlamento di Strasburgo ha bloccatola proposta di bilancio dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020 con una larga maggioranza: 506 voti contrari, 161 favorevoli e 23 astensioni.
► L’accordo europeo sui bilanci degli stati membri

Una bocciatura che arriva dopo l’accordo al quale erano giunti i capi di Stato e di governo al Consiglio Europeo all’inizio di febbraio, un bilancio che, per la prima volta, presenta anche dei tagli alle spese dell’Unione. I parlamentari approvano una revisione al ribasso per il bilancio, ma chiedono, comunque, ulteriori garanzie, non previste dalla proposta presentata.

La proposta sulla quale il Parlamento Europeo ha riflettuto a lungo proponeva un bilancio di 960 miliardi di euro di impegni e di 908,4 miliardi di spese effettive, troppo impegnativo da sostenere e, secondo gli europarlamentari, troppo poco flessibile in quanto manchevole della possibilità di una revisione del bilancio stesso nel corso dell’esercizio

Inoltre il Parlamento Europeo chiede l’introduzione nel bilancio di una clausola che permetta il trasferimento dei fondi non spesi da un anno all’altro e da una categoria di spesa all’altra. Le altre due condizioni poste dagli europarlamentari sono l’eliminazione della differenza tra impegni e pagamenti e, infine, un serio impegno degli stati membri nel sostituire una parte cospicua dei contributi degli Stati membri al bilancio Ue con “risorse proprie”.

► Olli Rehn ritratta sulla dilazione dei tempi per il pareggio di bilancio

Martin Schulz, il presidente del Parlamento, commenta così la decisione di bocciatura del bilancio:

Sono sicuro che la grande maggioranza dei cittadini europei non vuole che l’Ue entri in un sistema che ha condotto un gran numero di stati membri nella deprecabile situazione in cui sono: di prendere impegni di spesa e non avere abbastanza soldi per onorarli.

Il presidente Napolitano chiede misure urgenti per sbloccare i pagamenti delle PA

 Dopo l’incontro con il presidente di Confindustria, Giorgio Napolitano ha fatto suo l’appello di Squinzi e ha voluto lanciare un forte messaggio al Governo: la situazione dell’economia italiana è in una fase molto critica ed è necessario prendere dei provvedimenti immediati e mirati per le aziende e le imprese che stanno ancora aspettando i pagamenti delle pubbliche amministrazioni.

► Ancora fermi i pagamenti della PA alle aziende

Quello dei pagamenti delle PA alle imprese è una nota dolente del sistema, come evidenziato spesso negli ultimi tempi da Giorgio Squinzi, maggiormente preoccupato, ora a causa della possibilità, sempre più concreta, di un rinnovato acutizzarsi della crisi delle attività produttive e dell’occupazione.

Una preoccupazione che il Capo dello Stato ha fatto immediatamente sua, tanto da lanciare, poco dopo la fine della riunione, un appello alla politica italiana perché l’economia reale venga posta nuovamente al centro dell’attenzione e, soprattutto, per sbloccare immediatamente i pagamenti delle pubbliche amministrazioni.

► Mancati pagamenti delle imprese italiane a quota 40 miliardi di euro

Considerata l’urgenza di sollevare le imprese da una pesante condizione anche sul piano delle disponibilità finanziarie – dice il presidente della Repubblica in una nota – risultano urgenti misure come quelle volte a rendere possibile lo sbocco dei pagamenti dovuti dalle Pubbliche amministrazioni a una vasta platea di aziende. Queste ed altre misure dovranno essere definite rapidamente attraverso le necessarie intese in sede europea, sollecitate dall’Italia e divenute ormai improcrastinabili.