La questione del reddito di cittadinanza

 La situazione politica e la politica monetaria possono determinare le sorti di un paese a livello economico. E’ quello che è successo per esempio all’Italia che è stata declassata dall’agenzia Fitch perché non si ritiene che il prossimo governo avrà la stabilità necessaria per portare avanti le riforme. L’agenzia di rating spiega anche che presto potrebbe essere operato un nuovo downgrade.

 L’Italia declassata dall’agenzia Fitch

Certo è che ci sono dei temi che sono affrontati con molta confusione e poco approfondimento, facendo sì che l’immagine del paese s’incrini ancora di più. Uno di questi argomenti è il cosiddetto reddito di cittadinanza che è stato messo nel programma elettorale da molti partiti, tra cui anche il tanto discusso Movimento 5 Stelle.

Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

Il reddito di cittadinanza è diverso dal reddito minimo garantito. Il primo dei due, infatti, è una forma di sussidio da considerarsi universale e non condizionata. Il reddito di cittadinanza lo ricevono tutti, senza considerazione della loro ricchezza e senza considerare se hanno altri redditi. Il reddito minimo garantito, al contrario non è universale e ci sono delle regole da rispettare per l’accesso al sussidio. Per esempio il reddito minimo garantito è subordinato alla percezione di un altro reddito o all’iscrizione alle liste di collocamento.

Quello che è assente da entrambi i concetti è il requisito della cittadinanza che non esiste.

L’Italia declassata dall’agenzia Fitch

 Le opzioni binarie legate all’Italia stanno per subire una flessione che dipende dall’ultima notizia, non proprio positiva, diffusa in relazione al nostro paese. Tutto, probabilmente ha origine dalle elezioni, il cui risultato, tra l’altro, è stato considerato positivo dal premio Nobel per l’economia Paul Krugman.

Krugman parla dei problemi dell’Europa

Il problema dell’Italia, comunque, agli occhi di tutti, resta la stabilità del governo. Il prossimo esecutivo, infatti, sia guidato dal PD o sia il risultato della cernita di un gruppo di tecnici, sarà chiamato a proseguire sulla scia delle riforme inaugurata da Mario Monti. Per questo più che sulla composizione del governo, i politici insistono sulla stabilità, fondamentale per ottenere dei risultati.

Il rating italiano in bilico

Fitch non crede che tutto questo sia possibile e quindi, giudicando negativamente la solidità finanziaria dell’Italia, ha declassato i suoi titoli da A- fino al livello BBB+ e l’outlook negativo spiega che ci potrebbe essere a breve un nuovo downgrade. La motivazione con cui l’agenzia Fitch ha accompagnato il declassamento italiano è stata la seguente:

I risultati inconcludenti delle elezioni rendono improbabile che l’Italia possa avere un Governo stabile nelle prossime settimane. L’incertezza politica e il possibile conseguente freno alle riforme strutturali costituiscono un ulteriore shock per la già provata economia reale.

Fiat vola in borsa dopo l’accordo sindacale

 Come in ogni buona azienda che si rispetti, la pubblicazione dei dati sulla produzione, oppure il raggiungimento di un accordo con altri attori presenti nell’azienda può dare vita ad un’oscillazione del titolo dell’azienda in borsa. Si mette bene, allora, per la prima industria automobilistica del paese che aveva sofferto come lo omologhe europee di un calo della produzione e delle vendite.

Marchionne minaccia l’Italia

Anzi, Marchionne aveva anche dichiarato che con la sua azienda non avrebbe più investito in Italia se non ci fossero state le condizioni sufficienti per credere nella stabilità, con riferimento ai problemi che sta incontrando la politica nella definizione degli equilibri in seno al nuovo Governo.

Continua la crisi dell’auto

La FIAT, sicuramente, nella settimana in corso, sarà impermeabile ai dati sul mercato automobilistico e sarà invece tenuta a galla dalle ultime notizie relative all’azienda. Il fine settimana, infatti, è stato reso più disteso dalla notizia sulla firma dell’accordo per il contratto di lavoro che riguarda ben 86 mila dipendenti dell’azienda torinese. Tutto è dipeso da buon lavoro diplomatico dei sindacati che sono riusciti in questo caso a far valere le proprie ragioni sull’azienda.

L’accorso sarà considerato valido dal febbraio 2013 fino alla fine dell’anno e prevede l’aumento mensile di 40 euro lordi dei minimi contrattuali con un aumento complessivo di 480 euro. Non è escluso, anzi è considerato importante anche il premio di produttività.

Qualcuno dice che siamo più ricchi dei tedeschi

 L’Italia da tempo si confronta con la Germania per sapere quanto è credibile nello scenario internazionale ed europeo. Stiamo chiaramente parlando dello spread che misura la differenza di valore tra i bund tedeschi e i BTp italiani. Come noi anche il resto dei paesi d’Europa di confronta con la Germania considerata a livello economico anche la prima della classe.

► L’Europa è il continente adatto su cui investire

Per questo è addirittura shockante venire a sapere che gli italiani sono più ricchi dei tedeschi. E come facciamo a saperlo? Nel 2006 ci ha pensato la BCE a istituire un’indagine sui bilanci e sui consumi delle famiglie in Europa, al fine di percepire anche le più piccole informazioni riguardo la ricchezza delle famiglie. Dopo l’istituzione dell’indagine le rilevazioni sono iniziate nel 2010  i primi risultati sono pronti a distanza di tre anni.

► La ripartenza pronta dei tedeschi

La scoperta più eclatante riguarda la l’Austria dove la ricchezza c’è ma è mal distribuita, visto che a detenere la ricchezza è il 5 per cento della popolazione. Una cosa simile accade anche in Germania ma il governo di questo paese non ci tiene troppo a pubblicizzare la ricerca che contiene anche un altro dato importante: mentre in periodo di crisi la ricchezza dell’Italia è aumentata del 5 per cento ogni anno, quella dei cittadini tedeschi è rimasta stabile e questo fa sì che oggi gli italiani siano più ricchi dei tedeschi.

L’indice di forza relativa nel ForEX

 Il ForEX è un terreno d’investimento molto interessante ma è anche sottoposto a numerose variazioni. Per quanto non sia possibile avere la certezza del trend, è anche vero che con una serie d’indicatori, chi investe nelle opzioni binarie ha una vita p semplice. Uno di questi strumenti è sicuramente l’indice di forza relativa che fa parte degli indicatori oscillatori.

 Il calendario economico del 19 febbraio

L’indice di forza relativa, in inglese Relative Strenght Index (RSI), è un oscillatore molto comune tra i traders che seguono in modo molto interessante l’indice creato da John Welles Wilder. Siamo nel 1978 e in un momento di forte oscillazione del mercato valutario, Wilder vuole fare delle previsioni, quindi osserva e concepisce che esiste un indice per calcolare la velocità e la grandezza dei movimenti dei prezzi in un trend.

► Anche per il FT la guerra di valute non esiste

L’RSI quindi calcola la velocità di salita o di discesa del prezzo di una valuta e lo fa mettendo in relazione le chiusure alte e quelle basse in un range definito. Se una valuta ha avuto molti cambiamenti positivi in un periodo determinato di osservazione, avrà anche un RSI alto e viceversa le monete che hanno avuto cambiamenti negativi, avranno un RSI basso.

Secondo molto investitori questo indicatore è utile per la determinazione del sentiment degli investitori nei confronti di una coppia di valute.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

 Se una banca sta bene, con i conti e con i prodotti erogati, insomma ha i suoi clienti e quasi tutti sono buoni debitori, non può certo parlare di esuberi, perché di forze fresche ne ha bisogno. Invece, come sappiano, anche le banche più forti, oggi, vacillano sotto il peso di una crisi prolungata. Gli aiuti che alle banche sono stati forniti prima dalla BCE e poi dallo Stato, sembrano quasi insufficienti.

Vodafone taglierà 700 dipendenti

Da cui a quattro anni, fino al 2017, il mondo delle banche dovrà stare dietro ai licenziamenti. Complessivamente sono stati messi in lista ben 43 mila esuberi. Di questi, 23 mila sono già stati portati a compimenti nel triennio che va dal 2008 al 2011. Che le banche abbiano degli esuberi e che si proceda con i licenziamenti, vuol dire che ci saranno presto le chiusure degli sportelli, gli esodati e coloro che “si salveranno” usando uno scivolo.

Chiusura in rosso ed esuberi per Barclays

Il presidente della Federazione Autonoma Bancari fa sapere però che soltanto il 10 per cento dell’incremento delle sofferenze bancarie può essere attribuito alla crisi, il restante 7 per cento si deve alla cattiva gestione. C’è poi la burocrazia che ci mette lo zampino ritardando la ripresa. Le dieci banche che adesso saranno colpite maggiormente dagli esuberi potrebbero conoscere la flessione del titolo in borsa per questo le riportiamo di seguito sperando di dare una mano agli investitori. Si tratta di Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Gruppo UBI, BNL, Cariparma, Banco Popolare, BPM, Gruppo Delta e Banca delle Marche.

Il mutuo prima casa di Banca Etica

 Un mutuo per la prima casa molto interessante è quello di Banca Etica che con il mutuo di tipo fondiario finanzia l’acquisto della prima casa fino all’80 per cento del valore dell’immobile. Se si fa la richiesta di un mutuo ipotecario, invece, il finanziamento della banca può arrivare anche al 100 per cento.

 Il conto corrente per dare agli altri

Sia il mutuo fondiario, sia il mutuo ipotecario, presentano le stesse condizioni economiche, visto che l’idea della banca è comunque quella di fornire un accesso al mercato immobiliare garantendo il diritto alla casa dei clienti dell’istituto di credito.

Insieme ai mutui ordinari, sono stati pensati anche dei prodotti creditizi nuovi, i cosiddetti mutui del Progetto Energia che agevolano, nei fatti, coloro che scelgono di acquistare una casa che sulla carta e nei fatti rispetta i criteri di sostenibilità ambientale.

Il mutuo, sia esso ipotecario o fondiario, può essere usato per l’acquisto e per la ristrutturazione contestuale di un immobile, oppure soltanto per la ristrutturazione dell’immobile con una serie d’interventi finalizzati alla riqualificazione energetica. In più i soldi dei mutui del Progetto Energia, possono essere usati per la costruzione e l’acquisto della prima casa con caratteristiche di efficienza energetica.

► Mutuo Solar Pr di Cariorvieto

Per fare la richiesta di mutuo a Banca Etica è necessario diventare soci della banca, chiedere il prospetto informativo europeo standardizzato e rivolgersi ad una filiale della propria zona di residenza.