Il mutuo fisso Webank è il migliore del momento

 Il mutuo a tasso fisso di Webank, secondo la proposta che fa del prodotto Mutuisupermarket, rappresenta la migliore offerta del settore. La rata, calcolata su un finanziamento medio di 140 mila euro da restituire in 25 anni, a fronte di un valore della casa di 220 mila euro, è di 853,63 euro.

► Sconto di Webank sui mutui fissi di marzo

Per quanto riguarda il TAEG che dà l’idea del costo del mutuo, sappiamo che è fisso al 5,59 per cento e comprende tutti i costi percentuali del mutuo: gli interessi, le spese iniziali, quelle ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso di partenza, è soltanto del 5,43 per cento e dimostra come con Webank le spese del mutuo siano davvero ridotte all’osso. Il tasso in questione è formato dalla somma tra l’IRS a 25 anni pari al 2,53 per cento e lo spread del mutuo del 2,90 per cento.

Le banche straniere sono più convenienti

Le spese, che come dicevamo, sono quasi assenti, si fanno forza sulla gratuità dell’istruttoria e della perizia e sul costo pari a zero euro dell’assicurazione scoppio e incendio. Sono zero anche le spese ricorrenti mentre ammonta a 350 euro l’imposta sostitutiva che può crescere ma in generale è pari allo 0,25 per cento dell’importo del mutuo erogato per la prima casa, oppure è del 2 per cento per le operazioni che riguardano la seconda casa.

Le migliori offerte di mutuo di marzo 2013

 Ribassi nel settore dei mutui soprattutto per quanto riguarda le offerte di mutuo a tasso fisso da rimborsare sul medio periodo. Poche invece le variazioni che si registrano sui piani d’ammortamento più lunghi, di 25 e 30 anni.

Idealista: sarà l’anno dell’affitto

Se la ripresa del settore immobiliare si potesse valutare a partire dalle offerte di mutuo, potremmo dire che siamo di fronte ad un mese molto importante visto che le offerte di mutuo a tasso fisso, con piani d’ammortamento di 10, 15 e 20 anni, hanno subito un ribasso dei tassi con un conseguente effetto sulle rate che sono diventate leggermente più soft.

Mercato immobiliare: due scenari

Le variazioni sono meno percettibili per quanto riguarda le proposte di mutuo di durata più lunga, quindi per i mutui da rimborsare in 25 e 30 anni. Tanto per essere chiari, per un mutuo a 10 anni, l’ISC è del 4,87%. L’indice sintetico di costo sale al 5,31 e poi al 5,45 per cento rispettivamente per i mutui a 15 e 20 anni. Infine abbiamo un ISC del 5,59% e del 5,60 per cento per i mutui da rimborsare, rispettivamente in 25 e 30 anni.

Sul versante dei mutui a tasso variabile, è stato registrato un ribasso dei prezzi a marzo rispetto a febbraio. Si parla di variazioni impercettibili, per esempio di riduzione dello 0,03 per cento per i tassi applicati ai mutui delle principali durate, da 25 a 40 anni.

Gli immobili di lusso ci sono ma non si comprano

 Gli immobili di lusso, nel nostro paese, sono parecchi e per anni sono stati l’oggetto dell’investimento immobiliare di tanti magnati arabi. Adesso invece la crisi ha colpito anche questo settore così che si arriva a dire che le residenze di lusso, pur rappresentando una parte importante del patrimonio italiano, sono difficili da piazzare sul mercato.

La lunga vendita delle abitazioni di lusso

Chi vuole un’abitazione di questo tipo, chiaramente, non ha certo un problema economica ma è anche vero che i prezzi degli immobili di un certo calibro sono rimasti troppo alti e così piazzarli sul mercato è sempre più difficile. Le statistiche dicono anche che si sono allungati i tempi di vendita: mentre nel primo semestre dell’anno scorso per vendere un’abitazione di lusso dovevano passare almeno 13,9 mesi, adesso, invece, è necessario aspettare anche 16,5 mesi.

La legge svizzera contro gli stipendi dei manager

Il problema sembra essere nella qualità architettonica degli immobili di lusso che lascia a desiderare gli acquirenti. Un quadro approfondito della situazione, l’ha fatto l’Osservatorio di Tirelli & Partners che si occupa principalmente di edifici di lusso.

Da un lato, in questo periodo, ci sarebbe la carenza di richieste da parte degli acquirenti e dall’altra l’insoddisfacente stato degli immobili di lusso. Negli ultimi anni, poi, è cresciuto anche il gap tra il prezzo effettivo di vendita e il prezzo richiesto in prima battuta dal venditore.

Si chiede un prestito soprattutto per ristrutturare

 La richiesta di un prestito, generalmente, è subordinata ad una motivazione precisa. Sembra che vada per la maggiore la richiesta dei prestiti per la ristrutturazione della casa. Gli italiani, in effetti, da sempre hanno posto un’attenzione particolare, una venerazione, all’investimento nel mattone.

 Cos’è il social lending e perché è vantaggioso

Quasi tutti desiderano possedere una casa di proprietà ma dopo questo primo acquisto è necessario sostenere altre spese. Oggi, con la crisi, le persone che riescono ad accendere un mutuo, sono diminuite e questo comporta che l’acquisto della casa sia sempre più complicato.

 Findomestic sui prestiti per ristrutturazioni

Forse è da questa difficoltà che nasce il boom di richieste di prestiti per ristrutturazione. A dirlo è l’osservatorio Supermoney che ha rilevato infatti che il primo motivo per cui gli italiani chiedono un prestito è la casa da ristrutturare.

I dati parlano chiaro anche se sono riferiti ai mesi di novembre e dicembre del 2012 e al mese di gennaio 2013. In questi tre mesi le richieste di prestiti online sono aumentate. Il 29 per cento delle richieste erano per la ristrutturazione dell’immobile o per l’acquisto di nuovi elementi di arredamento. Il 28 per cento delle richieste sono invece per liquidità e il 21 per cento per l’acquisto di una nuova auto.

A livello geografico le richieste di prestiti per ristrutturazione sono soprattutto arrivate dal sud Italia, in particolare dalla Calabria, dalla Sardegna e della Campania.