Le agevolazioni sulla casa ottenuta in successione

 Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa consistono in uno sconto sulle imposte ipotecaria e catastale. Queste agevolazioni valgono anche nel caso in cui la “prima casa” è stata ottenuta per successione? Il quesito, di non facile interpretazione, è stato sottoposto all’Agenzia delle Entrate.

Precisazione sui benefici prima casa

Per rispondere è necessario fare una premessa: l’agevolazione “prima casa” comporta che l’imposta ipotecaria e catastale siano corrisposte in misura fissa, pari a 168 euro, invece che essere calcolate in percentuale – l’1 o il 2 per cento – sul valore della casa.

Niente agevolazioni senza la residenza

L’agevolazione, spiega l’Agenzia delle Entrate, vale anche per i trasferimenti immobiliari a titolo gratuito, quindi sia per le donazioni, sia per le successioni. Chiaramente deve essere fatta una verifica sull’erede nel senso che l’agevolazione è prevista ma devono essere rispettati alcuni requisiti.

In primo luogo la casa ereditata non deve essere un’abitazione di lusso. In secondo  luogo il contribuente non deve essere titolare, nemmeno in comunione dei beni con l’altro coniuge, di un’altra casa, non deve cioè avere i diritti di proprietà, uso, usufrutto e abitazione su un altro immobile diverso da quello ereditato, nello stesso comune di quest’ultimo.

In realtà la legge prevede che il contribuente, per ottenere l’agevolazione, non sia titolare di nessuna proprietà, nuda proprietà, uso e usufrutto dell’abitazione,in alcun comune italiano. In pratica non deve aver già usufruito delle agevolazioni.

Infine l’erede deve stabilire la residenza nella casa ottenuta in successione, secondo i tempi scanditi dalla legge.

Apple chiede aiuto agli executive

 La gestione finanziaria di un’azienda è tanto importante quanto la gestione del ciclo di produzione, per questo Apple ha deciso di sensibilizzare il management pubblicando delle linee guida. In sostanza si chiede ai manager di tenere un tot di azioni Apple, commisurato allo stipendio percepito e per un minimo di 5 anni.

Apple pronta per le ultime novità

Le linee guida per il management sono entrate in vigore il 6 febbraio scorso e prevedono nel dettaglio che gli executive conservino per cinque anni le azioni di Cupertino per un valore pari a 3 volte il loro stipendio di base. L’unica eccezione possibile si fa per l’amministratore delegato, Tim Cook.

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A lui è chiesto di tenere azioni per 10 volte il valore del suo stipendio di base, aumentato del 50% fino a 1,36 milioni di dollari, e per un numero di anni non inferiore a 10. Queste linee guida hanno il chiaro obiettivo di sensibilizzare il management di Cupertino riguardo la parte finanziaria dell’azienda, la gestione del patrimonio azionario e via dicendo.

La proposta era già stata fatta durante il meeting annuale degli azionisti, ma in prima battuta la proposta era stata bocciata. A far passare  le linee guida ci hanno poi pensato gli investitori istituzionali.

In pratica, preoccupati dell’andamento del titolo Apple, investitori come il Calpers, avevano promosso le linee guida protettive del titolo della Mela morsicata.

Lloyds Banking Group in ripresa

 E’ considerata la più grande retail bank del mercato britannico, è la Lloyds Banking Group e nel 2012 ha dato segnali evidenti di ripresa, interessanti per investitori ed azionisti in generale.

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La Lloyds Banking Group è sempre in rosso ma le perdite sono state ridotte fino a quota 570 milioni di sterline. Nel 2011 il buco era di 3 miliardi e mezzo di sterline accumulate in un anno. Quello che ha determinato la crisi del gruppo è stato il costo dei risarcimenti assicurativi PPI che sono stati venduti, dicono gli analisti, in modo illegale.

I risarcimenti sono saliti fino a 6,8 miliardi di sterline e quindi, gli accantonamenti, non sono bastati. Nel 2012, infatti, erano stati risparmiati soltanto 3,6 miliardi di sterline e per via della crisi, 1,5  miliardi erano relativi soltanto al quarto trimestre.

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Alla situazione appena descritta si deve aggiungere che una settimana fa Lloyds ha dovuto anche pagare un ulteriore multa di 4,3 milioni di sterline per il risarcimento tardivo dei clienti dell’assicurazione.

Da dove arrivano quindi i segnali positivi? Dalle lettura degli utili che sono quadruplicati arrivando a 2,6 miliardi di sterline, partendo da 638 milioni di base, ma anche dalla diminuzione dei costi che sono scesi del 5 per cento raggiungendo quota 10,1 miliardi.

 

Un ciclone contro il ferro

 Il mercato delle materie prime è uno dei più condizionati dalle condizioni meteo. Per questo non è strano che un ciclone possa mettere a repentaglio il mercato del ferro. A rischiare sembra siano tutti i materiali ferrosi e la causa di tutto è un ciclone che sta per abbattersi sul Western Australia.

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Per precauzione, dunque, sono stati chiusi alcuni porti, tra cui quelli usati da Rio Tinto e da Bhp Billiton per la spedizione del ferro verso la Cina e sugli altri mercati internazionali. Prevenire è meglio che curare, questo è poco ma sicuro, ma è anche vero che adesso metà della fornitura di ferro è bloccata.

Torna l’entusiasmo sul mercato dei minerali del ferro

A farne le spese sono le industrie siderurgiche che saranno presto costrette a sospendere la produzione con un effetto a cascata quasi “rovinoso”. I prezzi dei materiali ferrosi, nel breve periodo, sono dunque destinati a salire, dopo un periodo molto intenso che ha visto scendere il prezzo del ferro, sotto i 154 dollari per tonnellata.

Le previsioni che abbiamo appena annunciato, tuttavia, dovranno fare i conti con un calo della domanda di materiali ferrosi. Questo particolare potrebbe frenare i rincari. Quanto al ciclone che abbiamo annunciato in apertura, è atteso per mercoledì: venti fino a 280 chilometri orari, soprattutto nella zona di Port Hedland.

Assunzioni Penny Market

 Penny Market è una grande catena di supermercati tedesca con punti vendita in tutta l’Europa continentale e oltre. Solo in Italia Penny Market conta più di 300 supermercati in 17 regioni, per i quali, al momento, sono state aperte le selezioni per diverse posizioni lavorative e di stage.

Vediamole nel dettaglio.

Offerte di lavoro di Penny Market

Assistente direttore di negozio per Cervignano del Friuli (UD). Richiesta esperienza pregressa di almeno un anno. Assunzione con contratto a tempo indeterminato.

– Direttore di negozio per Noci (BA). richiesta esperienza in analoga mansione di almeno tre anni e flessibilità negli orari. Si offre contratto a tempo indeterminato.

Responsabile Espansione Sicilia per Catania. Si richiede esperienza nella gestione di trattative commerciali. Si offre contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Offerte di stage di Penny Market

Stage Logistica per Gioia del Colle (BA). Richieste spicate capacità informatiche.

Stage Direzione Tecnica per Cernusco sul Naviglio (MI). Offerta rivolta a  laureati in Ingegneria Energetica, Civile, Elettrica e Idraulica.

Stage Riordino e Approvvigionamento centro distributivo per Quattordio (AL). Offerta rivolta a laureati in Scienze Economiche.

Stage category managment per Cernusco Sul Naviglio (MI). Richiesta laurea in Economia o Marketing e buona conoscenza della lingua inglese o tedesca.

Stage Controllo di gestione per Cernusco sul Naviglio (MI), offerta rivolta a neolaureati in Economia

Per maggiori informazioni sulle offerte di lavoro e le proposte di stage di Penny Market consultare la pagina Offerte del sito del gruppo.

Ill rating italiano in bilico

 Dal risultato delle elezioni dipende anche il rating che le agenzie che determinano questo “indice” assegnano al nostro paese. Il fatto che si profili un governo di centro sinistra con un’opposizione formata dalle new entry del Movimento a 5 Stelle, spaventa i mercati. Almeno questo è quello che hanno detto diversi analisti.

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In realtà all’estero, a metter in crisi la credibilità dell’Italia, ci aveva pensato Berlusconi. L’ex premier era malvisto da diversi capi di stato. La stessa Germania, alla fine, aveva deciso di prendere una posizione chiara sull’argomento. Quindi, è probabile, che a pesare sul rating sia più la conferma del PdL da parte dell’elettorato, quanto piuttosto il ruolo che avranno PD e Movimento a 5 Stelle nella prossima legislatura.

Se volessimo allontanarci dall’ambito euristico per rimanere incollati alla realtà e alla praticità del rating, dovremmo valutare le considerazioni di Fitch e Moody’s.

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La prima delle due agenzie di rating ha detto che il quadro delineato dalle elezioni fa pensare ad un periodo piuttosto lungo di instabilità politica per l’Italia. A questo aspetto si deve aggiungere l’incertezza economica e fiscale. Presto, secondo Fitch, ci sarà un nuovo downgrade dell’Italia per cui a dicembre era stato confermato il rating A- con outlook negativo.

Moody’s è sulla stessa linea d’onda dell’agenzia Fitch e conferma che il rating italiano  è a rischio visto che si potrebbe presto tornare alle urne con l’interruzione della scia di riforme avviata da Monti.

Cedono Mediobanca e l’Espresso

 La settimana più burrascosa di piazza Affari si è conclusa con la perdita di terreno di quattro titoli  molto importanti per il mercato italiano. Abbiamo già visto la flessione di Banca Carige e Meridiana Fly. Adesso prendiamo in esame quel che è successo a Mediobanca e al gruppo Espresso.

Perdono quota Meridiana Fly e la Carige

Mediobanca, dicono gli analisti, ha patito molto l’esposizione sul debito sovrano del nostro paese. Ha acquistato altri titoli del debito portando il capitale complessivo a 1 miliardi di euro circa nella prima metà dell’esercizio 2012-2013. Se l’operazione fosse stata limpida, non ci sarebbero difetti nei conti presentati dall’azienda, invece il secondo semestre, con l’utile in crescita, sembra sia destinato a mettere i bastoni tra le ruote a piazzetta Cuccia. La via d’uscita è rappresentata dal nuovo piano industriale, ma non ci saranno novità fino a giugno 2013. A questa previsione leggermente pessimistica si aggiunge un’economia italiana molto debole. Il titolo perde il 14 per cento.

 Possibili interventi anti-volatilità della Consob

Perde terreno ma meno degli altri titoli citati, anche il gruppo Espresso che subisce una flessione dell’8,4% del titolo. La Borsa del nostro paese ha valutato negativamente i bilanci del gruppo editoriale che ha dovuto ammettere un calo del 64% dell’utile netto rispetto al 2011. In più, è di pochi giorni la notizia della cancellazione del dividendo del 2012 per gli azionisti. La salute del gruppo Espresso è compromessa e all’orizzonte non si scorgono segnali di miglioramento.

Vendemmia a stelle e strisce

 La CAEP – Communicating for Agricolture Education Program – è un’istituzione che ha lo scopo di aiutare i giovani ad internazionalizzare la loro carriera professionale attraverso tirocini e stage negli Stati Uniti, in Canada, in Nuova Zelanda, in Australia e anche in molti altri paesi del mondo.

Specializzata nel settore dell’agricoltura, la Caep si occupa di analizzare i profili dei vari candidati e le esigenze delle aziende per ottenere il massimo da entrambe le parti. Al momento la Caep ha aperto le selezioni per la prossima stagione della vendemmia negli Stati Uniti.

La Caep e le aziende che ospiteranno i tirocinanti offrono un rimborso spese, vitto e alloggio nell’azienda ospite oppure benefits in denaro. I tirocini hanno durata variabile in base alla destinazione, ma tutti, comunque, previsti tra aprile e dicembre 2013.

Al momento sono aperti i seguenti tirocini:

Cantina

Laboratorio enologico

Viticoltura e cura delle viti

Marketing e business vitinologico

Che si svolgeranno principalmente in California, Oregon, Washington e New York.

Alla pagina tirocini internazionali del Caep è possibile avere tutte le informazioni necessarie per partecipare alle selezioni e inviare la candidatura.

Perdono quota Meridiana Fly e la Carige

 Probabilmente, quella appena trascorsa, deve essere considerata la settimana più difficile per la borsa italiana, visto che dopo le elezioni sembra ancora che domini l’incertezza nel nostro paese. A fare le spese dell’instabilità ci sono le azioni quotate in borsa. Le quattro peggiori della settimana sono state Meridiana Fly, Banca Carige, Mediobanca e il gruppo Espresso. Prendiamo in esame le prime due.

Cedono Mediobanca e l’Espresso

La compagnia area Meridiana Fly perde quota, è proprio il caso di dirlo, ma a determinare il crollo non c’è niente che possa far pensare alla tornata elettorale italiana. A far crollare il titolo (-24,2%), infatti, hanno contribuito le voci sulla ristrutturazione delle azioni della società, che preannuncia l’addio a Piazza Affari. E’ stata lanciata un’OPA a 0,6 euro per azione sul 10% della società che non è nelle mani dell’Aga Khan. A questa offerta pubblica d’acquisto si aggiunge un bilancio 2012 davvero penoso: perdite per 190  milioni di euro.

Dopo le proiezioni del voto sale lo Spread

Elevata la volatilità sul titolo della Banca Carige che nella settimana post elettorale perde il 14,6%. Tutte le banche, in effetti, hanno subito una flessione ma la Consob è intervenuta soltanto per salvaguardare Carige e Banca Intesa, esposte ad una vendita forsennata. A pesare sull’istituto di credito ligure c’è stata la contestazione del piano di rafforzamento patrimoniale che dovrà essere definito a partire dal 19 marzo prossimo.

Il patrimonio del Monte dei Paschi di Siena

 Il Monte dei Paschi di Siena, dopo lo scandalo dei derivati, ha dovuto trovare nuovi strumenti per fare cassa e recuperare sul terreno il denaro perso in giri d’affari poco “legali”. L’ultimo degli strumenti portati in piazza è la vendita del patrimonio immobiliare, che comprende sia i palazzi nobiliari, sia gli appartamenti meno nobili delle periferie, oppure i capannoni e gli uffici.

Finita l’operazione di emissione dei Monti Bond

La dismissione del patrimonio immobiliare dell’istituto di credito senese, è iniziata nel 2010 quando gli immobili in vendita valevano circa 500 milioni di euro. Adesso si cerca di capire quanto valgono gli edifici inutilizzati sparsi nel territorio italiano che dovranno aspettare ancora un anno o due per trovare un nuovo “senso”.

In attesa delle elezioni cosa succede a Piazza Affari

Secondo una recente ricognizione, in vendita ci sarebbero circa 240 immobili, localizzati in Toscana, Lombardia e Veneto, ma anche in molte altre regioni del nostro paese. Il valore di questo patrimonio è stato stimato in 360 milioni di euro.

La società controllata al 100% dal Monte dei Paschi di Siena, che si occupa degli immobili dismessi, ha deciso di aprire altre 36 filiali in tutto il paese, segno che gli edifici in vendita sono ancora molti.

I tanti immobili sul mercato potrebbero determinare una variazione dei prezzi delle case anche se dall’agenzia ci tengono a specificare che useranno come riferimenti il valore di bilancio e quello di perizia.