La Borsa affonda dopo la vittoria dell’ingovernabilità

 L’Italia è al momento ingovernabile. Un esito, questo, che spiazza le Borse. Milano chiude a -4,89% in chiusura.

Va molto male anche l’Europa dei mercati finanziari. Il giorno dopo lo scrutinio si è rifatta sotto in maniera violenta la grande ondata di speculazione, all’interno del listino milanese e non solo.

Il vertice di Palazzo Chigi

Il premier uscente Mario Monti ha chiamato in causa un vertice per discutere dell’emergenza dell’economia e dei mercati a Palazzo Chigi. Erano presenti il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli e il ministro degli Affari europei, Enzo Moavero. Dopo più di due ore di discussione in quel di palazzo Chigi, i partecipanti si sono limitati a dichiarare che si trattava solo ed esclusivamente di un ordinario “punto della situazione”.

Il parere di Angela Merkel

Intanto, dalla Germania la Cancelliera Angela Merkel avrebbe fatto pervenire dopo la chiusura dei mercati parole di conforto e garanzie circa le prospettive italiane, da ieri di nuovo configuratesi come motivo di preoccupazione per tutta l’area dell’Euro. Così la Merkel: “L’Italia troverà la sua strada”.

Parole pronunciate durante una seduta dell’Unione (Cdu-Csu) stando a quanto è stato riferito da uno dei partecipanti alle agenzie di stampa.

 

Lavorare da Bennet

La grande distribuzione offre delle interessanti opportunità di lavoro nei prossimi mesi. Tra le tante catene alla ricerca di nuovo personale c’è anche Bennet, che attualmente ha ben 67 strutture multifunzionali nelle principali regioni del Nord Italia.

Tanti i profili professionali ricercati e i posti disponibili. Vediamoli nel dettaglio.

Allievi Capo Reparto Tessile per Cornaredo (MI), Sedriano (MI), Romagnano Sesia (NO), Vigliano Biellese (BI). Richiesta età compresa tra 19 e 32 anni e disponibilità a spostamenti.

Allievi Direttori Punto Vendita per Torino, Brugherio (MB), Casatenovo (LC), Lentate Sul Seveso (MB), Isola Rizza (VR), Megliadino S. Fidenzio (PD), Pieve Di Soligo (TV), Sacile (PN). Richiesta età compresa tra i 19 e i 32 anni e una cultura medio-superiore.

Magazzinieri per Tortona (AL)

Direttori Centro Commerciale per Torino, Caselle Torinese (TO), Castellamonte (TO), Ciriè (TO), Ivrea (TO), Pavone Canavese (TO), Settimo Torinese (TO). Richiesta laurea e età compresa tra i  25 ed i 30 anni e una breve esperienza.

Farmacisti per Brugherio (MB), Cantù (CO), Casatenovo (LC), Cento (FE), Como Tavernola, Cortenuova (BG), Erba (CO), Lecco Meridiana, Lentate Sul Seveso (MB), Montano Lucino (CO), Pavone Canavese (TO), Pieve Fissiraga (LO), Pradamano (UD), S. Martino Siccomario (PV), Montano Lucino (CO), Villanova Monferrato (AL). La ricerca è rivolta a laureati in Farmacia o CTF, abilitati al ruolo di Farmacista e iscritti all’Ordine

– Panettieri per Sacile (PN).

– Addetto alla Sala Regia Manutenzione Impianti. Si richiede una comprovata esperienza nel ruolo.

Per le candidature ad una delle posizioni aperte da Bennet e per tutti i dettagli sui requisiti richiesti consultare la pagina Lavora con noi del sito dell’azienda.

Giovani europei a rischio povertà, soprattutto gli italiani

 Se in Europa è stato calcolato che il 24,2% dei giovani è a rischio povertà, in Italia questa percentuale sale al 32,3%. Questi sono i dati che emergono dall’indagine dell’Eurostat sulla popolazione dell’Unione europea.
► In Grecia è sempre crisi con 1000 disoccupati in più al giorno

In tutti e ventisette i paesi dell’Unione Europa emerge un dato comune e molto allarmante: la categoria più a rischio di povertà ed esclusione sociale è quella dei bambini. Ma lo studio evidenzia anche come il rischio di povertà sia cresciuto per tutte le fasce di età rispetto agli ultimi dati risalenti al 2011.

Come anticipato è l’Italia ad essersi aggiudicata il primo posto di questa classifica, con una media superiore per tutte le fasce di età: 32,3% di minori, 28,4% degli adulti e il 24,2% delle persone anziane. In media siamo al 28,2% di rischio, contro il 24,2% del resto dell’Europa.

► Previsioni di assunzione per i giovani

Tra i fattori che più concorrono a determinare il rischio di povertà c’è il livello di istruzione dei genitori e l’essere figli di migranti. Avere anche solo uno dei due genitori straniero aumenta notevolmente le possibilità di trovarsi in una condizione di disagio, come dimostrato dal fatto che, e questo è un dato comune  tutta l’Europa, il 32% dei bambini poveri è figlio di uno o due migranti, mentre solo il 18% dei bambini in condizioni di povertà è figlio di genitori nativi del luogo di residenza.

 

Inizio anno da record per il risparmio gestito

 Il 2013 è iniziato molto meglio del previsto per il settore del risparmio gestito, dopo un 2012 dai risultati altalenanti.

Secondo quanto riportato dalla mappa mensile di Assogestioni, infatti, la raccolta totale per il mese di gennaio 2013 per il risparmio gestito ammonta a ben 1.200 miliardi di euro. Alla fine dello scorso anno il computo era di 1.194,6 miliardi.

► Raccolta risparmio gestito 2012

Nello specifico la raccolta netta totale è stata di 6,57 miliardi, che si pongono come un solido torrione contro i 4,3 miliardi di deflussi registrati a dicembre 2012. Si tratta di un rialzo netto di 3,19 miliardi rispetto al mese precedente, con le gestioni del portafoglio che registrano +3,38 miliardi dai -4,57 miliardi di dicembre 2012.

Analizzando nel particolare  i dati riferiti all’intera industria del risparmio gestito, il comparto delle Gestioni Collettive -che rappresentano circa il 44% del valore totale con circa 530 miliardi di raccolta- i Fondi di Diritto Italiani hanno raggiunto una raccolta complessiva di 138 milioni di euro.

► 2013 anno di consolidamento dei risparmi

Sono andati meglio i prodotti di diritto estero con un flusso complessivo che ha superato i 3 miliardi di euro. Ottime le performance dei Fondi Flessibili (totale della raccolta: 1,9 miliardi) e quelle dei Fondi Obbligazionari che hanno raccolto circa 1,3 miliardi.

Ben Bernake difende la FED e la sua politica monetaria

 Ben Bernake, chief della Banca Centrale americana, è intervenuto di fronte al Senato degli Stati Uniti per difendere le sue posizioni e la sua linea di azione, in primo luogo per quanto riguarda l‘operazione di acquisto dei titoli di stati americani in quanto i benefici di tale operazione sono di molto superiori ai costi.La sua è una politica che andrà avanti fino a che il mercato del lavoro americano non avrà ripreso i ritmi naturali e il programma è sostenibile a livello di costi, così come ha dichiarato che la Fed potrà cambiare rotta al momento che riterrà più opportuno.

Il suo intervento si è poi spostato al suo pubblico, i componenti del Senato degli Stati Uniti, e a tutti i parlamentari in genere, chiedendo che si prendano immediatamente delle misure atte a non far entrare in vigore i tagli alla spesa pubblica previsti dall’inizio del prossimo mese.

Sono i sequester, ossia i tagli automatici alla spesa pubblica, che rischiano di mettere in serio pericolo l’occupazione e l’economia in genere del paese, soprattutto perché queste misure si andrebbero ad aggiungere a quelle già messe in atto come l’aumento delle tasse e potrebbero portare ad una brusca inversione di marcia per un’economia, quella americana, che solo da poco sta manifestando i primi segnali di ripresa.

La politica monetaria accomodante può aumentare alcuni tipi di presa di rischio, ma nelle circostanze attuali aiuta a ridurre il rischio nel sistema in generale, e soprattutto rafforza l’economia nel suo complesso. Al momento non riteniamo che i potenziali costi di un aumento delle prese di rischio in alcuni mercati finanziari possano superare i benefici del promuovere una più forte ripresa economica

ha concluso Bernake.

Crescono le esportazioni in Asia

I dati dell’Istat sulla bilancia commerciale mostrano come in Italia crescono le esportazioni. L’export cresce del 17,7% nei Paesi extra Ue e permette un recupero nella bilancia commerciale.

L’Istat registra il dimezzamento del deficit Extra Ue a gennaio

I dati preliminari mostrano come la crescita delle esportazioni è importante nei Paesi asiatici. I Paesi dell’Asean e Eda hanno fatto registrare un aumento delle esportazioni rispettivamente del 32,3% e del 22,9%. Si tratta di Paesi in crescita, che hanno sempre più richieste e un’economia che non ha crisi come in Europa. Tra questi ci sono Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia e Thailandia.

Per quanto riguarda la Cina, le importazioni sono più alte di circa tre volte le esportazioni. Le esportazioni in Cina sono comunque in aumento del 24,6%, mentre le importazioni sono in diminuzione del 2,8%.

Per il Giappone le esportazioni sono aumentate del 25,6%, mentre le importazioni sono diminuite del 32,1%.

Questi dati mostrano quindi la crescita delle esportazioni del Made in Italy in Asia. In quella parte del mondo c’è crescita economica e si compra molto con i prodotti italiani che hanno quindi un mercato in espansione. Fino a qualche tempo fa erano i prodotti asiatici ad arrivare in Italia. Un processo che continua, ma cresce meno rispetto a quello che vede i prodotti italiani arrivare nei mercati asiatici.

Barclays commenta l’esito delle elezioni e prevede i possibili scenari

 Elezioni finite. Chi ha vinto?

In sostanza nessuno, come nessuno ha perso. Le maggiori coalizioni si sono quasi equamente spartite le preferenze degli italiani. Un risultato che, se il paese fosse stato in una situazione di stabilità economica, avrebbe anche potuto essere positivo, ma, dato che le cose non stano così, apre a dei forti dubbi sulla governabilità del paese.

La Germania si è detta molto preoccupata, la Francia sembra essere più ottimista e dall’Unione Europea fanno sapere che si aspettano che le forze politiche ora in campo sappiano lavorare di concerto per il bene del paese. Ma non è solo la politica ad interessarsi di quanto accadrà in Italia in questi prossimi mesi, ma soprattutto il mondo dell’economia e della finanza, che già da stamattina ha mostrato i primi segni di insofferenza per questa situazione di stallo.

► Le reazioni dell’Europa alle elezioni

Le prime previsioni per il futuro economico dell’Italia post elezioni politiche le ha fatte Barclays, il colosso bancario inglese, che paventa la possibilità di uno stallo della situazione con gravi conseguenze per le riforme che sono state fatte fino ad ora che avevano, comunque, dato una nuova credibilità al Paese davanti ai mercati internazionali.

Secondo Barclays solo una grande coalizione potrebbe portare ad uno scenario diverso e evitare, così, che l’Italia debba ricorrere all’Europa per aiuto e sostegno. La banca inglese prevede tre possibili esiti di queste elezioni:

1. Formazione di una grande coalizione tra Pd, Pdl e partiti di centro

Questa è la situazione auspicabile. Solo così, infatti, ci potrà essere un governo provvisorio che possa portare a termine la riforma della legge elettorale. Infatti, dati i risultati delle elezioni, la riforma elettorale è la priorità per garantire che le prossime elezioni -secondo Barclays se questo sarà lo scenario reale post-elezione, le prossime potranno esserci tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014- possano portare alla formazione di un governo di maggioranza stabile e duraturo.

I mercati internazionali sono tutti concordi nel dire che questo è il risultato migliore che ci si può auspicare.

► Borsa giù a Milano e in Europa e Spread che sale dopo il voto

2. Alleanza tra Centrosinistra e Movimento a 5 Stelle

Questo tipo di alleanza potrebbe essere una buona soluzione nel breve termine, in quanto allontanerebbe lo spettro di nuove elezioni entro l’anno, ma non gioverebbe sul medio e lungo termine. Infatti, i tre movimenti che si andrebbero ad unire, PDL, SEL e M5S, hanno delle idee troppo discordanti per far sì che le riforme intraprese per risollevare l’economia dell’Italia possano essere portate avanti con la necessaria efficienza e velocità per rendere davvero competitiva l’italia sul fronte economico internazionale.

3. Nuove elezioni subito

I mercati vedono nuove elezioni in Italia come la peggior situazione possibile, perché non ci sarebbe tempo per la riforma della legge elettorale e quindi, se si votasse entro la metà del 2013, il risultato potrebbe non essere difforme da quello attuale.

Situazione che sarebbe resa ancor peggiore dal fatto che poi la priorità del nuovo Parlamento sarebbe l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, dato che il mandato di Giorgio Napolitano scadrà il 15 maggio 2013.

Fitch abbassa il rating di Fiat

L’agenzia Fitch ha abbassato il rating di Fiat a BB- con un out look negativo di -2. Fitch ha spiegato che questa decisione “riflette le incertezze sull’ammontare dell’investimento per finanziare la crescita dei ricavi e aumentare la quota di Fiat in Chrysler come pure il modo in cui questi deflussi di cash saranno finanziati e il loro conseguente impatto sugli elementi fondamentali della metrica del credito”.

Confermata la crisi del settore auto Ue

Le preoccupazioni riguardano il riposizionamento dei brand da parte di Fiat e il clima di competitività con i risultati modesti del gruppo. Per Fitch, la strategia di Fiat “include un’accelerazione delle spese di capitale e per ricerca e sviluppo nei prossimi 2 anni”.

Per l’agenzia di rating nei prossimi 2-3 anni Fiat resterà debole, con una situazione negativa in Europa e migliori risultati in Brasile. La previsione è che Fiat aumenterà la quota in Chrysler fino ad arrivare a controllarne la maggioranza nel 2014 con l’obiettivo di aumentare la redditività. Comunque c’è incertezza su questo aumento delle quote e sui mezzi finanziari.

Fitch rileva che Fiat ”segue una strategia finanziaria conservativa e dispone di un’ampia liquidità, anche escludendo Chrysler, il che le permette di coprire le scadenze dl debito nel 2013 e il free cash flow negativo previsto quest’anno da Fitch. Tuttavia, futuri aumenti della partecipazione in Chrysler finanziati col cash esistente potrebbero indebolire la liquidità del gruppo”.

Possibili interventi anti-volatilità della Consob

Gli effetti delle elezioni, con l’ingovernabilità che ne è uscita, si sono visti da questa mattina sulla Borsa di Milano. Il Ftse Mib è sceso del 5% e c’è il rischio contagio nelle altre Borse europee, che sono anche loro negative. In questa situazione è anche aumentato lo Spread e l’Euro è più debole nei confronti del Dollaro, del franco svizzero e dello Yen.

Borsa giù a Milano e in Europa e spread che sale dopo il voto

La Consob sta pensando a interventi anti-volatilità per cercare di contenere gli effetti delle elezioni. Nella riunione di questa mattina tra gli uomini della Consob e la Borsa Italiana la discussione ruotava attorno ai possibili interventi tecnici per limitare la volatilità. In particolare, si parla della reintroduzione di vincoli sulle vendite allo scoperto, cioè gli short selling. Il regolamento a livello comunitario prevede che si possano introdurre dei provvedimenti in caso di emergenza, sui quali stanno ragionando la Consob e la Borsa Italiana.

Le reazioni dell’Europa alle elezioni

Questi provvedimenti, secondo il regolamento comunitario, si possono proporre solo quando il listino o i titoli dell’indice principale sono in diminuzione del 10%. Questo livello non è stato ancora raggiunto, ma si sta ragionando su quali tipi di interventi sono necessari. Si pensa anche alla possibilità di restringere i margini di oscillazione, ma si ragiona ancora sulle scelte da fare.

Le reazioni dell’Europa alle elezioni

 Le elezioni politiche del 2013 hanno messo la nazione in una nuova situazione di stallo, dove non c’è una forza politica che emerge nettamente rispetto alle altre. Ecco così che si avvera tutto quello che era stato paventato da più parti al di fuori dall’Italia: un Paese che è a serio rischio di ingovernabilità.

► Spoglio quasi finito: la situazione

Chi ci sta a guardare da fuori è rimasto deluso, ma forse neanche tanto, da questi risultati che non vanno da nessuna parte. A parlare per primo il Ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle il quale, riconoscendo all’Italia il suo ruolo nell’Europa Unita, chiede che il Paese abbia un governo stabile che sia in grado di continuare la strada delle riforme intrapresa sotto la guida di Mario Monti.

Ed è proprio la sconfitta del premier uscente a destare le maggiori preoccupazioni. A farsene portavoce Philipp Roesler, vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia:

Mi sarei immaginato un risultato migliore per le forze riformiste in Italia. Tuttavia non esistono alternative al percorso di riforme strutturali intrapreso.

Dello stesso avviso Michael Grosse-Broemer, capogruppo parlamentare Cdu e alleato della Merkel:

E’ importante che l’Italia abbia un governo che funzioni. La strada di riforme di Monti deve essere continuata.

La Francia, invece, sembra essere meno preoccupata della Germania. A parlare Pierre Moscovici, ministro delle Finanze francese, secondo il quale questa situazione di parità emersa dalle elezioni politiche italiane non comprometterà il futuro dell’Eurozona, anche se è necessario che i vari rappresentanti delle forze politiche in gioco facciano gruppo unico intorno a Pier Luigi Bersani, leader della coalizione in testa.

► Possibili scenari per il dopo elezioni: Pier Luigi Bersani

Martin Schulz, presidente del parlamento di Strasburgo, sembra essere meno ottimista:

tutte le forze democratiche devono cercare la strada del dialogo e una collaborazione dove è possibile anche se ci sono disaccordi, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.