100 posti di lavoro tra Venezia e Verona

 Cafè Teatro Srl è una società attiva nelle regioni del nord Italia che si occupa principalmente della ricerca del personale da impiegare nei villaggi turistici e nelle strutture alberghiere. Titolare anche dei marchi “Ristorante Al Teatro”, del Ristorante “La Terrazza” e del Bar “Tahiti”, al momento è alla ricerca di 100 persone da impiegare per la prossima stagione estiva.

I luoghi di lavoro saranno le strutture ricettive del nord Italia, in particolare quelle di Verona e di Venezia, per le quali si  necessita di CamerieriBarman, Cuochi e Commis di cucina.

Ai candidati si offre un contratto di lavoro a tempo determinato della durata minima di 7 settimane (in questo caso il periodo di lavoro è compreso tra luglio ed agosto) o contratti di sei mesi che vanno da aprile a settembre. Le risorse lavoreranno su turni della durata di 8 ore per un totale di 40 ore settimanali. Previsto anche vitto e alloggio.

I requisiti minimi per partecipare alle selezioni sono qualifica professionale, conoscenza dell’inglese o del tedesco ed età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Le selezioni si svolgeranno secondo un preciso calendario. Le modalità per l’invio della propria candidatura ad una delle posizioni aperte e le informazioni sulle date delle selezioni possono essere trovate  lavora con noi di Cafè Teatro Srl.

Berlusconi e il rimborso dell’Imu gelato dalla Svizzera

 Lo ha detto anche Mario Monti ieri a Porta a Porta: l’accordo con la Svizzera per lo scudo fiscale potrebbe richiedere ancora molto tempo. E questa mattina il ministro delle finanze elvetico rincara la dose: l’accordo non sarà operativo prima del 2015.
Silvio Berlusconi aveva già dato per certo l’accordo in tempi brevi, tanto che quanto sarebbe fruttato -le stime parlano di 25-30 miliardi di euro– lo aveva già destinato a mettere in atto la promessa del rimborso dell’Imu. Non saranno disponibili neanche i 4 miliardi necessari.
Code ai Caf dopo la lettera per il rimborso dell’Imu di Silvio Berlusconi

Una doccia fredda per il Cavaliere che ha fatto del rimborso dell’Imu il suo cavallo di battaglia durante questa campagna elettorale e che comunque, ancora non si arrende. Proprio questa mattina infatti ha ribadito la certezza del rimborso Imu:

La restituzioni dei soldi è certissima. La questione dei soldi non esiste. Parliamo dello 0,5% dei costi dello Stato e poi c’è l’accordo che stiamo trattando con confederazione elvetica.

La questione è stata sollevata dalla deputata socialista del Parlamento federale Ada Marra, che ha inviato lei stessa una missiva la suo ministro delle finanze per capire come mai ci fossero già in circolazione delle cifre su quanto l’Italia avrebbe ricavato dall’accordo.

► Lettera di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu è una truffa secondo Il Pd

La risposta del ministro delle finanze è arrivata velocemente e ha chiarito molte cose non solo alla deputata, ma anche a molti elettori:

A causa del periodo elettorale in Italia, considerata l’incertezza sull’esito del voto, al momento è difficile prevedere quando si concluderà il negoziato, iniziato con il Governo Monti, comunque, pur ammettendo che l’accordo venga firmato entro la fine di quest’anno, è difficile pensare che possa entrare in vigore, prima del gennaio 2015.

 

 

Inflazione al livello minimo dal 2011

 L’inflazione continua a crescere, ma ad una velocità minore rispetto a quanto fatto negli ultimi due anni. Si tratta di una notizia piuttosto positiva che, se messa in relazione anche con gli altri dati rilevati dall’Istat sui consumi, getta un po’ di luce su quello che appariva un futuro molto buio.

► L’Istat mostra il calo dell’industria nel 2012

Inflazione

A gennaio l’inflazione è aumentata dello 0,2% rispetto a dicembre 2012, confermando il trend di fine anno. Su base annua i dati riportano il 2,2% per dicembre 2012, a fronte di un 2,3% registrato nello stesso mese del 2011.

Dati che secondo l’Istat confermano un rallentamento dell’inflazione su base annua, frenata anche da un minore aumento del prezzo dei beni energetici (+5,4%, dal 9,3% di dicembre), anche se ancora pesa l’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+9,2% su base mensile, +13,1% su base annua).

Aumento dei prezzi

I prezzi continuano ad aumentare, ma anche questi ad un ritmo meno sostenuto. Per il mese di gennaio 2013 i prezzi dei prodotti acquistati più spesso dai consumatori sono aumentati  su base del 2,7% -tasso pur sempre superiore a dell’inflazione tendenziale (2,2%)- ma comunque in frenata rispetto a dicembre 2012 (3,1%).

I beni che hanno subito maggiori aumenti sono gli alimentari (+3,2%), mentre la benzina è aumentata solo del 3% a gennaio 2013, contro il +8% registrato a dicembre 2012.

Come riferito anche ieri le vendite al dettaglio non sono state aiutate neanche dai saldi di gennaio e hanno registrato una forte flessione (la più grande dal 1995) ma l’Istat assicura che i cittadini stanno recuperando fiducia: a gennaio l’indice aumenta a 86 da 84,7 del mese precedente.

Le stime di crescita per l’Italia secondo la Commissione Europea

 La situazione dell’Italia non migliora, o almeno non migliora sotto tutti i punti di vista. Secondo la Commissione  Europea, infatti, il Pil italiano sarà in netta flessione anche per  il 2013. Le prime previsioni parlavano di una calo del Pil pari allo 0,5% ma poi sono state riviste al ribasso e in quest’anno la ricchezza italiana calerà dell’1%.

► Accordo raggiunto sui poteri della Commissione Europea

Fortunatamente, però, per il 2014 è previsto un po’ di recupero con il Pil che potrebbe salire dello 0,8%.

Il debito pubblico del paese è ancora a livelli altissimi. L’Unione Europea prevede che entro quest’anno verrà raggiunto il picco massimo, quando il rapporto debito pubblico/Pil arriverà al 128,1%, in peggioramento rispetto alle previsioni del novembre scorso, quando il rapporto debito/Pil era stato stimato al 127,6% nel 2013.

L’allarme maggiore è quello per la disoccupazione che non si fermerà nel corso di quest’anno e neanche nel 2014, quando è stato previsto che il numero di disoccupati in Italia raggiungerà il 12% della forza lavoro disponibile. Nonostante questi dati, Olli Rehn, commissario agli affari economici, ha confermato che l’Italia sta andando nella giusta direzione:

► In Europa diminuzione a sorpresa dell’indice Pmi

la piena e coerente attuazione delle misure già adottate dovrebbe permettere all’Italia di raggiungere quest’anno un pareggio di bilancio strutturale: per ora non sembrano necessarie misure aggiuntive. L’Italia sembra sulla giusta strada per il rientro dalla posizione di deficit eccessivo.

 

La BCe acquista 103 miliardi di bond

 Per l’esattezza si tratta di una cifra pari a 103 miliardi di euro. Metà, o quasi, di quanto la Banca Centrale Europea ha deciso di elargire a sostegno dei Paesi periferici dell’Eurozona colpiti dalla crisi del debito. Il totale messo a disposizione dall’Smp –Securities Markets Programme– che prevede l’acquisto dei titoli di stato sul mercato secondario da parte della BCE, era di 218 miliardi di euro.

► Il meccanismo unico di risoluzione della BCE

Alla Spagna sono stati riconosciuti 44,3 miliardi, alla Grecia 33,9, al Portogallo 22,8 e all’Irlanda 14,2. Per quanto riguarda la durata media residua dei debiti dei paesi nei confronti della Banca Centrale Europea, l’Italia rientra nella media con i suoi quattro anni e mezzo, la Grecia è invece il paese  con la durata residua media più breve con tre anni e mezzo.

Tutti i fondi utilizzati per l’acquisto dei titoli di stato provengono dall’Smp, programma iniziato nel 2010 come mezzo di emergenza per il risanamento degli Stati appena dopo l’emergere della gravità dei problemi della Grecia. Il programma sarebbe dovuto terminare nel settembre del 2012, quando sarebbe dovuto essere sostituito dall’Omt, che però non è mai stato avviato.

► Draghi parla della debolezza dell’economia reale

Forse un bene per i paesi in difficoltà, dato che l’Omt prevede che i paesi che ricevono aiuto dalla BCE debbano sottoporsi alle condizioni di aggiustamento strutturale fissate dal fondo europeo salva-Stati.

 

I saldi non rianimano i consumi

 I consumi degli italiani continuano a soffrire. Neanche i recenti saldi sono riusciti a dare respiro ad una economia stagnate e, anche se i politici si ostinano a dire che non è così, ancora in piena recessione. Ma i numeri parlano chiaro.

Il barometro mensile di Nielsen elaborato per Confimprese Lab pubblicato poche ore ha chiarito come anche nel mese di gennaio i consumi degli italiani siano continuati a scendere. Rispetto allo stesso mese del 2012 la contrazione è del 6,4 per cento. A soffrire di più il settore del no food, mentre l’alimentare, soprattutto per i freschissimi, tiene bene.

► L’allarme di Confesercenti sui consumi

Rispetto allo scorso anno i consumi per l’abbigliamento sono scesi del 10,8 per cento, i casalinghi del 10,4 e gli elettrodomestici del 10 per cento. Il calo si è verificato sia per le quantità acquistate (-2,4 per cento) che per i fatturati (-1,8 per cento).

Come anticipato, il settore del food dimostra ancora di essere in controtendenza: il freschissimo ha fatto registrare una crescita del 2,2 per cento, anche se a questa percentuale può aver contribuito il fatto che per il mese in questione si è avuto un giorno in più. Analizzando però i dati che riguardano i volumi di vendita si registra un calo del 3,7 per cento per gli ipermercati e del 7,4 per cento per i punti vendita con piccole superfici (-6,9 per cento nel libero servizio e -4,1 per cento nei piccoli negozi).

► Consumi giù di 45 miliardi in due anni

Ha commentato i dati Mario Resca, presidente Confimprese secondo il quale gli italiani spendono principalmente per i beni di prima necessità, mentre frenano i consumi nei restanti settori a causa di una capacità di spesa limitata e di un basso indice di fiducia nel futuro che porta a salvare risparmio piuttosto che a spendere.

Cud on line anche per i pensionati

 La legge di stabilità 2013 prevede che a partire da quest’anno gli enti previdenziali useranno internet per l’invio del Cud ai cittadini. Solo su richiesta esplicita il Cud verrà inviato in formato cartaceo.

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Ora, i pensionati italiani, o comunque le persone che hanno superato la soglia dei sessant’anni, non sono particolarmente avvezzi al’uso delle nuove tecnologie e quello che doveva essere un provvedimento volto alla semplificazione burocratica rischia di trasformarsi in un grande problema, soprattutto se si pensa che il termine ultimo per la presentazione del Cud è il 28 febbraio.

Da parte dell’Inps ancora nessuna comunicazione ufficiale, se non la promessa che a breve verranno avvisati i diretti interessati e che, molto probabilmente, potrebbe essere attivato un numero dedicato per i pensionati e le persone in difficoltà attraverso il quale poter richiedere l’invio del modulo cartaceo.

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Ma i tempi sono davvero stretti ed è praticamente impossibile completare le procedure di invio entro la fine del mese. La soluzione può immediata per i pensionati sembra essere quella di rivolgersi direttamente ai caaf che possono avviare la procedura e inviare direttamente il modulo all’Inps.

Altra novità riguarda anche il modello Obis M, che riporta gli importi mensili della pensione erogata, anche questo, in base alle disposizioni della legge di stabilità, non più recapitato al pensionato ma accessibile on line.

Sentenza della Corte di Cassazione su controlli per locali ad uso promiscuo

 La sentenza 4140/13 della Corte di Cassazione, depositata in data 20 febbraio 2013, sancisce che se il luogo dove viene svolta l’attività commerciale o professionale ha porte comunicanti con l’abitazione del contribuente il locale deve essere considerato ad uso promiscuo e, quindi, qualsiasi controllo da parte dell’amministrazione finanziaria deve essere fatto previa autorizzazione del Procuratore della Repubblica.

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Se non c’è autorizzazione atti compiuti e avviso di accertamento sono nulli.

Il caso riguardava la contestazione di alcune violazioni fiscali ed emissione di fatture ritenute false. L’amministrazione ha preposto i controlli che si sono svolti presso la sede del professionista, ma che, come risulta dagli atti catastali, è adiacente e comunicante con l’abitazione.

Per questo il controllato ha impugnato l’avviso di accertamento. La tesi difensiva, accolta nei vari gradi di giudizio fino alla sentenza definitiva di ieri, si basava proprio sul principio che in caso si locale ad uso promiscuo gli accertamenti possono essere fatti solo se ricevuta l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica.

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Oltre a sancire l’annullamento dell’atto impositivo, la Cassazione ha inoltre precisato che se i locali ad uso opificio sono distinti da quelli ad uso abitativo ma comunicanti devono essere classificati come promiscui e quindi passibili delle garanzie dell’articolo 52 del Dpr 633/72.

Lavorare da Morellato

 Morellato & Sector è un gruppo italiano specializzato nella progettazione, creazione e commercializzazione di vari tipi di gioielleria e di orologi. Nel gruppo rientrano diversi marchi internazionali che si avvalgono della capillarità della rete distributiva del gruppo, tra i quali figurano nomi molto noti come Philip Watch, Bluespirit, John Galliano, Just Cavalli e Miss Sixty.

Il gruppo è nato nel nella metà dell’Ottocento e, ad oggi, può vantare 10 società operative e più di 1000 collaboratori.

Al momento Morellato & Sector è alla ricerca di Addetti alle vendite per varie sedi in Italia, principalmente per gli store presenti in Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.

Gli addetti vendita Morellato si occuperanno di accogliere e assistere i clienti nella scelta della merce, dell’allestimento del negozio e dei rifornimenti, così come della gestione della cassa. La ricerca è rivolta a diplomati o laureati -anche se alla prima esperienza di lavoro– che abbiano però voglia di imparare e di crescere all’interno della realtà aziendale.

I requisiti richiesti sono bella presenza e ottime capacità di relazionarsi con il pubblico, dinamismo e cordialità e predisposizione al contatto con il pubblico.

Per candidarsi all’offerta di lavoro di Morellato & Sector visitare la pagina lavora con noi del sito del gruppo.

Assunzioni Bartolini

 Leader sul territorio nazionale, Bartolini Corriere Espresso è una delle realtà del settore del trasporto di merci più attiva e conosciuta. nata nel 1928 in pochi anni è riuscita a allargare la sua attività in tutte le regioni italiane con una rete di distribuzione capillare ed affidabile.

Al momento l’azienda è alla ricerca di Giovani talenti laureati e Allievi responsabili da inserire nell’organico delle sedi presenti in Abruzzo, Molise, Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Puglia.

Giovani Talenti (Abruzzo, Molise, Brescia, Padova, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Verona)

Si richiede laurea specialistica in Economia Aziendale / Ingegneria Gestionale / Ingegneria Civile indirizzo Trasporti con età massima 28 anni. Prima dell’assunzione ai candidati che saranno selezionati verrà offerto un programma di formazione dalla durata variabile in base al ruolo che si ricoprirà all’interno dell’azienda.

Allievi responsabili (Brescia, Milano, Emilia Romagna, trentino Alto Adige)

L’offerta è rivolta a diplomati / laureati con esperienza pregressa come impiegati o nel coordinamento delle risorse. Si richiede età massima di 30 anni e flessibilità.

Per cadnidarsi ad una delle offerte di lavoro di Bartolini Corriere Espresso consultare la pagina Lavora con noi del sito dell’azienda, dove è possibile inserire il curriculum vitae nel form messo a disposizione.