Gli ostacoli al new deal di Shinzo Abe

 Da quando il Giappone ha deciso di lavorare sullo yen, d’indebolirlo per rilanciare l’economia in difficoltà, si è tornati a parlare, a livello internazionale, di guerra delle valute. Ci è voluto un po’ di tempo e un meeting europeo, per ricucire gli strappi e arrivare alla conclusione che non esiste alcuna battaglia valutaria.

Con Abe cambia il Giappone e il suo futuro

Di fatto la strategia scelta da Shinzo Abe per il suo paese è la definizione di una politica monetaria piuttosto che l’insistenza sul rilancio della produttività del paese. Questa caparbietà ha fatto sì che il primo ministro perdesse il sostegno di alcuni uomini chiave ed ora, del suo nuovo obiettivo, quello di raggiungere il 2 per cento d’inflazione, si parla con  molto scetticismo.

L’avvio di settimana di Wall Street e Tokyo

Fino a questo momento Abe ha proposto la stampa illimitata di denaro ed ha indebolito lo yen del 13 per cento rispetto al dollaro. Per raggiungere il traguardo del 2 per cento d’inflazione, bisogna rintuzzare l’aggressività della politica monetaria. Non è d’accordo con la linea definita, il ministro delle finanze, contrario all’acquisto di titoli di Stato stranieri per indebolire lo yen.

Sembra sia venuto a mancare anche il sostegno della Banca centrale giapponese che dichiara di non avere gli strumenti necessari per raggiungere i nuovi obiettivi che comunque diventeranno tangibili soltanto a distanza di mesi. L’ultimo ostacolo al new deal di Abe è rappresentato dal fatto che questa insistenza sulla debolezza dello yen sta diventano ingestibile e presto provocherà si una guerra, ma interna al Giappone.

Tirocini retribuiti al Comitato Economico e Sociale Europeo

E’ stata aperta la raccolta delle candidature per partecipare agli stage e ai tirocini retribuiti presso il Comitato Economico e Sociale Europeo. Le tipologie di tirocinio alle quali si può partecipare sono due: i tirocini a lungo termine, che hanno una durata di cinque mesi, e gli stage brevi, per i quali, però, non è prevista retribuzione.

Tirocini a lungo termine

Offerta rivolta a laureati di qualsiasi disciplina cittadini dell’Unione Europea. La sede di lavoro sono gli uffici del Comitato a Bruxelles, in Belgio. La data di inizio della prossima sessione è prevista per il 16 di febbraio, la successiva sarà il 16 settembre.

La retribuzione prevista per i tirocinanti a lungo termine è di 1.071,19 euro mensili. Per gli interessati a questo tirocinio le candidature devono essere inoltrare entro e non oltre il 31 marzo 2013 e il percorso di formazione inizierà a settembre.

Tirocini a breve termine

Questa tipologia di tirocinio ha una durata variabile tra uno e tre mesi e non prevede retribuzione. Le candidature possono avvenire in qualsiasi momento.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti, i termini entro i quali inviare le candidature e per scaricare i modelli di domanda per le due tipologie di tirocinio consultare la pagina web: www.eesc.europa.eu

 

 

Assunzioni Unieuro 2013

 Un grande problema dell’Italia è la disoccupazione. Ogni giorno arrivano dati allarmanti sulla situazione tragica del mondo del lavoro, ma, fortunatamente, arrivano anche tante offerte di lavoro.

Una molto interessante è quella di Unieuro S.P.A. che ha aperto la campagna di recruiting per il 2013 durante la quale prevede di assumere negli store di tutta Italia almeno 100 persone come addetti alle vendite e ha anche già annunciato che nel corso dell’anno saranno attive alter offerte di lavoro per altre tipologie di mansioni.

Questa prima campagna di assunzioni prevede la selezione di almeno 100 addetti alle vendite che andranno a lavorare in uno dei sei nuovi punti vendita che Unieuro sta per aprire sul territorio italiano. Il loro inquadramento contrattuale, inizialmente, sarà con contratti di lavoro a tempo determinato e in apprendistato, con orario di lavoro part time e full time.

L’offerta si rivolge principalmente a giovani diplomati appassionati di tecnologia e predisposti al contatto con il pubblico. Prima di iniziare il percorso di lavoro, i candidati selezionati potranno seguire un percorso di formazione.

Nei prossimi mesi è stato annunciata anche la ricerca di 5 store manager laureati ed esperti a tempo indeterminato che ricopriranno il ruolo di responsabili in vari negozi.

Per tutte le informazioni e per inviare la propria candidatura, consultare il sito di Unieuro alla pagina carriere.

Umberto Cairo e le difficoltà del risanamento di LA7

 Se Telecom Italia ha deciso di cedere l’emittente La7 non lo ha fatto certo per generosità, ma, per usare delle parole molto semplici, per togliersi d’intralcio un’emittente che, nell’ultimo anno, ha costituito una grossa perdita. Chiunque decida di rilevarla, quindi, parte dal presupposto che gli sforzi per tornare a guadagnare potrebbero essere molti e molto duri.

► Oggi il cda di Telecom per decidere sull’offerta di Della Valle

Ieri la notizia che tra i tre pretendi in gara per aggiudicarsi le trattative in esclusiva ha vinto Cairo Editore, già concessionario pubblicitario dell’emittente televisiva. Cairo ha visto un buon affare -e ieri il suo titolo in borsa ha segnato un +12,6%- ma, visto che La7 solo nello scorso anno ha perso 100 milioni di euro, avrà davvero visto giusto?

Sicuramente Urbano Cairo si è fatto bene i conti in tasca. L’imprenditore possiede una casa editrice e una concessionaria di pubblicità che nel 2012 hanno fatturato, complessivamente, 319 milioni di euro per un guadagno di 18. Sicuramente ottime performance.

Ma poi questi dati vanno anche rapportati a quanto potrebbe costare risanare La7. L’ultimo palinsesto dell’emittente ha avuto un costo pari a 120 milioni di euro e, se non riesce nell’immediato a fare dei tagli, potrebbe portare anche la sua casa editrice sul baratro.

► Della Valle non conquista Bernabè

Si tratta di un circolo vizioso al quale Cairo vorrebbe mettere fine, ma l’esempio dell’ex ad Gianni Stella, che ha cercato di  lanciare nuove trasmissioni in grado di attirare nuovi inserzionisti, non riuscendo a raggiungere, comunque, quel livello di share necessario a rendere fattuale l’intento imprenditoriale, ha portato alla creazione di una voragine nei conti, non sembra essere di buon auspicio.

9 milioni di disoccupati nel 2012, per la CGIL si tratta di un anno nero

 Il Centro Studi della CGIL ha rilasciato i dati sulla disoccupazione italiana nel 2012, dati che hanno immediatamente allarmato Susanna Camusso, il segretario generale del sindacato. 9 milioni di persone in difficoltà, un numero enorme in cui rientrano tutti i senza lavoro, compresi disoccupati, scoraggiati, cassintegrati e lavoratori precari.

► L’Ilva chiede la cassa integrazione per circa 6.500 dipendenti

La Camusso lancia così il suo allarme, che si rivolge in prima istanza al problema delle tutele. In questa Italia di tagli, infatti, anche le tutele ai lavoratori spesso finiscono per essere ignorate, quando invece sono essenziali per

la crescita dell’impresa e del Paese. Dobbiamo cercare di ricostruire una capacità di retribuzione del lavoro che permetta alle persone di non sentirsi povere e precarie, ma di essere in grado di progettare la loro vita

Il segretario della CGIL parla di un paese in cui si è dimenticata la relazione fondamentale che esiste tra lavoro e dignità, e il recupero di questa condizione è l’unico modo perché il Paese possa iniziare davvero il percorso verso la ricostruzione di se stesso e di una unità popolare che si sta perdendo.

Il disagio lavorativo colpisce 9 milioni di italiani, tutte persone che vorrebbero lavorare ma che non trovano sbocchi. Solo negli ultimi tre mesi del 2012 sono andati persi quasi 200mila posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione che è risalito ai livelli di 14 anni fa.

► I prezzi in Europa e la disoccupazione nel Regno Unito

Oltre a questo, a rendere ancor più drammatica la situazione il fatto che la progressione nei dodici mesi risulta molto più marcata rispetto alla media europea: circa un quarto dei nuovi disoccupati in Europa nel 2012 è italiano.

La polizza moto e ciclomotori di Dialogo

 L’assicurazione Dialogo fa parte del Gruppo Unipol e per questo ha la possibilità di offrire servizi finanziari di qualità ma anche competiti. Nella maggior parte dei simulatori di calcolo delle assicurazioni più convenienti, la soluzione Dialogo è quotata tra le migliori. Ma quali sono gli altri vantaggi offerti da questa compagnia e quali le garanzie?

Cosa fare per cambiare compagnia assicurativa

Tutto, stando a quanto raccontato sul sito, si può sintetizzare in quattro punti: le garanzie su misura per il richiedente, un servizio di assistenza qualitativamente elevato, la velocità nella liquidazione dei sinistri e la possibilità di sbrigare la pratica limitandosi anche a contatti telefonici o alla trasmissione telematica dei documenti.

Rinnovare la polizza assicurativa

Anche per l’assicurazione moto, così come per l’assicurazione Auto, Dialogo propone una vasta gamma di garanzie che permetto all’assicurato di arricchire e personalizzare la polizza sulla base delle proprie esigenze. Le garanzie per le due ruote, però sono numericamente inferiori a quelle proposte agli automobilisti: si parla infatti di responsabilità civile, di incendio e furto, di infortuni del conducente, di tutela legale e servizio di assistenza.

Tra i vantaggi, oltre a quelli già elencati, ci sono anche la semplicità della richiesta del preventivo e la considerevole possibilità di risparmio: Dialogo ha pensato infatti alla promozione 6Ruote che consente di avere una riduzione del prezzo del 10% per la polizza moto se si ha già un’altra polizza auto attivata con la compagnia.

Caratteristiche della polizza auto Dialogo

 Dialogo è una delle compagnie assicurative più comuni nel mondo dell’RC auto e moto e per questo vogliamo approfondire le caratteristiche della sua polizza dedicata alla protezione degli automobilisti e delle vetture che essi guidano. In modo molto generale e semplice, la compagnia illustra garanzie e vantaggi della polizza auto Dialogo.

La polizza moto e ciclomotori di Dialogo

Le garanzie sono numerose e riguardano l’ampia scelta di opzioni assicurative. L’intento dell’assicurazione, infatti, è quello di soddisfare il maggiore numero possibile di automobilisti, calibrando la polizza sullo stile di vita e sulle abitudini di viaggio dei singoli assicurati. Ecco allora che alla responsabilità civile e alle classiche opzioni furto e incendio, si uniscono le opzioni: collisione, kasko, cristalli, eventi sociopolitici e naturali, infortuni al conducente, tutela legale, garanzie base e plus.

Cosa fare per cambiare compagnia assicurativa

Tra i vantaggi annunciati sul sito dell’assicurazione Dialogo si parla prima di tutto di appartenenza ad un Grande Gruppo, quello di Unipol Gruppo finanziario, per cui le soluzioni studiate sono sicure e competitive. In più la compagnia punta a offrire soluzioni su misura per i guidatori e nel caso d’incidente garantisce un servizio di assistenza rapido ed efficace.

Rinnovare la polizza assicurativa

Come si dice in una parte della presentazione: Dialogo rende tutto più facile, grazie alla gestione via telefono e via internet della pratica.

Per ogni consumatore c’è un tipo di mutuo

 Il portale Supermoney più di tutti gli altri intermediari, ha spiegato in modo sintetico le particolarità dei vari tipi di mutuo, associandoli  soltanto ad alcune tipologie di consumatori. In molte altre occasioni, invece, il dibattito verte sulla convenienza dei mutui a tasso fisso, rispetto ai mutui a tasso variabile e sull’opportunità di stipulare una polizza aggiuntiva all’ipoteca iscritta dalla banca sull’immobile acquistato.

Il Mutuo fisso acquisto di Barclays

Secondo Supermoney, i mutui a tasso fisso, per il fatto di avere una rata costante, sono adatti a chi ha una disponibilità di spesa mensile molto limitate e quindi, sul lungo periodo, preferisce non avere sorprese sull’entità del rimborso. E’ scontato, quindi, che il tasso variabile sia legato a coloro che possono reggere gli effetti dell’innalzamento dei tassi e per il futuro sperano in un miglioramento della condizione reddituale.

Gran Mutuo Cambio Scelta di Carispezia

Molti dicono che ci sono anche due soluzioni intermedie rispetto a quelle appena indicate: il mutuo a tasso variabile con cap e il mutuo a tasso variabile a rata costante. In realtà, per aggiudicarsi uno di questi prodotti, è necessario anche pagare molto di più, in termini economici più che metaforici: il cap è fornito con un costo alto, mentre se si allunga la durata del mutuo si vanno a pagare molti più interessi all’istituto di credito.

Chi vuole muoversi tra tasso variabile e tasso fisso, quindi, è meglio che scelta il tasso misto, rinegoziabile a scadenze periodiche.