Negli Stati Uniti un piano per abbassare il deficit

Negli Stati Uniti la questione della riduzione del deficit continua a fare discutere la politica. Ora è arrivata una proposta bipartisan con il repubblicano Simpson e il democratico Bowles che hanno proposto un piano. L’obiettivo del piano è quello di ridurre il deficit di 2.400 miliardi in dieci anni. Si inizia quindi un altro lavoro rapido per evitare il taglio automatico della spesa che potrebbe avere conseguenze non piacevoli per i cittadini.

Fiscal Cliff: perché non basta?

Il piano si centra su un nuovo codice tributario, sull’introduzione di nuovi tagli della spesa per abbassare il deficit degli Stati Uniti.

Fiscal Cliff: ma esiste una soluzione?

Il Wall Street Journal ha riportato la notizia del piano di Simpson e Bowles. Una proposta che arriva mentre il Congresso è impegnato a bloccare l’eventuale “sequester”, cioè i tagli automatici della spesa per circa 85 miliardi di dollari. Questi tagli partiranno dal 1 Marzo se non si troverà un accordo.

Questo piano punta a riduzioni della spesa per 600 miliardi di Dollari con modifiche dei programmi di assistenza sociale e ad altri 600 miliardi che arriverebbero dalla riduzione o dall’eliminazione di una serie di sgravi fiscali. La Casa Bianca deve considerare la posizione dei repubblicani che non sono d’accordo con l’aumento della pressione fiscale. I restanti 1.200 miliardi di Dollari dovrebbero arrivare dalla riduzione delle spese del Congresso.

L’Ilva chiede la cassa integrazione per circa 6.500 dipendenti

L’Ilva segue l’esempio della Fiat di Pomigliano e batte cassa allo Stato. L’azienda di Taranto ha chiesto due anni di cassa integrazione per la ristrutturazione e per circa 6.500 dipendenti. Per attuare gli obblighi di bonifica ambientale, che sono previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale, l’azienda e i sindacati hanno quindi comunicato la richiesta di cassa integrazione.

Novità processo Salva-Ilva

I sindacati hanno detto che la cassa integrazione riguarda 957 impiegati della produzione della ghisa, 940 lavoratori dell’acciaieria, 607 che si occupano di tubi e rivestimenti, 1,574 lavoratori della laminazione, 1.249 che fanno parte dei servizi di staff e 1.070 che si occupano di manutenzione. L’azienda ha circa 10.000 impiegati e gli altri 4.000 lavorano nell’area a caldo e dovrebbero continuare a farlo.

Il Governo prova a salvare l’Ilva

La nota dell’Ilva dice: “Il piano di ristrutturazione aziendale presentato dalla società prevede anche la chiusura di alcune linee produttive, in particolare dell’altoforno 1, già chiuso, e dell’altoforno 5. Con tale richiesta, l’azienda conferma l’impegno previsto dall’Autorizzazione integrata ambientale”.

Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella ha detto: “Sono numeri drammatici. Adesso si aprirà la trattativa sindacale per attenuare la cifra per la rotazione, la formazione e eventuali contratti di solidarietà. Sono numeri che prevedono per due anni lacrime e sangue ma è anche vero che investimenti per la bonifica significano anche che l’Ilva non chiuderà e quindi tra due anni ci sarà nuovo lavoro”.

L’Istat mostra il calo dell’industria nel 2012

I dati sul 2012 presentati dall’Istat dimostrano come è stato un anno molto negativo per l’industria italiana. Il fatturato è in diminuzione e gli ordini sono crollati rispetto all’anno precedente. Il calo del fatturato dell’industria è stato del 4,3% su base annua. Gli ordini sono invece diminuiti di un livello ancora più alto al 9,8%. Questi sono i dati che mostrano la crisi economica nel nostro paese.

L’inchiesta su Orsi e le caratteristiche di Finmeccanica

L’Istat ha messo in evidenza come a Dicembre si è registrato un dato migliore con una crescita dello 0,8% del fatturato rispetto al mese precedente, ma nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente c’è comunque un calo del 9,2%. Quindi, se c’è ripresa è comunque debole e l’anno è stato negativo per l’industria.

Per quanto riguarda i settori, a Dicembre è aumentato il fatturato del settore che riguarda la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e apparecchi di misurazione e orologi. Il calo più grande riguarda invece le altre industrie manifatturiere che hanno fatto registrare un calo del 18,7%. Nel settore auto il calo è del 5,8% su base tendenziale e del 16,6% per quanto riguarda gli ordinativi.

Nella parte finale dell’anno scorso gli ordinativi sono calati per quanto riguarda gli esteri con un -2,5% più che gli interni all’1,3%.

L’Istat ha presentato anche i dati sul settore delle costruzioni. La produzione a Dicembre è in aumento rispetto al mese precedente dell’1,6%, ma il confronto con lo stesso mese dell’anno precedente mostra una diminuzione del 18,3%.

Il Cassetto fiscale apre agli studi di settore con una nuova applicazione dedicata alle partite Iva

 E’ la nuova funzionalità del Cassetto Fiscale, lo strumento on line messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per tutti i contribuenti che permette di conoscere, on-line e in sicurezza, tutte le informazioni sulla propria posizione fiscale, dedicato però solo ai possessori di Partita Iva.

► Dichiarazioni annuali IVA 2013

Le metodologie di accesso sono sempre le stesse (si accede con il codice fornito dall’Agenzia delle Entrate) e tutti coloro che lavorano tramite Partita Iva potranno consultare molte delle informazioni relative agli studi di settore. Al momento le informazioni contenute riguardano solo il periodo di imposta 2010.

Nello specifico, il Cassetto Fiscale permetterà ai possessori di P.I di:

– controllare eventuali anomalie emerse in sede di trasmissione della dichiarazione sulla base dei controlli telematici volti a verificare la coerenza dei dati indicati nel modello Unico 2011 e nel software Gerico 2011;

– ricevere l’eventuale invito a presentare lo studio di settore, nel caso non sia mai stato fatto;

– ricevere comunicazioni delle anomalie presenti nei dati degli studi di settore, che hanno lo scopo di portare a conoscenza del contribuente eventuali possibili irregolarità relative ai dati presenti nei modelli degli studi di settore;

– avere risposte, giustificazioni o chiarimenti inviati, a seguito del ricevimento delle comunicazioni di cui al punto precedente, dal contribuente o dall’intermediario tramite l’apposita procedura informatica resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito.

► Salvati gli archivi cartacei delle fatture dalla telematizzazione

L’accesso a queste informazioni permette ai professionisti di evitare di incorrere in sanzioni per eventuali anomalie e di correggere, ove necessario, dichiarazioni fallaci o non congruenti con la situazione reale.

Lettera di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu è una truffa secondo Il Pd

La campagna elettorale sta finendo con le elezioni politiche che ci saranno Domenica e Lunedì. Una delle protagoniste di questa campagna elettorale è stata l’Imu che tutti i partiti hanno dichiarato di volere ritoccare, abbassare o eliminare. Quello che si è dichiarato circa l’eliminazione dell’Imu è stato Silvio Berlusconi, che ha ricevuto anche critiche e accuse da più parti.

A Portofino si paga l’Imu più alta d’Italia

Berlusconi ha parlato di restituzione dell’Imu, anche se non è chiaro dove troverà i fondi per questa operazione e quindi se è solo una promessa elettorale. Ora Berlusconi ha anche inviato una lettera agli elettori con tanto di indicazione di mittente, e la scritta in grande “Avviso importante rimborso Imu 2012”. Una trovata che ha scatenato la rabbia degli altri partiti e candidati a queste elezioni. Molti parlano di truffa, mentre Berlusconi continua nella sua campagna elettorale aggressiva nella speranza di recuperare il consenso.

Oltre alla lettera sulla presunta restituzione dell’Imu, dove c’è scritto “modalità e tempi per accedere nel 2013 al rimborso dell’Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli”, le persone hanno ricevuto anche una seconda lettera. Questa spiega quello che ha fatto Berlusconi nei suoi governi precedenti.

Una mossa ardita che, come detto, ha suscitato la rabbia degli altri partiti. Bersani a parlato di “imbroglione”, la Finocchiaro di “una truffa peggiore del contratto con gli italiani” e Zanda di “un imbroglio diretto a ingannare gli italiani onesti e in buona fede”. Casini dice agli italiani di rispedirla al mittente e Mascia, candidato alle regionali del Lazio nelle liste di Rivoluzione Civile, ha detto: “Domani mattina alle 12 presenterò alla Procura della Repubblica di Roma un esposto per chiedere l’eventuale verifica di voto di scambio”.

Decreto attuativo per le ZFU

 E’ dal 2006 che si parla di Zone Franche. Un progetto da sempre voluto da tutte le compagini politiche che però non è mai riuscito a decollare veramente e che ora viene riproposto, prima dal decreto crescita bis del governo tecnico e adesso con il decreto attuativo firmato in questi ultimi giorni dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello dell’Economia.

L’obiettivo del piano è di individuare le aree che potranno essere considerate delle zone franche e, allo stesso tempo, proporre un programma di incentivi e agevolazioni per le micro e piccole imprese da finanziare con i fondi europei del periodo 2007-2013 e con le risorse regionali.

Quali sono le zone franche?

Nel complesso nel decreto attuativo sono state individuate 44 zone franche, tutte situate nelle regioni del sud della penisola. Per la Campania ci sono Napoli, Mondragone, Aversa, Benevento, Casoria, Portici (centro storico e zona costiera), San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata.

La Puglia partecipa con Andria, Lecce, Taranto, Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle; in Calabria sono state selezionate Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia. La regione Sicilia -che si avvale anche della con legge regionale del maggio 2010- partecipa al piano con Aci Catena, Acireale, Catania, Erice, Gela, Barcellona Pozza di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Vittoria.

Le ultime zone franche sono state individuate, anche se per ora solo in via sperimentale, in Sardegna e sono i comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias.

Quali sono gli incentivi previsti per le zone franche selezionate?

Il provvedimento attuativo è ancora in fase di perfezionamento, ma si sa già quali saranno gli incentivi e le agevolazioni riservate a queste zone (tutte concesse secondo  il regime “de minimis“, quindi al massimo 200mila euro in tre anni).

Nello specifico queste zone potranno accedere a:

1. esenzione dalle imposte sui redditi fino a 100mila euro per periodo di imposta, con possibilità di maggiorare il limite di 5mila euro per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato;
2. esenzione quinquennale dall’Irap
3. esenzione Imu per gli immobili collocati nella Zfu e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica
4. esenzione del versamento dei contributi per i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato o per periodi maggiori a 12 mesi.

Quali sono i requisiti minimi per accedere alle agevolazioni delle ZFU?

Il primo requisito per poter accedere alle agevolazioni previste dal decreto attuativo per le zone franche è quello di essere titolari di una micro o piccola impresa che svolga le sue attività al’interno delle ZFU.

La domanda per ottenere le agevolazioni deve essere presentata nei termini che saranno indicati nel bando del ministero dello Sviluppo economico e dovrà contenere l’indicazione dell’importo delle agevolazioni richiesto e le eventuali agevolazioni già ottenute a titolo di de minimis nell’anno in corso e nei due precedenti.

 

L’iPhone low cost esiste già?

 Tim Cook, amministratore delegato di Apple, è intervenuto alla Goldman Sachs Technology and Internet Conference e ha finalmente svelato il mistero del tanto chiacchierato iPhone low cost. 

► Novità dal mercato degli smartphone

La sua è stata una dichiarazione a sorpresa che ha lasciato i presenti sgomenti: nessun iPhone low cost sarà immesso nel mercato, perché esiste già ed è già possibile acquistarlo. Si tratta dell’iPhone 4 e dell’iPhone 4S.

Il perché è presto spiegato. Dopo il lancio dell’iPhone 5 i due modelli precedenti sono stati immediatamente deprezzati e sarebbero quindi divenuti i tanto attesi melfonini low cost. In effetti, credere che la casa di Cupertino avrebbe potuto ripiegare sul mercato del low cost era piuttosto difficile.

La Apple, fin dal lancio del suo primo prodotto, si è sempre distinta dalle concorrenti proprio per la qualità e l’esclusività dei suoi prodotti, caratteristiche che sono state e rimangono il tratto distintivo della casa della Mela. Un iPhone low cost potrebbe sì portare a un maggior guadagno, ma allo stesso tempo sarebbe anche un grave danno di immagine della Apple.

► Crollo vendite iPhone 5

A ben guardare, poi, un melafonino low cost potrebbe anche non essere così redditizio. La concorrenza su questo settore di mercato, infatti, è molto agguerrita (basta pensare alla diversificata offerta dei device Android) e, quindi, il prezzo degli iPhone, per essere davvero competitivo, dovrebbe scendere talmente tanto da assottigliare in maniera significativa i possibili guadagni.

In altre parole, si tratta di un’operazione che non porterebbe a nessun vantaggio per la casa di Cupertino.

Pensioni e prestazioni per gli invalidi civili

 La Costituzione Italiana fornisce una serie di ‘agevolazioni’ al cittadino inabile al lavoro nel momento in cui egli è ritenuto privo di quei mezzi che gli sono necessari al fine di vivere. A questa tipologia di cittadini, lo Stato garantisce pertanto il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. In tale maniera, la Costituzione Italiana si prefigge di tutelare la dignità umana nello spirito della solidarietà di tutti i cittadini verso coloro i quali, per minorazioni congenite o acquisite, sono considerati incapaci di svolgere a tutti gli effetti un lavoro proficuo.

Prestazioni

Per gli invalidi sono contemplate pertanto prestazioni disciplinate nello specifico da varie tipologie di normative. Tali normative, nel corso degli anni si sono succedute e si sono aggiornate. Le tre principali categorie prese in considerazione sono:

– invalidi civili;

– ciechi civili;

– sordi.

Tali tipologie fanno capo a disposizioni di natura comune, anche se si classificano in base a differenti caratteristiche, dal momento che sono tutelate da leggi differenti.

Prestazioni a favore degli invalidi civili

Al fine di determinare e disporre l’assistenza sociale ai minorati civili, gli interventi si compongono di provvidenze economiche le quali vengono emesse sotto forma di pensioni, assegni o indennità; gli interventi, inoltre, consistono in provvidenze non economiche. Parliamo in questo caso di assunzioni privilegiate all’interno di enti pubblici o privati, di assistenza sanitaria, di agevolazioni ai fini dell’istruzione scolastica, di addestramento e qualificazione professionale, nonché soprattutto di eliminazione delle barriere architettoniche.

Prestazioni di natura economica a favore degli invalidi civili

I provvedimenti di natura economica messi a disposizione degli invalidi civili sono:

– l’assegno mensile di assistenza;

– l’indennità mensile di frequenza;

– la pensione di inabilità;

– l’indennità di accompagnamento.

Prestazioni di natura economica a favore dei sordi

Vi sono inoltre provvidenze di natura economica disposte a favore dei sordi. Esse sono:

– la pensione;

– l’indennità di comunicazione.

Prestazioni di natura economica a favore dei ciechi civili

Per quanto concerne le provvidenze economiche disposte in favore dei ciechi civili assoluti, esse sono:

– la pensione;

– l’indennità di accompagnamento.

Prestazioni di natura economica a favore dei ciechi parziali

Elenchiamo le provvidenze economiche previste per i ciechi civili parziali:

– la pensione;

– l’indennità speciale.

In conclusione, è possibile ricevere l’ottenimento di un’indennità annuale tale da agevolare quei lavoratori che sono affetti da talassemia major, ovvero il morbo di Cooley, oppure drepanocitosi, l’anemia falciforme.

A chi spettano i provvedimenti

I destinatari dei suddetti provvedimenti devono essere cittadini italiani residenti in Italia e, in alcune condizioni particolari, possono essere cittadini comunitari o ancora stranieri in possesso di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno CE nel caso di cittadini soggiornanti di lungo periodo.

Una volta verificato il requisito sanitario, le provvidenze economiche vengono emesse a seguito di ulteriori accertamenti cosiddetti socio-economici.

Come fare domanda

La domanda per ottenere i suddetti provvedimenti deve essere presentata presso la sede Inps competente per residenza.

Dal primo gennaio del 2010 le domande, correlate di certificazione medica, devono essere presentate all’Inps, la quale provvederà all’invio telematico alle Aziende Sanitarie Locali di competenza.

La presentazione della domanda, per mano del cittadino o dagli altri soggetti autorizzati (quali ad esempio Patronati o Associazioni di Categoria a tutela della disabilità) si suddivide in due fasi:

– in primo luogo occorre compilare il certificato medico (digitale) che deve attestare la natura delle infermità invalidanti. Il certificato ha una validità di tre mesi;

– in secondo luogo si procederà inoltrando la suddetta domanda all’Inps, esclusivamente attraverso via telematica.

Prestazioni per invalidi civili: quando spettano

Le prestazioni agli invalidi civili hanno una decorrenza che dal primo giorno del mese successivo al mese in cui viene perfezionata la presentazione della domanda e comunque, in relazione alle prestazioni economiche, deve esserci la presenza di tutti i requisiti richiesti ai fini della concessione.

Tali requisiti sono:

– età;

– cittadinanza;

– residenza effettiva e dimora abituale in Italia;

– requisiti di reddito;

– ricovero non gratuito;

– frequenza scolastica o di centri riabilitativi.

Prestazioni agli invalidi civili: quanto spetta

Ogni anno la legge determinerà gli importi relativi alle diverse provvidenze di natura economica.