Della Valle non conquista Bernabè

 Ieri pomeriggio alle 18 si è tenuto l’atteso cda di Telecom Italia per decidere con chi trattare, tra gli imprenditori che si sono proposti, la cessione di La7.

► Oggi il cda di Telecom per decidere sull’offerta di Della Valle

Le proposte in tavola erano quella dell’editore Urbano Cairo, quella del fondo Clessidra di Claudio Sposito e, ultima arrivata, quella di Diego Della Valle, patron di Tod’s. Secondo le indiscrezioni arrivate prima dell’inizio del cda, molti dei consiglieri sarebbero stati favorevoli  a posticipare tutte le decisioni al dopo elezione, anche per dare a Della Valle il tempo di organizzare al meglio la sua offerta.

Invece, è accaduto il contrario di quanto ci si aspettava e il cda di Telecom Italia ha deciso che la cessione di La7 sarà trattata in esclusiva con Cairo Editore.

► Della Valle ci prova per La7

Il voto non è stato unanime e a pesare sulla scelta soprattutto il ritardo della proposta di Della Valle, già contattato a giugno scorso come gli altri imprenditori. Quindi, favorirlo non sarebbe stato giusto ma a Della Valle rimane sempre la possibilità di un accordo con Cairo.

Ora Urbano Cairo ha a disposizione due settimane per definire i termini dell’acquisto dell’emittente, che saranno discussi al prossimo cda previsto per il 4 marzo. Se l’offerta di Urbano Cairo soddisferà i consiglieri, si potrà dare il via all’acquisizione.

Gli sconti sull’IRPEF dell’affitto degli studenti

 Gli studenti universitari fuori sede, è un problema noto da anni, hanno difficoltà ad ottenere stanze e case in affitto con un contratto a norma di legge. Un’impresa in molte città, ma da quando il Fisco è diventato più attento ai proprietari degli immobili, molti affitti sono usciti allo scoperto.

Il regime degli affitti secondo la legge dispone che gli immobili locati nel rispetto della normativa del 1998, siano affittati scegliendo tra un canone libero e un canone concordato. Ma cosa cambia per gli studenti? Cambiano le agevolazioni fiscali.

La legge, infatti, stabilisce che gli studenti universitari fuori sede che abbiamo un contratto d’affitto regolare, stipulato nel rispetto della normativa 431/1998, possano scaricare il 19% del canone dall’IRPEF. Uno sconto che vale anche per i contratti di ospitalità stabiliti tra lo studente e gli enti per il diritto allo studio, oppure i collegi universitari riconosciuti, oppure gli enti senza fini di lucro.

 L’epilogo della cedolare secca

Per scaricare i costi dell’affitto, però, è necessario che la casa affittata sia distante almeno 100 chilometri dal Comune di residenza. In più la detrazione deve essere calcolata su un importo massimo di 2633 euro annui e possono usufruirne i genitori.

 La scelta ancora valida della cedolare secca

L’Agenzia delle entrate, nella circolare numero 20/E del 13 maggio 2011, ha spiegato come ripartire lo sconto nel caso in cui la spesa del figlio sia fatta da un solo genitore, da entrambi e nel caso in cui una famiglia abbia due figli da mantenere all’università.

Anche se non c’è il difensore ci si può informare

 La Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza numero 1352 del 31 gennaio che se la Guardia di Finanza durante gli accertamenti, chiede informazioni al contribuente indagato per evasione fiscale, quando non è presente il suo difensore, può comunque usare le informazioni carpite per l’accertamento.

“Non parlerò se non in presenza del mio avvocato” è quindi una frase che potremo sentire soltanto nei film, oppure dalla bocca di qualche cittadino non informato sulla nuova normativa fiscale.

 Nessun aiuto fiscale ai ritardatari

Il fatto che ha generato il pronunciamento dei giudici di Piazza Cavour, risale al 1997 quando l’Amministrazione finanziaria aveva inviato degli avvisi di accertamento ad un contribuente relativi a dichiarazioni già presentate dallo stesso nel 1990, 1991 e 1992.

► Le intestazioni di comodo non piacciono al Gip

Non è tanto il fatto in sé a sorprendere, quanto piuttosto che l’accertamento si fosse fondato su dei particolari raccolti durante le indagini finanziarie che erano seguite alla notifica. Il contribuente, nel dettaglio, aveva fatto delle dichiarazioni alle fiamme Gialle, relative ai movimento del suo conto corrente, facendo pensare che potesse avere in Italia un’attività imprenditoriale.

Il contribuente ha fatto ricorso contro gli accertamenti spiegando che l’Amministrazione finanziaria aveva agito in modo illecito, acquisendo informazioni quando il contribuente non era in presenza del suo difensore. Il ricorso del contribuente è stato respinto dai giudici che lo hanno anche condannato al pagamento delle spese processuali.

Draghi fa il quadro della situazione monetaria UE

 Draghi, nel suo discorso davanti al Parlamento europeo, ha dovuto necessariamente affrontare il “problema” della politica monetaria dell’UE dove, in questo momento, l’evento più eclatante, è la stabilità dei tassi d’interesse a livelli molto bassi.

Wall Street, Tokyo e Piazza Affari nell’analisi di Draghi

Il presidente della BCE, però, ci ha tenuto a parlare più in generale della condizione economica della zona euro, a definire l’approccio politico della BCE, ad illustrare gli strumenti a disposizione per ridefinire la situazione. Nel momento in cui l’Europa è caratterizzata dalla debolezza dell’economia reale, il ruolo della Banca Centrale è decisivo, ma non può prescindere dal Meccanismo di Supervisione Unico e dall’unione fiscale.

Draghi parla della debolezza dell’economia reale

La prima domanda che Draghi si pone, quindi, è questa: come influiscono la politica monetaria e i tassi d’interesse sull’economia dei paesi dell’UE? Per rispondere c’è da premettere che l’attività economica della zona Euro si è contratta durante l’ultima parte del 2012 e probabilmente, anche per il 2013, la parola d’ordine sarà “debolezza”.

Inflazione e stabilità dei prezzi nel discorso di Draghi

La ripresa economica e la riconquista della fiducia degli investitori e dei consumatori, si può ottenere soltanto attivando una serie di strategie. In primo luogo è necessario rafforzare la domanda economica a livello globale, quindi la ripresa dell’UE si lega alla salute delle economie del resto del mondo. In secondo luogo bisogna conservare una politica dei tassi che stimoli l’economia.

Una volta migliorati i sistemi finanziari, allora si potrà procedere con interventi mirati di rilancio dell’economia.

Draghi parla della debolezza dell’economia reale

 Mario Draghi, di ritorno dal G20 di Mosca, ha parlato della debolezza dell’economia reale nell’Unione Europea e delle riforme necessarie in tutti i paesi dell’UE per ritrovare un buon ritmo di crescita, visto che oggi, quel che si analizza, è soltanto un rallentamento.

Wall Street, Tokyo e Piazza Affari nell’analisi di Draghi

Mario Draghi, parlando al Parlamento Europeo, ha chiesto a tutti i paesi dell’UE di fare più sforzi per migliorare l’economia reale interna e dell’Eurozona, dando a tutti anche la ricetta per il successo dell’operazione: gestire le aspettative degli investitori ed aumentare la credibilità dei paesi e dell’UE.

► Draghi fa il quadro della situazione monetaria UE

In pratica il governatore della BCE ha spiegato che il cammino verso la soluzione della crisi è lungo e si può percorrere soltanto se ogni paese riduce la spesa pubblica, invece di aumentare le tasse sui cittadini; se interviene sul mercato del lavoro e su quello dei prodotti con riforme “strutturali”; se rassicura i mercati ritrovando la credibilità fiscale necessaria.

Purtroppo, spiega Draghi, il cammino è in salita ma gli sforzi da compiere sono minimi, se si considerano i rischi di un eventuale fallimento della strategia: indebolimento della domanda interna e delle esportazioni, rallentamento delle riforme, squilibri tra i paesi dell’UE.

Inflazione e stabilità dei prezzi nel discorso di Draghi

Il sistema Europa, infatti, è molto fragile ma si può invertire la tendenza, se tutti saranno impegnati nella stessa direzione.

La Consob apre al reato di manipolazione del mercato per Mps

La questione della banca Monte dei Paschi di Siena si arricchisce sempre di nuovi particolari e anche la giustizia formula nuove ipotesi di reato. Il pubblico ministero della Procura di Siena Antonino Nastasi ha acquisito dei nuovi documenti che riguardano la cosiddetta “banda del 5%” e che sono gravi. I documenti sono arrivati al pm dalla Consob. Sono due documenti, una “Relazione per la Commissione” e una “Nota Tecnica” redatta dall’Ufficio Abusi di Mercato.

Nel caso Mps è stato interrogato Baldassarri

La denuncia parla di illecito come manipolazione del mercato e si riferisce ai comportamenti degli esponenti della Banca Monte Paschi di Siena SPA “nella strutturazione di un’operazione di rafforzamento patrimoniale per l’acquisizione di Banca Antonveneta SPA e alle informazioni circa il patrimonio di vigilanza e i coefficienti patrimoniali di Banca Mps SPA esposte nella relazione semestrale al 30 giugno 2008”.

Per i cittadini Mps è stata colpita dalla politica

Nella Relazione per la Commissione trasmessa alla Procura si legge che nella riunione che c’è stata il 7 Dicembre il dottor Antonino Nastasi ha chiesto che la Consob formulasse delle proprie valutazioni sui possibili illeciti di manipolazione del mercato da parte dei vertici di Mps. L’operazione sotto osservazione è quindi l’acquisizione di Banca Antonveneta.

La Consob ha fatto quindi delle verifiche ed è arrivata alle sue conclusioni che ha inviato alla procura di Siena. I responsabili della Consob hanno scritto: “Dall’esame dei documenti emergono elementi sulla base dei quali appare opportuno comunicare alla Procura di Siena che potrebbe essere configurabile il reato di manipolazione del mercato, previsto dall’articolo 185 del decreto legislativo n. 58/1998”.