A chi spetta la pensione di inabilità

 La pensione di inabilità altro non è che una prestazione economica, emessa dietro domanda, la quale premia quei lavoratori per i quali viene verificata l’assoluta e permanente impossibilità di effettuare qualsiasi attività di natura lavorativa.

Assegno per assistenza personale e continuativa

I pensionati di inabilità, accertato il fatto che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’ausilio permanente di un accompagnatore e che non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, possono presentare richiesta al fine di ottenere l’assegno per l’assistenza personale e continuativa. L’assegno per l’assistenza personale e continuativa presenta le seguenti caratteristiche:

– non spetta agli inabili nel caso in cui questi ultimi siano soggetti a ricovero in istituti di cura o di assistenza a carico della pubblica amministrazione;

– non è compatibile con l’assegno mensile versato dall’Inail agli invalidi, sempre a titolo di assistenza personale continuativa;

– è un assegno ridotto, per coloro i quali sono già in possesso di una prestazione analoga erogata da altre modalità di previdenza obbligatoria e di assistenza sociale, in misura corrispondente all’importo della prestazione stessa;

– da ultimo, l’assegno non è reversibile ai superstiti.

Pensione di inabilità: a chi spetta

Hanno diritto alla pensione di inabilità le seguenti tipologie di lavoratori:

– lavoratori dipendenti;

– lavoratori autonomi: si tratta, dunque, di artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri;

– lavoratori iscritti ai fondi pensioni sostitutivi ed integrativi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.

Requisiti richiesti per ottenere la pensione di inabilità

– Ai lavoratori deve essere certificata un’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività di natura lavorativa per effetto di infermità o di difetti di natura fisica o mentale;

– Devono esserci almeno 260 contributi settimanali: in altri termini si tratta cinque anni di contribuzione e assicurazione. Di questi contributi, almeno 156, pari a tre anni di contribuzione e assicurazione, devono essere avvenuti nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.

E’, altresì, richiesta, sempre in termini di requisiti:

– la cessazione di ogni forma di attività lavorativa;

– la cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori;

– la cancellazione dagli albi professionali;

– l’effettiva rinuncia ai trattamenti a carico dell’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione ed a qualsiasi altro trattamento sostitutivo o integrativo della retribuzione.

Come fare domanda per la pensione di inabilità

La domanda può essere presentata solo ed esclusivamente mediante via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

Domanda via Web: servendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN mediante il portale dell’Istituto http://www.inps.it

Domanda via telefono: chiamando al numero 803164 il contact center integrato. Il numero è gratuito da rete fissa. Si può inoltre chiamare il numero 06164164 da rete mobile. Il numero è a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico

Domanda nei patronati e presso tutti gli intermediari dell’Inps: recandosi nei patronati e nei centri intermediari sarà possibile usufruire dei servizi telematici offerti dagli stessi

Alla richiesta per ottenere la pensione di inabilità occorre allegare la certificazione medica (il modello SS3).

Pensione di inabilità: quando spetta

La pensione di inabilità ha una decorrenza dal primo giorno del mese successivo al mese in cui viene perfezionata la presentazione della domanda nel caso in cui risultino a tutti gli effetti soddisfatti i requisiti, siano essi sanitari o amministrativi, richiesti dalla legge.

La pensione di inabilità potrà essere soggetta a revisione.

Pensione di inabilità: quando spetta

La pensione di inabilità ha una decorrenza a partire dal primo giorno del mese successivo al mese in cui viene perfezionata la presentazione della domanda nel caso in cui risultino soddisfatti tutti i requisiti, sia sanitari sia amministrativi, richiesti dalla legge.

La pensione di inabilità potrà essere soggetta a revisione.

Pensione di inabilità: quanto spetta

L’importo della pensione di inabilità sarà determinato mediante un sistema di calcolo:

– sistema di calcolo misto: una quota viene calcolata con il sistema retributivo e una quota viene calcolatacon il sistema contributivo;

– sistema di calcolo contributivo: viene effettuato questo calcolo nel caso in cui il lavoratore ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre del 1995.

Anzianità contributiva

L’anzianità contributiva maturata viene elevata (nel limite massimo di 2080 contributi settimanali) dal numero di settimane che intercorrono tra la decorrenza della pensione e il compimento di 60 anni di età sia per le donne sia per gli uomini a seguito dell’introduzione del sistema contributivo per le anzianità maturate dal primo gennaio del 2012.

Nessun aiuto fiscale ai ritardatari

 Il cittadino che non sappia rispettare i tempi dettati dal Fisco, non può beneficiare degli sconti previsti dall’Agenzia delle Entrate. A ribadirlo è un provvedimento dell’Erario del 24 gennaio 2003. In pratica, se un contribuente aveva diritto ad un incentivo e non ha rispettato i termini d’ammissione al beneficio, poi non può piangere sul latte versato.

Bisogna andare indietro di 10 anni per scoprire il riferimento normativo. Nel 2003 era stata infatti stabilita una correlazione tra la fruizione degli incentivi fiscali legati all’investimento nelle aree svantaggiate e i tempi della comunicazione dei contribuenti relativa ai contenuti del progetto.

 Gli immobili e l’eredità, che ne pensa il Fisco

Questa disposizione, tra l’altro, è stato considerato che non fosse in contrasto con lo Statuto dei contribuente. Una sentenza della Corte di Cassazione del 31 gennaio 2013, è andata a ripescare in questi archivi della normativa tributaria, per giudicare un fatto.

 Fisco e INPS uniti contro l’evasione

L’Agenzia delle Entrate aveva chiesto ad una Srl che operava nelle aree svantaggiate indicate dall’ex articolo 8 legge n. 388/2000, il recupero del credito d’imposta relativo agli investimenti compiuti. La domanda era stata quindi impugnata dall’Srl che ha contestato la decadenza del beneficio fiscale indicata dalle Entrate.

► Nelle liti fiscali non vale l’autocertificazione

La decadenza del beneficio era legata alla mancanza di comunicazione sul contenuto e sulla natura dell’investimento fatto. I porporati hanno stabilito che senza la presentazione nei termini del modello di comunicazione Cvs, possono venire meno i requisiti per l’accesso ai benefici.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

 L’Annuario del contribuente è una guida alla dichiarazione dei redditi utilissima per chi la compila autonomamente senza servirsi dei sostituti d’imposta ma è anche una guida fondamentale alla gestione dei buoni rapporti con il Fisco.

Quest’anno, anche per le novità legate al fisco sulla casa, sono stati rivisti diversi capitoli, quattro su cinque per essere precisi e sull’Annuario si scopre che il la parte II dedicata al Fisco sulla casa è nuova nella maggior parte dei dettagli.

 Per la Corte dei Conti ci sono troppe tasse

Tra le imposte che maggiormente sono state interessate dalle modifiche fiscali, rientra sicuramente l’IVIE che è cambiata a partire dalla firma della Legge di Stabilità 2013, ma non sono mancate novità in relazione all’IMU e all’IRPEF sugli immobili.

► Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

L’imposta dovuta dalle persone fisiche sul possesso di immobili all’estero era stata prevista nel 2011 ma diventa operativa a partire da quest’anno. Il versamento, che in origine doveva essere fatto in un’unica soluzione, insieme alla dichiarazione dei redditi, è stato adesso rivisto con l’introduzione delle due tappe solite: acconto e saldo.

► Cosa dobbiamo sapere sull’IVIE

L’IMU, invece, è l’imposta municipale e la grande novità riguarda la “dichiarazione” che è obbligatoria soltanto in alcuni casi specifici.

Si arriva così all’IRPEF sugli immobili, al rendimento dei fabbricati concessi in locazione o d’interesse storico ed artistico, all’imposta sui terreni.

L’inchiesta su Orsi e le caratteristiche di Finmeccanica

 La Presidenza di Finmeccanica è vacante ma questo non c’impedisce di di entrare nei dettagli dell’inchiesta sul Presidente dimissionario Giuseppe Orsi e sulle caratteristiche dell’azienda Finmeccanica. Entrambi i discorsi possono essere utili per indirizzare gli investimenti nel futuro.

Dettagli sull’inchiesta a carico di Giuseppe Orsi. Partiamo dall’inchiesta su Giuseppe Orsi che attualmente è in custodia cautelare in carcere ed è al centro di un’indagine per corruzione in cui è coinvolto anche Bruno Spagnolini che guida la società Augusta Westland che avrebbe dovuto produrre gli elicotteri incriminati. Le tangenti attribuite ad Orsi sarebbero state pagate nel 2010. All’epoca sembra siano stati versati 50 milioni di euro al management indiano per aggiudicarsi l’appalto per la costruzione di 12 elicotteri AW101 da parte dell’Augusta Westland che in quel periodo era proprio gestita da Orsi. La costruzione degli elicotteri è iniziata nel febbraio del 2010, dopo l’assegnazione della gara e i primi elicotteri sono stati consegnati alla fine del 2012. L’appalto vinto era di 550 milioni di euro.

 Crisi Piazza affari per colpa di scandali grandi imprese

Le caratteristiche di Finmeccanica. Il gruppo industriale in questione ha la sua sede a Roma e complessivamente impiega circa 70 mila persone sparse in 50 paesi in tutto il mondo. Ha una decina di controllate tra cui l’Agusta Westland, Selex o Alenia. I settori produttivi in cui opera sono quello dell’aeronautica, della difesa, dell’energia e dei trasporti.

 Grilli su Finmeccanica e sulla ripresa italiana

Effetti della fusione tra American Airlines e US Airways

 La fusione tra l’American Airlines e l’US Airways porterà alla nascita della più grande compagnia aerea del mondo. Le due compagnie americane hanno deciso di fondersi per acquisire un maggiore potere economico e commerciale e la decisione non è stata affatto sofferta, anzi approvata all’unanimità dai due Consigli di Amministrazione.

L’AMR Corporation che è proprietaria dell’American Airlines ha detto sì a questo matrimonio e non è stata lasciata sull’altare dal nuovo partner, l’US Airways. Adesso, però, è necessario che le nozze siano ratificate dall’antitrust a stelle e strisce e dai giudici fallimentari che si stanno occupando dell’AMR Corporation.

► Fusione American Airlines – Us Airways

Quest’ultima società, tra l’altro, non è entrata in un periodo di crisi di recente, anzi ha dichiarato la bancarotta nel novembre del 2011 e da allora, in effetti vanno avanti le trattative per la fusione delle due compagnie aeree. L’US Airways, in termini di grandezza, è sicuramente più piccola dell’American Airlines ma avrà da guadagnare molto dalla fusione, soprattutto in termini strutturali.

► Air France smentisce la trattativa

La fusione sarà completa e, nei piani degli attori coinvolti nell’impresa, dovrebbe concludersi entro il 2013. La nuova compagnia, che scaturirà dalla fusione, dovrebbe avere un valore complessivo di 11 miliardi di dollari che in euro equivalgono a 8,2 miliardi.

Il risultato delle fusione sarà che la disponibilità di 900 aerei, 3200 voli ogni giorno e 95 mila dipendenti.

Il nuovo presidente dello IOR

 Il Vaticano è “compromesso” con il mondo della finanza per numerosi aspetti. Sicuramente è rimasta nella mente di tutti la questione legata ai POS di Deutsche Bank che hanno determinato la fine – temporanea sia inteso – dei pagamenti con carta nello stato della Chiesa.

Questo “piccolo incidente”, adesso, viene quasi additato come premonitore, rispetto a quello che è successo a due mesi di distanza dal blocco di Bankitalia: le dimissioni di Benedetto XVI. Abbiamo già analizzato la correlazione tra elezioni, dimissioni e opzioni binarie, ma non abbiamo terminato la nostra analisi che già si torna a parlare della finanza vaticana.

In questi giorni, infatti, è stato eletto il nuovo presidente dello IOR: l’Istituto per le Opere Religiose, in pratica la banca vaticana.

La nuova nomina è caduta sulle spalle di un avvocato tedesco di 55 anni, che ha una formazione in Giurisprudenza ed Economia ed ha studiato nelle prestigiose università di Monaco e Bonn. Si tratta di Ernst von Freyberg. Nel suo curriculum il nuovo presidente dello IOR può inserire anche la presidenza della Blohm + Voss Schiffswerft und Maschinenfabrik, cioè una società che ad Amburgo si occupa di cantieristica navale, civile e militare.

La nomina di Ernst von Freyberg è stata votata all’unanimità dalla Commissione cardinalizia di vigilanza della banca, presieduta da Tarcisio Bertone. Il precedente presidente, Ettore Gotti Tedeschi, si era dimesso nel maggio 2012. Oggi un esponente dei Cavalieri di Malta ha preso il suo posto.

Morgan Stanley e gli investimenti del 2013

 Numerose banche d’affari tentano di spiegare agli investitori quali sono gli asset più remunerativi del 2013, tenendosi alla larga dalle opzioni binarie legate ai titoli di Stato. Insomma, se parliamo di Stati, meglio evitare di tirar fuori il portafoglio, visto che la situazione politica è decisamente instabile.

E’ vero che dove si corre il rischio c’è più gusto, ma investendo nelle giuste materie prime si ottiene comunque un buon risultato. Secondo Morgan Stanley il 2013 sarà l’anno delle materie prime perché la domanda, a livello internazionale, è aumentata parecchio e stanno acquisendo un ruolo decisivo anche le riserve dei paesi emergenti, prima tra tutte la Cina.

► La Germania riparte dall’oro

Attenzione però a quello che dicono i broker che tendenzialmente considerano rischioso l’investimento nelle materie prime. Morgan Stanley, invece, ha evidenziato ben otto commodities che possono dare risultati interessanti. I risparmiatori devono quindi puntare sull’oro che è da ritenersi un evergreen del settore, sulla soia, sul mais, sull’argento e sul platino.

► Tra le materie prime scegliete il rame

La domanda di oro, per esempio, resterà ancora alta, nonostante la spinta rialzista, adesso, sia più contenuta. Per effetto della correlazione che esiste tra oro e argento, anche quest’ultimo potrà risultare parecchio vantaggioso. L’inserimento del platino nel paniere è giustificato dai cali di surplus ottenuti dall’estrazione in Sud Africa. Tra le materie prime agricole spiccano la soia, il mais e il grano.

La Spagna di oggi preoccupa tutti

 Gli opzionaristi analizzano la Spagna prima della crisi, ma quel che preoccupa è soprattutto il futuro. La disoccupazione che è stata il risultato di una crisi importante del settore creditizio prima e dell’economia in generale poi, preoccupa molto il management, a corto d’idee per la risoluzione del problema.

In Spagna hanno provato a proporre un accordo tra i sindacati che risultava a danno dei lavoratori: molte aziende, infatti, proponevano di lavorare di più, mantenendo immutata la retribuzione, e volevano che questo accordo fosse rispettato per almeno tre anni. Cancellati tutti gli extra festivi, congelamento degli stipendi e 26 ore di lavoro in più in un anno: questo, ad esempio, il diktat del mondo della distribuzione.

 La debolezza dell’Italia, della Spagna e dell’UE

Intanto la disoccupazione cresce e a gennaio c’erano almeno 132.055 persone in più alla ricerca di un lavoro. Il tasso di disoccupazione, in termini percentuali, è aumentato del 2,72 per cento e si è arrivati a contare 5 milioni di disoccupati.

Di fronte a questa situazione è quasi automatico che si possa parlare di impoverimento della popolazione e la Croce Rossa lo conferma. Gli spagnoli, un po’ come gli italiani, non rinunciano alla pizza fuori casa e si scopre così che anche in questo settore il calo dei “viveur” è del 15 per cento circa.

 Questioni insolute e prospettive future dell’UE

Per il futuro le prospettive sono poche visto che il governo, attualmente, deve risolvere i problemi interni legati allo scandalo Rajoy.