Gli opzionaristi analizzano la Spagna prima della crisi

 Molto spesso, per interpretare cosa succederà tra non molti mesi, è necessario fare un’analisi lucida del passato. Per organizzare le idee è meglio procedere con una nazione alla volta, magari partendo da quelle maggiormente “in bilico”, dai paesi considerati rischiosi e periferici.

Molti analisti, alla luce degli scandali del governo e del piano pluriennale di austerity, hanno pensato di concentrarsi sulle scelte della Spagna.

► La debolezza dell’Italia, della Spagna e dell’UE

Madrid sta sicuramente meglio di Lisbona e di Atene, ma non naviga nel lusso e come per l’Italia le speranze di una ripresa repentina si allontanano. Anche in Spagna, tutto è cominciato dalle banche del paese che hanno avuto problemi di liquidità dopo l’introduzione dell’euro, nel periodo del boom immobiliare.

 I paesi del nord che rischiano la bolla immobiliare

Gli economisti si sono quindi accorti che il debito accumulato dagli istituti di credito era equivalente se non superiore al debito pubblico, non c’erano più investimenti e il tessuto economico era lacerato dalla disoccupazione, dovuta anche all’eccessiva rigidità del mercato.

L’unica via di scampo sembra quindi rappresentata proprio da una riforma del mercato del lavoro e per questo i politici si sono spesi nella ricerca di accordi tra le associazioni sindacali e i rappresentanti di categoria, proponendo impopolari decurtazioni degli stipendi e corrispondenti incrementi delle ore di lavoro.

I tre migliori conti correnti per le famiglie

 Capita spesso che nel visionare gli strumenti finanziari che una banca mette a disposizione, ci si renda conto che i prodotti sono divisi per tipologia di clienti e i nuclei famigliari, così come i giovani e gli anziani, sono trattati con i guanti bianchi.

Quello che gli istituti di credito, nell’ultimo periodo, hanno provato a far capire ai clienti, è che la gestione in filiale delle operazioni anche più comuni, può essere un costo per l’istituto di credito, per questo la convenienza è nella gestione online delle stesse operazioni.

Insomma, un po’ più smanettoni, ma molti guadagni in più. Helpconsumatori ha provato a mettere ordine nelle offerte disponibili ed ha simulato un caso di una famiglia che non abbia da usare molto il conto corrente e possa contare su una giacenza media di 10 mila euro e sull’accredito dello stipendio.

Se questa famiglia sta cercando un conto online per evitare tante spese, la prima proposta che si può fare è quella del Conto Arancio di ING Direct che prevede l’assenza dei costi di gestione e dell’imposta di bollo. Con il conto corrente Arancio conviene sempre ma non è l’unica proposta conveniente.

Subito dopo troviamo il Conto Corrente Fineco che è sempre senza spese ma richiede il pagamento della classica imposta di bollo di 34,20 euro. L’ultima proposta è quella di IW Bank che comporta soltanto il pagamento dell’imposta di bollo e della commissione sulle operazioni allo sportello.

► Conto corrente IwBank: la scelta che conviene

Più freedom con Mediolanum

 Ogni consumatore, nella sua vita di relazioni che intrattiene con la banca, arriva ad un momento in cui gli piacerebbe avere qualche rendimento dai risparmi di una vita. Con SoS tariffe, abbiamo provato a vedere la soluzione più comoda, la banca che riesce ad offrire il maggior rendimento dai conti correnti.

Sicuramente, tra le offerte migliori ci sono il Conto Deposito CheBanca! e il Conto InMediolanum che offrono rispettivamente il 3 e il 3,60 per cento di rendimento, ma l’offerta più intrigante è sicuramente il conto corrente Freedom di Banca Mediolanum.

► Costi del conto corrente CheBanca!

Si tratta di un conto corrente che combina l’operatività illimitata e la buona remunerazione, senza che queste operazioni comportino per forza il vincolo delle somme. Per capire bene il guadagno occorre fare un piccolo esempio pratico: sulla giacenza di 15 mila euro, si può avere un rendimento annuo lordo del 2,55 per cento, ma se la somma in questione è vincolata per un anno, il rendimento lordo sale al 3,60 per cento.

L’intuizione della Banca Mediolanum è legata all’operatività del conto. Molti cittadini, infatti, hanno un numero discreto di risparmi ma movimentano spesso il conto. Per loro, teoricamente, esistono pochissime opportunità di “guadagno”.

Il tasso indicato del 2,55 per cento è una condizione promozione riservata a chi fino al 31 marzo 2013, ha deciso di vincolare gli importi che superano i 15 mila euro.

 Le borse chiudono la settimana “contrastate”

Nuova normativa bonus bebè 2013

 La nuova normativa riguardante il bonus bebè -decreto del Ministero del lavoro del 22 dicembre 2012- è stata pubblicata il 13 febbraio in Gazzetta Ufficiale e prevede, per il triennio 2013/2015 nuove regole per il congedo obbligatorio e per il congedo facoltativo del padre, per le forme di sostegno economico alla madre e per favorire il rientro nel mondo del lavoro. La nuova legge si applica per tutti i bambini nati dal 1° gennaio 2013.

Di seguito il dettaglio e i riferimenti per la nuova normativa sul Bonus Bebè 2013.

Bonus Bebè 2013 – Congedo del padre

Il padre potrà usufruire del congedo obbligatorio e del congedo facoltativo entro i primi cinque (5) mesi dalla nascita del figlio. Ai congedi sono applicati i seguenti vincoli:

Congedo obbligatorio

1. se di un giorno può essere sfruttato anche in concomitanza con il congedo di maternità;

2. possono avvalersene anche i padri già in congedo di paternità;

Congedo facoltativo

1. la fruizione del congedo per il padre di uno o due giorni è soggetto alla scelta della madre di non fruire di altrettanti giorni del proprio congedo, con conseguente anticipazione del termine finale del congedo post-partum;

2 il congedo è fruibile dal padre anche contemporaneamente all’astensione della madre.

Bonus Bebè 2013 – Trattamento economico del congedo di paternità

Il trattamento economico previsto per il congedo di paternità, sia esso obbligatorio che facoltativo, è pari al 100% della retribuzione giornaliera che sarà totalmente a carico dell’Inps.

Bonus Bebè 2013 – Modalità di comunicazione del congedo di paternità

La volontà di usufruire del congedo di paternità deve essere comunicata con un preavviso di quindici giorni rispetto ai giorni previsto per il congedo. La comunicazione può essere inviata sia in forma scritta che telematica, in base alle regole aziendali.

Se il padre usufruisce del congedo facoltativo alla comunicazione deve essere allegata la dichiarazione della madre di non usufruire di un numero equivalente di giorni del suo congedo di maternità.

Bonus Bebè 2013 – Contributi per i servizi all’infanzia

Se la madre non intende usufruire del congedo parentale  al termine della maternità, può far richiesta di un contributo per il servizio di baby-sitting o per il pagamento di asili pubblici e provati, ma solo se accreditati. La nuova normativa prevede un contributo mensile pari a 300 euro per un periodo massimo di sei mesi.

Il contributo è erogato dall’Inps in buoni lavoro o in pagamento diretto verso l’asilo o la struttura indicata. Il contributo può essere richiesto anche se si è già sfruttata una parte del congedo parentale.

Bonus Bebè 2013 – Modalità di richiesta contributi

Per richiedere il contributo Inps è sufficiente collegarsi al sito dell’Inps e inviare la domanda telematica indicando la quale tipologia di beneficio alla quale si vuole aderire o la struttura destinataria (da scegliere tra le strutture indicate).

Bonus Bebè 2013 – Chi può beneficiarne

I contributi previsti dalla nuova normativa sono proporzionali alla tipologia di orario del lavoro svolto dalla madre (le donne iscritte alla gestione separata possono avere il contributo per un massimo di tre mesi).

Il contributo non è erogabile per le donne che hanno già l’esenzione totale  dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati.

Inoltre, le donne che richiedono il contributo dovranno rinunciare ad un periodo del loro congedo parentale uguale al numero di mesi per i quali è stato richiesto il contributo.

Bonus Bebè 2013 – La graduatoria

Le graduatorie per l’accesso al bonus bebè sono stilate in base al reddito dichiarato dall’Isee. Nel complesso sono stati messi a disposizione dal governo 60 milioni di euro da distribuire in parti uguali nei tre anni di sperimentazione.

 

 

Lavorare da Leroy Merlin

 Leroy Merlin è una realtà internazionale specializzata nella distribuzione e commercializzazione di materiale per il fai date, il bricolage e arredo casa e bagno.

Parte del gruppo Adeo, Leroy Merlin è presente in Francia, Spagna, Polonia, Brasile, Cina, Russia, Portogallo e Italia con un totale di circa 300 punti vendita.

Al momento l’azienda sta cercando personale da inserire nei propri punti vendita della regione Lombardia disponibili a lavorare nel fine settimana Si tratta, quindi, di un’offerta rivolta principalmente agli studenti che saranno impiegati come Hostess / Steward e Addetti Vendita.

Hostess e Steward sono richiesti per la sede di Caponago (MI) e avranno il compito di accogliere i clienti e la registrazione delle operazioni di incasso e degli acquisti.

Carugate (MI) e a Caponago (MI) si cercano i consiglieri di vendita, che si dovranno occupare dell’assistenza ai clienti e al rifornimento della merce negli scaffali. Gradita esperienza nel ruolo, anche breve.

Per conoscere i dettagli sulle modalità di candidatura e la retribuzione offerta da Leroy Merlin, consultare la pagina delle posizioni aperte del sito del gruppo.

Assunzioni Sephora

 Sephora è una delle catene di distribuzione di prodotti di bellezza in Europa con una maggiore capillarità sul territorio. La sua attività nasce in Francia nel 1969, grazie ad un’idea di Dominique Mandonnaud. Dal 1997 Sephora è parte del gruppo LVMH – Moet Hennessy Louis Vuitton SA. Il punto di forza delle profumerie Sephora è l’entertainment shopping experience, un’esperienza totale di shopping resa possibile dall’offerta diversificata e dai molti servizi aggiuntivi rispetto alle tradizionali profumerie.

In questo periodo Sephora ha aperto le selezioni per nuovo personale da inserire nei punti vendita del territorio italiano. La catena propone sia contratti di lavoro che tirocini.

Nello specifico le figure ricercate sono:

Stage addetto vendite, rivolto a laureati e diplomati senza esperienza con età compresa tra 18 e 25 anni;

Mantainance Specialist rivolta a laureati con esperienza nel campo degli impianti elettrici e meccanici;

Specialist con esperienza di 2/5 anni in negozi di profumeria, con età compresa tra i 25 e i 35 anni;

Stock & Flow Specialist, con età compresa tra 28 e 40 anni e esperienza nel ruolo di 2/5 anni.

Ulteriori dettagli sulle posizioni aperte, requisiti richiesti e sedi di lavoro consultare il sito di Sephora alla pagina Offerte, dove è anche possibile inviare il proprio curricul vitae attraverso il form apposito.

Warren Buffet accusato di insider trader

 La denuncia è arrivata dalla Sec, Autorità Usa dei mercati finanziari, secondo la quale alcuni trader, poco prima dell’annuncio dell’acquisizione, avrebbero acquistato opzioni sui titoli della Heinz guadagnando circa 1,7 milioni di dollari.

► 28 miliardi di dollari per il ketchup

Il campanello d’allarme per la Sec è scattato quando è stata registrata un’elevata quantità di attività sulle opzioni per i titoli Heinz, dopo sei mesi di volumi di attività piuttosto bassi. Nei giorni prima dell’annuncio c’è stata una vera e propria corsa alle opzioni della Heinz: il 13 febbraio, proprio il giorno prima dell’annuncio di Buffet, sono state scambiate 2500 opzioni, mentre il 12 ne erano state vendute solo 12 e nessuna per il giorno precedente.

Il giorno in cui Buffet ha fatto l’annuncio il prezzo delle azioni della Heinz sono arrivate a 72,5 dollari, mentre le opzioni che il 13 di febbraio valevano 40 centesimi, il 14 erano scambiate a 7,33 dollari.

Questa operazione massiccia nelle opzioni della Heinz avrebbe fatto guadagnare a questi trader, secondo quanto riportato sui documenti presentati alla Corte federale di Manhattan, circa 1,7 milioni di dollari.

► Warren Buffet rilancia il suo appoggio alla politica di Obama

Questa transazione, fin dall’inizio, è stata messa sotto la lente di ingrandimento della Sec, in quanto all’acquisizione della Heinz partecipa anche la 3G Capital, società che è stata già chiamata in causa per insider trader in merito all’acquisizione di Burger King nel 2010, anche se poi all’epoca nessuno degli esponenti della 3G fu condannato.