La ricetta OCSE per salvare il mondo del lavoro italiano

 Oltre a dare indicazioni all’Italia su come potrebbe essere risolto il grave problema della corruzione in Italia, nel rapporto Going for Growth 2013 l’Ocse dà anche delle chiare indicazioni su come si può risollevare il mercato del lavoro e dare una nuova speranza ai giovani italiani.

► In Italia ogni giorno si perdono 480 posti di lavoro

Il succo del discorso è semplice: servono assunzioni e licenziamenti più flessibili. Il paese deve

proseguire la riforma del mercato del lavoro rendendo più flessibili le assunzioni e i licenziamenti e accorciando i tempi dei procedimenti giudiziari, realizzando contemporaneamente la rete universale di protezione sociale già in programma.

Nel capitolo del rapporto biennale dell’Ocse dedicato all’Italia l’organizzazione si concentra sull‘importanza delle riforme strutturali che devono tendere al riequilibrio della tutela del lavoro, ma non, come si potrebbe pensare, alla tutela del singolo posto di lavoro, ma spostando l’attenzione sulla tutela del reddito del lavoratore.

► Previsioni di assunzione per i giovani

Il problema italiano, infatti, sono questa eccessiva concentrazione sul singolo posto e una rete sociale di protezione frammentata che hannoostacolato una distribuzione efficiente della forza lavoro. Solo una migliore formazione e un sostegno reale ai programmi di apprendistato possono aiutare ad incrementare il capitale umano e migliorare la distribuzione del reddito.

Il valore degli immobili italiani ridotto di un quarto in cinque anni

 Sarà solo la stabilità politica a dare una speranza al settore immobiliare italiano. Se arriverà, secondo Federazione degli agenti immobiliari, la ripresa potrà iniziare a partire dalla seconda metà del 2013.

► L’ottimismo del nuovo anno nell’immobiliare

La crisi scoppiata nel 2008 ha messo in ginocchio il mercato delle case. Dallo scorso i prezzi delle abitazioni sono calati del 12% e il numero delle compravendite del 17%. Questi sono i dati riportati dal rapporto della Fiaip (Federazione agenti immobiliari).

Se si estende il calcolo ai cinque anni che ci separano dall’inizio della crisi, emerge che il valore delle abitazioni in Italia ha subito un crollo pari al 20-25%, mentre per le compravendite si è assistito ad una riduzione del volume di circa il 40%.

Nello specifico i prezzi per le locazioni ad uso abitazione sono scesi del 5,6% e quelli delle locazioni commerciali del 12,5% rispetto al 2011. Situazione analoga anche per il mercato non residenziale, dove i prezzi sono scesi del 14,89% per i negozi, del 15,27% per gli uffici e del 15,04% per i capannoni.

► Un quarto del mercato immobiliare in fumo

L’unica città che non mostra tali segni di cedimento dei prezzi è Taranto, dove la diminuzione si ferma al 2%, mentre è Perugia a detenere il record dei prezzi più bassi con un  -17,13%.

Saldo positivo per l’export italiano

 E’ l’export il piatto forte della bilancia commerciale italiana. Sono infatti le esportazioni a permettere di chiudere i conti in attivo per il 2012, con un avanzo record di 11 miliardi. Una cifra del genere non si vedeva dal 1999.
► Programma per aumentare Export prodotti italiani

Nel 2012, infatti, l’export è cresciuto del 3,7%, a fronte di una flessione del 5,7% degli acquisti. A trainare il settore delle esportazioni è sono stati i macchinari industriali (comparto delle “macchine e apparecchi non classificati”) che hanno raggiunto 48 miliardi, pari al 65% dell’avanzo registrato nei prodotti non energetici (74 miliardi).

Le maggiori esportazioni sono state verso il Giappone (+19,1%), gli Stati Uniti (+16,8%) e la Svizzera (+10,8%), mentre si sono ridotte di molto le vendite verso paesi quali India (-10,3%), Cina (-9,9%) e Spagna (-8,1%).

Si tratta di un buon risultato su base annua, che però non viene ribadito dalle performance su base mensile: a dicembre le esportazioni italiane hanno segnato un calo dello 0,5% rispetto a novembre e del 3,7% rispetto a dicembre 2011.

► Sempre minore l’import europeo dagli USA

Questa flessione congiunturale dell’export – fa notare l’Istituto di Statistica- è la stessa che si registra anche nelle aree Ue (-0,5%) ed extra Ue (-0,4%). Rapportando i dati a livello continentale, invece, si registra un surplus di 81,8 miliardi di euro, contro il deficit di 15,7 miliardi del 2011 dei paesi dell’Eurozona.

Bollettino della Banca d’Italia sulla finanza pubblica

 Le entrate fiscali del 2012 sono state in leggero aumento rispetto al 2011. E’ quanto emerge dal bollettino della Banca d’Italia sulla finanza pubblica del nostro paese per l’anno appena concluso. Nello specifico le entrate sono salite a 409 miliardi, così come è cresciuto anche il debito di 81,5 miliardi, rimanendo però sotto la soglia dei duemila miliardi.
► Dati Bankitalia su prestiti e depositi

Nel dettaglio dei conti fatti da Bankitalia si legge che le entrate fiscali sono state l’1,7% in più rispetto al 2011, con una diminuzione, però,  a dicembre, quando è stato registrato un gettito pari a 68,985 miliardi, ossia il 4,44% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011 (72,192 miliardi di euro).

Il debito delle pubbliche amministrazioni è sceso sotto la soglia dei 2mila miliardi di euro che era stata raggiunta a novembre del 2012. Ora ammonta a 1.988,363 miliardi, in calo dell’1,6% rispetto al mese precedente. Ma la stessa diminuzione non è presente se si raffronta il dato mensile con quello annuale: da dicembre 2011 a dicembre 2012 il debito pubblico italiano è cresciuto di 81,517 miliardi.

► Nuovo massimo storico debito pubblico

Un incremento dovuto per oltre un terzo al sostegno finanziario ai Paesi dell’area dell’euro (29,5 miliardi di euro). Un sostegno che nel triennio 2010-12 è stato pari a 42,7 miliardi: 10 per la Grecia, 5,7 miliardi per European Stability Mechanism (Esm) e 26,9 miliardi per lo European Financial Stability Facility (Efsf).

Le indicazioni dell’OCSE all’Italia

 Nel rapporto “Obiettivo crescita” l’Ocse raccomanda all’Italia le strategie e le modalità di intervento per riuscire ad mettere la parola fine alla crisi che ha investito il paese e anche per cercare una soluzione definitiva ai problemi endemici della nostra penisola.
► Dati OCSE su occupazione

L’Ocse si concentra, innanzitutto, sul problema della corruzione, che, secondo l’organizzazione parigina, non può essere risolta attraverso i condoni fiscali, ma solo con la riduzione delle distorsioni e degli incentivi all’evasione diminuendo le alte aliquote fiscali.

Nello specifico l’Ocse plaude ad alcuni degli aumenti fatti sulle imposte indirette (Imu) e prosegue, però, dicendo che è il momento di tassare una più ampia gamma di esternalità ambientali e riaffermare la volontà di evitare i condoni fiscali. Le tasse per il lavoro, prosegue l’organizzazione, devono essere assolutamente ridotte.

Il lavoro è uno degli altri argomenti che l’Ocse sembra avere a cuore. In Italia esiste una situazione che non permette, infatti, di sfruttare tutto il potenziale presente nel paese, come dimostra la crescita della produttività del lavoro e la stessa partecipazione al lavoro che rimangono basse.

► Dati OCSE su occupazione

Il primo settore di intervento deve essere diretto ad un bilanciamento del mercato del lavoro, con una maggiore protezione non del singolo posto di lavoro ma del reddito dei lavoratori. Oltre a ciò è necessario migliorare i programmi di istruzione e di apprendistato.

L’intervento di Mario Draghi al G20 di Mosca

 Ieri l’Eurostat ha diffuso i dati sul Pil dell’Eurozona. I risultati sono stati ben sotto le attese e i mercati ne hanno immediatamente risentito. Per questo Mario Draghi ha deciso di intervenire, su questa e altre questioni, per cercare di infondere un po’ di fiducia.
► Continua a diminuire il Pil italiano

Il Governatore della BCE non ha che potuto ammettere che l’economia europea sta ancora attraversando un momento di grande difficoltà, ma ha tenuto a sottolineare che la situazione è in via di stabilizzazione. Una crisi ancora in atto che secondo Draghi è stata originata da una mancanza di finanziamenti e che ora deve essere risolta attraverso il consolidamento fiscale degli Stati e il pareggio di bilancio.

L’intervento di Mario Draghi è arrivato dal G20 di Mosca e a questo proposito il Governatore ha anche dato la sua visione a proposito di uno dei temi centrali di questo attesissimo summit: la guerra delle valute, definendo chiacchiericcio tutte le polemiche a riguardo:

► G20 di Mosca pronto al via

i tassi di cambio non sono un obiettivo politico, ma sono importanti sia per la crescita che per la stabilità dei prezzi. Tutto questo chiacchiericcio che si rincorre è infruttuoso, autolesionista, inappropriato.

Precisando, poi, che i tassi di cambio devono essere determinati dai mercati e che né gli Stati né le banche possono intervenire.

Chi può usufruire della pensione ai superstiti

 Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla pensione ai superstiti.

A chi spetta la pensione ai superstiti

Le seguenti opzioni chiariscono a chi spetta la pensione ai superstiti:

– al coniuge superstite, anche nel caso in cui è separato: qualora il coniuge superstite sia separato con addebito, la pensione ai superstiti spetterebbe a lui, a patto che gli sia stato riconosciuto dal Tribunale il diritto agli alimenti;

– al coniuge divorziato, nel caso in cui è titolare di assegno divorzile;

– ai figli: la pensione ai superstiti spetta ai figli, siano essi legittimi o legittimati, adottivi o affiliati, naturali, riconosciuti legalmente o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge, nel caso in cui alla data della morte del genitore rispecchino uno dei seguenti status quo:

– minorenni;

– inabili;

– studenti;

– universitari;

– figli a carico alla data di morte del genitore;

– ai nipoti minori: sono equiparati ai figli se sono a totale carico degli ascendenti (nonno o nonna) alla data di morte degli stessi.

Eccezioni

In assenza del coniuge, dei figli e dei nipoti la pensione ai superstiti spetta:

– ai genitori d’età non inferiore a 65 anni, non titolari di pensione, i quali alla data di morte del lavoratore e/o pensionato sono a carico dello stesso.

In assenza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori la pensione può essere invece emessa:

– ai fratelli celibi inabili e sorelle nubili inabili, i quali non devono essere titolari di pensione, che alla data di morte del lavoratore nonché pensionato sono a carico dello stesso.

Requisiti per ottenere la pensione ai superstiti

Il lavoratore defunto, non pensionato, deve aver perfezionato, in alternativa:

– minimo 780 contributi settimanali: si ratta dei requisiti contemplati dalla legge per ottenere la pensione di vecchiaia prima dell’entrata in vigore del D.lvo 503/92);

– minimo 260 contributi settimanali; tra questi almeno 156 devono essere ottenuti nel quinquennio che precede la data di morte.

Indennità per la scomparsa del superstite

Il superstite del lavoratore assicurato al 31 di dicembre del 1995 e scomparso senza aver raggiunto i requisiti amministrativi previsti, può richiedere l’indennità per morte, nel caso in cui:

– il lavoratore defunto non aveva ottenuto la pensione diretta;

– non sussista per nessuno dei superstiti il diritto alla pensione indiretta per via dell’assenza di perfezionamento dei requisiti previsti;

– nei 5 anni antecedenti la data di morte risulti versato almeno un anno di contribuzione.

La richiesta per ottenere l’indennità in parola deve essere presentata, a pena di decadenza, entro un anno dalla data del decesso del lavoratore assicurato.

Indennità una – tantum

Il superstite di lavoratore assicurato successivamente al 31 di dicembre del 1995 e scomparso senza aver perfezionato i requisiti amministrativi richiesti, può richiedere l’indennità una-tantum, nel caso in cui:

– non sussistano i requisiti assicurativi e contributivi ai fini della pensione indiretta;

– non abbia diritto a rendite per infortunio sul lavoro o malattia professionale, in conseguenza della morte dell’assicurato;

– sia in possesso di redditi non superiori ai limiti previsti per la concessione dell’assegno sociale.

Come fare richiesta per la pensione ai superstiti

La richiesta per ottenere la pensione ai superstiti può essere effettuata esclusivamente tramite via telematica mediante uno dei canali seguenti:

Domanda via Web: servendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto http://www.inps.it

Domanda via telefono: chiamando al numero 803164 il contact center integrato. Il numero è gratuito da rete fissa. Inoltre, è possibile chiamare il numero 06164164 da rete mobile. Il numero è a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico

Domanda nei patronati e presso tutti i centri intermediari dell’Istituto, avvalendosi dei servizi telematici offerti dagli stessi

Pensione al superstite: quando spetta

La pensione ai superstiti decorre dal primo giorno del mese che segue al mese del decesso del lavoratore ovvero del pensionato, a prescindere dalla data di presentazione della richiesta.

Pensione al superstite: quando spetta

L’importo che spetta ai superstiti viene determinato tramite un calcolo fatto sulla base della pensione dovuta al lavoratore defunto ovvero della pensione in pagamento al pensionato scomparso, applicando le percentuali previste dalla L. 335/95:

60%, solo coniuge;

70%, solo un figlio;

80%, coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;

100% coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli;

15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.

 

Ferrari cerca giovani ingegneri

 Ferrari ha aperto le selezione per diversi posizioni vacanti all’interno del suo organico. L’offerta è rivolta a giovani ingegneri meccanici o elettronici.

Nello specifico le posizioni aperte presso la Ferrari sono nelle seguenti aeree:

Motopropulsori per la quale si cercano laureati in Ingegneria Meccanica, con specializzazione in ambito motoristico;

Tecnologie, l’offerta è rivolta laureati in Ingegneria Meccanica, possibilmente in possesso di specializzazione in Ingegneria dell’Autoveicolo;

Materiali Compositi, area per la quale Ferrari è alla ricerca di laureati in Ingegneria Meccanica con specializzazione in materiali non metallici;

– Analisi Componenti. Offerta rivolta a laureati in Ingegneria Meccanica o Elettronica

– Post Vendita Far East, area per la quale è indispensabile la nazionalità asiatica, che dopo i primi due anni di formazione in Italia potrà essere trasferito  in una Filiale Ferrari del Far East.

Per tutte le informazioni relative ai requisiti richiesti e per l’invio della propria candidatura si rimanda  alla pagina dedicata alle carriere del sito della Ferrari.

Olli Rehn ritratta sulla dilazione dei tempi per il pareggio di bilancio

 Il patto di stabilità non cambia. Questa la dichiarazione di Olli Rehn a proposito di quanto detto ieri sulla possibilità di una dilazione dei pareggi di bilancio per i paesi in difficoltà. Quello che sembrava un ammorbidimento delle posizioni del Commissario Ue agli affari economici è durato il tempo di una notte. Solo un malinteso: i vincoli di bilancio per i Paesi in crisi rimangono quelli decisi dal patto di stabilità.

► Olli Rehn parla di Italia e Europa

Il problema, secondo il portavoce del commissario Simon O’Connor, è stata nell’interpretazione che hanno dato i ministri delle finanze a cui era indirizzata la lettera di ieri di Rehn. Nessun cambiamento di rotta, solo la reiterazione di posizioni consuete.

Quindi Rehn non ha detto che in una situazione di peggioramento delle condizioni economiche di un paese, questo ha la possibilità di ottenere un rinvio dei tempi per conseguire i suoi obiettivi di risanamento dei conti, ma che la dilazione dei tempi di risanamento è possibile solo se la crescita si deteriora in maniera imprevista e a patto che abbia effettuato gli sforzi di risanamento richiesti.

► Un tetto per il fondo salva stati

Gli occhi di tutti si sono rivolti verso Parigi. E’ la Francia, infatti, che potrebbe, a breve, rivedere in peggio anche gli obiettivi di crescita previsti per l’anno in corso e non raggiungere, quindi, i limiti fissati dall’Unione Europea. L’obiettivo della Francia per il 2013 è di ridurre il deficit al 3%, impossibile da attuare vista la situazione dell’economia del paese, ma il premier Jean-Marc Ayrault ha assicurato che il pareggio sarà raggiunto solo alla fine del quinquennio di presidenza di Hollande.

 

G20 di Mosca pronto al via

 Il primo ricevimento ufficiale al Cremlino domani, poi, tra sabato e domenica, il G20 di MOsca entrerà nel vivo delle discussioni. I rappresentanti delle 20 economia mondiali più importanti saranno chiamati a confrontarsi sui due temi più caldi del panorama economico-finanziario attuale: da un lato la guerra delle valute-chiamando in causa, prima di tutti, il Giappone- e la riforma del Fondo Monetario Internazionale.

Giappone e guerra delle valute

Poco tempo fa il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha dato il via ad un processo di svalutazione dello yen, con l’obiettivo di risollevare un’economia allo stremo, che ha scatenato la paura di tutti i mercati finanziari per una possibile guerra delle valute.

► Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute

Un tema, quindi, che riguarda tutti i partecipanti che si stanno preparando per richiamare l’attenzione dei paesi coinvolti nelle svalutazioni monetarie a evitare processi del genere che possono portare alla destabilizzazione dell’economia globale.

La riforma del Fondo Monetario Internazionale

Tema che sta particolarmente a cuore a Putin che preme per accelerare il processo di riforma dell’FMI soprattutto per quanto riguarda la nuova formula di ripartizione delle quote, processo del quale il presidente russo vuole, a tutti i costi, una road map.

► Fondo Monetario Internazionale chiede taglio tassi BCE

Impresa quasi impossibile, visto che già dall’inizio i negoziati per questa riforma si sono rivelati più difficili del previsto e gli analisti prevedono che una risoluzione potrebbe arrivare non prima della fine dell’anno.