Soddisfano le entrate avute dall’IMU

 I conti dello Stato, in questo momento sono in ordine e l’IMU, benché poco amato da cittadini ed imprese, ha dato i suoi frutti, almeno per il primo anno di reintroduzione della tassazione. Nel 2012, infatti, dall’IMU è arrivato un incasso extra di 1,2 miliardi di euro che, diciamo così, non erano stati conteggiati dall’Esecutivo di Monti.

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L’IMU, però, continua ad entrare nei dibattiti – ormai conclusivi – della campagna elettorale con numerosi pretendenti a Palazzo Chigi che propongono la riduzione se non dove l’abolizione o la restituzione della tassa sugli immobili.

I dati del Ministero delle Finanze, invece, parlano chiaro: nel 2012, dall’IMU, sono stati ricavati 23,7 miliardi di euro, di cui 9,9 miliardi direttamente dall’acconto e 13,8 dal dal saldo. 4 miliardi circa sul totale dei ricavi dell’imposta, sono da attribuire al prelievo sulla prima casa. Se poi questa imposta viene spalmata sui 17,8 milioni di contribuenti che hanno un rapporto con l’Erario, si scopre che mediamente, ognuno di loro ha versato 225 euro per l’IMU.

 Si può abolire o rimborsare l’IMU?

C’è però da fare un altro approfondimento: dei 4 miliardi di euro dell’IMU sulla prima casa, circa 3,4 miliardi sono da associare all’applicazione dell’aliquota standard statale del 4 per mille, il restante, invece, deriva dalla scelta dei Comuni di incrementare l’aliquota.

A livello geografico, un quarto degli introiti legati all’IMU arriva dalle grandi città: Roma, Milano, Torino, Genova e Napoli.

Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute

 L’Europa ha appena approvato il bilancio valido per l’Unione nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020 ed è la prima volta che si ha un bilancio più basso di quello antecedente. La volontà del Vecchio Continente è quella di ridimensionare le spese, senza nulla togliere agli investimenti.

 L’UE e i segnali dell’inversione di tendenza

Proprio adesso, tra l’altro, che gli investitori hanno ritrovato la fiducia nell’UE. Il simbolo inequivocabile di questa tendenza è nell’apprezzamento dell’Euro. Ne è convinto Draghi che propone una prospettiva nuova sull’euro forte. In fondo i rialzi costanti della moneta unica non sono indicativi di una guerra tra valute.

 L’indice Big Mac evidenzia la forza dell’euro

Anzi, il mercato ForEX non evidenzia alcuna tensione tra gli stati e forse occorre abbassare i toni della discussione a riguardo. Il Presidente della BCE ci tiene comunque ad approfondire il tema e l’appuntamento per tutti è al G20 di questo fine settimana.

Lì probabilmente si confronteranno le posizioni simili a quelle del presidente francese Hollande che sostiene la necessità di un intervento sul tasso di cambio e le posizioni filo-mercato di molti altri paesi dell’Unione che vogliono, infatti, lasciare agli scambi, la decisione del valore delle diverse monete.

Se poi ci dovessero essere degli screzi evidenti, come quello tra Berlino e Tokyo, saranno considerati espressione della volontà dei diversi Stati di “proteggere” l’economia nazionale, piuttosto che di “attaccare” gli avversari.

► Una lotta valutaria tra Tokyo e Berlino

Apple cede nel giorno in cui cresce Wall Street

 La Borsa di Wall Street ha accolto con entusiasmo il discorso del presidente Obama sullo stato dell’Unione ed ora resta in attesa di conoscerne l’agenda economica, che sarà invece presentata al Congresso. L’economia americana, infatti, sembra evidente, ha bisogno di essere sostenuta, partendo dal risanamento dei conti pubblici.

 Obama vuole 5 miliardi di dollari

Gli investitori hanno premiato questo sforzo e i maggiori indici di Wall Street sono cresciuti in pochissimo tempo: il Dow Jones, per esempio, ha recuperato lo 0,34%, mentre lo Standard&Poor’s è salito di pochissimo, guadagnando lo 0,16%. L’unico a battere in ritirata è stato il Nasdaq che ha ceduto lo 0,17%.

Questi incrementi incoraggianti sono stati determinati anche dal fatto che i dati trimestrali presentati dalle aziende a stelle e strisce, sono spesso andati al di là delle aspettative degli analisti e del mercato. I bilanci e gli outlook positivi, quindi, sono stati premiati.

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A Wall Street, quindi, gli investitori hanno gradito molto il +22 per cento dell’Avon che è andata oltre le attese degli analisti, mentre ha sorpreso un po’ la battuta d’arresto della Coca-Cola che, riguardo i volumi globali del suo business, lascia un po’ a desiderare. In generale, circa 8 aziende su 10, negli Stati Uniti, hanno riportato risultati trimestrali migliori delle previsioni.

In questa scia d’entusiasmo, però, non è riuscita ad inserirsi la Apple che al contrario ha ceduto il 2,5 per cento proprio dopo una dichiarazione di Tim Cook. L’ad di Cupertino ha negato che la sua azienda, in questo momento, sia sotto pressione, minimizzando dunque su scandali e accuse ai danni della Mela Morsicata.

Arrestato amministratore delegato Finmeccanica

 E’ stato arrestato oggi il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi. Orsi dovrà rispondere dell’accusa di corruzione internazionale protrattasi fino al dicembre 2012.

Le indagini di Busto Arsizio

Il gip di Busto Arsizio, il quale ha firmato l’ordinanza, eseguita dai carabinieri, ha motivato la cattura con il rischio elevato di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Le indagini sono partite inizialmente nelle procure di Napoli e Palermo. In un secondo momento sono state trasmesse a Busto.

Domiciliari per Spagnolini

Ai domiciliari va invece l’amministratore di Agusta Westland, Bruno Spagnolini.

L’arresto degli intermediari

Assieme a Orsi, sono stati arrestati anche due cittadini svizzeri, che rispondono ai nomi di Guido Haschke e Carlo Gerosa. I due sono soci e intermediari nell’affare al centro dell’inchiesta: la fornitura di 12 elicotteri al governo indiano. Per loro due sarà necessario avviare le pratiche di estradizione, vista la residenza in Svizzera. Secondo l’accusa, per ottenere quella commessa fu pagata da Finmeccanica una tangente da 51 milioni di euro.

Il bene dell’azienda e del Paese

Intanto, Orsi, confrontandosi con il suo legale Ennio Amodio successivamente l’arresto, ha dichiarato di aver fatto sempre il bene di Finmeccanicaa e del Paese.

Aumento contributi per la gestione separata

 La circolare in questione è la n. 27 del 12 febbraio 2013 con la quale l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha messo nero su bianco le modifiche apportate alle aliquote contributive previste per i professionisti iscritti alla gestione separata, assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie o titolari di pensione.

► Reintroduzione della pensione con 15 anni di contributi

Con una circolare l’Inps comunica la modifica dell’aliquota contributiva per i soggetti iscritti alla Gestione separata, assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie o titolari di pensione. Per l’anno in corso l’aumento è del 2%, si passerà, cioè, dal 18 al 20%. Ferma al 27% l’aliquota contributiva prevista per i soggetti privi di altra tutela previdenziale obbligatoria, aliquota alla quale deve essere aggiunto lo 0,72% per il finanziamento dell’onere per la tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia ed al congedo parentale.

Questo aggiornamento dell’aliquota contributo si assomma alla modifica del minimale che porta l’importo minimo da versare per avere l’accredito dell’intero anno contributivo a 3.071,40 euro (nel 2012 erano sufficienti 2.687,40 euro).

► Lo spread delle pensioni

La circolare n. 27 del 12 febbraio 2013 ha aggiornato anche i minimali e i massimali previsti per il 2013: il massimale è di 99.034,00 euro mentre il minimale è di 15.357,00 euro.

Pregi e difetti della rivoluzione tecnologica nel mercato del lavoro

 Questo è quanto emerge da un’analisi pubblicata nell’ultima edizione dell’Hays Journal, nella quale si mette in evidenza come Internet abbia moltiplicato le opportunità di lavoro, tanto per le aziende quanto per i professionisti, allargando il raggio d’azione in entrambi i sensi, ma queste nuove opportunità non possono sostituire la comunicazione diretta.

L’analisi muove delle critiche precise all’eccessivo utilizzo della tecnologia nelle dinamiche lavorative e ne mette in evidenza alcuni rischi specifici, tra i quali spicca quello della perdita delle abilità interpersonali dirette, come la capacità di gestire un network di conoscenze utile dal punto di vista lavorativo.

Secondo Carlos Manuel Soave, managing director Hays Italia, nonostante Internet abbia permesso di accedere a dei grandi network di comunicazione e di conoscenze anche in ambito internazionale

non deve sostituire in toto la comunicazione diretta: sarebbe meglio evitare che email e chat prendano il posto del contatto umano. Il perché è presto detto: un rapporto tecnologico perde di sfumature e di calore e, la comunicazione virata sull’on line, indebolisce la capacità dei professionisti di creare un network di conoscenze e di contatti forte e strutturato.

Quindi, Internet è un validissimo aiuto per una maggiore condivisione della conoscenza, ma questo non vuol dire che sia possibile non coltivare e allenare la capacità degli staff aziendali di avere dei rapporti diretti, sia in gruppo che singolarmente. Secondo Soave, il ruolo di Internet a livello lavorativo deve essere quello di punto di partenza per la gestione dei rapporti ‘in’ ed ‘extra’ lavorativi, ma, dopo aver dato inizio a queste relazioni, è necessario che queste poi si concretizzino nella realtà.

A questo proposito l’Hays Journal dà cinque consigli per il rafforzamento dei network di contatti, sia per le aziende che per i professionisti. Vediamoli nello specifico.

1. Coltivare le conoscenze, che spesso nascono e si cementano in momenti altri dal lavoro, per questo le aziende, e con loro i professionisti, dovrebbero prendere parte ad incontri anche al di fuori dell’ambito lavorativo.

2. Dare la giusta importanza alla preparazione culturale. Non si tratta, quindi, delle specifiche conoscenze -pratiche e teoriche- necessarie allo svolgimento del proprio lavoro, ma di, appunto, cultura generale, ossia quello che si conosce del mondo esterno al proprio ambiente professionale. In questo senso le aziende dovrebbero promuovere incontri e workshop dedicati alla cultura, anche usufruendo di scontistiche e convenzioni con musei ed istituzioni artistiche.

3. Mantenere attivo il  confronto intergenerazionale. Si tratta, in sostanza, di permettere la libera circolazione di idee tra  professionalità senior e junior, confronto dal quale possono nascere nuovi progetti e nuove possibilità di collaborazione, in incontri in cui i senior si avvalgono della freschezza e delle competenze tecnologiche dei junior e questi ultimi, allo stesso tempo, possono usufruire della rete di conoscenze avviata dai senior in tanti anni di attività.

4. Incentivare la collaborazione tra le figure intermedie. E’ quello che viene definito come middle managment, che spesso si trova in uno stato di frustrazione a causa dell’eccessiva burocrazia.

5. Curiosità come primo alleato nella scoperta e conoscenza di quanto offre il mercato. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario impegnarsi e condividere informazioni, così da poter generare nuove idee e business plan in grado di sorprendere e sbaragliare la concorrenza.

Lavorare nel turismo con Eures

 Grazia alla collaborazione tra la Rete Regionale Eures e la società danese TMC Tourist Service, 151 giovani e volenterosi ragazzi italiani potranno ottenere un posto di lavoro in un albergo in Spagna, Grecia e a Cipro. I posti di lavoro da occupare riguardano diverse professionalità e, per tutti coloro che supereranno le selezioni, è previsto un corso di formazione della durata di una settimana che si terrà in Grecia o a Cipro.

Nello specifico sono ricercati i seguenti profili professionali:

– 60 animatori
– 25 animatori sportivi
– 25 animatori per bambini
– 20 capo animatore
– 5 istruttori di Zumba
– 10 hostess per accoglienza clienti
– 5 tecnici delle luci e del suono
– 1 supervisore

Per partecipare alle selezioni è necessario essere in possesso della cittadinanza europea e conoscere fluentemente l’inglese. Per chi supererà le selezioni sono previsti compensi a partire dai 500 fino ai 1540 euro lordi, in base a esperienza e mansione.

Maggiori informazioni sono disponibili scaricando l’AVVISO dell’offerta Eures.

Lavorare da UBI Banca

 Ottime occasioni di lavoro in vista nel settore bancario. A proporle uno dei maggiori gruppi italiani, UBI Banca (Unione Banche Italiane), che sta cercando laureandi e laureati per le sue sedi presenti nella regione Lombardia.

UBI Banca è nata nel 2007, grazie alla fusione tra Banche Popolari Unite e Banca Lombarda, operazione che l’ha portata ad essere il quinto istituto in Italia per numero di filiali sul territorio.

La sua sede centrale è a Bergamo e nella sua rete sono presenti grandi e rinomati istituti bancari quali Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Regionale Europea, Banca Popolare di Ancona, Banco di San Giorgio, Banca Carime, Banca di Valle Camonica, UBI Banca Private Investment.

Le offerte di lavoro di UBI Banca attive in questo periodo sono rivolte a laureati e laureandi che saranno inseriti nell’organico della filiali lombarde con contratti di apprendistato della durata di 24 mesi o con contratti a tempo determinato di 12 mesi, accompagnati da percorsi di formazione in sede e in aula.

Per candidarsi alle offerte di lavoro aperte da UBI Banca consultare il sito dell’Istituto alla pagina offerte .

Commissariata Banca Popolare di Spoleto

 Si è conclusa come tutti si aspettavano l‘ispezione della Vigilanza della Banca d’Italia nell’Istituto umbro. La Banca Popolare di Spoleto, dopo che le sue azioni erano state sospese questa mattina, è stata commissariata con decreto datato 8 febbraio disposto su proposta di Via Nazionale.
► Con MPS non ci sono rischi per mutui e conti

I commissari straordinari che si occuperanno di vigilare sull’istituto sono: Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, affiancati dal comitato di sorveglianza composto da Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio. I nominati, che opereranno sotto la supervisione della Banca d’Italia, dovranno garantire il regolare svolgimento dell’attività dell’Istituto e garantire  la piena tutela dei diritti dei depositanti e dei creditori sociali.

Qual è il motivo di questo commissariamento?

La BPS è al centro di una vicenda piuttosto intricata che vede anche la partecipazione di MPS. Il Monte dei Paschi, infatti, durante la scorsa estate aveva rotto il patto che la legava alla cooperativa Spoleto Credito e Servizi (Scs), che controlla la BPS, il cui direttore si dimise nel 2011, che ora si trova al vertice della cooperativa di credito che detiene il 51% del capitale della banca.

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Gli impegni prevedeva che la SCS avesse trovato un compratore per un pacchetto di azioni della MPS (26%) o acquistarle essa stessa, per un totale di circa 70 milioni di euro. Ma ancora la situazione non si è sbloccata e il blocco delle azioni e il commissariamento sono il passo naturale per garantire trasparenza e correttezza ai vertici dell’Istituto.

Opec alza stime domanda mondiale petrolio

 E’ stato pubblicato questa mattina il report mensile dell’Opec -Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio- nel quale si legge che per l’anno in corso la domanda di petrolio potrebbe essere superiore a quanto stimato. La domanda di greggio nel 2013 è stata portata dai 760 agli 840 mila barili giornalieri.

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Già per il quarto trimestre del 2012 il cartello dei paesi esportatori di petrolio aveva alzato le stime di 45 mila barili al giorno fino a portarla a 0,8 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno. A dare questa iniziale spinta alla domanda globale di petrolio sono state, da un lato, i segnali di ripresa dell’economia e, dall’altro, il clima più freddo previsto per l’inizio del 2013.

Le nuove revisioni al rialzo, invece, che sono state quantificate in circa 80 mila barili al giorno, sono da attribuirsi ad una maggiore richiesta di greggio proveniente dalla Cina.

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Ma, a questa revisione al rialzo delle stime della domanda di petrolio, non corrisponde una crescita dell’economia mondiale che, anzi, è stata rivista al ribasso. La crescita stimata dall’Opec si attesta al 3% nel 2012 e al 3,2% nel 2013.