Sale lo spread per l’incertezza politica

 Lo spread tra i titoli di stato nostrani e gli equivalenti Bund decennali, è salito di nuovo, non solo superando la soglia Monti ma andando a finire sopra i 300 punti. Molto di questa situazione si deve al fatto che la campagna elettorale, in Italia, è entrata in una fase molto pungente e l’incertezza sul risultato delle urne, domina i dibattiti nel paese.

 Lo spread italiano torna sopra la soglia Monti

L’Italia, ormai, da diversi mesi, da oltre un anno, da quando Berlusconi ha dovuto lasciare il passo a Monti, combatte con l’altalena dello spread che aveva anche raggiunto di 575 punti base. Quindi, il 300 che leggiamo oggi, forse, non è nemmeno così grave. Peccato che il rialzo denoti una sensibilità del differenziale alla situazione politica e quindi faccia immaginare un rialzo preoccupante.

 Italia e Francia unite dalla produttività e divise dallo spread

In più c’è da considerare che l’aumento dello spread, va di pari passo con l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, che nel mercato secondario sono già stati sospinti verso livelli record, ma nelle aste della prossima settimana, già programmate dal Tesoro, potrebbe rilevarsi in tutta la sua forza.

La prossima settimana ci sarà un’asta di titoli a medio e lungo termine. L’appuntamento per gli investitori è fissato per mercoledì ma non è ancora stato spiegato per bene l’importo dei titoli in vendita. Le indiscrezioni parlano di 8,5 miliardi di euro.

Dati Bankitalia su prestiti e depositi

 Il numero dei prestiti concessi a dicembre è ancora in calo, anche se quelli concessi alle famiglie sono aumentati in misura maggiore rispetto a quelli delle imprese. E’ quanto emerge dai dati di Bamkitalia sulla situazione dei prestiti in Italia per il periodo di dicembre 2012. Nello specifico si è registrata una contrazione dello 0,9% dei prestiti al settore privato su base annua, che mette in evidenza come si sia avviato un trend positivo (a novembre la contrazione è stata dell’1,5%).

► Il fondo Kyoto per i prestiti

Sono le imprese a soffrire di più del perdurare di questa situazione, con una contrazione del 2,2% a fronte del -3,4% del mese precedente. Per le famiglie, invece, si è registrata una diminuzione dei prestiti concessi dello 0,5%.

Controtendenza il dato riguardante i depositi bancari. Per il mese di dicembre si è attestato un aumento dei depositi privati del 6,9% (6,6% a novembre).

Buoni anche i dati sul costo del denaro. I tassi di interesse applicati sui prestiti e i finanziamenti per l’acquisto delle abitazioni sono diminuiti al 3,92% rispetto al 4,05% di novembre, mentre quelli per il credito al consumo sono calati al 9,06% (9,49% a novembre).

► Tutto sui tassi d’interesse dei mutui

A patire ancora le società non finanziarie, per le quali i tassi di interesse sono calati solo per i prestiti inferiori al milione di euro (4,43% a dicembre contro il 4,49% di novembre), mentre per i prestiti oltre il milione i tassi sono saliti al 3,15%, dal 3,06% a novembre.

 

 

Una mini guida all’IRAP

 Il primo marzo 2013 c’è un appuntamento tra le ditte individuali e le società di persone che sono chiamate e presentare telematicamente la comunicazione dell’opzione IRAP valida per il periodo che va dal 2013 al 2015.

 IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive

Un particolare su cui porgere attenzione riguarda i soggetti IRES e non IRES, visto che la normativa dal 2008 in poi ha introdotto una differenza nell’individuazione del valore della produzione, quello su cui si calcola l’IRAP, tra le ditte individuali e le società di persone e poi le società di capitali e gli enti non commerciali. I primi due, per esempio devono considerare rilevanti i componenti attivi che quelli passivi in termini di valori fiscali. Società di capitali ed enti non commerciali, invece, devono assurgere come rilevanti i valori di bilancio dei componenti indicati.

► In rete i modelli Unico, Cnm e Irap 2013

 

La comunicazione in scadenza deve essere inviata in via telematica all’Agenzia delle Entrate, tramite un modello specifico, reperibile anche sul sito dell’Erario. Le informazioni richieste sono: il tipo di comunicazione (se si tratta di un opzione o di una revoca), i dati del contribuente, il rappresentante firmatario della comunicazione, la firma della comunicazione e l’impegno alla presentazione telematica.

 Monti su Irpef Imu e Irap

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei soggetti tenuti alla presentazione della comunicazione IRAP, un software per la compilazione dei modelli.

Rischi e soluzioni per l’Eurozona

 Mario Draghi ha tenuto la consuete conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo della BCE e ne ha approfittato per fare un quadro generale, economico e monetario, dell’UE.

L’analisi economica fatta da Draghi ha dimostrato che l’Eurozona non è ancora uscita dalla crisi ma che ci sono buoni indizi di miglioramento. Sarà sufficiente avere pazienza e comunicare tranquillità al mercato. L’economia UE ripartirà ma non prima della seconda parte dell’anno.

L’analisi monetaria e LTRO dimostra che con il Basilea III sono stati fatti grossi passi in avanti e questo vuol dire che lavorare ancora sull’integrazione del sistema bancario può dare i suoi frutti. Sul caso MPS, Draghi ha preferito non pronunciarsi direttamente ma ha approfittato delle domande per ribadire l’importanza del meccanismo di supervisione.

Draghi sulla guerra tra valute ha provato a riportare la calma spiegando che non sempre, le decisioni di una singola banca centrale per la valuta del paese, devono essere considerate un attacco ad un’altra banca centrale. La BCE da parte sua, per esempio, continuerà con l’allentamento monetario per sostenere la ripresa.

Attualmente l’Eurozona corre dei rischi, per esempio, nella stabilità dei prezzi e nei possibili ribassi legati alla domanda interna e alla domanda esterna che restano entrambe deboli. I governi, dunque, dovrebbero rinforzare la competitività e continuare con la riforma del mercato del lavoro.

Il patrimonio di MPS non è a rischio

 A sorpresa il rimbalzo di MPS a piazza Affari e nessuno si aspettava un recupero così eclatante viste le precarie condizioni finanziarie dell’istituto di credito. Ma è evidente che gli investitori hanno avuto una buona fonte d’informazioni, l’Ad della banca che ha spiegato come, negli anni, siano stati messi al sicuro i soldi per far fronte al problema.

 Mps iscrive a bilancio le perdite ed esclude problemi di liquidità con il titolo aumenta in Borsa

E’ stato diffuso nella giornata di ieri, il resoconto di una conference call con l’AD del Monte dei Paschi di Siena che ha spiegato come nei conti della banca ci sia molta trasparenza. In pratica le perdite economiche che hanno fatto vacillare le sensazioni sulla permanenza del Monte dei Paschi nel sistema finanziario nazionale, sono già state contabilizzate. Insomma, lo sapevano tutti ed era stato trovato un rimedio.

 Che succede ai mutui di una banca fallita

Si parla di perdite di 730 milioni di euro per Alexandria, Santorini e Nota Italia. Tutto però è da attribuire al passato. Adesso il patrimonio della banca è solido e basta dare uno sguardo al Core Tier1 pro forma che è del 12,1 per cento per capire che le condizioni del Monte dei Paschi non sono poi così critiche.

In futuro, una banca più snella, potrebbe agevolare il miglioramento delle strutture e oliare il meccanismo creditizio, così da riguadagnare appeal nei confronti dei clienti e potenziali tali.