Bilancio UE un’occasione per discutere

 Il summit europeo che si sta svolgendo in questi giorni ha tra gli obiettivi anche quello di arrivare alla definizione di un  bilancio UE per il periodo che va dal 2014 al 2020, un settennio che per l’Europa ancora con le mani nella pasta del debito, potrebbe essere cruciale.

 Merkel di rigore: “Fuori dalla crisi tra cinque anni”

In questo momento, infatti, molti paesi dell’Eurozona stanno studiando delle misure di austerità che oltre al malcontento sociale, rischiano di non portare beneficio ai conti dei vari paesi. Su tutto, infine, pesa molto l’incertezza politica, il fatto che non si sappia mai se su questioni importanti come questa del bilancio UE, si riesca a trovare un “comune accordo”.

 La fiducia dei consumatori ai minimi

Ad instillare il dubbio, tra l’altro, ci pensano i partecipanti stessi al meeting, basta rileggere le dichiarazioni della Cancelliera tedesca. Angela Merkel ha detto di non essere sicura che si arriverà ad un accordo, visto che i paesi dell’UE hanno posizioni molto diverse tra loro. In un momento d’incertezza economica, con la disoccupazione alle stelle, la pianificazione dovrebbe essere fatta in modo oculato e repentino, ma non c’è solidarietà tra i paesi contributori e quelli riceventi.

Una dichiarazione nel complesso molto dura che illustra una serie di antipatie, non positive per la situazione finanziaria del Vecchio Continente. Con tutto che a mettere il carico è arrivato anche Cameron. Il leader inglese ha ribadito che le proposte sono troppo alte e così non si arriverà all’accordo, mentre Hollande spinge su agricoltura e coesione.

Le bilance commerciali influenzano il ForEX

 La giornata del mercato ForEX, oggi,  sarà influenzata da numerosi appuntamenti, tutti molto legati alla pubblicazione dei dati delle bilance commerciali di vari paesi. E tutto coincide con il secondo giorno del meeting europeo.

 Il calendario ForEX del 7 febbraio

Sarà interessante quindi, capire in primo luogo i dati della bilancia commerciale giapponese che potrebbe subire una variazione: il saldo tra importazione ed esportazione potrebbe passare dal 230 a 240 miliardi di euro e se il dato previsto, se le attese, saranno soddisfatte da un dato che le supera, si potrebbe assistere ad un apprezzamento dello yen.

 Bilancia commerciale in attivo grazie all’export

Il secondo dato in ballo è la bilancia commerciale cinese ma in questo caso, vista la fuga di notizie e vista anche l’abitudine cinese a taroccare i dati, si potrebbe dire che si tratta di un market mover non proprio impattante.

Spostandoci nel territorio europeo scopriamo un altro market mover di scarso impatto, secondo gli analisti, che è la bilancia commerciale tedesca che dovrebbe riportare un valore di 13,7 miliardi di euro.

Più complessa la situazione dall’altra parte dell’Oceano e soprattutto in Canada dove saranno pubblicati tre report di massimo impatto relativi al cambiamento dell’occupazione, al tasso di disoccupazione e alla bilancia commerciale. Si prevede un leggero aumento del tasso di disoccupazione ed un abbassamento del valore della bilancia commerciale.

Secondo le analisi si potrebbe avere la certezza della riduzione del deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ma se il dato reale fosse superiore alle attese, allora si potrebbe avere un’interpretazione positiva da parte del mercato.

Profili distintivi dei fondi comuni di diritto italiano

 I criteri di classificazione dei fondi comuni di diritto italiano sono quattro e ognuno di essi racchiude un particolare aspetto del fondo in questione. Vediamoli nel dettaglio.

Classificazione in base al grado di diversificazione del portafoglio

In base a questo criterio i fondi comuni di diritto italiano saranno:

– diversificati: quando si è in presenza di investimenti in settori economici diversi e/o a Paesi diversi;

specializzati: che si possono dividere ulteriormente in fondi con specializzazione economica (titoli di società di un solo settore; e fondi con specializzazione geografica.

Classificazione in base alla natura dell’investimento

Le principali tipologie di fondi che si possono avere secondo questa classificazione sono:

– fondi comuni azionari: il cui investimento prevalente è in titoli azionari che permettono di avere una rendita patrimoniale veloce, ma hanno un alto grado di rischio;

– fondi comuni bilanciati: dividono l’investimento in titoli a reddito fisso e a rendimento variabile, con presenza sia di titoli azionari che obbligazionari, in misura diversa in base alle scelte del gestore;

– fondi comuni obbligazionari: diversamente dai fondi a prevalenza azionaria, hanno un orizzonte temporale a lungo termine e un grado di rischio minore;

– fondi monetari e di liquidità: sono fondi che si sviluppano nel breve termine (titoli pubblici a breve scadenza, pronti contro termine, certificati di deposito) e hanno u grado di rischio quasi nullo;

– fondi flessibili: la loro caratteristica principale è quella di non avere nessun vincolo per quanto riguarda l’asset location sia sulla scelta dei titoli che la loro collocazione.

Classificazione in base alla modalità di sottoscrizione

In base alla modalità di sottoscrizione i fondi comuni di diritto italiano si suddividono in fondi con:

versamento in unica soluzione, con possibilità di integrazione con versamenti successivi;

piano d’accumulo: in questa tipologia di fondi l’investitore, inizialmente, partecipa con una quota molto bassa alla quale si aggiungono versamenti ulteriori che possono avere sia un importo fisso che variabile. E’ un tipo di investimento molto flessibile che permette di iniziare ad accumulare capitale pur avendo un minimo grado di risparmio, allo stesso tempo, però, anche i loro rendimenti sono commisurati a questa loro peculiare natura.

Classificazione in base alla modalità di impiego dei proventi

Quando si tratta di fondi di investimento aperti, le modalità di impiego dei proventi possono essere:

– a distribuzione periodica dei proventi, sia totale che parziale. Quindi gli investitori riceveranno i rendimenti a scadenze e importi prefissati alla sottoscrizione del contratto;

– ad accumulazione: in questo caso i proventi degli investimenti sono immediatamente riutilizzati per ulteriori investimenti, incrementando, così, il valore delle quote di ogni sottoscrittore.

Sindacati firmano l’accordo per lo stabilimento di Pomigliano

 E’ arrivata poco fa la notizia che la trattativa tra i sindacati e la newco Fabbrica Italia di Pomigliano d’Arco (Napoli) è andata in porto. L’accordo e’ stato sottoscritto da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri e capi Fiat.

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Un buon risultato, che permetterà di trasferire il ramo di Fabbrica Italia e le attività connesse in Fiat Group Automobiles e la rotazione dei i 2.374 lavoratori coinvolti nel periodo di cassa integrazione previsto per la riorganizzazione delle attività produttive. La cassa integrazione inizierà dal primo marzo 2013 e dovrebbe terminare, se tutto andrà come previsto, esattamente un anno dopo, il 31 marzo 2014.

Come si legge nella nota diramata dalla Fim Cisl, sarà una sola società a prendere in carico tutti i dipendenti dell’azienda, il che permetterà sia di evitare la mobilità per i 19 dipendenti iscritti alla Fiom sia di evitare il licenziamento che sarebbe arrivato alla fine del periodo di cassa integrazione per gli oltre 1400 lavoratori del sito campano.

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Grazie anche alla rotazione prevista dall’accordo i lavoratori potranno ruotare su alcune postazioni di lavoro cosa fino ad oggi non permessa proprio perché i lavoratori risultavano dipendenti di due diverse società.

Grilli su tagli spese

 In ballo c’è l’equilibrio del bilancio. Così, il Ministro Vittorio Grilli ha diffuso una lunghissima circolare nella quale avvia di fatto il “giro di vite” legato alla prossima predisposizione del bilancio di previsione riguardante il 2013. L’invito è rivolto soprattutto alle amministrazioni centrali, le quali dovranno tenere in considerazione le norme già ‘passate’ inerenti al contenimento delle spese e al rigore finanziario, così da conseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio su cui il governo si è impegnato in sede europea.

Obiettivi 2013

Per il 2013 la necessità è quella di mettere in atto comportamenti congruenti con gli obiettivi prestabiliti e, in particolar modo, vi è l’esigenza di porre in essere le opportune iniziative cosicché gli enti di rispettiva competenza, nell’organizzare il bilancio di previsione per l’esercizio 2013, possano procedere ad un’impostazione previsionale concentrata sul rigore finanziario e secondo criteri finalizzati in primo luogo al contenimento delle spese, ponendo la giusta attenzione sulla possibilità di procedere ad un’oculata riduzione degli stanziamenti complessivi per spese diverse da quelle obbligatorie ed inderogabili.

Grilli si aspetta che tutte le amministrazioni collaborino attivamente. E’ questo un  elemento fondamentale ai fini dell’osservanza dei criteri sovra elencati da parte degli enti di rispettiva competenza.

Solo successivamente si potrà procedere al consolidamento del processo di razionalizzazione della spesa pubblica”.

Accorgimenti

Tra le indicazioni fornite vi è in evidenza il suggerimento di usare le carte elettroniche istituzionali per i pagamenti e i rimborsi a cittadini e utenti, nonché la necessità di ridurre le comunicazioni cartacee e le spese telefoniche. In conclusione occorre  ottimizzare gli spazi.

Esuberi Benetton

 In questi giorni si parla molto della crisi che ha colpito Electrolux, multinazionale svedese specializzata in elettrodomestici. Una situazione simile, se non altro per quanto concerne i tagli che verranno, interessa l’italiana Benetton. Per la prima volta, il progetto di trasformazione reso pubblico dall’azienda non è stato approvato dai sindacati, che lo hanno interpretato come una “mazzata senza precedenti”.

Il piano contempla ben 450 esuberi, 228 dei quali sono situabili nelle sedi di Ponzano Veneto e Castrette di Villorba. Gli altri 280 sono relativi ad assunzioni diffuse in tutta Italia nella rete vendita.

Crisi?

Il totale degli esuberi è decisamente maggiore rispetto alle indiscrezioni. Inizialmente si parlava di un centinaio di addetti interessati ai tagli. Oggi invece si scopre che l’azienda potrebbe usare le maniere forti, inaspettatamente. Il taglio dovrebbe andare a colpire più di cento di sviluppatori di prodotto. I rimanenti operatori sotto contratto che rischiano il posto sono invece tecnici e impiegati.

Un numero simile di lavoratori dovrebbe essere “tagliati” nelle varie filiali fuori dall’Italia. Benetton ha anche dichiarato apertamente che ha intenzione di rescindere i contratti di fornitura a fronte di 135 laboratori terzisti, soprattutto di quelli locati in Veneto.L’amministratore delegato  Biagio Chiarolanza, al quale è stata affidata la rimodulazione degli organici, ha dichiarato che la misura “non era più rimandabile” se si voleva provare ad effettuare un rilancio dell’azienda a lungo termine.

Le difficoltà del gruppo che ha segnato la storia dell’abbigliamento Made in Italy, nell’ultimo anno, sarebbero connesse in particolar modo alla flessione dei consumi in paesi come l’Italia e la Spagna. Due mercati importantissimi nel contesto del fatturato tradizionale di Benetton.

 

Crisi Electrolux

 Finiscono nel baratro della crisi anche due grosse aziende come Electrolux e Benetton, mettendo a repentaglio dunque il Nord. Si tratta, quasi, di una prima volta.

Per quanto concerne Electrolux, multinazionale svedese Electrolux, nella giornata di oggi sono stati annunciati dai sindacati a Mestre ben 1.129 esuberi in quattro filiali italiane del gruppo.

Esuberi

Nello specifico gli esuberi sono così suddivisi: sono 295 esuberi nello stabilimento friulano di Porcia (in provincia di Pordenone), 373 nello stabilimento di Susegana (in provincia Treviso), 200 nell’area produttiva di Forlì e 261 a Solaro (in provincia di Milano).

Il numero complessivo ingloba 597 esuberi che dovranno essere smaltiti. Succederà con l’attivazione del piano di ristrutturazione del 2012. Vi sono poi degli esuberi già individuati per il triennio 2013-2015, in virtù dei dati di vendita che fanno registrare una drastica riduzione sulle vendite all’interno del mercato europeo.

Prossimo aggiornamento

Il segretario Fim per il Friuli Venezia Giulia, Cristiano Pizzo, ha dato alle parti appuntamento al mercoledì 20 febbraio, per un ulteriore aggiornamento. In quella data si entrerà nel merito della gestione degli esuberi.

Intanto, Electrolux ha dichiarato che non farò ricorso ai licenziamenti. Nel contempo i sindacati vorrebbero proporre la soluzione dei contratti di solidarietà.

Crisi

L’annuncio della crisi in cui versa la multinazionale specializzata in elettrodomestici era stato già dato durante la settimana scorsa. A rilevare le difficoltà erano stati i dati mondiali sulle vendite.

Daiti

Electrolux ha fatto registrare un quarto trimestre 2012 da record, comprensivo di un tasso di crescita del 7,5% che si inserisce in un incremento totale annua del 5,5%, in virtù delle performance di Nord America e America Latina, le quali danno il 50% del fatturato. In aumento anche l’Asia e i mercati emergenti; ma sul conto finale pesava la nota stonata dell’Europa, con le vendite in decisa flessione.

Italia teme Bilancio Ue

 L’Italia ha paura. Potrebbe tornare a pezzi dal Parlamento europeo, dopo il meeting atto a fornire il bilancio Ue 2014-2020.

Appaiono ancora parecchio lontane le posizioni dei Paesi membri circa negoziato già andato male durante il novembre dello scorso anno.

Il premier uscente Mario Monti, mettendo in evidenza il fatto che l’Italia si configura come il primo contributore nel 2011, ha scelto un accordo più trasparente ed equo, ma dovrà scontrarsi coi leader dell’Unione, ruolo che di fatto spetta da qualche tempo a Germania e Gran Bretagna,. Sono queste le due Nazioni alla guida del fronte dei tagli.

L’accordo

Non sarà una passeggiata trovare la giusta intesa. L’Italia rischia dunque di gravare molto all’Unione. Porta un peso ingombrante il nostro Paese, se si pensa che siamo dinanzi a un saldo negativo di 22 miliardi di euro. E’ ciò che viene fuori contemplando impegni e spese negli ultimi cinque anni. Dal 2007 al 2011 l’Italia ha lasciato in Europa questa somma, che corrisponde più o meno al gettito atteso dall’Imu.

Il confronto con Francia e Regno Unito

Si tratta di 2 miliardi in meno della Francia, la quale però vanta un reddito nazionale superiore di un quarto al nostro. Si tratta inoltre di 5 miliardi in meno rispetto al Regno Unito, il quale ha però un Pil maggiore del 10% rispetto al Belpaese.

Così nel 2005

Otto anni fa l’Italia si salvò sul filo della sirena, strappando all’ultimo minuto 1,4 miliardi per i “Fondi strutturali” e ottenendo dunque la possibilità di effettuare investimenti nelle le aree più disagiate, nonché altri 500 milioni per lo sviluppo rurale.

Fusione American Airlines – Us Airways

 Prende corpo l’ipotesi di una fusione tra le compagnie American Airlines e Us Airways, che se andasse in porto rappresenterebbe la nascita della più grande compagnia aerea al mondo. Basti pensare che si raggiungerebbe una capitalizzazione di mercato di oltre 10 miliardi di dollari.

Il matrimonio tra i due colossi, sul tavolo delle trattative da diversi mesi,  sembra ormai prossimo. Manca veramente poco e c’è chi sostiene che l’accordo potrebbe concretizzarsi già la prossima settimana. Il giorno perfetto per questo amore? Beh, il 14 febbraio, naturalmente. Battute a parte, probabilmente tutto si farà proprio venerdì prossimo, in pieno stile San Valentino.

Dettagli

Il Wall Street Journal ha menzionato alcune fonti  illustri che parlano di un accordo interno per scambio titoli. A coloro che aspettano soldi da American Airlines, compagnia aerea attualmente in bancarotta, andrebbe il 72% della società che nascerà dall’unione. Agli azionisti di Us Airways rimarrebbe dunque il restante 28%.

La nuova compagnia avrebbe ancora il nome American e manterrebbe in Texas il suo quartier generale. I consigli di amministrazione delle due compagnie non sono ancora stati chiamati a rapporto per giudicare tutti i dettagli di questo matrimonio, ma in casa American Airlines si starebbe già sondando la disponibilità di tutti per scegliere il giorno del summit.

Trattative

Le trattative sembrano essere agli sgoccioli e sono portate avanti dall’amministratore delegato di American Airlines, Tom Horton, nonché dal numero uno di Us Airways, Doug Parker. Con loro si muove un esiguo numero di analisti che hanno il compito di valutare i dettagli finali prima che l’affare si concretizzi.

Germania aumenta contributo all’Ue

 La Germania vuole essere più utile all’Europa. Per questa ragione, Angela Merkel ha pensato di aumentare il contributo della Nazione al bilancio dell’Unione. La cancelliera federale ha preso questa decisione a qualche giorno di distanza dalla riunione con il presidente del Consiglio Mario Monti e con il leader del Pd Pierluigi Bersani tenutasi a Berlino.

Lo ha fatto inoltre nelle stesse ore in cui volava a Parigi per un vertice informale con il presidente francese, François Hollande.

Questo è un anno difficile per Italia e Germania, che si preparano alle elezioni. E’ inoltre un anno difficile per l’area dell’Euro, sempre più soggetta alla crisi.

L’alleanza con le sinistre

Così, colei che è considerata la donna più potente del mondò pare voler fornire segnali di concessioni all’esecutivo di sinistra francese e alle forze politiche italiane filo-europeiste che intendono camminare sul sentiero delle riforme, dei tagli e dei sacrifici in virtù della salvezza della moneta unica e dell’Ue stessa.

La conferma da Berlino

Fonti Governative fanno sapere direttamente da Berlino che “il contributo del Paese al bilancio europeo aumenterà, e questo è anche opportuno per ragioni di solidarietà”.

La prospettiva di un grande compromesso tra le principali forze politiche europee, indipendentemente dal loro colore, prende corpo sempre di più.