Tra le materie prime scegliete il rame

l’indice Big Mac evidenzia la forza dell’euro, andiamo ad occuparci delle materie prime, escludendo dalla nostra ricognizione il mercato dell’oro.

La Germania riparte dall’oro

Investire nelle materie prime e soprattutto nel settore dei metalli preziosi, vuol dire dedicarsi anche ai trend che interessano l’argento, il platino e un metallo dal nome curioso come il palladio. Il primo consiglio che gli analisti danno è quello di tenere d’occhio il comportamento dei paesi emergenti rispetto alle commodities su cui si vuole investire.

Una volta capiti i paesi che più incidono sull’andamento di un certo metallo, allora è bene approfondirne il calendario. Ci sono momenti, occasioni, eventi che possono far ripartire le quotazioni e possono essere “previsti” con largo anticipo.

Un metallo molto interessante dal punto di vista speculativo è senz’altro il rame.

► Chiesto un passo indietro sull’Etf sul rame

I prezzi del rame – dicono gli analisti – sono destinati a scendere dai 7970 dollari per tonnellata del 2012 fino ai 7775 dollari per tonnellata del 2014. Un calo del 2,5 per cento da collegare all’aumento della produzione cui non corrisponde un aumento della domanda.

A Milano affonda SAIPEM

 La settimana scorsa a far crollare la borsa di Milano non ci ha pensato tanto il Monte dei Paschi di Siena, ancora nell’occhio del ciclone, quanto piuttosto una controllata dal gruppo ENI che è arrivata a perdere il 34% del suo valore in un solo giorno di contrattazioni: la SAIPEM.

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Tutto è iniziato mercoledì scorso quando Piazza Affari ha archiviato una giornata negativa con una flessione del 3,36 per cento che l’ha etichettata come maglia nera d’Europa.

Il Monte dei Paschi di Siena, ha perso qualcosa come il 9,46% ma non è stato il titolo peggiore, basta guardare infatti alla SAIPEM che alla fine della giornata era riuscita a collezionare perdite prossime al 35 per cento. Ogni azione SAIPEM valeva appena 20 euro, una performance che non si vedeva dal lontano 2009.

► Monte dei Paschi crolla ma non trascina Piazza Affari

In generale il calo SAIPEM ha scucito dalle tasche dei soci qualcosa come 4,5 miliardi di euro che hanno messo in bilico la stabilità proverbiale del titolo ENI che della SAIPEM controlla il 43 per cento.

Tanto per dare qualche indicazione sull’azienda, basta dire che si tratta di una società con sede a San Donato Milanese impegnata nel business degli oleodotti, dei gasdotti e delle perforazioni petrolifere. In tutto impiega 40 mila dipendenti in tutto il mondo.

L’indice Big Mac evidenzia la forza dell’euro

 Il mercato ForEX è un terreno d’azione molto importante a livello di investimenti perché consente di avere alti rendimenti a fronte di un impiego di risparmi anche molto contenuto. Ma per capire, in linea di massima, quali sono le valute più forti del momento, si può usare la potenza euristica dell’indice Big Mac.

► Uno sguardo al mercato valutario per calibrare gli investimenti

L’indicatore in questione è presentato ogni anno dall’Economist, per il 2013 la grande novità sta nel fatto che presentazione è interattiva. La teoria economica che sottosta all’indice Big Mac è quella della parità del potere d’acquisto. In pratica si cerca di capire quanto costa un prodotto diffuso universalmente, nelle varie zone del mondo.

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L’indicatore, all’inizio, aveva un solo riferimento, un elemento esclusivo, che era appunto il panino del McDonald Big Mac. Stando all’ultima rilevazione, l’indice Big Mac ci dice che l’euro è la valuta forte, sia rispetto allo yuan cinese, sia rispetto al dollaro americano.

I numeri parlano chiaro: un Big Mac acquistato nei 17 paesi dell’Eurozona viene a costare qualcosa come 3,59 euro, mentre se lo si acquista in Cina, bisogna corrispondere 16 yuan che sono anche 1,90 euro. Se invece si va a comprare un Big Mac in America, allora saranno pagati 4,37 dollari che equivalgono a 3,22 euro. In questo momento, quindi, l’euro è la valuta forte e lo yuan è la valuta più debole.

Conto Prova 12

 Un conto corrente molto interessante, di prova, come dice la nomenclatura stessa, pensato dalla Banca Popolare di Aprilia per consentire a tutti di provare i prodotti dell’istituto di credito, per sei mesi o per un anno.

La particolarità della Banca Popolare di Aprilia è nella varietà di tipologie di conti correnti che cercano di soddisfare una platea molto ampia di contribuenti. Abbiamo già visto insieme il Conto Alte Prestazioni e il Conto ZeroNET, adesso entriamo più nel dettaglio del Conto Prova 12.

Si tratta di un conto corrente a canone gratuito, che include una carta bancomat e altri servizi molto interessanti inclusi nel prezzo, e consente di provare per 12 mesi i prodotti e quindi i servizi della Banca Popolare di Aprilia.

La proposta del Conto Prova 12 è riassumibile in cinque punti: operazioni gratuite e illimitate, nessuna spesa per la tenuta conto, zero spese anche per la carta bancomat, nessun costo per la domiciliazione delle utente e dei RID passivi, nessuna spesa per l’emissione della carta di credito BPECARD CLASSIC.

Come anche per gli altri conti, non è necessario alcun versamento per completare l’attivazione, ma è sufficiente andare in una filiale della banca con un documento d’identità valido e il codice fiscale. Nel foglio informativo sono elencati tutti i servizi e i costi proposti dalla banca pontina.

Conto ZeroNET

 DalZeroNet è il conto della Banca Popolare di Aprilia che ha come obiettivo quello di aiutare nella gestione dei risparmi e nelle operazioni comuni i clienti che hanno famigliarità con l’ebanking.

Dello stesso istituto di credito abbiamo già presentato il Conto Alte Prestazioni, utile anche a chi si trasferisce nella zona pontina per lavoro.

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Entriamo dunque nei dettagli del conto ZeroNET. Il conto corrente in questione è online a zero spese, il che vuol dire che tutte le operazioni su internet sono gratuite e non ci sono limiti all’operabilità. In più, sottoscrivendo questo prodotto e pagando il canone, si ottengono anche una carta bancomat e una carta ricaricabile.

Quel che offre il conto ZeroNET è molto semplice: la tenuta conto, l’operatività via internet, la domiciliazione delle utenze e dei vari RID passivi, nessuna spesa per il primo bancomat e il rilascio della carta prepagata PayUp ZeroNet. Stando alla descrizione della banca, il prodotto è rivolto a coloro che preferiscono operare online, autonomamente e comodamente.

Dal foglio informativo apprendiamo che per attivarlo non è necessario alcun versamento iniziale ma è sufficiente presentarsi in filiale con un documento d’identità valido e il codice fiscale. Le condizioni economiche variano in base al profilo di cliente di riferimento: famiglie giovani, famiglie con operatività bassa, media o elevata, pensionati con operatività bassa o media.

Conto Alte Prestazioni

 La Banca Popolare di Aprilia, che fa parte del Gruppo Bancario Banca popolare dell’Emilia Romagna, mette a disposizione dei suoi clienti, un gran numero di conti correnti.

Si va dalle proposte semplici riservate a chi ha pochissime richieste e un grado molto basso d’interazione con la banca, fino alle proposte più “maliziose” che combinano la praticità del conto con il desiderio di avere rendimenti elevati sui risparmi depositati.

Il prodotto che presentiamo oggi è il Conto Alte Prestazioni. L’offerta, come dice la banca stessa, si può riassumere in due punti: l’apertura di un conto a condizioni agevolate e poi anche la possibilità di fare investimenti vincolati, partendo da un minimo di 20 mila euro, ad un tasso molto competitivo.

I vantaggi di questo conto sono nella convenienza, visto che sono assicurate remunerazioni superiori a quelle offerte da un conto corrente classico; la chiarezza e la semplicità dello strumento che consente di calcolare subito gli interessi sulle somme depositate; la liquidabilità, cioè la possibilità di svincolare le somme in ogni momento e l’economicità che risiede nel poter accedere a servizi vantaggiosi senza spese aggiuntive.

Una soluzione interessante per chi decide di trasferirsi nella zona pontina per lavoro.

Pfizer assume in tutta Italia

L’offerta è da considerarsi valida fino al 31 maggio 2013. Sul sito della Banca popolare di Aprilia è possibile prendere visione del foglio informativo e della guida pratica al conto corrente.

Che succede ai mutui di una banca fallita

  Cosa succede adesso ai mutui e prestiti MPS? E’ una domanda che dopo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si sono posti tutti coloro che hanno acceso un mutuo o un prestito con l’istituto di credito in difficoltà.

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Più in generale è interessante chiedersi che fine fanno i mutui quando una banca fallisce. Il fallimento non è ancora una prospettiva reale per il Monte dei Paschi e in genere una banca non fallisce da un giorno all’altro, ma si potrebbe arrivare anche a quel punto.

► Cosa pensa la politica dell’affare MPS

In quel caso, la banca in fallimento, venderebbe i suoi asset, quindi i credito erogati passerebbero nelle mani di un altro istituto di credito che si fa carico di tutti gli impegni presi dal suo predecessore con i clienti, oppure passa nelle mani dello  Stato.

Questo per quel che riguarda i mutui. I conti correnti, in realtà, godono di una tutela aggiuntiva, legata al Fondo interbancario di tutela dei depositi, che è stato riconosciuto dalla Banca d’Italia e accomuna le principali banche operanti nel nostro paese.

Non ci sono, quindi, interruzioni dei vari piani di rimborso ma i soldi sono raccolti da altri, lo Stato o la banca subentrante.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

 I mutuatari in difficoltà sono stati con il fiato sospeso fino all’ultimo giorno. Avevano già detto che la il fondo di solidarietà era appeso ad un filo e le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo, esclusa la moratoria, non sono poi così tante.

O ci si affida alle Regioni e agli enti locali, oppure è necessario chiedere la sospensione del rimborso direttamente alla banca, ma in questo caso, per la moratoria, sono richiesti dei requisiti particolari.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Per esempio è necessario aver perso il lavoro. Tutte le informazioni in merito, comunque, sono disponibili sul sito dell’Abi. E’ proprio dalle pagine web dell’Associazione interbancaria italiana, che scopriamo il prolungamento della moratoria. Le famiglie che hanno difficoltà con il rimborso del mutuo acceso qualche tempo fa, nel caso in cui si verifichi un evento – come la perdita del lavoro – entro il 28 febbraio 2013, hanno la possibilità di entrare nel Piano Famiglie.

Quello che è conosciuto anche come moratoria o fondo di solidarietà è stato rifinanziato e le nuove domande possono essere accettate fino al 31 marzo. Poi la negoziazione tra l’Abi e le associazioni di consumatori firmatarie dell’accordo, potrebbe continuare. Non possono accedere al fondo coloro che ne hanno già beneficiato in passato.

Guida alla scelta e alla richiesta di un prestito personale

 Cos’è un prestito personale?

Un prestito personale è un tipo di finanziamento che si richiede ad una banca o ad un intermediario finanziario nel caso si abbia bisogno di liquidità per degli acquisti, appunto, personali. Infatti, la differenza principale tra un prestito personale e i prestiti finalizzati sta proprio nel fatto che per richiedere un prestito personale non è necessario dover giustificare l’utilizzo del denaro a cui si vuole avere accesso.

Quali sono i requisiti richiesti per ottenere un prestito personale?

Tutti coloro che hanno un reddito da lavoro –autonomo o da dipendente, sia che si abbia un contratto a tempo determinato o indeterminato- o da pensione possono fare richiesta di un prestito personale.

Oltre al reddito il richiedente il prestito personale deve soddisfare i seguenti requisiti:

– maggiore età

– meno di 75 anni di età

– dimostrabilità del reddito

– possesso di residenza in territorio italiano

Principali modalità di erogazione e di restituzione del prestito personale

Se si è in possesso di tutti i requisiti sopra elencati si può andare in banca o in un qualsiasi istituto di credito a richiedere il prestito personale. Va notato,  a questo punto, che il possesso di tutti i requisiti non implica una garanzia della concessione del prestito, in quanto la decisione finale spetta sempre all’istituto al quale ci si rivolge, che valuterà la concessione o meno del prestito in base ai propri standard.

Nel caso l’istituto conceda il prestito questo potrà essere erogato in due modi:

con bonifico bancario sul conto corrente indicato

con assegno assicurato che l’istituto fa pervenire direttamente alla residenza del richiedente

Per il rimborso del prestito personale ci sono varie alternative, le principali sono:

con addebito sul conto corrente indicato

con pagamento tramite bollettino postale

I criteri per la scelta del prestito personale più adatto alle tue esigenze

Di fronte ad un’offerta sempre più ampia delle banche riguardo a prestiti e finanziamenti, è normale avere un bel po’ di confusione sulla scelta dell’istituto al quale rivolgersi e, soprattutto, delle caratteristiche del prestito da scegliere. Vediamo quali sono i criteri sui quali basarsi per la scelta del prestito personale più adatto alle nostre esigenze.

Convenienza del prestito – Il TAN

Tasso annuo nominale. Questo tasso indica il valore del tasso di interesse che la banca applica per calcolare l’ammontare delle rate mensili di restituzione. Ovviamente, a TAN bassi corrispondono cifre più basse per le rate di restituzione.

Il TAN, però, è solo una delle maggiorazioni che saranno apportate alla cifra richiesta per la sua restituzione, quindi, prima di scegliere, è opportuno anche controllare l’ammontare di tutte le spese accessorie

Le spese accessorie – Il TAEG

Il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, nome con il quale si raggruppano, oltre al TAN, tutte le spese accessorie di un prestito non legate a rimborso o interessi. Si tratta, in pratica, del costo del servizio che la banca vi sta fornendo, nel quale sono solitamente incluse:

– spese di istruttoria

– spese di incasso e gestione rata

– imposta di bollo o imposta sostitutiva

– spese di chiusura della pratica

– costo delle comunicazione che la banca o l’istituto fa periodicamente al cliente.

Come nel caso del TAN, minore sarà la percentuale del TAEG applicato, maggiore sarà la convenienza del prestito.

Obbligatorietà e costo della copertura assicurativa

Per prima cosa va specificato che non tutti i prestiti personali prevedono una copertura assicurativa. Nel caso il prestito che state scegliendo le preveda, va controllato anche il loro importo che può variare da istituto a istituto, perché andrà ad aumentare il valore della rata.

Conviene comunque sottoscriverla perché, anche se aumenta il costo del rimborso, nel caso di impossibilità alla restituzione dell’importo ricevuto sarà chi lo ha concesso a prendersi carico delle rate.

 

 

Guida alla pensione di vecchiaia

 Cos’è la pensione di vecchiaia?

La pensione di vecchiaia è una prestazione economica che viene erogata dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a lavoratori dipendenti o autonomi che ne fanno richiesta.

I requisiti minimi per fare richiesta di pensione di vecchiaia

Per poter fare domanda di pensione di anzianità è necessario:

1. aver raggiunto l’età anagrafica stabilita dalla legge per la propria categoria lavorativa;

2. aver raggiunto il monte contribuzione e di assicurazione stabilito dalla legge per la propria categoria lavorativa;

3. aver cessato il rapporto di lavoro alle dipendenze di terze persone.

Chi può fare richiesta di pensione di vecchiaia?

La pensione di anzianità spetta a tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi che, previa soddisfazione dei requisiti richiesti, ne facciano domanda.

Con la Riforma Fornero sono entrati in vigore nuovi criteri anagrafici per ogni categoria lavorative differenziati tra uomini e donne tra chi ha raggiunto i requisiti contributivi prima e dopo il 31 dicembre 1995. Vediamo nel dettaglio tutte le tipologie.

1. Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995

Tutti i soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 che abbiano raggiunto un’anzianità contributiva minima pari a 20 anni.

Per quanto riguarda il requisito anagrafico ci sono delle importanti differenze tra le diverse categorie di lavoratori, di seguito il dettaglio:

Lavoratrici dipendenti settore privato

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 62 anni
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 62 anni e 3 mesi (già adeguato alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 63 anni e 9 mesi (già adeguato alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 65 anni e 3 mesi (da adeguare alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020 66 anni e 3 mesi (da adeguare alla speranza di vita)

Lavoratrici autonome e gestione separata

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 63 anni e 6 mesi
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 63 anni e 9 mesi (già adeguato alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 64 anni e 9 mesi (già adeguato alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 65 anni e 9 mesi (da adeguare alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020 66 anni e 3 mesi (da adeguare alla speranza di vita)

Lavoratori dipendenti e lavoratrici dipendenti settore pubblico

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 66 anni
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 66 anni e 3 mesi (già adeguato alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 66 anni e 3 mesi (da adeguare alla speranza di vita)

Lavoratori autonomi e gestione separata

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 66 anni
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 66 anni e 3 mesi (già adeguato alla speranza di vita)
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 66 anni e 3 mesi (da adeguare alla speranza di vita)

2.  Soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996

Tutti i soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996 che abbiano raggiunto il requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico in base alle seguenti condizioni:

– Se l’importo della pensione non è inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia) i requisiti sono gli stessi che valgono per i lavoratori in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995;

Indipendentemente dall’importo della pensione i lavoratori che abbiano compiuto i 70 anni di età e perfezionato 5 anni di contribuzione “effettiva”.

A partire dal 1° gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2015 il requisito dei 70 anni sarà incrementato di tre mesi ogni anno per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita.

Come di presenta la domanda di pensione di vecchiaia?

Sono tre i canali attraverso i quali è possibile fare domanda di pensione di vecchiaia:

1. Richiesta telematica dal portale dell’Inps con il Pin che va richiesto direttamente all’Istituto;

2. Richiesta telefonica al Contact Center dell’Inps (803164 da rete fissa o 06164164 da mobile);

3. Richiesta attraverso enti di Patronato e intermediari autorizzati.

Quando viene erogata la pensione di vecchiaia?

La pensione di vecchiaia viene erogata a decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile.

Se, per tale data, non sono stati perfezionati i requisiti contributivi e assicurativi la pensione di vecchiaia verrà erogata a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui vengono raggiunti tali requisiti.

Pensione di vecchiaia e rapporto di lavoro

I lavoratori dipendenti che vogliono accedere alla pensione di vecchiaia devono aver cessato tutti i rapporti di lavoro e la pensione sarà erogata a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Per i lavoratori autonomi non sussiste lo stesso obbligo.